Nord Africa e Medio Oriente. Crisi in Egitto. Venti di guerra in Siria.

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  • sotiris
    Urban Sheepboy
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    • corazziere tascabile
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    Bene. Allora va tutto bene.
    sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.

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    • odisseo
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      Originariamente Scritto da sotiris Visualizza Messaggio
      Bene. Allora va tutto bene.
      no in realtà l'articolo era catastrofico sulle prospettive libiche,quello era l'unica nota positiva (per l'Italia)
      "
      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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      • sotiris
        Urban Sheepboy
        • Sep 2010
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        • corazziere tascabile
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        Mi riferivo al commento di prince sulla presunta disinformazione che fa il Fatto. Non credo sia un giornale con più disinformazione di altri .... anzi direi il contrario. E cmq l'articolo in questione affrontava il caso Libia nel marzo scorso, sulla base di notizie e argomentazioni che con la disinformazione avevano poco a che fare.
        sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.

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        • odisseo
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          IL PENTAGONO SI PREPARA ALLA REAZIONE DI TEHERAN

          Israele attaccherà l'Iran in primavera

          La tesi del Washington Post che ha raccolto una previsione del ministro della Difesa Usa


          WASHINGTON (USA) - Gli Usa temono che Israele possa attaccare i siti nucleari iraniani in «aprile, maggio o giugno», prima che i mullah trasferiscano il materiale sensibile in bunker più protetti e fuori della portata delle bombe speciali israeliane. La previsione è del segretario alla Difesa americano Leon Panetta ed è stata raccolta da David Ignatius, famoso giornalista del «Washington Post», che era in viaggio con il rappresentante Usa.
          L'ATTACCO - L’aviazione di Gerusalemme pensa di poter colpire i bersagli con operazioni «limitate» a 4 o 5 giorni che possono creare danni sufficienti per ritardare il programma atomico. O almeno è ciò che sperano. Poi è prevedibile un intervento dell’Onu che impone un cessate il fuoco. Ignatius aggiunge che l’annullamento delle manovre congiunte Israele/Usa previste per la primavera è da imputare ad una richiesta di Gerusalemme che avrebbe comunicato problemi nel mettere a disposizione le proprie forze. E i «problemi» altro non sarebbero che un possibile impegno militare in Iran. Tanto a Washington che nello stato ebraico i generali hanno esaminato le possibili ritorsioni da parte dell’Iran in caso di un attacco. Dal blocco di Hormuz ad attentati: per questo e per evitare «malintesi» gli Stati Uniti hanno moltiplicato i segnali verso Teheran per separare la propria posizione da quella dell’alleato israeliano. Ma, come sottolinea lo stesso Ignatius, non è facile per il Pentagono stare fuori. Se le città israeliane dovessero essere colpite è difficile che gli Usa rimangano a guardare. Ed è anche possibile che i pasdaran possano coinvolgere nella loro risposta le navi o le basi statunitensi nel Golfo.
          ISRAELE - Gerusalemme – come è già emerso in queste settimane – non sembra invece temere più di tanto la risposta degli ayatollah. La crisi siriana ha di fatto paralizzato l’alleato più prezioso di Teheran nella regione e la minaccia più seria può venire dagli Hezbollah libanesi che dispongono di decine di migliaia di razzi. La gran parte dei quali nascosti in centri abitati e bunker nel Libano sud. Uno scenario tracciato da esperti israeliani ha previsto che le vittime dei bombardamenti Hezbollah potrebbero essere circa 500. Ignatius conclude il suo pezzo affermando che il governo israeliano non ha ancora raggiunto una decisione definitiva sul blitz, anche perché molti esponenti dell’intelligence si sono dichiarati contrari. L’analisi di Panetta combacia con quella apparsa sul «New York Times» a firma di Ronen Bergman dove si dava per scontata un’operazione militare di Israele in primavera. Ma proprio i riferimenti temporali precisi lasciano perplessi gli esperti: non ha senso – osservano – dare queste indicazioni al nemico. E pensano che si tratti di un ulteriore gesto di pressione su Teheran. Quanto alle continue dichiarazioni – «possiamo attaccare» – sarebbero un modo per Israele per apparire come un attore imprevedibile che non si ferma neppure davanti agli alt intimati da Washington. Nulla di nuovo, visto che Gerusalemme nella sua storia ha mostrato sempre una grande autonomia e indipendenza.
          Guido Olimpio

          http://www.corriere.it/esteri/12_feb...aeffb10f.shtml
          "
          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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          • rasmioche
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            • Jul 2011
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            se attaccano i siti iraniani e l'iran risponde l'onu non deve impicciarsi. o bloccano l'attacco ancor prima che cominci, o stanno in disparte. lasciare israele fare come gli gira e poi proclamare il cessate il fuoco e una gran presa per i fondelli.

            comunque non è un segnale da poco che anche gli usa stanno iniziando a lavarsi le mani da certe faccende che implicano israele in primo piano...

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            • Sartorio
              Non utente di Bodyweb
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              Improbabile, se Israele non sarà più che sicura di ottenere l'appoggio americano non rischierà l'attacco diretto.
              Originariamente Scritto da gorgone
              il capitalismo vive delle proprie crisi.

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              • rasmioche
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                gli usa possono appoggiare all'inizio e poi tirarsi fuori se la situazione diventasse un po troppo spinta. e improbabile ma può accadere

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                • Sartorio
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                  E'una situazione indubbiamente delicata, se Russia e Cina resteranno dalla parte iraniana difficilmente gli stati uniti potranno metterci becco, col rischio di scatenare la terza guerra mondiale. E senza l'appoggio USA, diventa pericoloso per Israele agire di propria iniziativa, secondo me continueranno con i sabotaggi e gli attacchi dell'intelligence.
                  Originariamente Scritto da gorgone
                  il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                  • gorgone
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                    • May 2008
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                    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                    l'ipotesi è fantapolitica, ma se l'arabia saudita concedesse delle basi ad israele..
                    (l'arabia saudita è forse, dopo israele, lo stato che più teme l'iran nucleare)

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                    • rasmioche
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                      negli ultimi 10 anni israele ha iniziato a prendere iniziative proprie anche senza l'appoggio/consenso usa il che non esclude questa possibilità però. difatti è per questo che gli usa si lavano le mani di certe faccende, per non rischiare in prima linea

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                      • Barone Bizzio
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                        Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                        l'ipotesi è fantapolitica, ma se l'arabia saudita concedesse delle basi ad israele..
                        (l'arabia saudita è forse, dopo israele, lo stato che più teme l'iran nucleare)
                        Oddio, secondo me neanche tanto fantapolitica. Mi ricordo ai tempi dell' affare Wikileaks la leadership araba era stata abbastanza esplicita circa la politica da adottare contro Teheran. Bisognava letteralmente "tagliare la testa al serpente"

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                        • Barone Bizzio
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                          Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
                          E'una situazione indubbiamente delicata, se Russia e Cina resteranno dalla parte iraniana difficilmente gli stati uniti potranno metterci becco, col rischio di scatenare la terza guerra mondiale. E senza l'appoggio USA, diventa pericoloso per Israele agire di propria iniziativa, secondo me continueranno con i sabotaggi e gli attacchi dell'intelligence.
                          Secondo me è una ipotesi improbabile. Almeno, se ci immaginiamo la terza guerra mondiale come i precedenti due conflitti secondo me ci sbagliamo di grosso. Credo che la proliferazione del nucleare qualche effetto benefico lo abbia avuto: quello di dirottare la guerra verso altri sistemi più silenziosi. Penso principalmente ad attacchi informatici

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                          • Sartorio
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                            Secondo me è una ipotesi improbabile. Almeno, se ci immaginiamo la terza guerra mondiale come i precedenti due conflitti secondo me ci sbagliamo di grosso. Credo che la proliferazione del nucleare qualche effetto benefico lo abbia avuto: quello di dirottare la guerra verso altri sistemi più silenziosi. Penso principalmente ad attacchi informatici
                            Intendevo per portata e nazioni coinvolte, non ci sarebbe bisogno di particolari finezze, alla Cina per esempio basterebbe svendere tutti i titoli del debito americano che possiede, per affondare completamente gli States, senza sparare un colpo. La Russia potrebbe contingentare la distribuzione di idrocarburi nel resto dell'Europa continentale per fermare completamente la macchina militare della NATO, aiutata paradossalmente dallo stesso embargo al petrolio iraniano.
                            Originariamente Scritto da gorgone
                            il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                            • gorgone
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                              • May 2008
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                              Oddio, secondo me neanche tanto fantapolitica. Mi ricordo ai tempi dell' affare Wikileaks la leadership araba era stata abbastanza esplicita circa la politica da adottare contro Teheran. Bisognava letteralmente "tagliare la testa al serpente"
                              beh un conto è avere l'iran inviso, un conto è prendere una posizione politica così netta come concedere l'uso delle basi per un attacco.
                              quanto all'attacco, senza l'uso di basi in arabia (o in iraq, ma mi sembra, persino più improbabile, non so), continua ad avere difficoltà tecniche, a meno che israele non possieda armi e mezzi che non conosciamo..
                              voglio dire un conto è dire: attacchiamo e noi che stiamo qua a dire secondo me sì secondo me no ecc ecc..
                              per fare un esempio chiaro, se l'italia non avesse dato l'uso delle proprie basi, uk e francia non sarebbero stati in grado di attaccare la libia, recentemente.
                              gli aerei hanno limiti tecnici, di approvigionamento in primis. tornano ad israele vs iran: piazzare delle portaerei senza l'appoggio degli usa nello stretto di hormuz è escluso, quindi devono colpire aerei che partono o da israele o da fantomatiche basi amiche (di israele) site in paesi arabi..
                              sulla libia, del resto, se l'america non avesse compiuto un'attività di intelligence, non avrebbero saputo nemmeno dove colpire..

                              questo per dire che, attualmente, la verità è che nessuno stato, nemmeno israele, nemmeno, come si è visto il tandem uk-francia, è in grado (parlo proprio di mezzi tecnici, di limiti fisici) di sopportare una guerra da solo.
                              e un'impossibilità di fatto, vale più di mille possibilità teoriche.

                              quindi o israele ha degli alleati che lo sosterrebbero militarmente, anche solo con le basi, oppure, per le notizie che abbiamo noi sul numero degli armamenti, la capacità degli stessi ecc ecc.. resta impossibile, a meno che di non prevedere lo sbarco di terra in modo massiccio in uno stato, l'iran, in cui un cittadino su tre è un militare..

                              è altrettanto chiaro che gli stati coinvolti elaborino piani, anche gli USA hanno di certo un piano d'attacco per l'iran nel cassetto, da qua a dire che vogliano metterlo in pratica domani c'è una bella differenza, se fosse facile, l'iran sarebbe già stato attaccato..
                              Last edited by gorgone; 04-02-2012, 10:51:27.

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                              • Sartorio
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                                Una cosa che mi stupì dell'attacco francese alla Libia fu proprio che Sarkozy se ne sbattè di avere supporto in termini di basi, e fece partire i bombardieri da Saint-Dizier.
                                Tanto interventismo, che bagnò il naso pure agli americani, ancora oggi mi perplime.
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                il capitalismo vive delle proprie crisi.

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