Originariamente Scritto da miketyson
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La morte
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggioforse, le uniche consapevolezze che col tempo possono prendere forma fomentando la "paura" sono l'impotenza e l'inesorabilità di fronte a un disegno già disegnato, incontrollabile e oltre i limiti della nostra comprensione razionale.http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da proxgis Visualizza Messaggioche poi alla fine non si tratta di paura ma di accettazione di questa consapevolezza.........
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggiouna consapevolezza in quanto tale.http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggio“… È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato… “
IL DIO DELLE PICCOLE COSE, Roy Arundhati
libro letto è fantastico.........http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza MessaggioA me, invece, colpirono moltissimo le parole di questo giornalista immenso: Guido Ceronetti.
"L'uomo è un'anima che trascina un cadavere. Noi deploriamo come morte il suo stancarsi, alla fine, di fare da spazzino".http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da proxgis Visualizza Messaggiomitico.................................massimo rispetto..............
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggiotu invece, in poche parole, come definiresti la morte?http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da proxgis Visualizza Messaggioin due parole...... una liberazione...................
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggiopercepisco un pessimismo di base.http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
ficcarti le penne nel culo non fa di te una gallina..........
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Originariamente Scritto da proxgis Visualizza Messaggiodiciamo che io non sono mai ottimista,sono realista (poi sui forum appaio scherzoso,ma nella realtà,mi definivano un misto fra dr.house e un pezzo di sterco....) comunque penso che vivere per sempre non sia il massimo,insomma io mi auguro di arrivare a 50 anni poi basta, non ho bisogno di vivere di più,quando uno ha vissuto 50 anni sono più che abbastanza,tanto vivere al giorno d'oggi significa abbassare le spalle ed essere la classica goccia d'acqua nel mare,se mi riesci a capire,trova qualcosa per cui vale la pena vivere (e non uscire con discorsi tipo l'amore,la famiglia e robe varie......ma so che non sei quel tipo di persona... :-)
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Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggioil tuo è un discorso molto forte, a cui veramente trovo difficoltà a dare una risposta contestuale e di senso compiuto (sempre che possa esistere). forse è una percezione individuale con un'unico punto in comune: la morte, appunto. ma, se davvero ti trovassi in punto di morte, sicuro la penseresti così? non ti spaventa quel futuro indefinito? il tutto? il nulla?http://www.bodyweb.com/forums/thread...DIARIO-Proxgis
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Originariamente Scritto da proxgis Visualizza Messaggiodiciamo che io non sono mai ottimista,sono realista (poi sui forum appaio scherzoso,ma nella realtà,mi definivano un misto fra dr.house e un pezzo di sterco....) comunque penso che vivere per sempre non sia il massimo,insomma io mi auguro di arrivare a 50 anni poi basta, non ho bisogno di vivere di più,quando uno ha vissuto 50 anni sono più che abbastanza,tanto vivere al giorno d'oggi significa abbassare le spalle ed essere la classica goccia d'acqua nel mare,se mi riesci a capire,trova qualcosa per cui vale la pena vivere (e non uscire con discorsi tipo l'amore,la famiglia e robe varie......ma so che non sei quel tipo di persona... :-)
viviamo in un agio e in una (relativa) assenza di dolori reali che ci proietta al di fuori di quegli istinti di sopravvivenza e di lotta che di per sè dovrebbero dare un senso più marcato alla nostra esistenza.
il mondo ci invita ogni giorno con il suo canto ad assecondare il moto uniforme di anime che lo popolano in maniera omogenea e allineata: ci spinge ad essere gocce nel suo mare di opinioni, abitudini, ripetitività, assurdità, cecità e banalità; ad inserirci in una linea grigia non meglio definita dove al fondo di ogni gesto sembra mancare un senso unificante e fondante in grado di significare profondamente la nostra esistenza.
Io però credo che a questa banalità a cui ogni uomo è destinato (siamo tutti ugualmente gettati in questo mondo fatto di regole assurde: nascere - vivere - invecchiare - soffrire - morire - non capire ), si possa accordare in una certa misura un quid di fiducia e rispetto.
In questa banalità esiste l'altro, l'altro che come noi diventa un interlocutore eccellente, l'altro che ci domanda e ci risponde, che ci completa.
La vita merita di essere vissuta nel momento in cui esiste il prodigio della relazione - il fluire di idee, sentimenti, emozioni, condivisioni.
Quell'empatia che si genera quando stiamo bene con qualcuno, che da una pienezza al nostro essere, che fa scintillare il nostro cuore e la nostra mente.
L'altro che può essere lì al nostro fianco a stringerci facendoci sentire vivi e amati; o anche l'altro che in una dimensione temporale differente dalla nostra ci introduce ai suoi pensieri, attraverso la sua opera letteraria, o cinematografica o artistica in genere.
l'essenza dell'esistenza per Jaspers era proprio la comunicazione -l'interazione tra uomini.
io per questa interazione, spero che la mia vita duri il più a lungo possibile. e poi ci sarà tutto il resto con la sua carnalità e cosalità, con le sue emozioni più basse e semplici a completare l'estasi dell'esistenza. ma senza comunicazione, senza l'altro, senza gli altri, ovunque e comunque essi siano o siano stati, questa vita perderebbe di senso.
vivere o morire, non è dunque una questione di banalità, ma al massimo di solitudine essenziale. da cui si DEVE rifuggire sapientemente. per non morire prima del tempo.Last edited by Dr.Vazzo; 13-02-2011, 14:42:02.
(Thomas Sankara)
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