Aiuto per questione "padre-figlio" mai visto

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    Aiuto per questione "padre-figlio" mai visto

    Salve a tutti ragazzi,
    chiedo aiuto/consiglio qua, per una questione per me delicata.

    Chiedo scusa in anticipo se scriverò molto; cercherò di essere dettagliato per farvi capire al meglio il mio problema.

    Iniziamo: La mia domanda principale è codesta: Vorrei sapere se io, non avendo mai visto/avuto un padre, possa chiedere una sorta di risarcimento per danni morali, mancato aiuto per alimenti (non so se si dice così) e tutti gli altri problemi economici e morali per la mancanza di un padre.

    Mia madre non si è sposata con costui, e lui ha lasciato mia madre prima che io nascessi.
    Non so se può contare, ma mia nonno un giorno, chiese (accompagnato da carabinieri) a mio padre, un incontro per farmi conoscere a lui, (ero molto piccolo) ma non si presentò.
    Mia madre non si è mai più messa con un uomo, e, ha vissuto (tuttora ci vivo) con i miei nonni, perchè senza di essi non credo che ce l'avrebbe fatta.

    Ora principalmente la domanda sarebbe rivolta ad avvocati o almeno a gente con esperienza di casi analoghi, perchè avrei bisogno di risposte sicure e non di pareri, (non voglio essere sgarbato) sperando che in questa immensa community ci sia qualche avvocato ^^.

    Ringrazio chiunque per un'aiuto e mi scuso per la lunghezza del messagio

    Andrea
    "Bisogna essere molto forti per amare la solitudine"
  • pippoman
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    #2
    Originariamente Scritto da BaStArDoDeNtRo Visualizza Messaggio
    Salve a tutti ragazzi,
    chiedo aiuto/consiglio qua, per una questione per me delicata.

    Chiedo scusa in anticipo se scriverò molto; cercherò di essere dettagliato per farvi capire al meglio il mio problema.

    Iniziamo: La mia domanda principale è codesta: Vorrei sapere se io, non avendo mai visto/avuto un padre, possa chiedere una sorta di risarcimento per danni morali, mancato aiuto per alimenti (non so se si dice così) e tutti gli altri problemi economici e morali per la mancanza di un padre.

    Mia madre non si è sposata con costui, e lui ha lasciato mia madre prima che io nascessi.
    Non so se può contare, ma mia nonno un giorno, chiese (accompagnato da carabinieri) a mio padre, un incontro per farmi conoscere a lui, (ero molto piccolo) ma non si presentò.
    Mia madre non si è mai più messa con un uomo, e, ha vissuto (tuttora ci vivo) con i miei nonni, perchè senza di essi non credo che ce l'avrebbe fatta.

    Ora principalmente la domanda sarebbe rivolta ad avvocati o almeno a gente con esperienza di casi analoghi, perchè avrei bisogno di risposte sicure e non di pareri, (non voglio essere sgarbato) sperando che in questa immensa community ci sia qualche avvocato ^^.

    Ringrazio chiunque per un'aiuto e mi scuso per la lunghezza del messagio

    Andrea
    Hai vissuto una situazione davvero difficile e non so se io sarei stato in grado di sopportarla....davvero complimenti e spero che con questo up tu possa trovare qualcuno che ti possa aiutare!!
    (¯`·.¸¸.·>><<·.¸¸.·´¯) pĨ¶þÖ'§ ÐÌÃя¥ (¯`·.¸¸.·>><<·.¸¸.·´¯)

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      • Brianza
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      #3
      Ma il fatto è: Ti ha mai riconosciuto come figlio?
      Appassionato di Playstation? Trovami su PS-Secrets.com

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      • BaStArDoDeNtRo
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        #4
        Grazie per il supporto pippoman,
        invece per quanto riguarda il fatto se mi ha riconosciuto, non credo proprio, in più è spostato e ha un figlio.
        In ogni caso credo basti l'esame del dna, o vado errando?
        "Bisogna essere molto forti per amare la solitudine"

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          #5
          Nn so darti una risposta, ad ogni modo ti sono vicino per i disagi e le sofferenze che hai sofferto
          Alvaro si è messo a piangere.... niente firma quindi!

          Originariamente Scritto da Steel77
          però quando la moderazione ti fa comodo segnali come un pazzo eh? vergognati, buffone.

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          • BaStArDoDeNtRo
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            #6
            Vi ringrazio per il supporto ragazzi, spero qualcuno mi sappia aiutare o consigliare,
            se conoscete un avvocato qua, per favore linkategli questa discussione!
            Ora esco e vado in palestra

            Andrea
            "Bisogna essere molto forti per amare la solitudine"

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            • sturmas
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              #7
              ciao, immagino la difficoltà di tali decisioni e lo stato emotivo che possano creare.... ritengo comunque che la tua sia una "battaglia" più che giusta....

              Ho trovato (magari poi le avevi già lette) due righe scritte da un avvocato (Avv.Andreani), magari ti possono essere utili come indicazioni di massima....
              Sicuramente il riconoscimento costituisce il primo step, necessario per ogni eventuale azione legale successiva, connessa e conseguente ad esso, sia essa per un possibile risarcimento dei danni o per una futura pretesa ereditaria.

              te la incollo:

              L'art. 269 c.c, nel disciplinare l'istituto della dichiarazione giudiziale di paternità e/o maternità naturale, così statuisce: "La paternità e la maternità naturale possono essere giudizialmente dichiarate, nei casi in cui il riconoscimento è ammesso. La prova della paternità e della maternità può essere data con ogni mezzo…; la sola dichiarazione della madre e la sola esistenza di rapporti tra la madre e il preteso padre all'epoca del concepimento non costituiscono prova della paternità".
              Nel nostro ordinamento, quindi, chi è nato fuori dal matrimonio e non è stato riconosciuto alla nascita da uno dei genitori naturali, può promuovere un'azione davanti al Tribunale per ottenere una sentenza dichiarativa della filiazione, che ex art. 277 c.c., produce gli stessi effetti del riconoscimento.
              La competenza è diversa a seconda che il figlio naturale sia maggiorenne o minore di età: nel primo caso l'azione per la dichiarazione giudiziale di paternità e/o maternità si promuove avanti al Tribunale ordinario, mentre nel caso di minore di età la competenza spetta al Tribunale dei minori.
              In tale ultimo caso, l'art. 273 c.c attribuisce la legittimazione ad agire alla persona che esercita la potestà sul minore, che può essere la madre (o il padre) oppure il tutore: quest'ultimo però ha l'obbligo di chiedere l'autorizzazione al giudice tutelare prima di agire in giudizio. Inoltre l'azione è subordinata al consenso del figlio minore se questi ha compiuto i sedici anni di età.
              Tale azione è peraltro imprescrittibile e questo significa che può essere promossa in qualunque momento e anche dopo anni dalla nascita, visto che la legge non pone alcun limite di tempo per agire in giudizio.

              Corte Costituzionale 2006: una sentenza innovativa

              In materia è da segnalare una importantissima sentenza della Corte Costituzionale, che ha segnato una svolta storica nel procedimento per la dichiarazione giudiziale di paternità: si tratta della sentenza n. 50 del 10 febbraio 2006 con la quale la Corte ha dichiarato l'incostituzionalità dell'art. 274 c.c., che subordinava l'esercizio dell'azione di riconoscimento giudiziale al previo esperimento di una procedura di ammissibilità.
              In altre parole, prima di iniziare la causa vera e propria nei confronti del padre o della madre naturale, l'interessato doveva con ricorso dare impulso ad un preventivo giudizio di delibazione, nel corso del quale, con indagine sommaria e segreta, il Tribunale doveva valutare e vagliare l'esistenza di indizi tali da far apparire giustificata l'azione (ad esempio occorreva dimostrare, anche con testimoni, l'esistenza di una relazione tra l'uomo e la donna da cui era verosimile che fosse nato il figlio naturale).
              Tale giudizio si svolgeva in camera di consiglio e l'inchiesta sommaria doveva avere luogo senza alcuna pubblicità e doveva essere mantenuta segreta; avverso la decisione del tribunale di poteva reclamare in appello e avverso la decisione della Corte d'Appello si poteva ricorrere per cassazione e soltanto dopo questo iter procedurale, che poteva anche durare molti anni, l'interessato poteva procedere con l'azione vera e propria chiedendo di poter provare la paternità attraverso gli esami ematologici o sul DNA, prova che di fatto è l'unica che si chiede nel giudizio di merito.
              Tutte queste lungaggini praticamente costringevano l'interessato ad una battaglia giudiziaria lunga e onerosa, e soltanto dopo anni riusciva ad avere una sentenza sulla paternità biologica.
              Dopo l'intervento della Corte Costituzionale con la decisiva sentenza n. 50/2006, il processo per l'accertamento della paternità diventa tendenzialmente più rapido: si da all' interessato la possibilità di azionare subito le sue pretese in sede di merito e di citare immediatamente in giudizio il presunto padre naturale per vedersi riconosciuto lo status di figlio naturale, attraverso il ricorso alla prova principe, l'esame sul DNA.
              Chi opera nel settore non può non rendersi conto della portata rivoluzionaria di tale pronuncia, che è stata accolta dagli operatori del diritto come una ventata innovativa che ha "svecchiato" un istituto che, nato in un contesto storico ormai superato, non riusciva più ad essere in sintonia con una società moderna e tecnologicamente evoluta.


              P.S. X I MODERATORI: se nel testo dovesse restare qualche link (tipo la sentenza, non riesco a togliere il collegamento), mi scuso e chiedo di levarlo o modificarlo...TNX....

              confermo è rimasto....
              Last edited by sturmas; 26-01-2011, 09:55:28. Motivo: verifica del collegamento...
              sigpic Un lungo cammino inizia sempre da un piccolo passo

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                #8
                Grazie per l'interessamento,
                queste cose in linea di massima le potevo immaginare, però avendomele esposte così, le ho capite molto meglio ^^ ,
                Grazie
                "Bisogna essere molto forti per amare la solitudine"

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