Emigrare: raccoglitore di consigli, esperienze ed opinioni.

***KURTANGLE*** · 16-01-2011, 13:21:45

3d interessantissimo......appena ho un secondo sarò ben felice di raccontare un paio di cosette interessanti.

***Icarus*** · 16-01-2011, 13:25:07

Nel frattempo, riporto due interventi, uno mio e uno di Alberto84, rispetto alle nostre esperienze.
Io son stato 3 mesi a Washington, Alberto vive in UK da 3 anni e mezzo, quindi il suo parere è molto più qualificato del mio

Originariamente Scritto da Alberto84 Visualizza Messaggio

Ora vi dico la mia impressione, anche riferendomi alla altro thread che Chobo ha citato. Premesso che vivo da 3 anni e mezzo in Uk e che cmq non credo di avere ancora il quadro completo e la saggezza di un uomo maturo, posso fare qualche considerazione: dell' inghilterra amo visceralmente il senso civico che si ha a partire dalla raccolta differenziata scrupolosa, all' aiutare il vicino di casa se ha un problema (quel senso di nucleo che noi attribuiamo alla famiglia, gli inglesi lo attribuiscono alla comunità), al rispetti dell' altro indipendentemente da chi sia e da dove venga, al rispetto delle leggi della strada e alla poca aggressività sia nel traffico che quando si fanno le file....sembrano cazzate, ma veramente fanno la qualità della vita: sapere che anche se c'è una fila kilometrica può non stressarti perchè certamente nessuno ti fregerà il posto, o che la mattina per andare al lavoro i 30 minuti di traffico sono assolutamente stress-free son cose a cui non riuscirei a rinunciare. Per molte forse sono piccolezze, ma per uno come me no. Le regole dall' affitto,alle bollette, alle assicurazione varie, insomma tutta la parte burocratica del cittadino comune sono di una immediatezza e semplicità disarmante, senza cavilli, senza la paura di essere aggirati e tante volte anche troppo a vantaggio del consumatore. Se paghi un servizio, i.e. ordine dei farmacisti, lo vedi i tuoi soldi dove vanno e ottieni un servizio rapportato a quello che hai pagato. E anche a questo non rinuncerei più. Amo il modo snello in cui ho cambiato 3 lavori e in cui il recruitment viene fatto: colloquio con case study sempre proposto in diretta e se gli piaci il lavoro è tuo. Niente cavolate del tipo psicologi che ti analizzano, come succede in Italia, che in realtà serve solo manipolare la selezione.
D'altro canto però la mentalità inglese media non mi piace e non mi consente di integrarmi totalmente con loro. Odio l'eterna ansia degli inglesi a tornare a casa presto: alle 3 e mezza del venerdì gli uffici e univerisità sono già vuoti, non per farsi un aperitivo....ma per andare a casa a non far niente. D' estate anche quando è caldo, quando c'è sole fino alle 22, le spiagge si svuotano alle 3...." ma dove cavolo vai...per 2 giorni che hai un po' di sole goditelo no??". Caldo da star fuori in maietta, ma gli inglesi continuano a bere birra nel bar al chiuso...niente da fare...a stare all' aperto non gli piace. Invidiano lo stile di vita mediteraneo, ma anche quando potrebbero non imparano a godersi la vita come noi. Odio la poca flessibilità inglese, la mancanza di una morale e il poco amor proprio (i.e.alcolismo).
In Italia, anzi nelle Marche, quando torno sbrocco subito al primo STOP, dove se non switccio alla mentalità testa di cavolo, non mi lasciano più passare; a viverci non riuscerei a sopportare le mille perdite di tempo tra tasse, burocrazia, egoismo e disonestà....però vivrei in una terra che veramente sento che mi appartiene e in cui il solo starci mi fa sentire al posto giusto, con paesaggi, persone, cibi, stagioni, usanze e modi di fare che sono parte di me.
In definitiva credo che la scelta finale dipenda anche dal tipo di lavoro che si fa. Se si pensa di aprire un' attività privata....consiglierei certamente a chiunque di fuggire dall' Italia. Lo stesso per potenziali carriere a livello sanitario o universitario. Ovviamente i contro ci sono e non è tutto rose e fiori.

Originariamente Scritto da Icarus Visualizza Messaggio

Bè, io sono stato a Washington, non in UK, però penso la mentalità anglosassone sia simile (anche se poi gli americani parlano degli inglesi come se fossero un'altra razza

). Quando Alberto parla delle piccolezze a cui non può rinunciare, mi ci trovo alla grande: le persone sanno stare in fila (alle poste, alla fermata dell'autobus, allo starbucks), la burocrazia funziona, basta avere un telefono e un minimo di conoscenza dell'inglese e puoi risolvere il 90% dei problemi da casa, senza stress; i centralini dell'assistenza telefonica rispondo e assistono (incredibile); i mezzi pubblici funzionano; nessuno butta le carte per terra. Queste sono ovviamente piccole cose, ma evitarsi ogni giorno il nervosismo che provocano (almeno, a me danno davvero parecchio fastidio), è una gran cosa. Oppure se compri qualcosa e decidi di restituirla, zero problemi: l'ho fatto con due paia di Levi's, rispediti via posta (tempo necessario 5 min) dopo aver compilato il modulo di riconsegna che loro stessi aggiungono al pacco, e dopo 5 giorni ottenuto il rimborso e un'email di scuse "perché il nostro prodotto non ti ha soddisfatto". E il modo in cui vivono lo sport, è fantastico se paragonato all'Italia. Vai al palazzetto, senza file, senza caos, senza polizia, senza criminali. Ti siedi al tuo posto (che nessuno MAI occupa), guardi la partita e tutti i minishow ad essa connessa, prendi la metro e torni a casa, dopo una bella serata, senza doverti preoccupare di dove sederti, quanto tempo prima andare allo stadio, e la polizia, e gli ultras, etc etc. Poi ci sono le grandi cose, tipo che quando parli con qualcuno, anche se tu hai 24 anni e lui 50, non ti tratterà MAI dall'alto in basso o, peggio, dandoti zero considerazione: cercherà prima di capire cosa sai fare/se gli sei utile. Ho visto tantissimi ragazzi tra i 20 e i 25 anni lavorare in posizioni aziendali che qui in Italia non potrebbero mai ricoprire. Ovviamente non parlo di Microsoft o IBM (seppur anche lì ci siano esempi del genere), ma piccole imprese con 20-30 dipendenti, in cui per esempio il direttore marketing ha 23 anni (conosciuto di persona). Poi ovviamente ci sono i lati negativi: se non bevi (come me) sei tagliato fuori dal 90% delle serate, in quanto tipicamente si beve prima di uscire, poi si va nel club dove si beve, e poi si beve ancora. Andare al cinema o a mangiar fuori (più costoso rispetto all'italia, se vuoi mangiar bene - e non parlo di cucina italiana ovviamente

- ) è una cosa che si fa una-due volte al mese, ovviamente parlando di una fascia d'età 20-30 anni. Altra cosa negativa è il numero di homeless che si vedono per strada, tutti americani, per la maggioranza neri, tutti che dormono letteralmente per terra davanti ai negozi, in pieno centro. Quella è una cosa che ti lascia davvero perplesso, come minimo. L'ultima cosa, ma penso sia molto soggettiva, è che mi sembra che gli americani, o almeno quelli che ho conosciuto, fanno quello che ci si aspetta che loro facciano: si aspettano sempre che qualcuno o qualcosa indichi loro come devono divertirsi, cosa devono comprare, etc. Ovviamente è una mia sensazione personale, frutto di soli 3 mesi di permanenza lì. Però si ha sempre questa sensazione che per loro esista solo un modo di fare le cose, o di risolvere il problema, e se quel modo non è percorribile per un muro, piuttosto che cercare di aggirarlo, ci sbattono contro mille volte. Forse perché sono così abituati a non dover lottare con il governo, con la burocrazia, con gli uffici pubblici (anche se loro se ne lamentano, penso perché non sono mai stati in Italia

), non hanno sviluppato quel "cavarsela" tipico degli Italiani.
Poi vabbè, non ci sta la pizza e le persone sono molto più fredde, e soprattutto il problema delle mance è terribile (cit.).

---------- Post added at 11:46:30 ---------- Previous post was at 11:44:46 ----------

Ovviamente ci sarà una miriade di altre cose che ora non mi viene in mente, però mi è sembrato già di aver scritto troppo, magari poi aggiungo

**Sergio** · 16-01-2011, 14:17:38

Ottimo

Mi raccomando, cerchiamo anche di evitare polemiche del tipo, si sta meglio qui, si sta meglio qua, luoghi comuni di vario tipo, chi entra in questo thread dovrebbe avere già una predisposizione, un sentimento di insoddisfazione, non sufficienza di, o per lo meno di ricerca di qualche cosa di diverso che si suppone qui manchi.

Ora, consigli pratici per non illudersi.

**Sergio** · 16-01-2011, 14:36:01

Inizio io con qualche suggerimento :

- Inglese è alla base, in particolare modo se andate in paesi dove si parla l'inglese come prima lingua, l'approccio potrebbe essere molto lento e duro se non siete in grado di comunicare, potreste farvi scoraggiare dalla mancanza di comunicazione più da elementi reali.

- Prendete un tempo di almeno 1 mese per fare un viaggio nel posto dove vorreste andare, evitate a tutti costi gli italiani turisti, ma cercate di conoscere il più possibile persone ed usanza del posto, un italiano che vive nel posto può essere un arma a doppio taglio, attenzione, vi è di aiuto, ma vi tiene legati.

- Per non avere brutte sorprese, oltre agli usi e costumi date un occhiata elle leggi, al di fuori dell'Italia non ci si arrangia o mette d'accordo, la legge la si rispetta o non la si rispetta, una grave mancanza di rispetto al codice può portare anche a finire dentro, occhio, uomo avvisato mezzo salvato.

- Chiedete alla gente del posto, fate domande, riflettete, fate paragoni con quanto siete abituati e fatevi delle domande, perchè loro fanno così mentre noi facciamo così? Cosa è meglio, oggettivamente? Poi datevi delle risposte, crescete

**motorhead** · 16-01-2011, 15:05:28

Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio

3d interessantissimo......appena ho un secondo sarò ben felice di raccontare un paio di cosette interessanti.

parlaci di valencia

***Dsquared*** · 16-01-2011, 15:50:03

Mi segno al topic, io sono uno di quelli che sentono quel ronzio in testa che dice "prova l'estero, prova l'estero", ma a differenza dei miei arrembanti coetanei non avrei mai la testa/palle di buttarmi a Londra nel primo ristorante che capita a lavare i piatti.

Se dovessi mai partire lo faccio con un adeguata preparazione, con qualcosa almeno da offrire in più rispetto al primo pakistano che sale.

Ho 22 anni, mi sono iscritto quest'anno alla facoltà di informatica, dopo 1 anno e mezzo fallimentare a scienze politiche e 6 mesi di lavoro in una società di servizi informatici qui a Genova (classico contratto in accordo con la provincia).
Non sono mai stato fuori casa per più di un mese, e sono un tipo abbastanza ansioso, ergo quando leggo di qualcuno che senza conoscere la lingua, si butterebbe negli USA da perfetto clandestino a me sale velocemente il groppo in gola

Il mio inglese sta abbastanza migliorando, mi sto imbottendo di telefilm e adesso ho iniziato un corso che mi ha passato via cd un mio amico.
Comunque quest'estate cercherei appunto di rompere il ghiaccio con una situazione intermedia, strizzo l'occhio a Malta in quanto località molto vicina all'Italia e dove si parla bene l'inglese, che ne pensate ? ad occhio potrebbe andare bene per me ? avete qualche consiglio su come potrei impostare questa esperienza maltese ?

**Sergio** · 16-01-2011, 15:51:07

Non si va negli USA da clandestini, è una leggenda metropolitana, dimentica, si va in galera .

**Sergio** · 16-01-2011, 15:52:53

Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio

Un mio ex collega ventenne di punto in bianco ha lasciato il lavoro ed è partito di punto in bianco verso New York con una sua amica asserendo che aveva una conoscenza che gli avrebbe procurato un lavoro... alla fine doveva fare il cameriere ma per problemi di lingua lavorava 1-2 volte a settimana e durante il resto della settimana vedevo che era perennemente collegato su face... Morale della favola dopo 4 mese è tornato mogio mogio e con la coda fra le gambe a casa avendo speso fra aereo, affitto,corsi e spese varie circa 20000 euro da quello che ho sentito...
Con questo non voglio dirti di non partire ma solamente di evitare di andare allo sbaraglio senza sapere quello che ci si troverà ad affrontare...

Qui ad esempio c'è un esperienza negativa, bisognerebbe fare più domande alla stessa persona, bisogna vedere come si comportava la, che tipo era, che capacità aveva, se ha saputo crearsi occasioni, se le ha sfruttate.
Ricordatevi che "la" nessuno vi regala nulla, vi danno solo la possibilità "di", ma siete voi che dovete metterci del vostro, moltoooooo.

**Sergio** · 16-01-2011, 15:53:52

Originariamente Scritto da Dsquared Visualizza Messaggio

Mi segno al topic, io sono uno di quelli che sentono quel ronzio in testa che dice "prova l'estero, prova l'estero", ma a differenza dei miei arrembanti coetanei non avrei mai la testa/palle di buttarmi a Londra nel primo ristorante che capita a lavare i piatti.

Se dovessi mai partire lo faccio con un adeguata preparazione, con qualcosa almeno da offrire in più rispetto al primo pakistano che sale.

Ho 22 anni, mi sono iscritto quest'anno alla facoltà di informatica, dopo 1 anno e mezzo fallimentare a scienze politiche e 6 mesi di lavoro in una società di servizi informatici qui a Genova (classico contratto in accordo con la provincia).
Non sono mai stato fuori casa per più di un mese, e sono un tipo abbastanza ansioso, ergo quando leggo di qualcuno che senza conoscere la lingua, si butterebbe negli USA da perfetto clandestino a me sale velocemente il groppo in gola

Il mio inglese sta abbastanza migliorando, mi sto imbottendo di telefilm e adesso ho iniziato un corso che mi ha passato via cd un mio amico.
Comunque quest'estate cercherei appunto di rompere il ghiaccio con una situazione intermedia, strizzo l'occhio a Malta in quanto località molto vicina all'Italia e dove si parla bene l'inglese, che ne pensate ? ad occhio potrebbe andare bene per me ? avete qualche consiglio su come potrei impostare questa esperienza maltese ?

Consiglio, trovati una donna che parla solo inglese, le lingue si sa, si imparano a letto, non scherzo.

**Virulogo.88** · 16-01-2011, 16:04:52

Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio

Qui ad esempio c'è un esperienza negativa, bisognerebbe fare più domande alla stessa persona, bisogna vedere come si comportava la, che tipo era, che capacità aveva, se ha saputo crearsi occasioni, se le ha sfruttate.
Ricordatevi che "la" nessuno vi regala nulla, vi danno solo la possibilità "di", ma siete voi che dovete metterci del vostro, moltoooooo.

Da quando è tornato non l ho più rivisto... e credo non voglia affrontare l argomento... Il fatto che lo trovavo perennemente connesso a Facebook ( da casa ) credo la dica lunga comunque sul fatto di cercarsi le opportunità

Motorhead la spesa di 20000 euro mi è stata detta dal mio titolare il quale ha sentito il padre del ragazzo ( abbastanza incavolato ) non so se la spese riguardava solo lui oppure lui e la sua amica...

**motorhead** · 16-01-2011, 16:07:24

Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio

Consiglio, trovati una donna che parla solo inglese

o un uomo. qui non discriminiamo nessuno.

***Curl_Biceps*** · 16-01-2011, 16:09:50

Originariamente Scritto da Dsquared Visualizza Messaggio

Mi segno al topic, io sono uno di quelli che sentono quel ronzio in testa che dice "prova l'estero, prova l'estero", ma a differenza dei miei arrembanti coetanei non avrei mai la testa/palle di buttarmi a Londra nel primo ristorante che capita a lavare i piatti.

Se dovessi mai partire lo faccio con un adeguata preparazione, con qualcosa almeno da offrire in più rispetto al primo pakistano che sale.

Ho 22 anni, mi sono iscritto quest'anno alla facoltà di informatica, dopo 1 anno e mezzo fallimentare a scienze politiche e 6 mesi di lavoro in una società di servizi informatici qui a Genova (classico contratto in accordo con la provincia).
Non sono mai stato fuori casa per più di un mese, e sono un tipo abbastanza ansioso, ergo quando leggo di qualcuno che senza conoscere la lingua, si butterebbe negli USA da perfetto clandestino a me sale velocemente il groppo in gola

Il mio inglese sta abbastanza migliorando, mi sto imbottendo di telefilm e adesso ho iniziato un corso che mi ha passato via cd un mio amico.
Comunque quest'estate cercherei appunto di rompere il ghiaccio con una situazione intermedia, strizzo l'occhio a Malta in quanto località molto vicina all'Italia e dove si parla bene l'inglese, che ne pensate ? ad occhio potrebbe andare bene per me ? avete qualche consiglio su come potrei impostare questa esperienza maltese ?

a malta si parla molto l'italiano non penso ti possa essere d'aiuto per imparare l'inglese , naturalmente mio parere .

**Sergio** · 16-01-2011, 16:09:58

Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio

Da quando è tornato non l ho più rivisto... e credo non voglia affrontare l argomento... Il fatto che lo trovavo perennemente connesso a Facebook ( da casa ) credo la dica lunga comunque sul fatto di cercarsi le opportunità

Motorhead la spesa di 20000 euro mi è stata detta dal mio titolare il quale ha sentito il padre del ragazzo ( abbastanza incavolato ) non so se la spese riguardava solo lui oppure lui e la sua amica...

Spe.... ecco, il babbo, se uno va negli USA e si fa una "vacanza" pagata dal babbo, spendendo 5000 euro al mese.... non ci vedo i giusti presupposti.
Io per spendere 5000 euro al mese non so cosa devo fare, non oso immaginarlo

***Icarus*** · 16-01-2011, 16:12:27

Originariamente Scritto da Dsquared Visualizza Messaggio

Mi segno al topic, io sono uno di quelli che sentono quel ronzio in testa che dice "prova l'estero, prova l'estero", ma a differenza dei miei arrembanti coetanei non avrei mai la testa/palle di buttarmi a Londra nel primo ristorante che capita a lavare i piatti.

Se dovessi mai partire lo faccio con un adeguata preparazione, con qualcosa almeno da offrire in più rispetto al primo pakistano che sale.

Ho 22 anni, mi sono iscritto quest'anno alla facoltà di informatica, dopo 1 anno e mezzo fallimentare a scienze politiche e 6 mesi di lavoro in una società di servizi informatici qui a Genova (classico contratto in accordo con la provincia).
Non sono mai stato fuori casa per più di un mese, e sono un tipo abbastanza ansioso, ergo quando leggo di qualcuno che senza conoscere la lingua, si butterebbe negli USA da perfetto clandestino a me sale velocemente il groppo in gola

Il mio inglese sta abbastanza migliorando, mi sto imbottendo di telefilm e adesso ho iniziato un corso che mi ha passato via cd un mio amico.
Comunque quest'estate cercherei appunto di rompere il ghiaccio con una situazione intermedia, strizzo l'occhio a Malta in quanto località molto vicina all'Italia e dove si parla bene l'inglese, che ne pensate ? ad occhio potrebbe andare bene per me ? avete qualche consiglio su come potrei impostare questa esperienza maltese ?

Secondo me, il problema è che a Malta troverai più italiani che in Italia. Ovviamente il 90% dipende da te (c'erano italiani a wash che passavano il tempo solo fra loro, guardavano la tv italiana in streaming e skypeavano con casa 2h al giorno), però se vai in un posto dove gli italiani sono la maggioranza, difficilmente riuscirai a migliorare il tuo inglese.