Per Manx o intenditori di filosofia... dialettica e retorica [Ignorante inside]

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  • Tex88
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    Per Manx o intenditori di filosofia... dialettica e retorica [Ignorante inside]

    Mi sapete spiegare qual'è, in sostanza, la differenza tra "retorica" e "dialettica" ?
    Premetto,è una mia curiosità personale, da PERFETTO IGNORANTE in materia. Non ho mai studiato filosofia o similari (avendo frequentato un istituto tecnico e non un liceo), e quindi, come dicevo dell'argomento so poco o nulla (le mie curiosità derivano da libri che ho letto, ma come dicevo, da perfetto niubbo).

    E siccome la fonte principale dei niubbi è wikipedia, ho guardato come essa le descrive:

    RETORICA:
    "La retorica (dal greco rhetorikè téchne, «arte del dire») è l’arte di parlar bene, la disciplina che studia il metodo di composizione dei discorsi, ovvero come organizzare il linguaggio naturale (non simbolico) secondo un criterio per il quale ad una proposizione segua una conclusione. Sotto questo aspetto essa è un metalinguaggio, in quanto cioè un «discorso sul discorso».[1]
    Lo scopo della retorica è la persuasione, intesa come approvazione della tesi dell’oratore da parte di uno specifico uditorio. Da un lato, la persuasione consiste in un fenomeno emotivo di assenso psicologico; per altro verso ha una base epistemologica: lo studio dei fondamenti della persuasione è studio degli elementi che, connettendo diverse proposizioni tra loro, portano ad una conclusione condivisa, quindi dei modi di disvelamento della verità nello specifico campo del discorso.
    "

    DIALETTICA:
    "La dialettica è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia, che deriva dai termini greci dià-legein (cioè "parlare attraverso", ma anche "raccogliere") + tèchne, ovvero "arte" del dialogare, del riunire insieme. Essa consiste nell'interazione di due tesi o princìpi contrapposti (simbolicamente rappresentati nei dialoghi platonici da due personaggi reali) usata come strumento di indagine della verità."


    Ok, fin qui direi che ci siamo, da come è spiegato la retorica è l'arte di argomentare per convincere gli altri, indipendentemente dal fatto che la nostra sia l'effettiva verità o meno,
    mentre la dialettica include invece nell'argomentare anche il ragionare per arrivare all'effettiva verità...
    Fin qui ho capito giusto o mi sono già perso?

    I miei dubbi vengono più avanti, quando (sempre wikipedia, la fonte per gli ignoranti, lo ammetto di nuovo) parla di Socrate, di Platone e dei Sofisti.


    Riferendosi alla retorica dice:

    "La Sofistica:
    Nel corso del V secolo a.C., dalla Magna Grecia la retorica giunse rapidamente in Attica, e soprattutto ad Atene, grazie all’attività di insegnamento dei sofisti.[14] Nell’età di Pericle, che per molti versi rappresentò l’età d’oro della polis ateniese, intellettuali come Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia e Trasimaco trovarono terreno fertile: molti giovani di buona famiglia accorrevano da ogni parte per apprendere, dietro compenso, le lezioni impartite da questi "maestri di virtù", che giravano di città in città insegnando come tenere discorsi nelle assemblee pubbliche. E proprio l’insegnamento della retorica li indusse a sviluppare ulteriormente questa tecnica. Protagora ad esempio, padre della Sofistica, concentrava la propria attenzione su problemi di carattere linguistico e semantico (e lo stesso farà Prodico), alla ricerca di un logos horthótatos, un linguaggio rigoroso e formalmente preciso per definire le cose.[15] Egli era poi un sostenitore del relativismo etico e gnoseologico, espresso dalla celebre massima secondo cui l’uomo è misura di tutte le cose:[16] da queste considerazioni scaturiva il suo interesse per i discorsi contrastanti (dissòi lógoi) e l’antilogica, la tecnica che ha lo scopo di trovare per uno stesso oggetto due argomenti contrapposti, uno cioè che lo afferma e uno che lo nega (portata all’estremo, questa tecnica prende il nome di “eristica”).[17]
    Inoltre, con i sofisti la retorica inizia a intrattenere stretti rapporti con la poesia, cessa di essere usata solo in tribunali e assemblee pubbliche e assume valore epidittico, diventando un’arte a sé stante: tutto questo soprattutto grazie a Gorgia di Leontini e Trasimaco di Calcedonia.[18] Per essi l'arte di persuadere era da intendersi soprattutto come una forma di suggestione, totalmente avulsa da ogni esigenza di giungere a una conoscenza o un convincimento basati su argomenti razionali e sulla produzione di prove e argomenti a favore. Il retore doveva possedere una persuasività tale da convincere chiunque di qualsiasi cosa, a prescindere dall'argomento trattato:[19] il logos, la parola, afferma Gorgia nell’Encomio di Elena, è onnipotente sia sugli uomini che sugli dèi, e la sua potenza consiste appunto nell’indurre a ritenere giusto e vero ciò che si afferma.[20]
    "

    "Platone:
    Nel IV secolo a.C., Platone oppose alla concezione sofistica una propria visione della retorica: negando che essa sia un’arte (techne), il filosofo le preferì la definizione di «abilità» (empeiria),[23] attribuendole però allo stesso tempo una funzione eminentemente pedagogica, quale strumento in grado di guidare l'anima attraverso argomentazioni e ragionamenti (la cosiddetta psicagogia).[24] In altre parole, dalla retorica dei sofisti, a cui venivano ascritte unicamente caratteristiche negative, Platone distingueva una retorica per così dire «buona», la quale, esercitata dai filosofi e quindi orientata allo studio della filosofia, potesse essere di utilità per instradare alla conoscenza del bene. La pratica della retorica veniva così ricondotta nell'alveo della stessa filosofia, con la quale finiva per identificarsi, svuotata della propria autonomia. Cambiavano di conseguenza gli interlocutori - non più il popolo o i giudici - e i luoghi - non più assemblee o giudizi.
    D’altra parte, è fuor di dubbio che a instradare il giovane Platone allo studio del rapporto tra filosofia e retorica fu la frequentazione del maestro Socrate, il quale, nell’esercizio della sua maieutica, faceva uso di una particolare e originalissima forma di retorica, fatta di domande e risposte brevi (la cosiddetta brachilogia, contrapposta alla macrologia dei sofisti).[25]"



    Parlando invece di dialettica dice:

    "Socrate
    Un metodo simile lo si ritrova nei dialoghi platonici, dove Socrate cerca di trovare le contraddizioni interne nelle tesi dell'interlocutore, scomponendone le enunciazioni e raffrontandole con livelli più elevati del sapere. Il vantaggio iniziale lasciato all'interlocutore più debole è lo strumento dialettico attraverso il quale si staglia più luminoso e conclusivo il parere del maestro.
    Ad esempio, nell'Eutifrone, Socrate chiede ad Eutifrone di dare una definizione di pietà. Eutifrone risponde che pio è ciò che è amato dagli Dei. Socrate però gli rinfaccia che gli dei sono litigiosi, e che i loro litigi, come quelli umani, riguardano gli oggetti di amore ed odio. Eutifrone ammette che questo è infatti il caso. Perciò, prosegue Socrate, deve esistere almeno un oggetto che è amato da alcuni Dei ma odiato da altri. Di nuovo Eutifrone assente. Socrate poi conclude che, se la definizione di pietà data da Eutifrone fosse vera, allora dovrebbe esistere almeno un oggetto che è allo stesso tempo sia pio che empio (giacché è amato da alcuni Dei, ma odiato da altri) - il che, ammette Eutifrone, è assurdo.
    Questo modo di procedere nel ragionamento, partendo da una tesi e cercando di trovarne le contraddizioni interne, è tipico della dialettica socratica, e si chiama maieutica."

    "I Sofisti :
    Mentre il proposito di Socrate era essenzialmente quello di ricercare la verità, per i sofisti la dialettica coincide invece con l'eristica, ovvero l'arte di vincere nelle discussioni, confutando le affermazioni dell'avversario, ma senza riguardo alla loro intrinseca verità o falsità."



    E qui nasce la mia confusione, perchè parlando di retorica in riferimento a Platone dice:
    "negando che essa sia un’arte (techne), il filosofo le preferì la definizione di «abilità» (empeiria),[23] attribuendole però allo stesso tempo una funzione eminentemente pedagogica, quale strumento in grado di guidare l'anima attraverso argomentazioni e ragionamenti "
    [...]
    "Platone distingueva una retorica per così dire «buona», la quale, esercitata dai filosofi e quindi orientata allo studio della filosofia, potesse essere di utilità per instradare alla conoscenza del bene"

    Cioè retorica come mezzo per la ricerca della verità, più simile però alla definizione che era stata data all'inizio di DIALETTICA, piuttosto che a quella di retorica.


    Allo stesso modo quando parlando di dialettica e riferendosi ai sofisti dice:
    "per i sofisti la dialettica coincide invece con l'eristica, ovvero l'arte di vincere nelle discussioni, confutando le affermazioni dell'avversario, ma senza riguardo alla loro intrinseca verità o falsità."

    Che però, anche in questo caso, sembrerebbe ai miei occhi inesperti molto più vicina alla definione inizialmente data di RETORICA, che a quella di dialetticva, anzi, addirittura in antitesi con quest'ultima...

    Quindi, perdonate la mia ignoranza data dalla non-formazione che ho in queste materie, ma provate a togliermi questa curiosità:
    Qual'è,quindi, la differenza tra RETORICA e DIALETTICA?

    ps. Nel titolo ho citato Manx perchè so che insegna filosofia, ma ovviamente sono ben accette spiegazioni da chiunque ne capisca (Per esempio avrei due nomi a caso: Sean e Richard )
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    #2
    Se ritorni alle prime proposizioni lo puoi vedere da solo. Tralasciando le varie polemiche sorte tra le scuole filosofiche, possiamo dire che la retorica riguarda l'arte del ben parlare (pensa a Cicerone o all'applizazione che questa ha nello svolgimento di attività forensi, anche oggi), e prescinde dalla ricerca della verità attorno ad un dato argomento; la dialettica è un dialogo che, nel suo svilupparsi, muove per far emergere una verità, e non può prescindere dall'altro. Questa, sopratutto per la dialettica, è l'impostazione classica, suscettibile di differenze e confutazioni via via che ci si addentra nelle numerose branche del pensiero filosofico.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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      #3
      Per quanto rigiarda questo punto:

      E qui nasce la mia confusione, perchè parlando di retorica in riferimento a Platone dice:
      "negando che essa sia un’arte (techne), il filosofo le preferì la definizione di «abilità» (empeiria),[23] attribuendole però allo stesso tempo una funzione eminentemente pedagogica, quale strumento in grado di guidare l'anima attraverso argomentazioni e ragionamenti "
      [...]
      "Platone distingueva una retorica per così dire «buona», la quale, esercitata dai filosofi e quindi orientata allo studio della filosofia, potesse essere di utilità per instradare alla conoscenza del bene"

      Cioè retorica come mezzo per la ricerca della verità, più simile però alla definizione che era stata data all'inizio di DIALETTICA, piuttosto che a quella di retorica.

      non devi cadere in confusione. Platone dà una valenza positiva alla retorica essenzialmente perchè questa abilità a ben costruire un discorso può essere un utile mezzo da applicarsi alla dialettica, e a comprendere i passaggi; dunque ha (la retorica) un suo valore "pratico" nella ricerca della verità, se applicato bene (la buona retorica di cui sopra). Dato che la dialettica è scambio e ragionamento, essere in possesso della qualità di saper argomentare ci favorisce sia alla comprensione sia alla esposizione, ma questo non fa della retorica una dialettica, non le assimila: una semmai può, se bene usata, essere al servizio dell'altra.
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      • Tex88
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        #4
        Grazie Sean, ero certo che sarebbe arrivato, puntuale, il tuo contributo.
        Ora mi è abbastanza chiara la distinzione, soltanto su un punto ancora ho dei dubbi:

        per i sofisti la dialettica coincide invece con l'eristica, ovvero l'arte di vincere nelle discussioni, confutando le affermazioni dell'avversario, ma senza riguardo alla loro intrinseca verità o falsità
        Se la dialettica è, per definizione, è dialogo che muove per far emergere la verità, come può per i sofisti confutare le affermazioni avversarie a prescindere dalla loro verità/falsità ?

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        • Sean
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          #5
          Originariamente Scritto da Tex88 Visualizza Messaggio
          Grazie Sean, ero certo che sarebbe arrivato, puntuale, il tuo contributo.
          Ora mi è abbastanza chiara la distinzione, soltanto su un punto ancora ho dei dubbi:



          Se la dialettica è, per definizione, è dialogo che muove per far emergere la verità, come può per i sofisti confutare le affermazioni avversarie a prescindere dalla loro verità/falsità ?
          La dialettica di per se stessa non è la verità, ma un mezzo attraverso il quale è possibile - in un dialogo - avvicinarvisi o farla emergere intera: questo dovrebbe essere lo scopo del buon filosofo. Ma la stessa dialettica, come mezzo, può essere usata anche a confutazione, in un continuo gioco di tesi e antitesi (i famosi "sofismi") volto a relativizzare la verità, a far emergere che una tesi ha lo stesso valore dell'altra, sgretolando il principio di non contraddizione. Dunque al sofista non interessa usare la dialettica per scoprire se un tale argomento è vero o falso, ma piega lo strumento per il proprio piacere di far arrivare il dialogante ad accettare che tutte le opionioni sono vere, ovvero sono tutte false. Vi è l'uso dello stesso strumento per un fine diverso.
          Last edited by Sean; 04-01-2011, 21:56:38.
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          • Tex88
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            #6
            Ok, direi che a questo punto mi è abbastanza (uso abbastanza perchè dire "del tutto" sarebbe eccessivo ) chiaro.
            Grazie

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            • richard
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              #7
              A prescindere dalle varie accezioni corrispondenti alle diverse scuole filosofiche, la dialettica e la retorica sono entrambi strumenti della comunicazione. Occorre pertanto, prima di tutto, fugare la possibile convinzione che siano necessariamente in antitesi o in contrapposizione.

              Nella forse più elevata delle accezioni, anzi, si identificano con i due complementari modi con cui l'essere umano comunica il suo essere razionale e quindi il suo rapporto con la verità.
              Come mi è capitato di scrivere in qualche post tempo fa, l'atto razionale può essere comprensivo o rappresentativo a seconda che la verità sia non posseduta (quindi da comprendere) o posseduta (quindi da rappresentare) e a tale atto corrisponde rispettivamente l'applicazione del sillogismo o del simbolo. Ciò che accade nella comunicazione (dell'atto razionale) è che al sillogismo corrisponde la dialettica e al simbolo corrisponde la retorica.
              Poiché un ragionamento non è mai puramente comprensivo o rappresentativo (nel senso che è sempre composto da atti razionali di entrambe le nature), corrispondentemente la sua comunicazione non è mai puramente dialettica, né puramente retorica, ma comprende entrambe le componenti comunicative. Ci si può comunque sforzare in un senso o nell'altro a seconda degli scopi. Due casi estremi sono rappresentati dalla filosofia (il cui rapporto con la verita tende ad essere di autentica "non possessione") e dalla teologia (il cui rapporto con la verità tende ad essere di autentica "possessione"). Il discorso (qui inteso come comunicazione) filosofico tende pertanto ad essere di tipo dialettico, mentre quello teologico ad essere di tipo retorico.

              Esistono poi accezioni un po' più rozze di questi concetti, tipo quelle che vogliono la dialettica atta ad "argomentare" e la retorica a "convincere". In alcuni casi si aggiungono note dispregiative a quest'ultima, intendendo che il fine di convincere sia a prescindere dalla verità.
              In realtà si tratta di deformazioni dell'accezione primaria che rimanda invece alla totale complementarietà dei due strumenti, entrambi necessari alla realizzazione della comunicazione.


              Spero di essere stato sufficientemente dialettico e retorico.

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                • Quel paese
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                #8
                Richard posso chiederti qual'è (se c'è) la fonte di questa tua "visione" della comunicazione? Un autore, un libro, ...
                Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                • richard
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                  #9
                  Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
                  Richard posso chiederti qual'è (se c'è) la fonte di questa tua "visione" della comunicazione? Un autore, un libro, ...
                  Attenzione: qui parlo della comunicazione dell'essere razionale, quindi nel suo rapporto con la verità, non di comunicazione in senso lato.

                  Più che di una "visione" della comunicazione si tratta principalmente di una ricostruzione del significato di razionalità a partire dai pensieri filosofico/scientifico e teologico come paradigmi estremi (e a prescindere dalla comunicazione). E qui dovrei esporre una intera bibliografia e, perché no, anche riferimenti autoreferenziali che preferisco per ora evitare.
                  Prima ho semplicemente indicato, invece, la questione del rapporto tra la suddetta concezione di razionalità e i mezzi che storicamente l'uomo ha usato per comunicare il proprio ragionamento (solo quest'ultimi argomento del thread).
                  Comunque probabilmente non troverai un testo/riferimento che compendi la questione. Considera i miei post come, diciamo così, delle "finestre in anteprima".

                  Anzi, se hai da affiancare/contrapporre delle riflessioni su aspetti specifici dell'altro post, fai pure. Mi piacerebbe alimentare la dialettica/retorica sul tema, principio di autorità o meno.

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                  • gorgone
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                    #10
                    Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                    E qui dovrei esporre una intera bibliografia[...]preferisco per ora evitare.
                    cosa ti hanno fatto??

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                    • Tex88
                      Bodyweb Senior
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                      #11
                      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                      Spero di essere stato sufficientemente dialettico e retorico.
                      direi di si
                      Grazie anche a te per la spiegazione, sapevo che invocando te e Sean nel post iniziale non avrei sbagliato

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                      • richard
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                        #12
                        Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                        cosa ti hanno fatto??
                        Ho momentaneamente spostato su me stesso l'autorità.
                        Forse diventa naturale invecchiando.

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                        • gorgone
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                          #13
                          Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                          Ho momentaneamente spostato su me stesso l'autorità.
                          Forse diventa naturale invecchiando.
                          intendi che la tua sola parola possiede già l'autorevolezza necessaria senza citare la bibliografia sterminata? credo sia un segno di vecchiaia, sei fortunato, a me vengono soltanto le rughe.

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                          • Liam & Me
                            Bad Blake
                            • Dec 2006
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                            • high as a kite
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                            #14
                            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                            cosa ti hanno fatto??

                            B & B with a little weed










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                            • Manx
                              Pornotrainer SdS ("Mezzo-morto") - Arrivederci Bud. R.I.P
                              • Feb 2005
                              • 261824
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                              • Un tempo e per tanto tempo in Germania...
                              • Send PM

                              #15
                              beh, devo dire che scion e richard hanno giä detto tutto, mi riconetto ora dal 3 sera

                              SdS - "Mezzo-morto" - rulez :he: :woo:
                              Anarco-Training
                              M&ScC-Group: "Magna & Spigni con Criterio"
                              No mental :seg: Crew
                              Bud Spencer 31.10.1929 - 27.6.2016 R.I.P
                              I.O.M Jesi & Vallesina

                              Le domande dell'aspirante bidibolder
                              Originariamente Scritto da TONY_98
                              Cosa succede se prendo le proteine senza fare palestra?
                              Originariamente Scritto da Perineo
                              vi è mai capitata l'ipertrofia muscolare? ci sono dei rischi?
                              Originariamente Scritto da Spratix
                              C'è un modo per capire che tipo di look muscolare avrò?
                              Fai da te - Il tagliando
                              Originariamente Scritto da erstef
                              Che ne dite come alimentazione per la manutenzione muscolare?
                              Disagio alimentare & logistica bidibolder
                              Originariamente Scritto da Gianludlc17
                              se vi dovete spostate in giornata, come fate a scaldarvi i pasti o nel caso in cui abbiate carne a cucinarla ?
                              Estetica rulez
                              Originariamente Scritto da 22darklord23
                              la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie

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