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Situazione attuale, consigli.

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    Situazione attuale, consigli.

    Buongiorno bw, buon anno a tutti.
    Apro questo 3d per chiedere un consiglio sulla mia situazione. Racconto in breve la mia storia, nella quale alcuni fatti/pensieri non c'entreranno nulla con il motivo dell'apertura del 3d, ma che, daranno un'idea più completa.
    Il 30/06/2003 la bilancia del secondo policlinico di Napoli indica 194 kg,. Nel giro di quattro anni, la stessa bilancia, indica 100 kg. Certo il cammino, fatto di sali e scendi, non è stato facile: dalle rinunce a tavola a "rinunce" sociali, ma con la consapevolezza interiore di aver preso in tempo la situazione, mi apprestavo ad iniziare una nuova vita, scelte fondamentali comprese .A partire dell'Università: sin da piccolo sono stato il ragazzo che, nonostante malato di obesità, amava lo sport. Praticarlo poco, per ovvie ragione, ma vederlo, commentarlo, tanto. Non si ferma al calcio, ma passa per qualsiasi sport: dallo sci alpino all'atletica; dal biathlon al tiro al piattello(se vogliamo esagerare).Insomma, speravo, che in qualche modo lo sport facesse parte del mio futuro lavoro. Se non posso praticarlo,dunque, non mi rimaneva che commentarlo. Da qui, l'infausta scelta di Scienze delle Comunicazione..Non avendo persone e mezzi(vedi internet) con cui paragonarmi e acquisire consigli, decisi di intraprendere, dunque, questa facoltà. Lo ammetto, certamente sapevo che non si diventava giornalisti una volta laureati, ma, tante cose non le sapevo: l'iter, le difficoltà, le giuste competenze per diventarlo;determinate questioni caratteriali che sono troppo lontane da me e alle quali non riesco ad avvicinarmi e infine, ma non per importanza(anzi forse è la più forte delle motivazioni) la mia incapacità.
    Bene, ora sarebbe normale dire : "hai dovuto aspettare tutti questi anni per renderti conto di tutto ciò ?" Anch'io lo direi, ma è dal gennaio 2007(ho iniziato l'uni nel settembre 2006) che inizia un'altra storia
    Dall'anno precedente soffrivo di calcoli alla colicisti .Se inizialmente il dolore era leggermente più sopportabile(avevo bisogno comunque della siringa), dal dicembre 2007 il problema interessa anche le vie biliari. Appena scoperto ciò, decido di operarmi. Troppo forte il dolore alcune volte, tanto da non essere efficace nemmeno la semplice siringa .L'operazione non va proprio liscia liscia e il post diventa più lungo del dovuto; cerco comunque di fare il mio e sotto il profilo universitario riesco a dare 3 esami su 5. Con l'inizio del secondo semestre, il post operazione si fa ancora sentire: molte volte mi addormento di punto in bianco(anche in auto), sono stanchissimo, capisco poco e forse, la cosa che più ha avuto più conseguenze è la sottoalimentazione. Mangio poco, e dovendo ancora dimagrire(ricordo che pesavo 100 kgx1.86cm) faccio mia questa situazione: a costo di dover stare con 600kcal, alzarmi e vedere tutto annebbiato per tanti secondi, continuo a dimagrire...continuo continuo finchè non arrivo agli 80 in meno di un mese e mezzo. La strada, anche psicologicamente era quella dell'anoressia; nei tre mesi estivi sono una specie di cadavere: un mix di sintomi nn proprio piacevoli da dire e in più, nei pochi momenti in cui mi alimentavo, finivo per addormentarmi ed essere colpito da paralisi notturne.(per info google) . A questo punto, decido con i miei di iniziare a dare un piccolo "taglio" a questi problemi: addominoplastica. Più di 100kg persi su tutto il corpo si faceva sentire e per molti aspetti la mia voglia di continuare a dimagrire era dovuta all'insoddisfazione di non vedere a pieno dei risultati(teoria confermata anche dal medico che mi operò allo colicisti ). Inoltre, a livello addominale era davvero tanta ( e mi vergogno a dirlo) che da maggio a settembre e nei periodi di maggiore attività fisica, la pelle tendeva a strusciare, creandomi lacerazioni.Cosi, dopo aver girato su e giù tra Milano e Roma, il 5 settembre mi opero. Su un forum del genere sentir parlare di addominoplastica non è una cosa strana, quindi tralascio tutte ciò che l'accompagna. Di "positivo" inizialmente fu il ritorno ad un'alimentazione regolare. Il dottore, a cui avevo un pò raccontato gli ultimi mesi, mi mise davanti ad un bivio:" o dopo l'intervento mangi regolarmente o ci lasci le penne". Piano piano, nonostante avessi paura,grazie all'aiuto di una psicoterapeuta "fornita" stesso dal dottore, tornai ad avere un'alimentazione più equilibrata. Il ritorno ad una vita più tranquilla, allo studio,ad una vita sociale, inziò nel marzo 2008. A fine luglio, in coincidenza della fine del secondo anno accademico, a livello universitario dai 4 esami del settembre precedente provai a recuperar strada portandomi a 15 su 20(media del 27.6)totali.
    Tralasciando determinati aspetti sociali non andati a termine, il pensiero, in primis, andava all'università e alla voglia di iniziare a scrivere. Inizia il nuovo anno accademico, l'ultimo dei tre, e in serie, da novembre al novembre successivo: epilessia, compressione dei nervi dei gomiti, problemi di cervicale, infiammazione del colon, problemi al fegato, compreso l'allontanamento morale e fisico, per un periodo, dai miei, in particolare mio padre. In pratica, quest'ultimo, più di una volta mi accusava di nascondere dietro a questi problemi le scuse per non voler studiare più; desiderando la mia morte per averlo deluso profondamente, nonostante avessi a portata di mano tutti i referti dei medici. Non ero proprio al top, e, anche se finii il terzo anno accademico con altri 4 esami sul libretto, accusavo i primi segni di cedimento: chiusura verso me stesso e i pochi amici ; mancanza di un appoggio; delusione, amarezza, e paura di non saper dare una risposta concreta a quelle parole. In poche parole, un abbattimento psicologico che sfocia in una depressione in questo 2010 appena andato via, per due essenziali motivi
    1) in seguito ad un problema "preoccupante" di mia madre nei primi mesi dell'anno, mi sono ritrovato da solo a fare da "badante"(2 fratelli di cui uno lavora lontano). Era mia madre, era in gioco la sua salute, era normale che lo facevo senza farlo pesare, ma le continue parole di mio padre, volte a sfiduciarmi anche in cui andavo a letto sfinito alle 21:30, mi buttavano ancora di più nel baratro. Già di mio accusavo l'impossibilità concreta di trovare tempo per studiare; inoltre, il cibo come valvola di sfogo, iniziava a preoccuparmi.
    2) da aprile, tornata in regola mia madre, crollo. Se negli anni precedenti, i vari problemi cercavo di superarli senza mai SOLO lamentarmi, ma affrontandoli e superandoli, da aprile scorso, non ci sono santi. Riesco a vedere tutto ciò di negativo che ho fatto nella mia vita: dalla scelta dell'università, al non avere mai avuto nemmeno il contatto minimo con una donna; dal non avere una compagnia di amici a credere che davvero ho deluso mio padre e per finire, trovarmi a inizio luglio con 124 kg addosso. A casa e con i miei pochi-pochissimi- amici, non parlo e cerco la carta dello psicoterapeuta( pagandolo,con una scommessa di calcio vinta. I vari motor o chi frequentava il 3d di vincenzo78 se lo ricorderanno)
    Cmq, tra alti e bassi, tipici di un periodo sotto cura, arriviamo ad oggi, 3/01/2011, diciottesimo giorno da un operazione a cui sono stato sottoposto(a breve un'altra) ,e alla consapevolezza, di chiedere consiglio a voi su una questione per me calda.
    Si tratta del futuro: in questi mesi mandando articoli fatti per lo sport paesano( si può dire) due testate regionali mi hanno contattato. Ora scrivo per loro; indubbiamente un inizio, una gavetta alla quale è giusto passarci, ma che grazie a questa ho capito tanto,ossia l'impossibilità di non poter vivere, in un futuro prossimo, scrivendo. L'ho capito perchè stando a contatto con gente del settore(i quali hanno anche più volte apprezzato il mio lavoro), sono riuscito ed entrare, seppur in piccola parte, nel mondo del giornalismo, davvero troppo difficile per me: oltre lo sport, pur se leggo tanto, mi rendo conto di non essere in grado di scrivere un articolo; limiti d'esposizione dei concetti; altri limiti legati alle tecniche di giornalismo e soprattutto la piena consapevolezza che seguire la strada del giornalismo professionistico è un'impresa assai ardua(mi scuso con ma_75, quando in un 3d di un paio d'anni fa, mi mise in “allarme” e io, credendo alle favole, risposi che non era una cosa cosi assurda)Mi dispiacerebbe se si pensasse, ora, che questo è un cruccio, una mancanza di volontà, perchè, credo di aver dimostrato molta volontà per le cose in cui credo. Ho provato, a cercare tante scuole di specializzazione da farmi piacere e che non richiedano anni e anni di “buio”. E per questo sono fermo con l'università dal giugno del 2009 con quei 6 esami da fare, ma che non riesco proprio ad affrontare. E se prima abbandonare l'università lo mettevo in conto come l'ennesimo fallimento di fronte a mio padre, ora capisco che è l'unica soluzione per iniziare a dare una svolta. Certamente, non potrei fare il mantenuto e quindi credo che, l'idea nascosta da quando dimagrivo e mi appassionavo all'alimentazione, possa essere la giusta e forse l unica direzione. Non parlo da quello arrivato su bodyweb e che si appassiona all'alimentazione per la massa, per la definizione e compagnia bella ; ma parlo da quello che vuole sapere quei particolari “strani” su un alimento, sull'igiene, sull'educazione all'alimentazione(per info chiedete delle conversazioni su msn con brosgym ). Insomma, sarebbe un po' come rivivere la mia storia sulla pelle di altri, sapendo ciò che si prova e quindi di essere in grado di dare una mano ancora più grande. Non so se ho reso bene l'idea, però immagino si sia capito che vorrei intraprendere gli studi da dietista. Mi trovo in quella situazione dove non è “buongiorno stamattina mi sento che da grande vorrei fare il dietista”, ma credo di trovarmi a quell'età, forse un po' troppo avanzata, in cui credo di aver fatto una scelta più ragionata. Dietista e non nutrizionista, perchè, e lo dico sinceramente, richiede tanti anni in più per esercitare la professione e io, quasi 24enne non potrei permettermi.

    Ammetto di essere andato oltre, di provare anche vergogna per aver parlato cosi a crudo su un forum, e forse anche di aver esagerato spiegando tante cose che non c'entravano nulla, ma l'ho fatto non per essere compiaciuto(non me ne faccio nulla di questo), ma per dare una visione a 360° della situazione affinchè possa ricevere il giusto consiglio che detto in poche parole, sarebbe:

    commetto un grosso errore a fare tutto ciò? Ossia, vado a infilarmi in un altro vicolo cieco seguendo questa strada? Vi giuro che non è stato semplice, prendere coscienza di ciò e mandare all'aria quello fatto fin ad'ora e soprattutto la mancanza di rispetto che porto a mio padre, dopo tutte le spese che ci sono state in quest'anni.
    Ovviamente inizierò a breve a studiare per i test d'ingresso, per non cercare di fallire questa occasione, ma ho bisogno di opinioni giuste, concrete, affinchè una volta davanti a mio padre possa essere il più credibile possibile.

    L'ultima cosa: io continuerò a scrivere per queste testate, perchè è una cosa che mi piace fare e almeno pubblicista voglio diventarlo, ma so che non potrei mai mangiare scrivendo.

    Scusate la lunghezza, ma qui su bodyweb credo possa acquisire le giuste informazioni. Grazie

    Originariamente Scritto da bertinho7
    grande cuore.grande gruppo.studiamo da grande.dobbiamo imparare dai grandi...eh i grandi ehehehh grandi grandi grandi. grandi ferro grandi parrucchino di ferro studio dai grandi (semi cit) ferro


    #2
    prendi questa e-mail e leggila a tuo padre esattamente come è scritta....poi parlane con lui e fatti dare un consiglio per poi decidere da solo....le opinioni qui su bodyweb finirebbero solo per confonderti e sarebbero date da gente che non ti conosce e non puo' volerti bene come tuo padre...

    in bocca al lupo
    Last edited by Jolly; 03-01-2011, 13:12:57.
    Originariamente Scritto da Sean
    Questa società non è più disposta ad accettare i modi di fare di quel sistema. Il punto è solo questo. Non devono essere gli altri a dirci come condurre la nostra guerra. Noi rivogliamo tutto, e vogliamo l'allenatore assolto.
    Originariamente Scritto da Pesca
    avanti savoia

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      #3
      saresti entusiasta di intraprendere questa nuova carriere universitaria?

      p.s: conosco diversi ragazzi che sono al 1° o al 2° anno di medicina e hanno più anni di te,quindi non farne un problema.
      "
      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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        #4
        Originariamente Scritto da Jolly Visualizza Messaggio
        prendi questa e-mail e leggila a tuo padre esattamente come è scritta....poi parlane con lui e fatti dare un consiglio per poi decidere da solo....le opinioni qui su bodyweb finirebbero solo per confonderti e sarebbero date da gente che non ti conosce e non puo' volerti bene come tuo padre...

        in bocca al lupo
        ciao jolly, potrei anche farlo, ma sono più propenso nel pensare che la cosa lo scalfisce di poco. Ho provato più volte, anche attraverso il linguaggio del corpo, a comunicargli un certo disagio, ma ho trovato solo situazioni in cui venivo aspramente criticato con frasi di questo tipo"ehhh, l'hai fatta grossa di nuovo" e via dicendo. Nel luglio del 2009, per farti un altro esempio, fui accusato della brevità della loro vacanza: era un periodo in cui ogni 3 giorni mi trovavo a fare l'analisi delle feci e una serie di visite per sapere cosa mi provocasse dolori al colon e, nonostante cercavo di tenere la casa in perfetto ordine, chiedevo solo di non dover strafare perchè, per chi l'ha vissuta, un'infiammazione al colon ti prende parecchio psicologicamente. La sua risposta fu "complimenti, siamo tornati prima dalla vacanza per colpa tua". Altro piccolo episodio: quest'estate in un momento d'esplosione mi disse, con toni rabbiosi "eh, invece di stare cosi per tutto 'sto periodo(da quando mia madre nn stava bene) potevi studiare e ora ti trovavi con solo 2 esami". Insomma, non voglio farlo sembrare una "bestia", ma se dico che è tosta fare un determinato ragionamento, non mento. Avrà tutti i suoi buoni motivi per essere arrabbiato, indubbiamente.Ma in quest'anni ,non è che ho deciso di fare la bella vita, fregandomene del resto; fin quando ho potuto mi sono irrigidito e sono andato avanti; quando non ce l'ho fatta più, speravo di non trovare proprio un bunker.
        Sono il primo a dire che non merito applausi o parole d'elogio, sono il primo ad essere arrabbiato con me stesso, ma sono il primo che vuole rimboccarsi le maniche e iniziare a dire che vorrei pianificare PER BENE il mio futuro. E quel mio futuro è troppo lontano dalla scelta fatta 5 anni fa.Ho sbagliato, non so più in che lingua dirlo, ma credo di essere maturato un pò in questo periodo e con esse anche le scelte da compiere.

        Qui su bw cercavo/cerco opinioni, più che altro, in relazione alla scelta del "dietista", di questa figura all'interno della società; se, insomma, faccio un salto nel vuoto scegliendo e preparandomi, in primis ai test, e poi al percorso universitario.

        Cmq grazie

        Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
        saresti entusiasta di intraprendere questa nuova carriere universitaria?

        p.s: conosco diversi ragazzi che sono al 1° o al 2° anno di medicina e hanno più anni di te,quindi non farne un problema.
        Ciao odisseo, certo che ho la voglia di studiare e intraprendere questa strada. Non si tratta di non voler studiare più, ma è come se fosse inutile continuare a studiare per tante cose che già so che non mi frutteranno a nulla. Inoltre ci impiegherei il doppio del tempo.
        Scegliendo la strada del dietista, lo ripeto, è come se ritornassi ai 18-19 anni, con una testa più inquadrata, e avendo il buon mix di futuro lavorativo e interesse.
        Ed è per questo che mi chiedo, faccio bene?

        Non sono alla ricerca della minestra pronta e calda, ma il giornalismo&affini è come se fossero una peperonata alle 6 del mattino.

        Originariamente Scritto da bertinho7
        grande cuore.grande gruppo.studiamo da grande.dobbiamo imparare dai grandi...eh i grandi ehehehh grandi grandi grandi. grandi ferro grandi parrucchino di ferro studio dai grandi (semi cit) ferro

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          #5
          ed io invece kikkio l'applauso te lo faccio.

          Secondo me hai le palle cubiche, e l'unica cosa che ti manca e' un po di fiducia in te stesso. Purtroppo non si compra al supermercato, e la persona che piu dovrebbe dartene, sembra essere quello che ti toglie la poca che hai.

          Perchè stai lasciando la carriera del giornalista? Le difficoltà sono ovunque, anche nella carriera del dietista. Non appena ti troverai di fronte a delle persone del settore che si dimostreranno piu esperte/capaci di te, o che ti diranno che e' "un mondo difficile", che farai...abbandonerai pure quello?

          Non ti sto dicendo di continuare giornalismo o iniziare un'altra cosa...semplicemente mollare perchè "non ti senti in grado" e' un ragionamento da perdenti, che diventa un circolo vizioso che ti porterà a fallire qualsiasi cosa che farai.

          P.s.
          ogni tanto un confronto diretto, con rispetto, con tuo padre puo aiutarlo a rendere meno miope. E per confronto intendo spiattellargli la verità..se da solo non la capisce, anche con toni forti.
          E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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            #6
            Io ho vissuto una situazione simile alla tua, e con il senno di poi, mi sento di dirti solo questo; a 24 anni non sei affatto vecchio per iniziare un nuovo percorso universitario, e se questo è il tuo sogno o ciò per cui ti senti portato, buttati. Sono sicuro che anche tuo padre saprà capire
            sigpic

            "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna"

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              #7
              Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
              ed io invece kikkio l'applauso te lo faccio.

              Secondo me hai le palle cubiche, e l'unica cosa che ti manca e' un po di fiducia in te stesso. Purtroppo non si compra al supermercato, e la persona che piu dovrebbe dartene, sembra essere quello che ti toglie la poca che hai.

              Perchè stai lasciando la carriera del giornalista? Le difficoltà sono ovunque, anche nella carriera del dietista. Non appena ti troverai di fronte a delle persone del settore che si dimostreranno piu esperte/capaci di te, o che ti diranno che e' "un mondo difficile", che farai...abbandonerai pure quello?

              Non ti sto dicendo di continuare giornalismo o iniziare un'altra cosa...semplicemente mollare perchè "non ti senti in grado" e' un ragionamento da perdenti, che diventa un circolo vizioso che ti porterà a fallire qualsiasi cosa che farai.

              P.s.
              ogni tanto un confronto diretto, con rispetto, con tuo padre puo aiutarlo a rendere meno miope. E per confronto intendo spiattellargli la verità..se da solo non la capisce, anche con toni forti.

              Ciao green, aspettavo la tua opinione , cosi come quella degli altri.

              E' vero, sapevo che aprendo un 3d del genere e parlandone, domande e critiche del genere dovevano e potevano starci, anzi sono contento che ci sono perchè riesco a dire meglio il mio punto di vista.

              Sinceramente non è quella situazione in cui ti fermi al primo ostacolo, perchè "tizio e caio mi hanno detto che per fare quello è più difficile" ma sento che se decidessi di andare avanti e metterci tutto l'impegno possibile, perderei tanto tempo per poi trovarmi con nulla in mano. E lo dico per tanti piccoli e semplici motivi "provati" sul campo, dalla difficoltà ad esprimermi alla incapacità di saper trattare tanti argomenti. Non si diventa giornalisti "cosi", ho letto e "stra-letto" l'iter attraverso il quale, prima bisogna entrare in una scuola di giornalismo e poi sostenere l'esame di stato. Se nello sport e altri piccoli ma irrilevanti campi,, riesco a vedere e scrivere andando oltre, (grazie anche ad un impegno nella scrittura e un modo- a detta di diversi dell'ambiante-ironico e in grado di catturare il lettore), più volte, anzi quasi sempre, capisco che per il resto è praticamente impossibile che ciò che possa accadere.
              E solo con lo sport, sebbene mi piace quasi tutto(odio la F1), non ci posso fare nulla, non potrei mai superare tanti ostacoli(vedi esami) che , poi, mi permetterebbero di vivere con il giornalismo. E lo dico davvero con rabbia: mi arrabbio, infatti, quando non capisco di politica come dovrei, mi arrabbio, infatti, quando dovrei spiegare un semplice accaduto e non sono in grado di raccontare con le giuste parole; mi arrabbio, quando mi accorgo che ci impiego più del dovuto a scrivere e magari a trovare dei sinonimi per non usare sempre le stesse parole. A volte mi accorgo di essere come uno che vuole essere un cantante e non è nemmeno intonato.

              E per questo che sono giunto, da quasi più di un anno, a questa conclusione. Di sicuro, come ho già detto, so di non avere la strada libera per questa scelta che sono in procinto di fare(dai test d'ammissione in primis), ma, credo che, oltre ad una gran passione(e più volte credo di averla dimostrata anche nel mondo "reale") molto, in quel campo, si gioca sullo studio.Per il giornalismo, sono abbastanza convinto che non è cosi. E non metto in mezzo raccomandazioni e stronzate varie, che pure essendoci, sono sempre delle scuse per giustificare degli insuccessi. Davvero credo, che, capisci di poter essere un giornalista o di poter intraprendere questa strada sin da ragazzo-adolescente; a me non è stato cosi, è stata , è solo una grande-grande passione per lo sport.

              Potevi anche non mettere il "ps", perchè ciò che hai detto è verissimo, lo condivido e hai perfettamente ragione, ma credo di non aver sentito solo quelle. "al matrimonio non ti voglio al tavolo"; "non ti credo, tu fingi"; "sei solo una vittima"....insomma credo che, nonostante dovessi reagire in modo diverso, la mia punizione in quest'anno e mezzo me la sono data. Penso la questione sia andata oltre il semplice confronto, perchè, a livello universitario ho sempre portato una buona media, ho cercato sempre di pagare la tasse e l'affitto non chiedendo i soldi a mio padre e se, sono giunto a questa scelta, è perchè davvero non vorrei perdere altro tempo. Può sembrare stupido e da "bimbi" il fatto che, nonostante questi intoppo, io continui a mostrare una certa importanza a ciò che dice e pensa mio padre, ma, allo stesso livello credo di dover dare una soddisfazione a livello universitario-lavorativo, a lui. Questo, comunque, tenendo in conto che lo faccio in primis per me.
              Last edited by kikkio87; 03-01-2011, 16:30:59.

              Originariamente Scritto da bertinho7
              grande cuore.grande gruppo.studiamo da grande.dobbiamo imparare dai grandi...eh i grandi ehehehh grandi grandi grandi. grandi ferro grandi parrucchino di ferro studio dai grandi (semi cit) ferro

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                #8
                Da questi post trapela quello che, più o meno, hanno vissuto molte persone, ovvero il continuo sali scendi tra stati euforici a depressivi, la cronica insicurezza che si manifesta sempre dopo aver imboccato una strada, mai prima, i dolori fisici, mai riscontrati da alcuna patologia che si manifestavano nei momenti di depressione, la sensazione di vivere come un sogno, da cui vorremmo svegliarci il prima possibile.
                Io personalmente ti consiglio di parlarne in famiglia, parla col cuore in mano, non partire già prevenuto nell'eventualità che tu possa ricevere un rifiuto da parte dei tuoi genitori.
                Magari, potresti trovarti un lavoretto in modo da non gravare più di tanto nei bilanci familiari.
                Insomma parlane, parlane con loro.
                Ti lascio con due righe per me molto significative di Bertrand Russell riguardo la sicurezza in se stessi:
                « Il problema dell'umanità è che gli sciocchi e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi, mentre le persone più sagge sono piene di dubbi. »

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                  #9
                  Originariamente Scritto da kikkio87 Visualizza Messaggio
                  Ciao odisseo, certo che ho la voglia di studiare e intraprendere questa strada. Non si tratta di non voler studiare più, ma è come se fosse inutile continuare a studiare per tante cose che già so che non mi frutteranno a nulla. Inoltre ci impiegherei il doppio del tempo.
                  Scegliendo la strada del dietista, lo ripeto, è come se ritornassi ai 18-19 anni, con una testa più inquadrata, e avendo il buon mix di futuro lavorativo e interesse.
                  Ed è per questo che mi chiedo, faccio bene?

                  Non sono alla ricerca della minestra pronta e calda, ma il giornalismo&affini è come se fossero una peperonata alle 6 del mattino.
                  a mio avviso fai bene a cambiare se la situazione attuale è come la descrivi.
                  "
                  Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                    #10
                    Secondo me è importante che porti a termine quello che hai cominciato, anche se in seguito vorrai occuparti di tutt'altro. Se smetti adesso con l'università sarà come non aver fatto niente per 5 anni. Se ci perdi ancora un anno puoi dare gli ultimi esami più la tesi, magari finendo col 110.

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                      #11
                      Originariamente Scritto da kikkio87 Visualizza Messaggio
                      ciao jolly, potrei anche farlo, ma sono più propenso nel pensare che la cosa lo scalfisce di poco. Ho provato più volte, anche attraverso il linguaggio del corpo, a comunicargli un certo disagio, ma ho trovato solo situazioni in cui venivo aspramente criticato con frasi di questo tipo"ehhh, l'hai fatta grossa di nuovo" e via dicendo. Nel luglio del 2009, per farti un altro esempio, fui accusato della brevità della loro vacanza: era un periodo in cui ogni 3 giorni mi trovavo a fare l'analisi delle feci e una serie di visite per sapere cosa mi provocasse dolori al colon e, nonostante cercavo di tenere la casa in perfetto ordine, chiedevo solo di non dover strafare perchè, per chi l'ha vissuta, un'infiammazione al colon ti prende parecchio psicologicamente. La sua risposta fu "complimenti, siamo tornati prima dalla vacanza per colpa tua". Altro piccolo episodio: quest'estate in un momento d'esplosione mi disse, con toni rabbiosi "eh, invece di stare cosi per tutto 'sto periodo(da quando mia madre nn stava bene) potevi studiare e ora ti trovavi con solo 2 esami". Insomma, non voglio farlo sembrare una "bestia", ma se dico che è tosta fare un determinato ragionamento, non mento. Avrà tutti i suoi buoni motivi per essere arrabbiato, indubbiamente.Ma in quest'anni ,non è che ho deciso di fare la bella vita, fregandomene del resto; fin quando ho potuto mi sono irrigidito e sono andato avanti; quando non ce l'ho fatta più, speravo di non trovare proprio un bunker.
                      Sono il primo a dire che non merito applausi o parole d'elogio, sono il primo ad essere arrabbiato con me stesso, ma sono il primo che vuole rimboccarsi le maniche e iniziare a dire che vorrei pianificare PER BENE il mio futuro. E quel mio futuro è troppo lontano dalla scelta fatta 5 anni fa.Ho sbagliato, non so più in che lingua dirlo, ma credo di essere maturato un pò in questo periodo e con esse anche le scelte da compiere.

                      Qui su bw cercavo/cerco opinioni, più che altro, in relazione alla scelta del "dietista", di questa figura all'interno della società; se, insomma, faccio un salto nel vuoto scegliendo e preparandomi, in primis ai test, e poi al percorso universitario.

                      Cmq grazie
                      che tuo padre sia una persona importante e che conta nella tua vita si capiva da quello che avevi scritto per questo motivo ti dicevo di parlare direttamente con lui come hai fatto qui con noi....il fatto che che tu forse non lo abbia mai fatto al 100% mi pare confermato dal fatto che parli di linguaggio del corpo con il quale gli hai inviato dei messaggi che pare lui non sia riuscito a recepire....

                      per il resto credo anche io come green che le difficoltà siano in ogni lavoro..... e forse il dietista non sarebbe una grande soluzione....kikkio, ci vuole coraggio per ricominciare ma anche tanto coraggio per tirare avanti e non rimandare, ricominciando da capo, l'entrata nel mondo del lavoro con le sue difficoltà, con il confronto con gli altri e con il conseguente mettersi in discussione e mettere in discussione quelle poche certezze che una persona già puo' avere...
                      Last edited by Jolly; 03-01-2011, 19:07:54.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Questa società non è più disposta ad accettare i modi di fare di quel sistema. Il punto è solo questo. Non devono essere gli altri a dirci come condurre la nostra guerra. Noi rivogliamo tutto, e vogliamo l'allenatore assolto.
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      avanti savoia

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Elitemember Visualizza Messaggio
                        Da questi post trapela quello che, più o meno, hanno vissuto molte persone, ovvero il continuo sali scendi tra stati euforici a depressivi, la cronica insicurezza che si manifesta sempre dopo aver imboccato una strada, mai prima, i dolori fisici, mai riscontrati da alcuna patologia che si manifestavano nei momenti di depressione, la sensazione di vivere come un sogno, da cui vorremmo svegliarci il prima possibile.
                        Io personalmente ti consiglio di parlarne in famiglia, parla col cuore in mano, non partire già prevenuto nell'eventualità che tu possa ricevere un rifiuto da parte dei tuoi genitori.
                        Magari, potresti trovarti un lavoretto in modo da non gravare più di tanto nei bilanci familiari.
                        Insomma parlane, parlane con loro.
                        Ti lascio con due righe per me molto significative di Bertrand Russell riguardo la sicurezza in se stessi:
                        « Il problema dell'umanità è che gli sciocchi e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi, mentre le persone più sagge sono piene di dubbi. »

                        Ciao elitemember, non metto in dubbio che questa possa essere una condizione già vissuta da altri e quindi la mia dovrebbe essere vista con un occhio diverso. Forse, però, ciò che è accaduto durante quei 3-4 anni, non mi ha mai permesso di aver un riscontro con la realtà, con ciò che ,sciaguratamente e superficialmente decisi di iniziare anni fa. Molto probabilmente, se avessi potuto iniziare sin da subito, avere in possesso le giuste informazione grazie ad internet e non solo, tutto ciò mi avrebbe fatto ragionare più di una volta sul futuro e sulla scelta giusta. Perciò ho voluto raccontare tutta la storia, senza cercare di tralasciare il minimo particolare.
                        Non so se riesco a rendere bene l'idea.
                        Ovviamente, dopo questo periodo in cui sono sotto cura dal dottore per questa piccola operazione, parlerò con i mie

                        Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                        a mio avviso fai bene a cambiare se la situazione attuale è come la descrivi.
                        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                        Secondo me è importante che porti a termine quello che hai cominciato, anche se in seguito vorrai occuparti di tutt'altro. Se smetti adesso con l'università sarà come non aver fatto niente per 5 anni. Se ci perdi ancora un anno puoi dare gli ultimi esami più la tesi, magari finendo col 110.
                        due opinioni diverse alle quali cerco di rispondere.

                        Se fino a poco tempo fa quello che dice "The_machine" era L'OBBLIGO da rispettare, quello che dice Odisseo è la realtà odierna. Forse si o forse no, ma non potete capire quanto metabolizzare questa scelta sia stato difficile. Non mi sono svegliato dalla mattina alla sera cambiando idea, ma anche grazie all'aiuto dello psicoterapeuta, sono arrivato al punto che è quantomeno assurdo continuare cosi; continuerei a prendere in giro me e chi di dovere, impiegando forse il doppio del tempo per una cosa "non fruttifera". Lui stesso mi ha consigliato di non pianificare troppo perchè potrei rimanerci male. Però, scegliendo questo corso(test permettendo) questo lavoro sin da subito, non perderei già un anno(e a quest'età non è poco) e potrei dimostrare che non sono andato alla ricerca del lavoro più facile o meno impegnativo.
                        @odisseo: non avrei motivo per modificare la realtà, credo di aver fallito e questo, per una persona, non è mai bello da dire.


                        Originariamente Scritto da Jolly Visualizza Messaggio
                        che tuo padre sia una persona importante e che conta nella
                        tua vita si capiva da quello che avevi scritto per questo motivo ti dicevo di parlare direttamente con lui come hai fatto qui con noi....il fatto che che tu forse non lo abbia mai fatto al 100% mi pare confermato dal fatto che parli di linguaggio del corpo con il quale gli hai inviato dei messaggi che pare lui non sia riuscito a recepire....

                        per il resto credo anche io come green che le difficoltà siano in ogni lavoro..... e forse il dietista non sarebbe una grande soluzione....kikkio, ci vuole coraggio per ricominciare ma anche tanto coraggio per tirare avanti e non rimandare, ricominciando da capo, l'entrata nel mondo del lavoro con le sue difficoltà, con il confronto con gli altri e con il conseguente mettersi in discussione e mettere in discussione quelle poche certezze che una persona già puo' avere...
                        mio padre, non so se purtroppo o meno, è una persona davvero dura caratterialmente. Per tante cose c'è solo da imparare(per come si è costruito una vita, per il coraggio da vendere e per tante altri aspetti) ma per altre, vorresti che non fosse tuo padre. Perchè è difficile provare a parlare, cercare di tenere un discorso in cui si ragiona e si cerca di capire determinate cose. Ti sovrasta, a volte anche facendo delle uscite che non c'entrano nulla ma che, sono capaci di colpirti dentro e dichiararti sconfitto.
                        Nonostante io, anche se nn sembra, abbia un caratterino lontano dal web.
                        Quando dicevo che l'ho fatto con il corpo, intendevo che,quando le parole non bastavano dovevi avvalermi di esso. Parlare cosi, con queste parole, senza essere schiacciato è stata sempre un'utopia

                        Hai perfettamente ragione quando dici che ci vuole coraggio a tirare avanti e rimandare l'entrata nel mondo del lavoro. Alzo le mani.A volte, quando mi sono trovato a parlarne, quelle poche volte, sembra che io stia scegliendo il "contentino" ma credo che ,continuando su questa strada, difficilmente mi troverò ed entrare nel mondo del lavoro per il quale ho studiato. Ci sarebbe il rischio, serio, di aver sprecato anni su anni, e soprattutto non aver conseguito nulla. Come ho già detto, scrivo per una testata, e breve per un'altra anche un pochino più importante, ma sono sicuro di non poter andare oltre, sia caratterialmente, sia per le capacità. Si sa come funziona il giornalismo: passi per quella figura del pubblicista, che è capace di farti capire tanto. MI dispiace averlo capito cosi tardi, ma su questo, fino ad un certo punto, non ci potevo fare nulla. Mi piace, continuerò a farlo, ma il giornalismo, quello capace di farti vivere, è un'altra cosa.
                        Perchè parli di un mondo complicatissimo quello del dietista? Questo è il nocciolo per il quale ho aperto il 3d e oltre il resto, mi farebbe piacere ricevere molte informazione relative a questo aspetto.
                        Ultima cosa: non parlo di poter passeggiare sulla strada del dietista, non lo dico per qualsiasi lavoro, ma seguire quella strada del giornalismo è come se uno chiedesse a Petacchi di vincere una tappa in salita, o se tu chiedessi ad Adriano di superare in velocità un difensore velocissimo.

                        Originariamente Scritto da bertinho7
                        grande cuore.grande gruppo.studiamo da grande.dobbiamo imparare dai grandi...eh i grandi ehehehh grandi grandi grandi. grandi ferro grandi parrucchino di ferro studio dai grandi (semi cit) ferro

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                          #13
                          kikkio secondo me fai bene a cambiare. Hai ponderato bene la scelta tra dietista,nutrizionista ( http://www.bodyweb.com/threads/27246...light=dietista ) ? anche provare a medicina.
                          in quale università andresti a studiare?
                          Last edited by odisseo; 03-01-2011, 23:10:42.
                          "
                          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                            #14
                            Originariamente Scritto da kikkio87 Visualizza Messaggio
                            Buongiorno bw, buon anno a tutti.
                            Apro questo 3d per chiedere un consiglio sulla mia situazione. Racconto in breve la mia storia, nella quale alcuni fatti/pensieri non c'entreranno nulla con il motivo dell'apertura del 3d, ma che, daranno un'idea più completa.
                            Il 30/06/2003 la bilancia del secondo policlinico di Napoli indica 194 kg,. Nel giro di quattro anni, la stessa bilancia, indica 100 kg. Certo il cammino, fatto di sali e scendi, non è stato facile: dalle rinunce a tavola a "rinunce" sociali, ma con la consapevolezza interiore di aver preso in tempo la situazione, mi apprestavo ad iniziare una nuova vita, scelte fondamentali comprese .A partire dell'Università: sin da piccolo sono stato il ragazzo che, nonostante malato di obesità, amava lo sport. Praticarlo poco, per ovvie ragione, ma vederlo, commentarlo, tanto. Non si ferma al calcio, ma passa per qualsiasi sport: dallo sci alpino all'atletica; dal biathlon al tiro al piattello(se vogliamo esagerare).Insomma, speravo, che in qualche modo lo sport facesse parte del mio futuro lavoro. Se non posso praticarlo,dunque, non mi rimaneva che commentarlo. Da qui, l'infausta scelta di Scienze delle Comunicazione..Non avendo persone e mezzi(vedi internet) con cui paragonarmi e acquisire consigli, decisi di intraprendere, dunque, questa facoltà. Lo ammetto, certamente sapevo che non si diventava giornalisti una volta laureati, ma, tante cose non le sapevo: l'iter, le difficoltà, le giuste competenze per diventarlo;determinate questioni caratteriali che sono troppo lontane da me e alle quali non riesco ad avvicinarmi e infine, ma non per importanza(anzi forse è la più forte delle motivazioni) la mia incapacità.
                            Bene, ora sarebbe normale dire : "hai dovuto aspettare tutti questi anni per renderti conto di tutto ciò ?" Anch'io lo direi, ma è dal gennaio 2007(ho iniziato l'uni nel settembre 2006) che inizia un'altra storia
                            Dall'anno precedente soffrivo di calcoli alla colicisti .Se inizialmente il dolore era leggermente più sopportabile(avevo bisogno comunque della siringa), dal dicembre 2007 il problema interessa anche le vie biliari. Appena scoperto ciò, decido di operarmi. Troppo forte il dolore alcune volte, tanto da non essere efficace nemmeno la semplice siringa .L'operazione non va proprio liscia liscia e il post diventa più lungo del dovuto; cerco comunque di fare il mio e sotto il profilo universitario riesco a dare 3 esami su 5. Con l'inizio del secondo semestre, il post operazione si fa ancora sentire: molte volte mi addormento di punto in bianco(anche in auto), sono stanchissimo, capisco poco e forse, la cosa che più ha avuto più conseguenze è la sottoalimentazione. Mangio poco, e dovendo ancora dimagrire(ricordo che pesavo 100 kgx1.86cm) faccio mia questa situazione: a costo di dover stare con 600kcal, alzarmi e vedere tutto annebbiato per tanti secondi, continuo a dimagrire...continuo continuo finchè non arrivo agli 80 in meno di un mese e mezzo. La strada, anche psicologicamente era quella dell'anoressia; nei tre mesi estivi sono una specie di cadavere: un mix di sintomi nn proprio piacevoli da dire e in più, nei pochi momenti in cui mi alimentavo, finivo per addormentarmi ed essere colpito da paralisi notturne.(per info google) . A questo punto, decido con i miei di iniziare a dare un piccolo "taglio" a questi problemi: addominoplastica. Più di 100kg persi su tutto il corpo si faceva sentire e per molti aspetti la mia voglia di continuare a dimagrire era dovuta all'insoddisfazione di non vedere a pieno dei risultati(teoria confermata anche dal medico che mi operò allo colicisti ). Inoltre, a livello addominale era davvero tanta ( e mi vergogno a dirlo) che da maggio a settembre e nei periodi di maggiore attività fisica, la pelle tendeva a strusciare, creandomi lacerazioni.Cosi, dopo aver girato su e giù tra Milano e Roma, il 5 settembre mi opero. Su un forum del genere sentir parlare di addominoplastica non è una cosa strana, quindi tralascio tutte ciò che l'accompagna. Di "positivo" inizialmente fu il ritorno ad un'alimentazione regolare. Il dottore, a cui avevo un pò raccontato gli ultimi mesi, mi mise davanti ad un bivio:" o dopo l'intervento mangi regolarmente o ci lasci le penne". Piano piano, nonostante avessi paura,grazie all'aiuto di una psicoterapeuta "fornita" stesso dal dottore, tornai ad avere un'alimentazione più equilibrata. Il ritorno ad una vita più tranquilla, allo studio,ad una vita sociale, inziò nel marzo 2008. A fine luglio, in coincidenza della fine del secondo anno accademico, a livello universitario dai 4 esami del settembre precedente provai a recuperar strada portandomi a 15 su 20(media del 27.6)totali.
                            Tralasciando determinati aspetti sociali non andati a termine, il pensiero, in primis, andava all'università e alla voglia di iniziare a scrivere. Inizia il nuovo anno accademico, l'ultimo dei tre, e in serie, da novembre al novembre successivo: epilessia, compressione dei nervi dei gomiti, problemi di cervicale, infiammazione del colon, problemi al fegato, compreso l'allontanamento morale e fisico, per un periodo, dai miei, in particolare mio padre. In pratica, quest'ultimo, più di una volta mi accusava di nascondere dietro a questi problemi le scuse per non voler studiare più; desiderando la mia morte per averlo deluso profondamente, nonostante avessi a portata di mano tutti i referti dei medici. Non ero proprio al top, e, anche se finii il terzo anno accademico con altri 4 esami sul libretto, accusavo i primi segni di cedimento: chiusura verso me stesso e i pochi amici ; mancanza di un appoggio; delusione, amarezza, e paura di non saper dare una risposta concreta a quelle parole. In poche parole, un abbattimento psicologico che sfocia in una depressione in questo 2010 appena andato via, per due essenziali motivi
                            1) in seguito ad un problema "preoccupante" di mia madre nei primi mesi dell'anno, mi sono ritrovato da solo a fare da "badante"(2 fratelli di cui uno lavora lontano). Era mia madre, era in gioco la sua salute, era normale che lo facevo senza farlo pesare, ma le continue parole di mio padre, volte a sfiduciarmi anche in cui andavo a letto sfinito alle 21:30, mi buttavano ancora di più nel baratro. Già di mio accusavo l'impossibilità concreta di trovare tempo per studiare; inoltre, il cibo come valvola di sfogo, iniziava a preoccuparmi.
                            2) da aprile, tornata in regola mia madre, crollo. Se negli anni precedenti, i vari problemi cercavo di superarli senza mai SOLO lamentarmi, ma affrontandoli e superandoli, da aprile scorso, non ci sono santi. Riesco a vedere tutto ciò di negativo che ho fatto nella mia vita: dalla scelta dell'università, al non avere mai avuto nemmeno il contatto minimo con una donna; dal non avere una compagnia di amici a credere che davvero ho deluso mio padre e per finire, trovarmi a inizio luglio con 124 kg addosso. A casa e con i miei pochi-pochissimi- amici, non parlo e cerco la carta dello psicoterapeuta( pagandolo,con una scommessa di calcio vinta. I vari motor o chi frequentava il 3d di vincenzo78 se lo ricorderanno)
                            Cmq, tra alti e bassi, tipici di un periodo sotto cura, arriviamo ad oggi, 3/01/2011, diciottesimo giorno da un operazione a cui sono stato sottoposto(a breve un'altra) ,e alla consapevolezza, di chiedere consiglio a voi su una questione per me calda.
                            Si tratta del futuro: in questi mesi mandando articoli fatti per lo sport paesano( si può dire) due testate regionali mi hanno contattato. Ora scrivo per loro; indubbiamente un inizio, una gavetta alla quale è giusto passarci, ma che grazie a questa ho capito tanto,ossia l'impossibilità di non poter vivere, in un futuro prossimo, scrivendo. L'ho capito perchè stando a contatto con gente del settore(i quali hanno anche più volte apprezzato il mio lavoro), sono riuscito ed entrare, seppur in piccola parte, nel mondo del giornalismo, davvero troppo difficile per me: oltre lo sport, pur se leggo tanto, mi rendo conto di non essere in grado di scrivere un articolo; limiti d'esposizione dei concetti; altri limiti legati alle tecniche di giornalismo e soprattutto la piena consapevolezza che seguire la strada del giornalismo professionistico è un'impresa assai ardua(mi scuso con ma_75, quando in un 3d di un paio d'anni fa, mi mise in “allarme” e io, credendo alle favole, risposi che non era una cosa cosi assurda)Mi dispiacerebbe se si pensasse, ora, che questo è un cruccio, una mancanza di volontà, perchè, credo di aver dimostrato molta volontà per le cose in cui credo. Ho provato, a cercare tante scuole di specializzazione da farmi piacere e che non richiedano anni e anni di “buio”. E per questo sono fermo con l'università dal giugno del 2009 con quei 6 esami da fare, ma che non riesco proprio ad affrontare. E se prima abbandonare l'università lo mettevo in conto come l'ennesimo fallimento di fronte a mio padre, ora capisco che è l'unica soluzione per iniziare a dare una svolta. Certamente, non potrei fare il mantenuto e quindi credo che, l'idea nascosta da quando dimagrivo e mi appassionavo all'alimentazione, possa essere la giusta e forse l unica direzione. Non parlo da quello arrivato su bodyweb e che si appassiona all'alimentazione per la massa, per la definizione e compagnia bella ; ma parlo da quello che vuole sapere quei particolari “strani” su un alimento, sull'igiene, sull'educazione all'alimentazione(per info chiedete delle conversazioni su msn con brosgym ). Insomma, sarebbe un po' come rivivere la mia storia sulla pelle di altri, sapendo ciò che si prova e quindi di essere in grado di dare una mano ancora più grande. Non so se ho reso bene l'idea, però immagino si sia capito che vorrei intraprendere gli studi da dietista. Mi trovo in quella situazione dove non è “buongiorno stamattina mi sento che da grande vorrei fare il dietista”, ma credo di trovarmi a quell'età, forse un po' troppo avanzata, in cui credo di aver fatto una scelta più ragionata. Dietista e non nutrizionista, perchè, e lo dico sinceramente, richiede tanti anni in più per esercitare la professione e io, quasi 24enne non potrei permettermi.

                            Ammetto di essere andato oltre, di provare anche vergogna per aver parlato cosi a crudo su un forum, e forse anche di aver esagerato spiegando tante cose che non c'entravano nulla, ma l'ho fatto non per essere compiaciuto(non me ne faccio nulla di questo), ma per dare una visione a 360° della situazione affinchè possa ricevere il giusto consiglio che detto in poche parole, sarebbe:

                            commetto un grosso errore a fare tutto ciò? Ossia, vado a infilarmi in un altro vicolo cieco seguendo questa strada? Vi giuro che non è stato semplice, prendere coscienza di ciò e mandare all'aria quello fatto fin ad'ora e soprattutto la mancanza di rispetto che porto a mio padre, dopo tutte le spese che ci sono state in quest'anni.
                            Ovviamente inizierò a breve a studiare per i test d'ingresso, per non cercare di fallire questa occasione, ma ho bisogno di opinioni giuste, concrete, affinchè una volta davanti a mio padre possa essere il più credibile possibile.

                            L'ultima cosa: io continuerò a scrivere per queste testate, perchè è una cosa che mi piace fare e almeno pubblicista voglio diventarlo, ma so che non potrei mai mangiare scrivendo.

                            Scusate la lunghezza, ma qui su bodyweb credo possa acquisire le giuste informazioni. Grazie
                            Originariamente Scritto da kikkio87 Visualizza Messaggio
                            ciao jolly, potrei anche farlo, ma sono più propenso nel pensare che la cosa lo scalfisce di poco. Ho provato più volte, anche attraverso il linguaggio del corpo, a comunicargli un certo disagio, ma ho trovato solo situazioni in cui venivo aspramente criticato con frasi di questo tipo"ehhh, l'hai fatta grossa di nuovo" e via dicendo. Nel luglio del 2009, per farti un altro esempio, fui accusato della brevità della loro vacanza: era un periodo in cui ogni 3 giorni mi trovavo a fare l'analisi delle feci e una serie di visite per sapere cosa mi provocasse dolori al colon e, nonostante cercavo di tenere la casa in perfetto ordine, chiedevo solo di non dover strafare perchè, per chi l'ha vissuta, un'infiammazione al colon ti prende parecchio psicologicamente. La sua risposta fu "complimenti, siamo tornati prima dalla vacanza per colpa tua". Altro piccolo episodio: quest'estate in un momento d'esplosione mi disse, con toni rabbiosi "eh, invece di stare cosi per tutto 'sto periodo(da quando mia madre nn stava bene) potevi studiare e ora ti trovavi con solo 2 esami". Insomma, non voglio farlo sembrare una "bestia", ma se dico che è tosta fare un determinato ragionamento, non mento. Avrà tutti i suoi buoni motivi per essere arrabbiato, indubbiamente.Ma in quest'anni ,non è che ho deciso di fare la bella vita, fregandomene del resto; fin quando ho potuto mi sono irrigidito e sono andato avanti; quando non ce l'ho fatta più, speravo di non trovare proprio un bunker.
                            Sono il primo a dire che non merito applausi o parole d'elogio, sono il primo ad essere arrabbiato con me stesso, ma sono il primo che vuole rimboccarsi le maniche e iniziare a dire che vorrei pianificare PER BENE il mio futuro. E quel mio futuro è troppo lontano dalla scelta fatta 5 anni fa.Ho sbagliato, non so più in che lingua dirlo, ma credo di essere maturato un pò in questo periodo e con esse anche le scelte da compiere.

                            Qui su bw cercavo/cerco opinioni, più che altro, in relazione alla scelta del "dietista", di questa figura all'interno della società; se, insomma, faccio un salto nel vuoto scegliendo e preparandomi, in primis ai test, e poi al percorso universitario.

                            Cmq grazie



                            Ciao odisseo, certo che ho la voglia di studiare e intraprendere questa strada. Non si tratta di non voler studiare più, ma è come se fosse inutile continuare a studiare per tante cose che già so che non mi frutteranno a nulla. Inoltre ci impiegherei il doppio del tempo.
                            Scegliendo la strada del dietista, lo ripeto, è come se ritornassi ai 18-19 anni, con una testa più inquadrata, e avendo il buon mix di futuro lavorativo e interesse.
                            Ed è per questo che mi chiedo, faccio bene?

                            Non sono alla ricerca della minestra pronta e calda, ma il giornalismo&affini è come se fossero una peperonata alle 6 del mattino.
                            Mi riservo per un momento di rispondere alla tue domande finali e dico solo che ciò che mi ha più mi ha colpito e "sconvolto" nella tua storia sono le frasi in neretto.
                            Perchè io non riesco a credere che un padre possa dire certe cose ad un figlio, che tra l'altro vive sulla sua pelle una situazione difficilissima.
                            Parli di fallimento di fronte a tuo padre e dei tuoi sensi di colpa nei suoi confronti. Ma non credi che sia lui e solo lui che dovrebbe rendersi conto del suo fallimento nell' essere un buon genitore e dovrebbe provare sensi di colpa nei tuoi confronti?
                            Perchè questo è. E questo è deducibile da quanto tu hai scritto.
                            Invece tu lo giustifichi? Addirittura ammettendo che avrà i suoi buoni motivi per agire in un modo assurdo? Buoni motivi per riempirti di sensi di colpa, di sfiducia, di avergli abbreviato le vacanze?
                            Kikkio, posso capire che quando si vivono certe dinamiche non ci si rende bene conto di ciò che si ha di fronte, ma tu non puoi e non devi assolutamente giustificarlo. Non esiste che tu possa giustificare le sue frasi e i suoi comportamenti nei tuoi confronti.
                            Perchè sono ingiusti, sbagliati, scorretti, completamente ciechi e non obiettivi.

                            Qualcuno ti ha consigliato di parlare con tuo padre ma secondo me è proprio quello che non devi fare. Almeno non per il momento.
                            Anzi vado oltre e dico anche che probabilmente il mantenimento dei tuoi problemi è anche legato a questa situazione familiare che invece di incoraggiarti ed aiutarti ti fa solo del male.

                            Io mi rendo conto di essere stata davvero fortunata per i genitori che ho avuto e per il bene che mi hanno voluto...ma basta guardare un attimo fuori dalla propria piccola e personale realtà o leggere certe frasi su un forum, per rendersi conto che non tutti i genitori sono come dovrebbrero essere, nè sono definibili tali. Quindi i discorsi sul bene paterno, sui sentimenti di un padre sono inutili in certi casi...perchè "non basta mettere al mondo un figlio per essere genitori".
                            Last edited by girl on the moon; 04-01-2011, 01:32:30.

                            Remember to be happy




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                              #15
                              Kikkio che l'appggio di un genitore sia *importante non è cosa da poco, ma credimi ( parlo per esperienza) puoi tranquillamente realizzare le tue "ambizioni" anche da solo, o meglio senza l'appggio o addirittura, come nel tuo caso, con uno che ti rema contro. Peró come fatto notare da Green a te di certo non ti manca la voglia di metterti in discussione, nonostante il calvario al quale sei stato ( e sei) costretto. Insomma io ti do solo un consiglio, affronta tuo padre se questi non comprenderà ancora allora, prendi in considerazione la possibilità che lui non accetterà mai le tue scelte.....lo so non è facile ma credimi il tempo riesce a curare anche queste ferite..... Io dal punto di vista studio/lavorativo ti consiglio solo di non fermati *qualsiasi scelta tu voglia fare.....il coraggio non ti manca per affrontare le problematiche, un Po di fiducia in te stesso forse si, se rileggi il primo post fatto da te spesso e volentieri tendi a giustificare ( anche con chi legge) il motivo delle tue scelte...... Cerca di comprendere che sarai sempre giudicato da tutti.... nel bene e nel male. Quindi abbi più fiducia nei tuoi mezzi che di certo non ti mancano.... Ci vuole un bel Po di "fegato", nell'aprirsi pubblicamente, io non sarei in grado.

                              Ps
                              Non ti dico questo per compassione sia chiaro è un mio pensiero/consiglio.
                              I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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