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La cultura

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    #31
    Quando leggo determinate levate di scudi sull'ignoranza e la stupidità dei "ragazzini" di oggi, mi chiedo sempre da che pulpito venga la predica.
    Ma perché, la nostra generazione brilla per cultura? Per favore. I miei coetanei, in massima parte, non capiscono nulla, di nessun argomento. Le rare volte che esprimono un pensiero su un argomento cosiddetto "colto" non fanno altro che ripetere a pappagallo le banalità più becere e stupide, e lo fanno con l'atteggiamento di chi ha capito tutto e ha scoperto conoscenze esoteriche e ignote alla massa. Lo stesso vale per le persone della generazione precedente. Al contempo, navigo su internet e scopro blog, siti e forum scritti da persone che invece la cultura ce l'hanno. Prendiamo il solo BW. Qua sopra ci sono ragazzini che paiono avere un singolo neurone. Poi ci pensi un attimo e ti rendi conto che BW è strapieno anche di venticinquenni, trentenni e pure quarantenni che non capiscono una fava. Allo stesso modo, gli utenti che dicono cose intelligenti coprono ogni fascia d'età.

    Davvero non capisco con che coraggio si buttino pietre sugli under 20 quando si hanno sotto gli occhi certi over 30.
    Originariamente Scritto da Sean
    Bob è pure un fervente cattolico.
    E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

    Alice - How long is forever?
    White Rabbit - Sometimes, just one second.

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      #32
      Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
      Quando leggo determinate levate di scudi sull'ignoranza e la stupidità dei "ragazzini" di oggi, mi chiedo sempre da che pulpito venga la predica.
      Ma perché, la nostra generazione brilla per cultura? Per favore. I miei coetanei, in massima parte, non capiscono nulla, di nessun argomento. Le rare volte che esprimono un pensiero su un argomento cosiddetto "colto" non fanno altro che ripetere a pappagallo le banalità più becere e stupide, e lo fanno con l'atteggiamento di chi ha capito tutto e ha scoperto conoscenze esoteriche e ignote alla massa. Lo stesso vale per le persone della generazione precedente. Al contempo, navigo su internet e scopro blog, siti e forum scritti da persone che invece la cultura ce l'hanno. Prendiamo il solo BW. Qua sopra ci sono ragazzini che paiono avere un singolo neurone. Poi ci pensi un attimo e ti rendi conto che BW è strapieno anche di venticinquenni, trentenni e pure quarantenni che non capiscono una fava. Allo stesso modo, gli utenti che dicono cose intelligenti coprono ogni fascia d'età.

      Davvero non capisco con che coraggio si buttino pietre sugli under 20 quando si hanno sotto gli occhi certi over 30.
      La simpatica tradizione di prendersela con l'ultimo arrivato, credo accada in tutte le generazioni, lo dicevano da ragazzino anche a me quelli più grandi:"Ehh ai miei tempi sì che ci si divertiva...", oppure "era tutta un'altra cosa..". Poi magari scopri che ai loro tempi era una tristezza assoluta, tipo i nostalgici del gettone telefonico...

      Le colpe dei padri ricadono sui figli, ma mi sa che i padri evitano accuratamente la responsabilità delle proprie colpe...
      Last edited by Dan Master's; 26-12-2010, 13:49:34.

      Routine:
      http://www.youtube.com/watch?v=ZX0KunkVOog

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        #33
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
        Davvero non capisco con che coraggio si buttino pietre sugli under 20 quando si hanno sotto gli occhi certi over 30.
        Credo che sia anche un po' dovuto al fatto che la stupidità, così come l'intelligenza, si evolve. Ogni generazione considera le proprie stupidaggini come "roba da ragazzi" e a quelle delle generazioni successive (e a volte precedenti) come fossero dei delitti o delle cose da mongoli.
        Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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          #34
          Io credo che la moltitudine proceda per luoghi comuni e condivida un'indole proverbiale, deleteria per un'evoluzione della società in senso lato. Cmq, pare doveroso fare un cenno all'etimologia della parola cultura:

          dal lat. colere, coltivare
          >>> coltivazione (che rimanda a civiltà, erudizione)

          il che implica che, inevitabilmente, anche in colture innovative, risiedano tecniche di "vita" passate difficili da estirpare...

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            #35
            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
            Quando leggo determinate levate di scudi sull'ignoranza e la stupidità dei "ragazzini" di oggi, mi chiedo sempre da che pulpito venga la predica.
            Ma perché, la nostra generazione brilla per cultura? Per favore. I miei coetanei, in massima parte, non capiscono nulla, di nessun argomento. Le rare volte che esprimono un pensiero su un argomento cosiddetto "colto" non fanno altro che ripetere a pappagallo le banalità più becere e stupide, e lo fanno con l'atteggiamento di chi ha capito tutto e ha scoperto conoscenze esoteriche e ignote alla massa. Lo stesso vale per le persone della generazione precedente. Al contempo, navigo su internet e scopro blog, siti e forum scritti da persone che invece la cultura ce l'hanno. Prendiamo il solo BW. Qua sopra ci sono ragazzini che paiono avere un singolo neurone. Poi ci pensi un attimo e ti rendi conto che BW è strapieno anche di venticinquenni, trentenni e pure quarantenni che non capiscono una fava. Allo stesso modo, gli utenti che dicono cose intelligenti coprono ogni fascia d'età.

            Davvero non capisco con che coraggio si buttino pietre sugli under 20 quando si hanno sotto gli occhi certi over 30.

            A questo si aggiunge la recente moda di lanciare invettive all'Italia e agli italiani con qualunque espediente. Una tunisina scrive su di un giornale e quindi siamo tutti capre; nell'altra discussione è venuto fuori che all'estero la formula "dottore" è più elitaria e allora via col decadimento dei costumi e la mancanza di meritocrazia in Italia.

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              #36
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
              Quando leggo determinate levate di scudi sull'ignoranza e la stupidità dei "ragazzini" di oggi, mi chiedo sempre da che pulpito venga la predica.
              Ma perché, la nostra generazione brilla per cultura? Per favore. I miei coetanei, in massima parte, non capiscono nulla, di nessun argomento. Le rare volte che esprimono un pensiero su un argomento cosiddetto "colto" non fanno altro che ripetere a pappagallo le banalità più becere e stupide, e lo fanno con l'atteggiamento di chi ha capito tutto e ha scoperto conoscenze esoteriche e ignote alla massa. Lo stesso vale per le persone della generazione precedente. Al contempo, navigo su internet e scopro blog, siti e forum scritti da persone che invece la cultura ce l'hanno. Prendiamo il solo BW. Qua sopra ci sono ragazzini che paiono avere un singolo neurone. Poi ci pensi un attimo e ti rendi conto che BW è strapieno anche di venticinquenni, trentenni e pure quarantenni che non capiscono una fava. Allo stesso modo, gli utenti che dicono cose intelligenti coprono ogni fascia d'età.

              Davvero non capisco con che coraggio si buttino pietre sugli under 20 quando si hanno sotto gli occhi certi over 30.
              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              A questo si aggiunge la recente moda di lanciare invettive all'Italia e agli italiani con qualunque espediente. Una tunisina scrive su di un giornale e quindi siamo tutti capre; nell'altra discussione è venuto fuori che all'estero la formula "dottore" è più elitaria e allora via col decadimento dei costumi e la mancanza di meritocrazia in Italia.



              Più che altro la mia era una riflessione su quante poche persone in proporzione con la popolazione globale ci siano che al giorno d'oggi si interessino di qualcosa di più che le solite minchiate...

              Qui non si punta il dito contro una generazione, che sia la vostra, la mia, quella precedente o quella dei ragazzini di oggi.

              Onestamente, ragazzi, quante persone conoscete che si elevano sopra la media? Io personalmente nella mia cerchia di amici non ne conto più di tre o quattro... ciò non vuol dire che tutti gli altri siano capre, vuol dire che più andiamo avanti, meno ci si interessa alla cultura in senso lato, a prescindere dalla generazione.

              E per cultura intendo il piacere di conoscere e di scoprire anche solo per curiosità personale, non solo per un fine prettamente pratico.

              Fermo restando che di capre ce ne sono veramente tante in giro di qualunque età... come giustamente dicevate, basta solo buttare un occhio alle coniugazioni delle forme verbali su molti post qui su bw, in particolare sui congiuntivi e sulle "è" accentate o meno.

              Quando non conosci bene la tua lingua madre è veramente grave, ecco il perchè ho riportato l'esempio di quella ragazza tunisina che dopo solo due anni qui in Italia già lavora per delle testate giornalistiche...
              (¯-·._.· Let's go Hardcore - Diario di Dannytech ·._.·´¯)

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                #37
                Beh, ti assicuro che per le testate giornalistiche (sebbene non sia questo il caso) lavorano anche emeriti sgrammaticati...
                Comunque sì, è difficilissimo trovare individui che sostengano un discorso mediamente approfondito su interessi personali che vadano oltre il "non ci sono più le mezze stagioni"... siano essi dottori o con licenza media... Chissà poi, in percentuale, quanti italiani leggono e quanto leggono... la lettura, di un libro, di un quotidiano, di un volantino del supermercato... forma mente, dialettica e... cultura...

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                  #38
                  Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
                  I cinesi lo hanno corto..
                  basta con questi luoghi comuni....anche maurox ce l'ha di 11cm e non mi risulta che Crema sia in Cina

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                    #39
                    Originariamente Scritto da artemide Visualizza Messaggio
                    Beh, ti assicuro che per le testate giornalistiche (sebbene non sia questo il caso) lavorano anche emeriti sgrammaticati...
                    Comunque sì, è difficilissimo trovare individui che sostengano un discorso mediamente approfondito su interessi personali che vadano oltre il "non ci sono più le mezze stagioni"... siano essi dottori o con licenza media... Chissà poi, in percentuale, quanti italiani leggono e quanto leggono... la lettura, di un libro, di un quotidiano, di un volantino del supermercato... forma mente, dialettica e... cultura...
                    anche tu hai ragione...

                    non scorderò mai quando lessi in un articolo: "...un albume di speranza..."
                    (¯-·._.· Let's go Hardcore - Diario di Dannytech ·._.·´¯)

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                      #40
                      Originariamente Scritto da Dannytech Visualizza Messaggio
                      anche tu hai ragione...

                      non scorderò mai quando lessi in un articolo: "...un albume di speranza..."
                      non ci credo ahaha

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                        #41
                        Originariamente Scritto da Dannytech Visualizza Messaggio
                        anche tu hai ragione...

                        non scorderò mai quando lessi in un articolo: "...un albume di speranza..."
                        su certi giornali non azzeccano un accento corretto... sacrilegio!

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                          #42
                          Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
                          non ci credo ahaha
                          hahahah è vero
                          (¯-·._.· Let's go Hardcore - Diario di Dannytech ·._.·´¯)

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                            #43
                            Più che la quantità di conoscenza, credo che la cultura sia la coerenza delle conoscenze. Ogni essere umano ha una quantità enorme di conoscenze, che si tratti di armonia dodecafonica o di come si prepara il soffritto perfetto. Alcuni ne hanno di più, altri di meno, ma in generale il sistema di memoria della mente umana e la varietà di esperienze che coinvolge ogni uomo danno a ciascuno un bagaglio di conoscenze che è, per la più ignorante delle persone, enorme.
                            Il problema è che molto spesso non si cerca il minimo comune denominatore di queste conoscenze. Non si cerca il senso, ovvero lo schema profondo che, attraverso minuscoli e continui aggiustamenti, interfacci le conoscenze e ne trovi le relazioni e le regole. Regole che alla fin fine rispondono alla domanda "come funzioniamo" e "chi siamo". Non si tratta di fare scuole prestigiose, non è la qualità della conoscenza; la ricerca di uno schema coerente spinge in automatico verso la ricerca di dati di qualità (spesso per arrivare a questa fase, la coscienza critica, ci vogliono però anni). La discriminante è la motivazione, ovvero il sentire questa spinta a cercare schemi e inferenze soddisfacenti.
                            Tutto ciò ha una ragione evolutiva. L'ambiente ha selezionato, nella specie umana, gli individui più portati a trovare soluzioni originali ai problemi. Questa flessibilità è uno degli attributi principali della nostra specie e ci rende capaci di affrontare con successo i cambiamenti dell'ambiente; non a caso l'uomo è, tra gli animali superiori, quello con la massima diffusione latitudinale. In generale siamo tutti degli ottimi risolutori di problemi. Ma, se siamo uguali al 99%, rimane quell'un per cento di differenza individuale, una sfumatura per un'osservatore esterno alla nostra specie, una differenza immensa per noi. Un branco di lupi può sembrarci composto da animali indistinguibili, ma tra di loro non potrebbero nemmeno immaginare di confondersi l'uno con l'altro.
                            Questa differenza di motivazione spinge alcuni individui (in effetti gli eredi dei caratteri più adattativi) a cercare la coerenza degli schemi di dati, la "cultura", con più assiduità. E gli sforzi sono ricompensati da una visione d'insieme più chiara e profonda. Non a caso, se prendete una persona "colta" e gli parlate di qualcosa che non conosce, spesso vi ascolterà con grande interesse, e poi vi darà un'opinione più interessante, originale e valida di quella di molti esperti della materia che in realtà non capiscono un *****. Di nuovo, è la capacità di trovare relazioni tra i dati e il possesso di schemi di fondo validi a fare la differenza.
                            Alla fine, alcune persone avranno schemi e motivazioni diversi da individui meno portati alla cultura. Questo può essere talvolta frustrante: hai l'impressione di appartenere a un'altra specie; quelli che dovrebbero essere i tuoi conspecifici ti sembrano creature aliene con cui non può esistere un vero dialogo. Dalla frustrazione si passa facilmente alla rabbia e al disprezzo, perché ci si sente soli. Membri di una razza a parte. Per fortuna non si è davvero soli; talvolta si trova l'interlocutore sulla nostra lunghezza d'onda, la persona "colta", e finalmente ci sentiamo di nuovo compresi.
                            Last edited by Bob Terwilliger; 27-12-2010, 01:54:57.
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Bob è pure un fervente cattolico.
                            E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                            Alice - How long is forever?
                            White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                              #44
                              Ottimo post Bob, complimenti.
                              Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                                #45
                                Ora non voglio azzardare percentuali esatte, ma son convinto che se si facesse un sondaggio su quanti si riconoscono nelle sensazioni descritte da Bob la maggior parte darebbe risposta affermativa. Tutti si sentono in buona parte incompresi e in genere per giustificare o elaborare questa difficoltà pongono l'attenzione sulle carenze altrui piuttosto che sulle proprie.

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