If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Ma, questi sono scenari da fine del mondo: nessun regime europeo si dichiarerà anti sionista. Probabilmente inizieranno a seguire politiche leggermente più filo palestinesi ma nei fatti continueranno, tutti, ad andare allo Yad Vashem a rendere omaggio
Però sta di fatto che per i paesi arabi il nucleare israeliano non è minaccioso quanto quello iraniano: questo è un fatto non di poco conto
Ma è chiaro. I paesi arabi fanno affari con gli USA, ed un Iran sotto al tallone USA vuol dire avere un paese sovrano assoggettato alla sfera di influenza occidentale (quella a cui sono legati i sauditi), un paese e, ovviamente, le sue risorse.
La debolezza intrinseca dell'Islam come nazione di fede:
E' in verità sempre stata divisa.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Non era allineato agli interessi Usa
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all'inizio di quest'anno informazioni su eventuali ''investimenti personali'' del premier e di Vladimir Putin - di cui Berlusconi sembra essere ''il portavoce europeo'' - che ''possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi''. Gli Usa erano poi preoccupati per l'intesa tra Eni e Gazprom su Southstream, il mega-gasdotto che colleghera' Russia e Ue. Non meno scottanti per gli Usa i file che testimoniano come Washington abbia ordinato di spiare i vertici delle Nazioni Unite, a cominciare dal segretario generale Ban Ki-moon.
La direttiva ''classificata'', scrive il Guardian, fu spedita a 30 ambasciate a nome della segretaria di stato, Hillary Clinton, e chiedeva la raccolta di dati personali sui rappresentanti del Consiglio di sicurezza, anche quelli occidentali, ma anche sottosegretari, consiglieri e collaboratori. Informazioni a tutto campo, comprese le password usate, le chiavi in codice usate per comunicare e anche i dati biometrici.
Altrettanto imbarazzanti i profili dei vari leader mondiali: Vladimir Putin e' un ''alpha dog'', il maschio dominante, il presidente afghano Hamid Karzai e' ''ispirato dalla paranoia'' e il fratellastro Ahmed Wali Karzai un ''corrotto e un trafficante di stupefacenti''. [...] Ecco perchè l' anomalia Berlusconi ha avuto ed ha ancora la sua importanza.
@Sean:Meno male direi . Ad ogni modo è incredibile come la ridicola diplomazia di Bush...è riuscita a far passare in secondo piano il fatto che comunque in Iran ci sia una opposizione che vuole una forma di governo più liberale di quella, obiettivamente limitante, degli ayatollah
Wikileaks, in un file misterioso tutti i segreti di Assange
Hacker e 007 di professione di tutto il mondo stanno cercando da mesi di carpire a Wikileaks uno dei suoi segreti meglio custoditi: cosa contenga un misterioso file criptato messo in rete dal sito “pirata” alla fine di luglio, il cui codice d’accesso rimane a tutt’oggi inviolato. L’ipotesi - che comincia a circolare tra gli esperti - è che vi sia racchiusa l’immensa mole di documenti riservati della rete diplomatica americana di cui il sito, specializzato in rivelazione di segreti di Stato, ha annunciato l’imminente pubblicazione. Oppure, è un’altra tesi, conterrebbe l’intera “soffiata” fornita dal soldato Bradley Manning, attualmente in carcere negli Stati Uniti con l’accusa di divulgazione di documenti top secret.A dire il vero, i responsabili di Wikileaks negano che Manning sia responsabile della fuga di notizie, e hanno intrapreso una campagna per liberarlo. Ma, finora, il giovane analista di intelligence che ha operato in Iraq resta l’unico sospettato per la pubblicazione online dei documenti sulle attività alleate a Bagdad. E lo stesso ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha detto pubblicamente che il responsabile della imminente divulgazione di documenti diplomatici «è stato arrestato». Si tratta della stessa fonte dei dossier iracheni?
Il file, ben 1,4 gb di codice binario - il linguaggio dei computer - illeggibile senza password, si chiama insurance.aes256. “Insurance”, perché sarebbe una sorta di assicurazione sulla vita per Julian Assange, l’hacker giramondo fondatore di Wikileaks, per i suoi collaboratori e per l’immenso archivio di documenti di cui si trova in possesso. “Aes256” sarebbe, semplicemente, il nome di un algoritmo di codifica. Dalla scorsa estate, moltissimi “cacciatori di segreti” hanno cercato di violare questo file. Ma senza riuscirci.
Il successo del file è stato però immediato. Centinaia di migliaia di persone, semplici curiosi o attivi hacker informatici, hanno raccolto la sfida e lo hanno scaricato dal web, nel tentativo di scoprirne il contenuto. Il file, in seguito sparito dal sito di Wikileaks, ha continuato a diffondersi attraverso i più comuni siti di file-sharing, come Piratebay.
Cosa contiene “Insurance”? Alcuni - poiché su Internet le teorie della cospirazione si moltiplicano - hanno addirittura pensato a una sorta di programma killer, un virus pronto ad attivarsi a comando per distruggere tutta la Rete nel suo complesso. Ma nessuno è riuscito a provare questa tesi. E’ molto più probabile che si tratti, invece, di un file che contiene dei documenti, scritti o in forma di video. Vediamo perché.
Lo scorso 18 novembre, un tribunale di Stoccolma ha spiccato un mandato d’arresto contro Assange con l’accusa di stupro. La decisione è parsa inusuale, perché era stata avanzata e poi ritirata nei mesi scorsi, ed è subito sembrata, al direttore di Wikileaks e a molti suoi collaboratori, un attacco diretto al sito che ha come intento programmatico di ”rendere trasparente” le attività dei governi. Un attacco che impone una contromisura. Come la diffusione dei propri segreti più scottanti.
Quindi, nei giorni scorsi, Wikileaks ha annunciato, dal suo consueto canale Twitter, la pubblicazione di una mole di documenti pari a 7 volte l’ultima “soffiata” (quasi quattrocentomila carte top secret). Ed è poi trapelato che si sarebbe trattato di 260.000 rapporti riservati del Dipartimento di Stato. La mole di questi documenti sarebbe compatibile con il file “insurance”, pari a 1,4 gb. Ma sarà veramente così?
«Dobbiamo assicurarci che parti importanti della storia non vadano perdute», ha detto recentemente Assange a chi gli chiedeva cosa ci fosse veramente dentro questo file. Dunque, si tratta di un archivio, magari in forma di documenti. In realtà, una quantità di dati così impressionante potrebbe anche far pensare a un insieme di video, come quelli - imbarazzanti - che su Wikileaks hanno documentato le stragi di civili.
Su Cryptome, un sito molto vicino a Wikileaks, l’americano John Young, da qualcuno indicato come ”l’uomo che possiede la chiave” del file misterioso, afferma che l’invito a scaricare il file ”history insurance” potrebbe contenere la password o un comando in codice per rilasciarla. Ma nessuno sembra avere colto, almeno nell’immediato, il messaggio. E il file misterioso riposa, apparentemente innocuo, nei computer di migliaia di persone. Fino a quando verrà improvvisamente “attivato”. Con conseguenze imprevedibili.
Originariamente Scritto da modgallagher
gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
" tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..
Ce n'è per tutti, sinistra compresa:
"Vedremo cosa uscirà più avanti perché potrebbe essere di interesse per Bersani", ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo al segretario del Pd a termine di un'intervista con Al Jazeera in arabo. Bersani aveva commentato stamane i documenti resi noti dal sito di Assange dichiarando che: "C'è poco da ridere" e invitando il governo a voltare pagina.
Un chiaro invito a non approfittare politicamente delle rivelazioni su Berlusconi, perchè arriveranno anche quelle che riguardano gli esponenti (o ex) del PD/Ulivo. Un farsi scudo a vicenda, insomma.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
ma infatti se fossero un minimo intelligenti eviterebbero dichiarazioni anti pdl, perchè se i documenti arrivano fino al 66, la sinistra italiana ha da tremare esattamente come berlusconi e compagnia bella. le loro dichiarazioni rischiano di rivoltarsi contro
Originariamente Scritto da modgallagher
gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
" tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..
Ora che ci dicono che con le prime nuove soffiate di Wikileaks sta esplodendo «l'11 settembre della diplomazia» ovvero «l'11 settembre di internet», deve valere una premessa: non ci sono individui, e neanche organizzazioni, che siano in grado di leggere 250mila documenti in breve tempo. Quindi ci arriva solo un flusso filtrato di documenti. E chi lo filtra, per ora, è la vecchia fabbrica dei media tradizionali. Se di un 11 settembre si trattasse, saremmo nella fase del trauma mediatico iniziale, quella che ci dà l’imprinting, l’apprendimento base del nuovo mondo su cui ci affacciamo e delle nuove credenze sulle quali far fede. Una volta educate le menti con questo shock, le sue riletture successive andranno controcorrente e perciò partiranno sfavorite.
Il primo imprinting è proprio nell’idea del trauma, l'idea dell’ora zero dell’evento. Il mezzo è il messaggio. Mezzo e messaggio sono: vivere un trauma. Come se prima del percolare dei segreti attraverso Wikileaks non vi fosse modo di interpretare la politica, la diplomazia, i segreti, le normali trame degli Stati. Come se l’interpretazione storica – anch’essa basata su archivi e documenti, ma in tempi più lunghi e meditati – adesso dovesse cedere il passo e appiattirsi sull’evento emotivo.
Il secondo imprinting è sull’importanza attribuita ai temi cari alla diplomazia statunitense. Leggiamo i dispacci degli ambasciatori, scritti in modo franco e brutale, ma non per questo esenti da falsità, errori prospettici, pregiudizi, goffe banalità, chiusure. Vediamo cioè soltanto i pezzi di una visione del mondo che tuttavia non è l’unica in campo. Si continua a enfatizzare e cristallizzare per esempio la paura dell’inesistente atomica iraniana, mentre si continuano a ignorare le esistenti atomiche israeliane. Wikileaks e i media tradizionali, se combinati assieme, confermano insomma i temi dell’agenda dominante ma sconvolgono i codici della diplomazia. Proprio quel che fa la guerra, specie nella sua variante della guerra psicologica.
Il terzo imprinting è lo scompiglio sul web, talmente forte da risvegliare coloro che dal caos vorrebbero trarre un nuovo ordine sulla Rete. Due anni fa pubblicammo l’allarme del giurista che meglio conosce la Rete, Lawrence Lessig, il quale prediceva che «sta per accadere una specie di '11 settembre di internet'», un evento che catalizzerà una radicale modifica delle norme che regolano la Rete. Lessig rivelava che il governo USA, così come aveva già pronto il Patriot Act ben prima dell’11 settembre, aveva già «un ‘Patriot Act per la Rete’ dentro qualche cassetto, in attesa di un qualunque considerevole evento da usare come pretesto per cambiare radicalmente il modo in cui funziona internet». Così come George W. Bush, anche Obama sta facendo di tutto per avere, oltre alla valigetta nucleare, anche i bottoni per spegnere il web. L’evento in corso potrebbe spingere molti governi a voler affidare a qualcuno la nuova valigetta del potere. La Cina traccia il solco da tempo, del resto.
Il quarto imprinting è l’idea che i segreti siano tutti registrati, ben custoditi dai fogli con la carta intestata degli apparati, e perciò prima o poi inevitabilmente rivelati, con tanto di numero di protocollo e firma. Gran parte del vero potere è invece fuori scena: non scrive i suoi ordini, non ha catene di comando interamente tracciabili, è silente, sta in circuiti extraistituzionali, si giova di strati di copertura, di strutture parallele, di leve lunghe. Si avvale nondimeno di apparati e procedure legali, ma senza dichiararne le vere finalità. È un’illusione tanto ingenua ritenere che Wikileaks possa scoperchiare tutti gli strati del potere, tanto quanto ritenere che i veri potenti si possano combattere solo amplificando la trasparenza liberale.
********
A margine, qualche considerazione dal lato italiano sul caso Wikileaks. Il Caimandrillo (caimano e mandrillo) ha intuito che il colpo per lui c’è, ed è forte. Dice di essersi fatto una risata. Ma forse non è stata troppo fragorosa. Lui, padrone di un medium tradizionale, la Tv, che ha portato alle sue estreme conseguenze, diffida di un medium, il web, che gli è forestiero né potrà mai controllare. Nel mondo ci sono altri caimani e ora vorrebbe anche farlo sapere in giro, fra un “wild party” e un altro, quando scatena i suoi comunicatori per denunciare un complotto internazionale contro di lui. Gli inventori del “trattamento Boffo” nulla potranno però contro un trattamento Boffo al cubo. Il Caimandrillo ha voluto partecipare al grande gioco mondiale non da leader che trascina una nazione, ma da padrone che la divide, la estenua e non la porta tutta. Nel grande gioco ora appare ritratto in mutande, lo vedono per quel che è: non è il padrone dell’Italia, è solo il padrone di un suo segmento affaristico. Altri padroni si preparano a spolpare il paese diviso, senza che sia in pista una classe dirigente in grado di instaurare un minimo di sovranità nazionale capace di difendere gli interessi vitali dell’Italia.
Comunque pollice in su per Frattini che propone le coltivazioni d' olio d'oliva per soppiantare quelle di oppio. E' la prima volta che lo sento parlare in nome degli interessi italiani
Ce n'è per tutti, sinistra compresa:
"Vedremo cosa uscirà più avanti perché potrebbe essere di interesse per Bersani", ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo al segretario del Pd a termine di un'intervista con Al Jazeera in arabo. Bersani aveva commentato stamane i documenti resi noti dal sito di Assange dichiarando che: "C'è poco da ridere" e invitando il governo a voltare pagina.
Un chiaro invito a non approfittare politicamente delle rivelazioni su Berlusconi, perchè arriveranno anche quelle che riguardano gli esponenti (o ex) del PD/Ulivo. Un farsi scudo a vicenda, insomma.
Questa dichiarazione di Frattini è inquietante e sospetta perchè fa intendere che lui (e quindi i governi in genere) sappiano in anteprima cosa si trova nei files ancora non pubblicati. Una bella contraddizione per chi ha urlato fino al minuto prima contro l'11 settembre della diplomazia.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Comunque pollice in su per Frattini che propone le coltivazioni d' olio d'oliva per soppiantare quelle di oppio. E' la prima volta che lo sento parlare in nome degli interessi italiani
Quindi niente traffico internazionale d'eroina? Bene.
Un sunto di varie dichiarazioni, delle ore 14:11:
MondoPercorso:ANSA.it > Mondo > News
Il mondo travolto dai segreti diplomatici, ecco le reazioni
Da Iran a Cremlino, ecco come hanno reagito i potenti dopo le rivelazioni
29 novembre, 14:11
salta direttamente al contenuto dell'articolo
salta al contenuto correlato
IndietroStampaInviaScrivi alla redazioneSuggerisci ()
Guarda la foto1 di 1
I segreti di Wikileaks pubblicati da tutti i media
AHMADINEJAD, FA PARTE DI GUERRA PSICOLOGICA USA - Secondo il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad le rivelazioni di Wikileaks "non sono basate su vere fughe di notizie, ma fanno parte della guerra psicologica degli Stati Uniti".
CREMLINO, PUBBLICAZIONE NON MERITA COMMENTI - "Il Cremlino non trova nulla di interessante e degno di commenti nel materiale pubblicato da Wikileaks". Lo ha detto Natalia Timakova, portavoce del presidente russo Dmitri Medvedev. "I protagonisti inventati da Hollywood (Batman e Robin, ndr) non meritano commenti - ha aggiunto riferendosi ai nomignoli emersi dai documenti segreti e, secondo Wikileaks, usati dai diplomatici americani per definire il premier Vladimir Putin (Batman) e Medvedev (Robin).
GB, NO COMMENT SU VALUTAZIONI USA SU CAMERON - Un portavoce di Downing Street ha condannato la pubblicazione dei documenti riservati da parte di Wikileaks e ha affermato che il loro contenuto potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza della Gran Bretagna e degli Usa. Quando gli e' stato chiesto se il primo ministro si sentiva offeso da cio' che si apprende da alcune delle comunicazioni - secondo le quali Cameron non godrebbe di grande considerazione alla Casa Bianca - il portavoce ha risposto: ''non ci faremo trascinare nei dettagli dei documenti''.
FRANCIA, DIVULGAZIONE DOCUMENTI ATTO IRRESPONSABILE - L'Eliseo non intende reagire alle rivelazioni di Wikileaks mentre il ministero degli Esteri di Parigi definisce ''irresponsabile'' la divulgazione dei documenti confidenziali sul sito di Julian Assange e ''non conferma'' le citazioni attribuita ai responsabili o ai diplomatici della Francia.
GERMANIA, PREOCCUPA IMPATTO SU PROCESSI POLITICI - Il governo tedesco è "preoccupato" per il possibile impatto che la pubblicazione di documenti riservati della diplomazia Usa potrebbe avere sui processi politici in corso. Lo ha detto il portavoce del governo, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sui documenti ottenuti dal sito Wikileaks. La pubblicazione dei documenti, ha spiegato il portavoce, può avere "conseguenze su processi politici, quando si tratta ad esempio di temi come il medio oriente e l'estremo oriente". E poi ha aggiunto: "Siamo preoccupati perché questi documenti possono creare problemi seri" nell'ambito dei processi politici.
NETANYAHU, NESSUN DANNO A ISRAELE - Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto oggi di non ritenere che le rivelazioni di Wikileaks abbiano danneggiato Israele. Un effetto delle rivelazioni sarà però "di rendere più difficile" il lavoro degli uomini politici e di governo. A proposito dei timori espressi dai leader arabi per il programma nucleare iraniano - stando ai documenti diffusi da Wikileaks - Netanyahu ha detto che la maggiore minaccia alla pace deriva dal riarmo dell' Iran. "La cosa importante - ha detto - è che un numero crescente di stati, di governi e di leader in Medio Oriente comprende che c'é una minaccia ma c'é un divario tra ciò che essi dicono in pubblico e ciò che dicono a porte chiuse ... io spero che questi leader trovino il coraggio di dire apertamente al loro popolo ciò che hanno detto sull' Iran (come minaccia)".
PORTAVOCE ONU, NAZIONI UNITE SI BASANO SU RISPETTO IMMUNITA' - L'Onu si basa sul rispetto della propria immunita' da parte dei paesi membri. E' quanto ha sottolineato il portavoce del Palazzo di Vetro, in un comunicato, dopo le indiscrezioni del sito Wikileaks. ''L'ONU non è in grado di commentare l'autenticita' del documento che richiede la raccolta di informazioni su funzionari delle Nazioni Unite e le loro attività'', ma - ricorda la nota - per ''sua stessa natura'' e' ''un'organizzazione trasparente che mette a disposizione del pubblico e degli Stati membri una grande quantita' di informazioni''.
SEN. LIEBERMAN A OBAMA, OSCURARE IL SITO - Il senatore statunitense Joe Lieberman, che presiede la Commissione Homeland Security e Affari Governativi del Senato Usa, chiede a Barack Obama con urgenza di "chiudere" Wikileaks. "La pubblicazione di questi file non è altro che un attacco alla sicurezza nazionale - si legge in un comunicato del senatore -. Wikileaks sta mettendo a rischio la vita e la libertà degli americani e dei non-americani. I responsabili (di Wikileaks) avranno il sangue sulle proprie mani. Chiedo con urgenza all'amministrazione di usare tutti i mezzi legali a disposizione e chiudere Wikileaks prima che faccia ulteriori danni".
ERDOGAN, SUA CREDIBILITA' E' DUBBIA - ''La credibilita' di Wikileaks e' dubbia'': e' questo il parere espresso oggi dal primo ministro turco Tayyip Erdogan in riferimento ai giudizi espressi dalla diplomazia Usa sulla Turchia e sulla sua dirigenza nei documenti diffusi dal sito internet. Erdogan ha affermato che, dopo la pubblicazione dei documenti, ''dovra' esserne valutata la serieta' e solo dopo di cio' potremo commentarli''.
PAKISTAN, RIVELAZIONI COMPORTAMENTO IRRESPONSABILE - Il Pakistan ha stigmatizzato oggi come "comportamento irresponsabile" la pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti che avrebbero dovuto restare segreti. Lo riferisce GEO Tv. Reagendo alla pubblicazione di migliaia di documenti statunitensi alla stampa, il portavoce del ministero degli Esteri Abdul Basit, si è limitato a dire che "il Pakistan sta prendendo visione delle rivelazioni che lo riguardano". Confermando che Washington aveva informato Islamabad sul contenuto dei documenti prima che essi venissero resi di pubblico dominio, il portavoce ha sottolineato che "l'irresponsabile pubblicazione di documenti delicati riguardanti questioni di difesa e di relazioni internazionali" é "un atto condannabile".
Pd intercettato. Fassino: “In Afghanistan aiuti militari, ma non solo”
Tra i documenti resi pubblici da Wikileaks, oltre a quelli sul ministro degli esteri Franco Frattini, ce ne sono altri, compilati ancora da Elizabeth Dibble (l’incaricato d’affari all’ambasciata Usa a Roma, che ha definito Berlusconi “irresponsabile, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo”) il 12 gennaio 2010. Si tratta di 13 note (una quattordicesima non è stata autorizzata), tutte dedicate a incontri avuti ai primi di quel mese da Richard Kessler, importantissimo capo dello staff della House Foreign Affairs Committee (HCFA), ovvero la Commissione Esteri della House of Representatives (in pratica la Camera dei deputati americana), corrispondente alla nostra Commissione esteri della Camera. A differenza delle relazioni su Frattini, tutte segretissime e stilate dall’ambasciatore Alexander Vershbow, quelle di Miss Dibble non hanno lo stampino”SECRET/NFORN”, ma solo di “CONFIDENTIAL” (confidenziale).
1. “Il direttore dello staff della House Foreign Affairs Committee (HCFA), dr.Richard Kessler, e membri dello Staff dell’HCFA hanno sondato dirigenti del ministero degli Esteri e della società energetica parastatale Eni sulle intenzioni dell’Italia in materia di sanzioni contro l’Iran e sulle prospettive di un’azione multilaterale effettiva per contenere il programma nucleare iraniano. Dirigenti del Partito Democratico (Pd), partito all’opposizione, hanno discusso di Iran, ruolo dell’Italia in Afghanistan, Middle East Peace Process (MEPP, il processo di pace nel Medio Oriente), Iraq e non proliferazione con il delegato dello staff (Kessler, ndr)”.
“IL PARTITO DEL CENTROSINISTRA PD RENDE NOTE LE SUE POSIZIONI IN POLITICA ESTERA”
9. (C). Il capo del Dipartimento di Politica Estera del PD Piero Fassino ha detto al delegato dello staff che il Pd appoggia le iniziative del presidente Obama per il dialogo e per la promozione di rapporti amichevoli con il mondo islamico, ma è molto preoccupato per il Processo di pace nel medio Oriente (MEPP), che è bloccato, e per la nuova ‘ondata di terrore’ in Afghanistan. Quanto all’Iran, il Pd punta su una soluzione negoziata, ma Fassino metteva in questione se l’attuale leadership si trova nella posizione per negoziare in modo credibile. Suggeriva che potesse essere utile cambiare l’ordine delle priorità in Iran: più flessibili sulla questione nucleare, ma più duri sui diritti umani. Secondo Fassino , il più grande rischio della proliferazione nucleare è che governi irresponsabili come quello iraniano potrebbero avere accesso ad armi nucleari. Ha aggiunto che il Pd valutava che c’era poco da temere con nazioni che già possiedono armi nucleari come India, Gran Bretagna e Francia. Chiedeva se un governo democratico in Iran non potrebbe avere un diverso atteggiamento sul programma nucleare.
10 (C). “Fassino ha detto che il Pd appoggia l’incremento degli aiuti (militari) per l’Afghanistan, ma ha sottolineato che il rafforzamento delle istituzioni civili e delle istituzioni governative e lo sviluppo economico sono altrettanto importanti.
Sulla MEPP, il processo di pace nel Medio Oriente, Fassino definiva la proposta di Nethanyahu di congelare per dieci mesi gli insediamenti ‘una piccola finestra di opportunità’, ma poneva in dubbio se fosse abbastanza, dato il rifiuto di Israele di discutere lo (status) di Gerusalemme. Quanto all’Iraq, Fassino ha affermato che il processo di stabilizzazione deve essere sostenuto; non c’era alternativa”.
Mi pare emerga la conferma di un PD meno acriticamente filoisraeliano rispetto al PDL
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
ROMA - Ieri aveva riso, davanti alle rivelazioni di WikiLeaks 1. Oggi reagisce in modo molto meno allegro. "Non frequento festini selvaggi, quelle notizie arrivano da funzionari di terzo grado" tuona Silvio Berlusconi. Che, sempre a proposito delle serate organizzate nelle sue residenze, si chiede, polemicamente, chi "ci sia dietro" alle ragazze che stanno raccontando come si svolgevano le serate dal Cavaliere.
Funzionaria di terzo grado. A me risulta fosse la numero 2 dell'ambasciata di Roma
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Comunque pollice in su per Frattini che propone le coltivazioni d' olio d'oliva per soppiantare quelle di oppio. E' la prima volta che lo sento parlare in nome degli interessi italiani
Ottimo. Magari potremmo coltivare oppio in Italia, spaccio a chilometro zero insomma.
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta