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per una protesta pacata , cioè una protesta-non-protesta, propongo di mettere il " per favore" davati agli striscioni , del tipo " per favore : dimissioni", " per cortesia:niente tagli".
---------- Post added at 13:17:54 ---------- Previous post was at 13:13:49 ----------
"se possibile non entrare. Occupazione gentile"
aggiungierei
"vi prego, morite"
caxo come si fa a dire che la protesta deve essere moderata.. se fa tanto casino un popolo abituato a subire come quello italiano evidentemente le cose sono gravi, molto gravi
le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"
proprio non afferro il senso di integrarsi con le proteine....
Originariamente Scritto da Gandhi
Posso avere la potestà di scrivere ciò che mi pare e mi piace? O devo cercare qualche articolo di legge (che non esiste) per affermare ciò summenzionato?
sono veramente stanca di sentire critiche alle modalità della protesta.
Mi spiace dunque proseguire su questo argomento, però anche io come 600 storco un po' il naso dinanzi a questo tipo di protesta. (sarà che lo conosco da una vita, e faccio parte del suo stesso ateneo, quindi la linea di pensiero è abbastanza simile).
Faccio un esempio, qualche mese fà a Genova c'è stata una protesta da parte dei tifosi del Genoa, per farla in breve loro sono contrari alla costruzione di un nuovo stadio, siccome considerano Marassi il loro tempio, ergo folla in strada e viabilità paralizzata, con il risultato che io imbottigliato nel traffico ho aggiunto ulteriore odio nei confronti dei tifosi di calcio in generale.
Ora, mi rendo benissimo conto che ci troviamo dinanzi a due proteste di importanza totalmente differente, però capisco anche che questo è il mio punto di vista, senza contare che ho sentito persone che hanno partecipato alla protesta calcistica fare il mio stesso discorso all'opposto, farcendolo più o meno delle frasi elencate da gorgone "ma gli studenti devono studiare", "Alle 6.00 del mattino in fabbrica, vedrai come protesti", e così via... E per quanto mi scocci ammetterlo, queste persone hanno il mio stesso peso politico, ma in fin dei conti è giusto che sia così
Tutto questo per dire che, se un gruppo di persone dovesse portare ogni volta i propri problemi in piazza, bloccando il traffico, facendo atti di vandalismo, ecc. ecc.
Non se la finirebbe più, e non è generando altri problemi che si risolve il tutto.
A me personalmente come metodo di protesta non dispiace quello che hanno introdotto in India (ora rischio di fare una figura barbina, perché a quanto ho capito gorgone conosce bene le usanze indiane ), comunque sono state create delle piazze ""agorà"", dove in date fissate si svolgono le proteste.
La cosa non è però organizzata benissimo, spesso nelle stesse date scioperano ad esempio sia i pescatori che gli operai di fabbrica, inoltre non viene data visiblità alla protesta, il che la rende piuttosto inutile.
Però se si prendesse quel sistema e si migliorasse, mettendoci magari un palco dove si può tenere un dibattito fra i capi del sindacato e ad esempio il menager che ha licenziato in tronco 100 operai, aggiungendo una valida copertura mediatica con televisioni e tutto il resto... Bè, secondo me non sarebbe male.
Originariamente Scritto da TheSandman
Ridete ridete...tanto io col Chievo a Championship Manager ho vinto la Champions
il senso di questo tipo di proteste, a detta degli organizzatori, sarebbe di creare disagi economici al fine di farsi ascoltare politicamente. se non si creano disagi economici allora sembrerebbe difficile attirare l'attenzione dei potenti, la quale si muove per l'appunto in questi termini. ha meno importanza perciò l'aspetto diciamo mediatico sulla popolazione. questo aspetto invece è perseguito con altri tipi di proteste: tetti, occupazione monumenti, gesti simbolici.
ripeto che non è un ragionamento mio ma degli organizzatori.
Io mi chiedo: ma la Gelmini ha aperto un tavolo di trattative ( o almeno di finte trattative) sui motivi della protesta, per trovare dei punti di accordo??
o crede di continuare ad andare avanti con la storiella della meritocrazia e dei baronati, oltretutto già surclassata da valide tesi tecniche portate avanti dall'opposizione.
Ciò che mi rincresce è che l'opposizione, oltre a salire sui tetti e gonfiare di frasi fatte telegiornali, programmi tv e radio, non agisce concretamente per salvare questa grande zattera alla deriva che l'italia è diventata.
Se continua così non rimane altro che il famoso piano B dei film, nel quale, persone come me hanno già pronto documento e biglietto per un altro stato molto più civilizzato e democratico del nostro. Con tanto di braccia a mo' di ombrello per quelli che hanno scelto di far parte della cordata dei servi.
A me personalmente come metodo di protesta non dispiace quello che hanno introdotto in India (ora rischio di fare una figura barbina, perché a quanto ho capito gorgone conosce bene le usanze indiane ), comunque sono state create delle piazze ""agorà"", dove in date fissate si svolgono le proteste.
La cosa non è però organizzata benissimo, spesso nelle stesse date scioperano ad esempio sia i pescatori che gli operai di fabbrica, inoltre non viene data visiblità alla protesta, il che la rende piuttosto inutile.
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non ti preoccupare per la figura barbina, abbiamo letto di tutto qua, ho dei tic conclamati di certo non per questo esempio, che capisco, tuttavia non è paragonabile la società indiana a quella europea per tanti di quei motivi davvero lunghi da spiegare, dall'organizzazione sociale alla cultura, ti basta, come input, che in indi non esiste il concetto di realizzazione personale? la realizzazione presuppone *sempre* un contesto più ampio che cresce assieme a te, ecco perché se un indiano parla gli altri lo ascoltano perché quello che dice interessa anche loro.
detto questo, non credere che non ci siano anche altri tipi di iniziative, immagino ne facciate parte anche voi, ho già raccontato di quando, anni fa partecipai alla stesura di un complesso progetto di riforma, progetto, bada bene, che ci era stato chiesto da politici, eravamo con un piede nel palazzo del potere e l'abbiamo presa in quel posto ugualmente.
una cosa, il dialogo propositivo, non esclude l'altra, il fare un po' di casino.
avete tutta una vit per fare i benpensanti, ora fate un po' di cazzate.
avete tutta una vit per fare i benpensanti, ora fate un po' di cazzate.
Se uno vuol "spaccare tutto" giusto per dar sfogo alla sua rabbia giovanile (?) non può pretendere di esser preso seriamente.
A me onestamente poco mi frega di fare il benpensante (di solito se mi si chiede perché sono contro la riforma, la prima risposta che do è perché "da grande" voglio fare il Barone...) ma questi comportamenti forzatamente gggiovani non li reggo proprio.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
Parla Antonio d'Andrea, docente di diritto costituzionale all'università di Brescia, suo relatore della tesi di laurea:
Mariastella aveva scelto una tesi dal titolo accattivante, "Referendum d'iniziativa regionale", ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta. Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione".
Risultato: 100/110, al terzo anno fuori corso.
Decisamente la persona più idonea a parlare di riforma dell'università
ma guarda, sinceramente ormai ritengo inutile e superfluo discutere sulla qualificazione dei nostri ministri, il fatto stesso che un partito come la lega esista e stia in parlamento basta a far capire quanto poco sia credibile la politica italiana..
quello che non capisco è a chi giova questa riforma.. a parte nella testa malata della gelmini e di chi la appoggia per motivi politici, non ho trovato una sola persona a favore tra tutti i miei conoscenti.. e non è che io viva in un centro sociale o alla sede di rifondazione, anzi, tutt' altro..
è una riforma oggettivamente sbagliata, analizzando un minimo le possibili conseguenze è chiaro a chiunque che saranno disastrose, a tutti i livelli, dal più basso ovvero i ricercatori che muoiono di fame, all' arretratezza del nostro paese che continua a crescere in maniera disarmante..
senza contare che in questo modo noi spenderemo soldi per formare i ricercatori, ma poi li costringieremo ad andare a produrre all' estero.. quindi spenderemo soldi per arricchire un altro paese.. a questo punto mi chiedo, veramente non lo capiscono o cercano deliberatamente di affossare definitivamente un paese già in ginocchio come l' italia?
le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"
Parla Antonio d'Andrea, docente di diritto costituzionale all'università di Brescia, suo relatore della tesi di laurea:
Mariastella aveva scelto una tesi dal titolo accattivante, "Referendum d'iniziativa regionale", ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta. Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione".
Risultato: 100/110, al terzo anno fuori corso.
Decisamente la persona più idonea a parlare di riforma dell'università
Parla Antonio d'Andrea, docente di diritto costituzionale all'università di Brescia, suo relatore della tesi di laurea:
Mariastella aveva scelto una tesi dal titolo accattivante, "Referendum d'iniziativa regionale", ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta. Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione".
Risultato: 100/110, al terzo anno fuori corso.
Decisamente la persona più idonea a parlare di riforma dell'università
Il ministro Mariastella e la tesi di laurea "sciatta". "Si è laureata almeno tre anni fuori corso con un voto di 100 su 110. Mariastella Gelmini aveva scelto una tesi con un titolo accattivante: Referendum d'iniziativa regionale. L'argomento era bello, ma lei lo ha trattato in maniera davvero sciatta. Per quella tesi non ho voluto dare neanche un punto in più alla media dei voti. Non soltanto per come era stata scritta, a tirar via, ma soprattutto per come la Gelmini venne ad esporla in sede di discussione".
Parola di Antonio D' Andrea, docente di Diritto Costituzionale all'università di Brescia, che fu il relatore della tesi di laurea della ministra. Il professore lo ha raccontato qualche giorno fa al Corriere della Sera e il suo giudizio è comparso in questi giorni su un volantino affisso dagli studenti dello stesso dicastero. Una autentica chicca che va ad aggiungersi al roboante curriculum di questo ennesimo personaggio della commedia dell'arte. Figlia dell'ex sindaco democristiano di un paesino di poco più di mille abitanti, proprietario fra l'altro di una piccola azienda agricola in una zona prevalentemente coltivata a mais (quando si dice le braccia strappate alla terra), dopo aver ottenuto la maturità classica in un liceo privato e la laurea a Brescia, non ha avuto problemi a scendere in "terronia", a Reggio Calabria, dove è molto più facile superare l'esame di Stato per diventare avvocato (la media degli ammessi all'esame è oltre il doppio di quella di Brescia), salvo poi dire qualche anno più tardi che "alcuni istituti del sud abbassano la media dell'istruzione in Italia". Ma la svolta della sua vita è stata naturalmente il fatto di essere una fedelissima di Silvio Berlusconi fin dai primissimi anni della sua discesa in campo. Anche la carriera politica però ha riservato qualche amarezza alla giovane Mariastella, per esempio quando da presidente del Consiglio comunale a Desenzano del Garda fu sfiduciata dalla sua stessa maggioranza per "inoperosità" (una fannullona insomma, se lo sapesse Brunetta...). Eppure, nonostante i precedenti non proprio esaltanti, Forza Italia punta decisamente su di lei. Prima la piazza a Brescia per le regionali del 2005 e risulta la prima degli eletti. Nonno Silvio la nomina coordinatrice regionale del partito in Lombardia e nel 2006, grazie alla legge elettorale porcata, ce la ritroviamo in Parlamento, riconfermata anche nel 2008 e lanciata nell'Olimpo definitivo nel potere con l'incarico di ministro della Pubblica Istruzione. La brava ragazza di buona famiglia cattolica, dal look morigerato e classico, non è del tutto colpevole delle leggi sulla scuola disegnate o approvate in questi ultimi tempi, che hanno come unico obiettivo il lento dissanguamento dell'istruzione pubblica a vantaggio di quella privata. Credo che l'unica cosa autentica fra le sue proposte sia stata quella (davvero immensa) di reintrodurre il grembiule obbligatorio alle elementari. Il suo consigliere politico è infatti Giorgio Stracquadanio, un ex attivista radicale trasferitosi in zona Arcore e fine intenditore della politica italiana, al punto che quando la finiania Angela Napoli accusò genericamente alcune deputate di essersi prostituite per ottenere la candidatura alle politiche, lui commentò serafico: "E' assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano. Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori. Dire il contrario è stupido moralismo". Stracquadanio è quello dei "lavori sporchi": ha invocato il metodo Boffo contro Gianfranco Fini, ha cercato di introdurre un emendamento al decreto sulla sicurezza che avrebbe reso non rintracciabili le buste paga dei dipendenti delle aziende vincitrici di appalti pubblici, si è detto farevole alle leggi ad personam, si è beccato una querela dal sindaco dell'Aquila per aver sostenuto che la città era morta da molto prima del terremoto, ha litigato con mezzo mondo per sostenere tesi assurde a difesa del Tg1 di Minzolini. Ecco, questa è la gente che poi davanti alle proteste e ai cortei invita i ragazzi a restare a casa a studiare.
Comunque sposo anche io l'idea di una protesta pacata, invece di scendere in piazza e bloccare il traffico potremmo, con gli stessi toni proposti da Leonida, appendere dei lenzuoli bianchi sui davanzali delle nostre camerette, ed esprimere civilmente il nostro dissenso
Comunque sposo anche io l'idea di una protesta pacata, invece di scendere in piazza e bloccare il traffico potremmo, con gli stessi toni proposti da Leonida, appendere dei lenzuoli bianchi sui davanzali delle nostre camerette, ed esprimere civilmente il nostro dissenso
Esatto, tirando qualche manciata di coriandoli nei momenti di dissenso piu' accesi.
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