Nucleare e fonti energetiche alternative: opinioni.

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  • Liam & Me
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    Originariamente Scritto da KKMeph Visualizza Messaggio
    Beh, da 50 mln a 230 ne passa eh. Comunque non credo, e c'è un motivo per questo. Ultimamente si sta spingendo molto sulle fonti rinnovabili (R da qui in poi), in tutto il mondo. Ciò significa sovvenzioni e costruzioni di impianti per fonti R in forma massiccia. Ciò ha portato all'incremento di produzione di energia da fonti R (si pensi che in Italia sono installati circa 12 GW di potenza su base fotovoltaica).

    Quindi siamo a tanti impianti. Tanti impianti che producono poco però, ed è questo per ora il problema delle fonti R. Mi spiego in modo parascientifico ma che dovrebbe chiarire il punto della situazione.

    Esiste un dato. La densità di potenza. Densità di potenza che viene misurata in W/m^2. Semplificando al massimo, se voglio trovare quanta potenza disponibile ho per il mio impianto, devo moltiplicare il suo rendimento per la densità di potenza della fonte utilizzata.

    Densità di potenza note

    1000 W per fonti rinnovabili generiche
    10^6 W per la combustione in genere
    10^9 W per il salto geodetico in genere

    Come si può notare, una bella differenza, si sale di ordine 3 per ogni grado. Banalmente, facendo 2 esempi, il mio modulo fotovoltaico in monocristallino turbofico ha un rendimento del 18-19%? Allora moltiplico 1000 (la densità) per il rendimento è trovo spannometricamente parlando il quanto ho disponibile dal modulo: 180-190 W.

    Ho il mio gruppo a vapore che ha rendimento del 32-35%? 32-35 x 10^6 e mi trovo i classici 320-350 MW di un gruppo standard a vapore.

    Vedi dov'è il problema? Anche se tiro su i rendimenti a bomba delle fonti R, comunque mi trovo una densità di potenza molto bassa con cui fare i conti. Perciò tornando alla tua domanda, capisci che anche se si intensificherà la produzione da fonti R, raggiungere la produzione delle fonti NR non sarà per nulla facile, se non in un arco molto lungo.


    Spero di essere stato d'aiuto.
    scusa kkmeph abbi pazienza, sono un po' lento di comprendonio, ti chiedo qualche informazione perche' e' un argomento interessante..



    Mi sfugge il significato fisico, in soldoni, della densita' di potenza, potresti mica rispiegarlo in maniera piu' terra-terra? Cioe' il nome e le unita' di misura suggerirebbero qualcosa, ma e' meglio un chiarimento da uno che e' piu' dentro a queste cose

    Ovviamente si e' fatto un discorso generale, ma suppongo che una centrale idroelettrica avra' una densita' diversa rispetto al pannellino che metti sul tetto, no?

    Come entra la distanza tra cio' che genera corrente e il consumatore nel quadro generale della questione (ie. pannelli che alimentano la casa sopra la quale sono montati vs. terreno agricolo coperto di pannelli)? Trascurando per un attimo la non uniformita' di produzione, per la quale a volte alla casa produrra' meno di quanto consuma, a volte di piu'.

    E parlando di cose magari meno importanti, dalle formule che vedo sopra, com'e' possibile che un rendimento sia espresso in metri quadri?
    E nei calcoli verrebbero 32-35 MW, non 320-350, o c'e' qualcosa che e' stato sottinteso?

    Scusa la fiumana di domande.
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    • ekans
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      Originariamente Scritto da KKMeph Visualizza Messaggio
      Beh, da 50 mln a 230 ne passa eh. Comunque non credo, e c'è un motivo per questo. Ultimamente si sta spingendo molto sulle fonti rinnovabili (R da qui in poi), in tutto il mondo. Ciò significa sovvenzioni e costruzioni di impianti per fonti R in forma massiccia. Ciò ha portato all'incremento di produzione di energia da fonti R (si pensi che in Italia sono installati circa 12 GW di potenza su base fotovoltaica).

      Quindi siamo a tanti impianti. Tanti impianti che producono poco però, ed è questo per ora il problema delle fonti R. Mi spiego in modo parascientifico ma che dovrebbe chiarire il punto della situazione.

      Esiste un dato. La densità di potenza. Densità di potenza che viene misurata in W/m^2. Semplificando al massimo, se voglio trovare quanta potenza disponibile ho per il mio impianto, devo moltiplicare il suo rendimento per la densità di potenza della fonte utilizzata.

      Densità di potenza note

      1000 W per fonti rinnovabili generiche
      10^6 W per la combustione in genere
      10^9 W per il salto geodetico in genere

      Come si può notare, una bella differenza, si sale di ordine 3 per ogni grado. Banalmente, facendo 2 esempi, il mio modulo fotovoltaico in monocristallino turbofico ha un rendimento del 18-19%? Allora moltiplico 1000 (la densità) per il rendimento è trovo spannometricamente parlando il quanto ho disponibile dal modulo: 180-190 W.

      Ho il mio gruppo a vapore che ha rendimento del 32-35%? 32-35 x 10^6 e mi trovo i classici 320-350 MW di un gruppo standard a vapore.

      Vedi dov'è il problema? Anche se tiro su i rendimenti a bomba delle fonti R, comunque mi trovo una densità di potenza molto bassa con cui fare i conti. Perciò tornando alla tua domanda, capisci che anche se si intensificherà la produzione da fonti R, raggiungere la produzione delle fonti NR non sarà per nulla facile, se non in un arco molto lungo.


      Spero di essere stato d'aiuto.
      Ok, credo di aver capito tutto. Da come molti parlavano qui dentro però pensavo che le rinnovabili fornissero l'1-2% dell'energia totale, invece siamo al 18-19%, che di certo non è poco. Bisognerebbe valutare la produzione di energia a livello decentralizzato (singole abitazioni con pannelli solari), in questo modo il problema della densità verrebbe in parte aggirato.

      ---------- Post added at 18:22:13 ---------- Previous post was at 18:16:33 ----------

      Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
      scusa kkmeph abbi pazienza, sono un po' lento di comprendonio, ti chiedo qualche informazione perche' e' un argomento interessante..



      Mi sfugge il significato fisico, in soldoni, della densita' di potenza, potresti mica rispiegarlo in maniera piu' terra-terra? Cioe' il nome e le unita' di misura suggerirebbero qualcosa, ma e' meglio un chiarimento da uno che e' piu' dentro a queste cose

      Ovviamente si e' fatto un discorso generale, ma suppongo che una centrale idroelettrica avra' una densita' diversa rispetto al pannellino che metti sul tetto, no?

      Come entra la distanza tra cio' che genera corrente e il consumatore nel quadro generale della questione (ie. pannelli che alimentano la casa sopra la quale sono montati vs. terreno agricolo coperto di pannelli)? Trascurando per un attimo la non uniformita' di produzione, per la quale a volte alla casa produrra' meno di quanto consuma, a volte di piu'.

      E parlando di cose magari meno importanti, dalle formule che vedo sopra, com'e' possibile che un rendimento sia espresso in metri quadri?
      E nei calcoli verrebbero 32-35 MW, non 320-350, o c'e' qualcosa che e' stato sottinteso?

      Scusa la fiumana di domande.
      Da quanto ho capito io (poi potrei dire una boiata ) la densità di potenza credo che sia un parametro considerato in ottica più economica che non fisica, cioè stabilisce il rendimento di un impianto in relazione allo spazio occupato. Il problema delle rinnovabili sarebbe che un impianto di un km quadrato rende molto meno (cioè produce meno energia) di un impianto di energie non rinnovabili che occupa lo stesso spazio, con tutte le conseguenze in termini di costi (di materiale e di spazio) che ne conseguono.

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      • KKMeph
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        Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
        scusa kkmeph abbi pazienza, sono un po' lento di comprendonio, ti chiedo qualche informazione perche' e' un argomento interessante..



        Mi sfugge il significato fisico, in soldoni, della densita' di potenza, potresti mica rispiegarlo in maniera piu' terra-terra? Cioe' il nome e le unita' di misura suggerirebbero qualcosa, ma e' meglio un chiarimento da uno che e' piu' dentro a queste cose

        E' un indice, un dato "semisommerso" (nel senso che è dovuto a statistiche e lì purtroppo si deve prendere per buono quello che viene dato) che si usa per classificare il QUANTO riesco ad estrarre di una determinata fonte energetica, quanto in relazione ad una dimensione. E' accostabile ad una pressione, se serve a rendere più chiare le idee, cioè tot forza su tot sezione. Qui invece hai tot potenza estraibile per tot sezione d'uso/d'impatto.

        Serve a "catalogare" alla spiccia le fonti energetiche, giusto per non fare un mega calderone; e per fare conticini spicci per le taglie. Io stesso nella trattazione che ho fatto sopra, ho omesso molte cose, per esempio ho considerato solo il rendimento del modulo fotovoltaico quando avrei dovuto considerare i rendimenti di inverter, ombreggiamenti sistematici e non, collegamenti dc, collegamenti ac, perdite nelle cassette...un bel pò di roba.

        Il senso del numerino è questo: per una fonte rinnovabile (vento, sole...) riesco bene o male ad avere una densità di potenza estraibile di 1000 w/m^2. La fonte invece destinata ad essere combusta, con la sua combustione, mi produrrà l'altro valore. E via così.


        Ovviamente si e' fatto un discorso generale, ma suppongo che una centrale idroelettrica avra' una densita' diversa rispetto al pannellino che metti sul tetto, no?

        Certo, una centrale idroelettica usa il salto geodetico, il quale possiede il valore più alto di densità. Infatti, in Italia, dove si è potuto installare centrali idro, lo si è fatto.


        Come entra la distanza tra cio' che genera corrente e il consumatore nel quadro generale della questione (ie. pannelli che alimentano la casa sopra la quale sono montati vs. terreno agricolo coperto di pannelli)? Trascurando per un attimo la non uniformita' di produzione, per la quale a volte alla casa produrra' meno di quanto consuma, a volte di piu'.

        Dal punto di vista di classificazione energetica, non c'è differenza. Ma mi sa che non ho capito la domanda. Se ti riferisci agli incentivi gse vs un impianto a ritiro dedicato, dimmelo, che così parto con la pappardella


        E parlando di cose magari meno importanti, dalle formule che vedo sopra, com'e' possibile che un rendimento sia espresso in metri quadri? Si, hai ragione, fisicamente parlando non torna, ma comunque si fa lo stesso, ripeto è uno starter da dove far partire le analisi.

        E nei calcoli verrebbero 32-35 MW, non 320-350, o c'e' qualcosa che e' stato sottinteso?

        Niente di sottointeso, è che ho fatto la cazzata di prendere il rendimento di impianto generale invece di prendere il rendimento di gruppo. Che poi deve essere moltiplicato per il rendimento del generatore e di altre cosette che adesso proprio non ricordo, corro a modificare il mex


        Scusa la fiumana di domande.
        Ecco qui!
        MKK Fake

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          Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio




          Da quanto ho capito io (poi potrei dire una boiata ) la densità di potenza credo che sia un parametro considerato in ottica più economica che non fisica, cioè stabilisce il rendimento di un impianto in relazione allo spazio occupato. Il problema delle rinnovabili sarebbe che un impianto di un km quadrato rende molto meno (cioè produce meno energia) di un impianto di energie non rinnovabili che occupa lo stesso spazio, con tutte le conseguenze in termini di costi (di materiale e di spazio) che ne conseguono.
          Anch'io pensavo una cosa del genere, ma le considerazioni successive mi erano un po' meno chiare.

          O meglio, mi immaginavo fosse la potenza generata per metro quadro di territorio occupato dall'impianto.
          Last edited by Liam & Me; 16-03-2013, 19:44:09.
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            Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
            Ok, credo di aver capito tutto. Da come molti parlavano qui dentro però pensavo che le rinnovabili fornissero l'1-2% dell'energia totale, invece siamo al 18-19%, che di certo non è poco. Bisognerebbe valutare la produzione di energia a livello decentralizzato (singole abitazioni con pannelli solari), in questo modo il problema della densità verrebbe in parte aggirato.

            ---------- Post added at 18:22:13 ---------- Previous post was at 18:16:33 ----------



            Da quanto ho capito io (poi potrei dire una boiata ) la densità di potenza credo che sia un parametro considerato in ottica più economica che non fisica, cioè stabilisce il rendimento di un impianto in relazione allo spazio occupato. Il problema delle rinnovabili sarebbe che un impianto di un km quadrato rende molto meno (cioè produce meno energia) di un impianto di energie non rinnovabili che occupa lo stesso spazio, con tutte le conseguenze in termini di costi (di materiale e di spazio) che ne conseguono.
            Bingo, solo che io mi spiego da cani.
            Comunque, la posizione presa prima (il "no") è relativa alla tua domanda, perchè hai chiesto "su un periodo di tempo non molto lungo". Sul lungo periodo, invece spero proprio di si. Io confido molto in Iter, se no la strada sarà veramente veramente in salita.

            Il discorso è che ora le rinnovabili sono viste come un sistema di lucro oppure come, mi si passi il paragone con un accumulatore, come "carica di fino". Cioè, produciamo il grosso con i metodi classici, poi un pochino lo si fa con i pannellini/elichette/caldaie a sterco.

            Ma sono sicuro che nel futuro le cose cambieranno (basti solo pensare che in lab si ottengono rendimenti per celle fotovoltaiche multigiunzione che arrivano al 45%, roba spaziale dal punto di vista energetico).
            MKK Fake

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            • ekans
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              Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
              Che quando le fonti rinnovabili avranno superato le non rinnovabili le rinnovabili dovranno essere almeno pari alle rinnovabili per motivi tecnici. Quindi ovviamente la cosa è impossibile, non foss'anche per un fattore economico.
              Il fattore economico conta relativamente, perchè se è vero che conviene usare il petrolio al posto delle fonti rinnovabili è anche vero che tra 40 anni le riserve saranno prosciugate stando al sito che ho linkato (non so poi se tiene conto solo dei giacimenti attualmente in uso). Quindi se il petrolio sarà finito convenienza o meno mancherà la materia prima da acquistare, pur avendo la disponibilità economica per comprarla.

              Originariamente Scritto da KKMeph Visualizza Messaggio
              Bingo, solo che io mi spiego da cani.
              Comunque, la posizione presa prima (il "no") è relativa alla tua domanda, perchè hai chiesto "su un periodo di tempo non molto lungo". Sul lungo periodo, invece spero proprio di si. Io confido molto in Iter, se no la strada sarà veramente veramente in salita.

              Il discorso è che ora le rinnovabili sono viste come un sistema di lucro oppure come, mi si passi il paragone con un accumulatore, come "carica di fino". Cioè, produciamo il grosso con i metodi classici, poi un pochino lo si fa con i pannellini/elichette/caldaie a sterco.

              Ma sono sicuro che nel futuro le cose cambieranno (basti solo pensare che in lab si ottengono rendimenti per celle fotovoltaiche multigiunzione che arrivano al 45%, roba spaziale dal punto di vista energetico).
              Veramente io parlavo di un arco di tempo abbastanza lungo , del tipo: se adesso il rapporto R:NR è 20:80 tra circa 40 anni si potrebbe invertire la proporzione, per poi ridurre gradualmente sempre di più l'utilizzo di NR. Penso che non sia una speranza irrealistica, e quello che dici fa ben sperare.

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              • KKMeph
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                Ecco 40 anni in energetica è niente

                ---------- Post added at 19:17:05 ---------- Previous post was at 19:14:02 ----------

                Originariamente Scritto da ekans Visualizza Messaggio
                Il fattore economico conta relativamente, perchè se è vero che conviene usare il petrolio al posto delle fonti rinnovabili è anche vero che tra 40 anni le riserve saranno prosciugate stando al sito che ho linkato (non so poi se tiene conto solo dei giacimenti attualmente in uso). Quindi se il petrolio sarà finito convenienza o meno mancherà la materia prima da acquistare, pur avendo la disponibilità economica per comprarla.



                Veramente io parlavo di un arco di tempo abbastanza lungo , del tipo: se adesso il rapporto R:NR è 20:80 tra circa 40 anni si potrebbe invertire la proporzione, per poi ridurre gradualmente sempre di più l'utilizzo di NR. Penso che non sia una speranza irrealistica, e quello che dici fa ben sperare.

                Però occhio ragazzi a non cadere nell'errore che FR buono, FNR non buono. Dal punto di vista ambientale, con alta probabilitià m'inquina molto di più la fabbrica che mi produce il polysilicon per produrre il silicio di grado solare (mi servirà poi a far il modulo fv) che una centrale ad olio. Ci sono anche queste dinamiche da contare.
                MKK Fake

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                  Un articolo interessante su Forbes, non proprio un covo di sinistroidi, sugli sviluppi di ricerca sulle LENR, reazioni nucleari a bassa energia. E' un'intervista a Joseph Zawodny, uno scienziato della NASA, che lavora su dispositivi per ricavare energia dal Nickel in maniera ultrapulita (per dare Rame, un processo simile a quello che Rossi dice di utilizzare nel suo ecat).

                  NASA: A Nuclear Reactor To Replace Your Water Heater






                  NASA scientist Joseph Zawodny with a device used to test low-energy nuclear reactions (NASA)

                  This reactor does not use fission, the process of splitting atoms into smaller elements employed by every commercial power reactor currently operating on earth.
                  And it does not use hot fusion, the union of hydrogen atoms into larger elements that powers the sun and stars.
                  Instead, a low-energy nuclear reactor (LENR) uses common, stable elements like nickel, carbon, and hydrogen to produce stable products like copper or nitrogen, along with heat and electricity.
                  “It has the demonstrated ability to produce excess amounts of energy, cleanly, without hazardous ionizing radiation, without producing nasty waste,” said Joseph Zawodny, a senior research scientist with NASA’s Langley Research Center.
                  “The easiest implementation of this would be for the home,” he said. “You would have a unit that would replace your water heater. And you would have some sort of cycle to derive electrical energy from that.”
                  Tiny Nuclear Reactions Inside Compact Fluorescent Bulbs? Jeff McMahon Contributor
                  The LENR offers a slow-moving neutron to an element—NASA researchers are working with nickel. The nickel absorbs the extra neutron, rendering the nickel unstable. To regain stability, the acquired neutron splits into an electron and a proton.
                  “So where it once had an extra neutron, making it an unstable isotope of whatever element it was, it now has an extra proton instead, which makes it a more stable isotope of a different element,” Bob Silberg of NASA’s Jet Propulsion Laboratory wrote last week on the agency’s Global Climate Change blog.
                  “This process releases energy which, hypothetically, can be used to generate electricity.”
                  With its new proton, the nickel has gained stability as another element: copper.
                  “There are estimates using just the performance of some of the devices under study that 1 percent of the nickel mined on the planet each year could produce the world’s energy requirements at the order of 25 percent the cost of coal,” according to Dennis Bushnell, the chief scientist at Langley.
                  Carbon could also be used as a fuel, NASA scientists speculate, and the process would turn the carbon into nitrogen, the most abundant element in the atmosphere.
                  “I don’t know what could possibly be cleaner than that,” said Zawodny. “You’re not sequestering carbon, you’re totally removing carbon from the system.”
                  The scientists emphasize that LENR reactors are very different from the fission reactors employed today, which use highly radioactive elements, produce radioactive waste, and occasionally suffer from meltdowns. They also use the term LENR to distinguish these reactors from the chemical cold fusion reactors sought by researchers beginning in the 1980s.
                  “When we concentrated upon nuclear engineering beginning in the 1940′s we jumped to the strong force/particle physics and leapt over the weak force/condensed matter nuclear physics,” Bushnell said. “We are going back now to study and hopefully develop this arena.”
                  NASA researchers are leaning on the Widom-Larsen Theory published in 2006 by Boston physicist Allan Widom and Chicago physicist Lewis Larsen, who speculates that low energy nuclear reactions are already happening on earth—in lightning, for example. And according to Larsen, LENR reactions may be responsible for occasional fires in lithium-ion batteries.
                  Which underscores that even low-energy nuclear reactors can produce dangerous amounts of energy.
                  “Several labs have blown up studying LENR and windows have melted,” Bushnell writes, “indicating when the conditions are right prodigious amounts of energy can be produced and released.”

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                  • CaiusIulius
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                    Ma tra le rinnovabili rientrano solitamente anche l'idroelettrico e gli impianti a biocombustibile o simili, rispetto a quelle che considero le reali rinnovabili, solare ed eolico soprattutto, che in questi ultimi anni sono cresciute, ovviamente i dati vanno un po' ridimensionati. Il "problema" della bassa densita energetica si risolve principalmente in 2 modi: diffusione capillare della produzione di energia (se ogni tetto avesse un impianto fotovoltaico da utilizzare prevalentemente per utilizzo sul posto le cose cambierebbero drasticamente rispetto ad ora.. si sono fatti tanti impianti negli ultimi anni ma specie nel caso dei condomini o di uffici pubbilici come scuole o altro si è fatto poco o nulla, spesso anche per problemi di burocrazia - soprattutto anzi direi- ed incertezze in termini di incentivi), così come la possibilità di investire maggiormente nell'eolico ed eolico off shore. Il secondo punto è a monte di questo, cioè il consumo di energia. Anzi probabilmente il risparmio energetico e l'aumento dell'efficienza è ancora più prioritario della produzione di energia. E' certamente un fattore culturale in gran parte, ma in altra parte è legato allo sviluppo tecnologico ed alla direzione che devono avere gli investimenti nel lungo termine. In pochi anni (larga parte per colpa della crisi, in altra parte per qualche investimento in efficienza che si è iniziato a fare) si è ridotto notevolmente il consumo di energia elettrica e gas, tuttavia nel caso dell'ottimizzazione degli investimenti in questo settore è stato stimato che sarebbe possibile ridurre del 50% il consumo di energia elettrica in 10 anni, a parità di ricchezza prodotta (scenario purtroppo difficile da realizzare, dato che richiederebbe una presa di coscienza collettiva oltre che ingenti investimenti, comunque migliorare la prospettiva potrebbe già essere un punto di partenza).

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                    • KKMeph
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                      Originariamente Scritto da CaiusIulius Visualizza Messaggio
                      Ma tra le rinnovabili rientrano solitamente anche l'idroelettrico e gli impianti a biocombustibile o simili, rispetto a quelle che considero le reali rinnovabili, solare ed eolico soprattutto, che in questi ultimi anni sono cresciute, ovviamente i dati vanno un po' ridimensionati. Il "problema" della bassa densita energetica si risolve principalmente in 2 modi: diffusione capillare della produzione di energia (se ogni tetto avesse un impianto fotovoltaico da utilizzare prevalentemente per utilizzo sul posto le cose cambierebbero drasticamente rispetto ad ora.. si sono fatti tanti impianti negli ultimi anni ma specie nel caso dei condomini o di uffici pubbilici come scuole o altro si è fatto poco o nulla, spesso anche per problemi di burocrazia - soprattutto anzi direi- ed incertezze in termini di incentivi), così come la possibilità di investire maggiormente nell'eolico ed eolico off shore. Il secondo punto è a monte di questo, cioè il consumo di energia. Anzi probabilmente il risparmio energetico e l'aumento dell'efficienza è ancora più prioritario della produzione di energia. E' certamente un fattore culturale in gran parte, ma in altra parte è legato allo sviluppo tecnologico ed alla direzione che devono avere gli investimenti nel lungo termine. In pochi anni (larga parte per colpa della crisi, in altra parte per qualche investimento in efficienza che si è iniziato a fare) si è ridotto notevolmente il consumo di energia elettrica e gas, tuttavia nel caso dell'ottimizzazione degli investimenti in questo settore è stato stimato che sarebbe possibile ridurre del 50% il consumo di energia elettrica in 10 anni, a parità di ricchezza prodotta (scenario purtroppo difficile da realizzare, dato che richiederebbe una presa di coscienza collettiva oltre che ingenti investimenti, comunque migliorare la prospettiva potrebbe già essere un punto di partenza).

                      E' una posizione rispettabile, ma rientra nelle impossibilità, così come "l'educazione energetica". Di solito, noi italiani, finchè possiamo consumiamo tutto il consumabile. Ben diverso negli altri stati. Ma vabbè.

                      PS: L'eolico non è tecnologia adatta a noi. E quello off shore lo si può fare per cause di sicurezza solo in zone non balneabili.

                      ---------- Post added at 12:00:08 ---------- Previous post was at 11:55:32 ----------

                      Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                      Un articolo interessante su Forbes, non proprio un covo di sinistroidi, sugli sviluppi di ricerca sulle LENR, reazioni nucleari a bassa energia. E' un'intervista a Joseph Zawodny, uno scienziato della NASA, che lavora su dispositivi per ricavare energia dal Nickel in maniera ultrapulita (per dare Rame, un processo simile a quello che Rossi dice di utilizzare nel suo ecat).

                      NASA: A Nuclear Reactor To Replace Your Water Heater






                      NASA scientist Joseph Zawodny with a device used to test low-energy nuclear reactions (NASA)

                      This reactor does not use fission, the process of splitting atoms into smaller elements employed by every commercial power reactor currently operating on earth.
                      And it does not use hot fusion, the union of hydrogen atoms into larger elements that powers the sun and stars.
                      Instead, a low-energy nuclear reactor (LENR) uses common, stable elements like nickel, carbon, and hydrogen to produce stable products like copper or nitrogen, along with heat and electricity.
                      “It has the demonstrated ability to produce excess amounts of energy, cleanly, without hazardous ionizing radiation, without producing nasty waste,” said Joseph Zawodny, a senior research scientist with NASA’s Langley Research Center.
                      “The easiest implementation of this would be for the home,” he said. “You would have a unit that would replace your water heater. And you would have some sort of cycle to derive electrical energy from that.”
                      Tiny Nuclear Reactions Inside Compact Fluorescent Bulbs? Jeff McMahon Contributor
                      The LENR offers a slow-moving neutron to an element—NASA researchers are working with nickel. The nickel absorbs the extra neutron, rendering the nickel unstable. To regain stability, the acquired neutron splits into an electron and a proton.
                      “So where it once had an extra neutron, making it an unstable isotope of whatever element it was, it now has an extra proton instead, which makes it a more stable isotope of a different element,” Bob Silberg of NASA’s Jet Propulsion Laboratory wrote last week on the agency’s Global Climate Change blog.
                      “This process releases energy which, hypothetically, can be used to generate electricity.”
                      With its new proton, the nickel has gained stability as another element: copper.
                      “There are estimates using just the performance of some of the devices under study that 1 percent of the nickel mined on the planet each year could produce the world’s energy requirements at the order of 25 percent the cost of coal,” according to Dennis Bushnell, the chief scientist at Langley.
                      Carbon could also be used as a fuel, NASA scientists speculate, and the process would turn the carbon into nitrogen, the most abundant element in the atmosphere.
                      “I don’t know what could possibly be cleaner than that,” said Zawodny. “You’re not sequestering carbon, you’re totally removing carbon from the system.”
                      The scientists emphasize that LENR reactors are very different from the fission reactors employed today, which use highly radioactive elements, produce radioactive waste, and occasionally suffer from meltdowns. They also use the term LENR to distinguish these reactors from the chemical cold fusion reactors sought by researchers beginning in the 1980s.
                      “When we concentrated upon nuclear engineering beginning in the 1940′s we jumped to the strong force/particle physics and leapt over the weak force/condensed matter nuclear physics,” Bushnell said. “We are going back now to study and hopefully develop this arena.”
                      NASA researchers are leaning on the Widom-Larsen Theory published in 2006 by Boston physicist Allan Widom and Chicago physicist Lewis Larsen, who speculates that low energy nuclear reactions are already happening on earth—in lightning, for example. And according to Larsen, LENR reactions may be responsible for occasional fires in lithium-ion batteries.
                      Which underscores that even low-energy nuclear reactors can produce dangerous amounts of energy.
                      “Several labs have blown up studying LENR and windows have melted,” Bushnell writes, “indicating when the conditions are right prodigious amounts of energy can be produced and released.”


                      Molto interessante. Vediamo l'evolversi della cosa. Mi piace perchè è qualcosa di small, anche come concetto. FICO!
                      MKK Fake

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                      • Black87
                        Bodyweb Senior
                        • Apr 2004
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                        • 620
                        • 230
                        • A casa di socio a falsificare CV
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                        Fukushima qualche anno dopo

                        Ora non se ne parla più perché non fa notizia. Io non sono un esperto ma pare che, stando alle fonti ufficiali, i morti per radiazioni per il disastro di fukushima siano al momento 0, e che le stime dell'OMS prevedano un numero che va da 0 a 100 (il terremoto a l'aquila ha mietuto 308 vittime), con un articolo in un giornale non peer reviewed (quindi non attendibile) che fa un "guesstimate" di 1000. Siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta? Che avesse ragione Sandy?
                        http://en.wikipedia.org/wiki/Fukushima_Daiichi_nuclear_disaster_casualties

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                        • TheSandman
                          Ex Presidente
                          • Jun 2008
                          • 4902
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                          Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
                          Ora non se ne parla più perché non fa notizia. Io non sono un esperto ma pare che, stando alle fonti ufficiali, i morti per radiazioni per il disastro di fukushima siano al momento 0, e che le stime dell'OMS prevedano un numero che va da 0 a 100 (il terremoto a l'aquila ha mietuto 308 vittime), con un articolo in un giornale non peer reviewed (quindi non attendibile) che fa un "guesstimate" di 1000. Siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta? Che avesse ragione Sandy?
                          http://en.wikipedia.org/wiki/Fukushima_Daiichi_nuclear_disaster_casualties
                          Non era Sandy ad avere ragione, erano gli scienziati dotati di lume della ragione, compresi diversi italiani con cui ho l'onore di confrontarmi...ma si sa...meglio due boiate nazionalpopolari urlate da Grillo o Celentano, che cose vere e contro l'opinione comune dette da gente esperta


                          Tessera N° 6

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                          • KKMeph
                            Bodyweb Senior
                            • May 2007
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                            • Sopra il Po
                            • Send PM

                            Io non sono medico e quindi non conosco la dinamica di queste cose. Ma prima che succedesse il fattaccio in giappone, e prima del referendum, parlando di Chernobyl con un mio docente, mi portò dei dati sull'incidenza di tumore alla tiroide indotta da esposizione a cesio e cadmio, sviluppatisi dopo l'esplosione del vessel. Orbene, vero è che l'incidenza di tali tumori nella zona aumentò di un valore mostruoso, robe intorno al 90%. Però tali dati riportavano anche i decessi dovuti a tali tumori "indotti": Roba come lo 0,qualcosa.
                            MKK Fake

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                            • 600
                              been there, done that
                              • Mar 2009
                              • 3861
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                              • Quel paese
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                              Originariamente Scritto da KKMeph Visualizza Messaggio
                              PS: L'eolico non è tecnologia adatta a noi. E quello off shore lo si può fare per cause di sicurezza solo in zone non balneabili.
                              In che senso l'eolico non è adatto?

                              Di solito si piazza un anemometro per un anno o 2 in qualche terreno e si valutano i vari parametri del vento. Intendi solo che non sono magari molte le zone adatte?
                              Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                              • KKMeph
                                Bodyweb Senior
                                • May 2007
                                • 2251
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                                • Sopra il Po
                                • Send PM

                                Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
                                In che senso l'eolico non è adatto?

                                Di solito si piazza un anemometro per un anno o 2 in qualche terreno e si valutano i vari parametri del vento. Intendi solo che non sono magari molte le zone adatte?

                                Si, non abbiamo siti adatti a generazione eolica di grossa taglia (robe grosse in soldoni, pale enercon da 54m) abbiamo solo siti adatti a generazione di "bassa leva" utilizzando le Darreius (anche dette pale ad H) ma l'investimento non vale proprio la candela. La continuità di fonte è ancora più aleatoria dell radiazione solare.

                                Per il discorso offshore è fico e funziona negli altri stati. Tuttavia, e parlo però per sentito dire da docenti vari quindi non ho dati sottomano, le zone non balneabili in Italia sono pochissime e la maggior parte sono riserve naturali o comunque zone turisticamente di rilievo. Quindi il progetto di un parco eolico offshore troverebbe forte dissenso da parte della cittadinanza. Ma questo è bene o male il solito problema italiano.

                                Per tagliare la testa al toro, di fronte alla possibile domanda: "bhe allora perchè non darreius ovunque?" La risposta è che i diagrammi "ventosi" (scusate questi termini di cacca, ma al momento non mi viene il nome corretto), che sono i diagrammi che mi permettono di capire la distribuzione spaziale di una certa vena di fluido, sono fatti a vela rovesciata: cioè partono dall'origine e "fanno la pancia" alzando la quato (in ascissa la quantità di vento o similare, in ordinata la quota in riferimento al livello del mare). Per questi motivi, si tenta di fari torri il più alte possibili.

                                Spero di essere stato utile.
                                MKK Fake

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