Financial Times non Greenpeace
Quanto costa veramente l’energia?
novembre 24th, 2010 | Notizie
Questo diagramma viene dal Financial Times ed è riprodotto su Wikipedia. E’ recente, non ha più di un anno, ed è molto interessante perché comprende molte sorgenti note – anche se non tutte – e da dei numeri che – da quello che so – mi sembrano abbastanza corretti in quanto corrispondono benino ai valori degli EROEI. Ma i valori dati in costi monetari ci possono forse dare un’idea migliore di come stanno le cose.
In pratica, si conferma dal diagramma il fatto che il prezzo attuale del petrolio – intorno agli 80-90 dollari al barile, è quello “giusto.” Per forza, dato che se vogliamo tenere la produzione ai livelli attuali dobbiamo usare robaccia come le varie tar sands, oil shales, eccetera.
Notate come l’energia eolica (“onshore wind”) sia già competitiva un po’ con tutto. Questa è probabilmente la ragione per la quale è oggetto di una campagna diffamatoria così fuori dalle righe. Il fotovoltaico non c’è nel diagramma, ma si sa che costa nettamente di più dell’eolico – forse è per questo che ancora non l’hanno accusato di far venire il cancro; come invece hanno fatto con l’eolico!
Notate anche il carbone che raddoppia i costi e va quasi fuori scala se si aggiungono i costi della “carbon capture.” Anche questo torna molto bene: la faccenda del sequestro del CO2 è uno dei casi più classici di greenwashing. Tutti sanno, anche quelli che ne parlano, che è puro rumore; troppo costoso e non lo si farà mai.
Finalmente, il nucleare. In pratica, è la sorgente che costa più cara di tutte, a parte il carbone con la cattura del CO2. Insomma, niente male per una tecnologia che dovrebbe essere la cornucopia di abbondanza che ci abbassa la bolletta elettrica.
---------- Post added at 06:56:39 ---------- Previous post was at 06:52:04 ----------
Questo, riferito al precedente messaggio, è stato postato da Pietro Cambi Geologo, Ingegnere ambientale, membro del comitato scientifico di Aspo Italia, Presidente di Eurozev, si occupa di sostenibilità...
Ugo bardi ha fatto un breve post sul costo dell'energia che mi ha stimolato un piccolo proseguo.
Mi è venuto in mente che, visto che si prendeva in considerazone l'energia nucleare, avrei potuto provare anche con il famigerato fotovoltaico e vedere cosa saltava fuori.
Detto fatto, compiuta la consueta trasmutazione in lavandaia, ho preso la matitina ed ho fatto due conti.
Ho fatto un paio di assunzioni: ho considerato che ci volessero circa 3 kWh termici per produrre 1 kWh elettrico ed ho considerato che in un litro di petrolio ci siano circa 10 kWh di energia.
Ho poi preso la produzione di un impianto fotovoltaico posto alle mie latitudini, circa 1300 kWh/kWpicco.
Bene.
Un barile di petrolio sono 159 litri ovvero 1590 kWh termici. Da cui potrò avere circa 530kWh elettrici.
Per produrre 530 kWh elettrici, a 1.3kWh/Wp/anno, ho bisogno di circa 410 Watt di picco ( un paio di pannelli).
Il costo di installazione , considerando GRANDI impianti ( è ovvio, visto che la maggior parte dei pannelli sono installati in grandi impianti e visto che stiamo parlando di costi industriali per la taglia del GW) è di circa 3 euro perWpicco quindi possiamo calcolare che, per la durata MINIMA di un impianto, 20 anni avremo un costo di 400*3/20= 60 euro/90 dollari.
Certo: ci sono i costi fissi, manutenzione etc etc. poniamoli ad un terzo del totale ed arriviamo a 120 dollari, con una durata ventennale dell'impianto, cifra che è largamente pessimistica, visto che impianti di 30 anni fanno ancora il loro dovere, a circa il 75-80 % della loro potenza iniziale.
Lasciamo pure una forbice ( di spannometria da lavandaia stiamo parlando): il fotovoltaico costerebbe da 90 a 120 dollari al barile equivalente e siamo ragionevolmente certi che dovremmo azzeccarci.
Notate che da queste spannometrie viene fuori anche un conto a kWh:1200 euro per produrre 530*20= 10600 kWh in 20 anni . Circa 0.12 euro/kWh !!!!
In 40 anni di durata dell'impianto, con un poco di tara per la diminuzione di efficienza, extracosti etc etc, scenderemmo a 50-80 dollari, quindi nel range delle altre fonti energetiche.
Come dire che all'utente finale converrebbbe già farsi un impianto anche senza conto energia se i costi di un impianto casalingo fossero di quella portata (cisi potrebbe anche arrivare in un paio di anni) e se esistesse un sistema economico ed affidabile per lo stoccaggio di energia.
Notate che in questo conteggio NON ho messo il conto energia. Ci sono solo la produzione nuda e cruda ed i costi attuali.
Notate come le cose siano diverse da come ve le raccontano.
Quanto costa veramente l’energia?
novembre 24th, 2010 | Notizie
Questo diagramma viene dal Financial Times ed è riprodotto su Wikipedia. E’ recente, non ha più di un anno, ed è molto interessante perché comprende molte sorgenti note – anche se non tutte – e da dei numeri che – da quello che so – mi sembrano abbastanza corretti in quanto corrispondono benino ai valori degli EROEI. Ma i valori dati in costi monetari ci possono forse dare un’idea migliore di come stanno le cose.
In pratica, si conferma dal diagramma il fatto che il prezzo attuale del petrolio – intorno agli 80-90 dollari al barile, è quello “giusto.” Per forza, dato che se vogliamo tenere la produzione ai livelli attuali dobbiamo usare robaccia come le varie tar sands, oil shales, eccetera.
Notate come l’energia eolica (“onshore wind”) sia già competitiva un po’ con tutto. Questa è probabilmente la ragione per la quale è oggetto di una campagna diffamatoria così fuori dalle righe. Il fotovoltaico non c’è nel diagramma, ma si sa che costa nettamente di più dell’eolico – forse è per questo che ancora non l’hanno accusato di far venire il cancro; come invece hanno fatto con l’eolico!
Notate anche il carbone che raddoppia i costi e va quasi fuori scala se si aggiungono i costi della “carbon capture.” Anche questo torna molto bene: la faccenda del sequestro del CO2 è uno dei casi più classici di greenwashing. Tutti sanno, anche quelli che ne parlano, che è puro rumore; troppo costoso e non lo si farà mai.
Finalmente, il nucleare. In pratica, è la sorgente che costa più cara di tutte, a parte il carbone con la cattura del CO2. Insomma, niente male per una tecnologia che dovrebbe essere la cornucopia di abbondanza che ci abbassa la bolletta elettrica.
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Questo, riferito al precedente messaggio, è stato postato da Pietro Cambi Geologo, Ingegnere ambientale, membro del comitato scientifico di Aspo Italia, Presidente di Eurozev, si occupa di sostenibilità...
Ugo bardi ha fatto un breve post sul costo dell'energia che mi ha stimolato un piccolo proseguo.
Mi è venuto in mente che, visto che si prendeva in considerazone l'energia nucleare, avrei potuto provare anche con il famigerato fotovoltaico e vedere cosa saltava fuori.
Detto fatto, compiuta la consueta trasmutazione in lavandaia, ho preso la matitina ed ho fatto due conti.
Ho fatto un paio di assunzioni: ho considerato che ci volessero circa 3 kWh termici per produrre 1 kWh elettrico ed ho considerato che in un litro di petrolio ci siano circa 10 kWh di energia.
Ho poi preso la produzione di un impianto fotovoltaico posto alle mie latitudini, circa 1300 kWh/kWpicco.
Bene.
Un barile di petrolio sono 159 litri ovvero 1590 kWh termici. Da cui potrò avere circa 530kWh elettrici.
Per produrre 530 kWh elettrici, a 1.3kWh/Wp/anno, ho bisogno di circa 410 Watt di picco ( un paio di pannelli).
Il costo di installazione , considerando GRANDI impianti ( è ovvio, visto che la maggior parte dei pannelli sono installati in grandi impianti e visto che stiamo parlando di costi industriali per la taglia del GW) è di circa 3 euro perWpicco quindi possiamo calcolare che, per la durata MINIMA di un impianto, 20 anni avremo un costo di 400*3/20= 60 euro/90 dollari.
Certo: ci sono i costi fissi, manutenzione etc etc. poniamoli ad un terzo del totale ed arriviamo a 120 dollari, con una durata ventennale dell'impianto, cifra che è largamente pessimistica, visto che impianti di 30 anni fanno ancora il loro dovere, a circa il 75-80 % della loro potenza iniziale.
Lasciamo pure una forbice ( di spannometria da lavandaia stiamo parlando): il fotovoltaico costerebbe da 90 a 120 dollari al barile equivalente e siamo ragionevolmente certi che dovremmo azzeccarci.
Notate che da queste spannometrie viene fuori anche un conto a kWh:1200 euro per produrre 530*20= 10600 kWh in 20 anni . Circa 0.12 euro/kWh !!!!
In 40 anni di durata dell'impianto, con un poco di tara per la diminuzione di efficienza, extracosti etc etc, scenderemmo a 50-80 dollari, quindi nel range delle altre fonti energetiche.
Come dire che all'utente finale converrebbbe già farsi un impianto anche senza conto energia se i costi di un impianto casalingo fossero di quella portata (cisi potrebbe anche arrivare in un paio di anni) e se esistesse un sistema economico ed affidabile per lo stoccaggio di energia.
Notate che in questo conteggio NON ho messo il conto energia. Ci sono solo la produzione nuda e cruda ed i costi attuali.
Notate come le cose siano diverse da come ve le raccontano.
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