Califano senza vergogna

[greenday2]

giusto cosi.

La bamba e le mignotte, con 20.000 euro all'anno, come fai a comprarle?

[WhiteP]

un grande autore e un grande artista....sta in un momento un pò critico e la pretesa in effetti è un pò fuori luogo,ma gli insulti ad un artista di questo calibro non si possono veramente sentìre...cmq sempre grande califfo non mollare

[KURTANGLE]

il problema è l esistenza di una legge come quella....non l esistenza di chi prova a trarne vantaggio

[bertinho7]

il problema è che se fa la bella vita....poi devi anche assumertene le responsabilità secondo me
al di là che tu sia stato un grandissimo artista...questa situazione nn fa di certo un grande uomo anzi,imho

[ma_75]

su questo dissento completamente

Califano è sicuramente tra i maggiori autori della musica italiana ed è a tutti gli effetti un poeta come lo sono Mogol,Baglioni o De Andrè.

Ricordiamo che hai l'opera omnia di Tiziano Ferro

[Sean]

francamente non lo conosco molto, le cose che ho presente, va detto, non mi hanno mai spinto ad approfondire più di tanto, idem baglioni, in compenso conosco bene il mogol di battisti perché apprezzo molto battisti come musicista, in effetti le musiche di battisti senza i testi cantati guadagnano un sacco al mio orecchio
de andrè

Allora dovresti sommamente apprezzare il Battisti del dopo-Mogol, quello con Panella, che ha un impianto musicale inarrivabile ed inarrivato (si può cominciare da Don Giovanni per passare poi all'Apparanenza, vertice assoluto). Per tornare a Califano, ha ragione Alex quando lo colloca tra i maggiori autori (di versi) italiani. Qualche suo titolo può giustificare una qualsiasi carriera: tra le altre ha scritto Minuetto e La nevicata del '56 per la Martini; La musica è finita per la Vanoni (assieme ad un altro che chiese la Bacchelli, ovvero Bindi); Un grande amore e niente più (con Di Capri, il quale ci vinse un Sanremo); e l'intramontabile E la chiamano estate (per Bruno Martino). Insomma, francamente a scorre i titoli mi pare anche strano che prenda così poco di diritti d'autore, se ci mettiamo anche le sue (Tutto il resto è noia viene ancora suonata e cantata in giro).

[ripper]

ma infatti lo scandalo è la legge!!!! poeti che han contribuito alla cultura del nostro paese??? perchè l'operaio siderurgico che si alza alle 5 per 30anni per campare una famiglia? metti lavora alla fiat, non contribuirebbe lui all'industria italiana e al suo paese? però se vai a vedere la pensione arriva neanche a 500 euro... ma lui con la legge becchelli non ci può fare nulla... abrogate quella legee!

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e meno male che califfo non ne può usufruire hanno detto... meno male... che uno a 72 anni campi a serate...

[ma_75]

Allora dovresti sommamente apprezzare il Battisti del dopo-Mogol, quello con Panella, che ha un impianto musicale inarrivabile ed inarrivato (si può cominciare da Don Giovanni per passare poi all'Apparanenza, vertice assoluto). Per tornare a Califano, ha ragione Alex quando lo colloca tra i maggiori autori (di versi) italiani. Qualche suo titolo può giustificare una qualsiasi carriera: tra le altre ha scritto Minuetto e La nevicata del '56 per la Martini; La musica è finita per la Vanoni (assieme ad un altro che chiese la Bacchelli, ovvero Bindi); Un grande amore e niente più (con Di Capri, il quale ci vinse un Sanremo); e l'intramontabile E la chiamano estate (per Bruno Martino). Insomma, francamente a scorre i titoli mi pare anche strano che prenda così poco di diritti d'autore, se ci mettiamo anche le sue (Tutto il resto è noia viene ancora suonata e cantata in giro).

Sarà anche un poeta, anche se io tendo ad utilizzare in modo molto restrittivo il termine e ci penserei molto bene prima di affiancare De Andrè a Montale...ciò non toglie che la protervia con cui pretende che lo stato si faccia carico della sua condizione economica mi fa indignare. Bisognerebbe distinguere tra chi ha vissuto una vita di stenti e chi la ricchezza l'ha conosciuta e poi l'ha dilapidata. Stiamo attenti che tra 30 anni non ci tocchi farci carico pure di qualche calciatore. Ai nostri tempi tutto fa cultura.

[Sean]

Sarà anche un poeta, anche se io tendo ad utilizzare in modo molto restrittivo il termine e ci penserei molto bene prima di affiancare De Andrè a Montale...ciò non toglie che la protervia con cui pretende che lo stato si faccia carico della sua condizione economica mi fa indignare. Bisognerebbe distinguere tra chi ha vissuto una vita di stenti e chi la ricchezza l'ha conosciuta e poi l'ha dilapidata. Stiamo attenti che tra 30 anni non ci tocchi farci carico pure di qualche calciatore. Ai nostri tempi tutto fa cultura.

"Poeta" limitatamente alla funzione che hanno i versi nella musica leggera e la cultura popolare alla quale sono indirizzati e sulla quale incidono, ovviamente. Califano ha fatto una carriera "onesta" nel suo ambito, un mestierante di talento. Certo non parliamo dell'empireo (i De Andrè, i Modugno, i Battisti, i Celentano), ma di uno che ha avuto i suoi (pochi, discontinui ma graffianti) momenti buoni.
Sulla Bacchelli sono, per le ragioni già espresse, fermamente contrario.

[motorhead]

tra qualche decennio anche il tongue chiederà la pensione da artista (meritata).

[bertinho7]

tra qualche decennio anche il tongue chiederà la pensione da artista (meritata).

li bisognerà valutare il trattamento fiscale perchè trattasi di soggetto residente all'estero

[gorgone]

Sarà anche un poeta, anche se io tendo ad utilizzare in modo molto restrittivo il termine e ci penserei molto bene prima di affiancare De Andrè a Montale.

perché sei rigido.

[ma_75]

e anche inconsistente

[gorgone]

ovviamente, legnoso, rigido e inconsistente, vedo una contraddizione, ma pazienza.

comunque che problema ti impedisce di mettere de andré tra i poeti? l'uso della lingua è magistrale, i temi universali nascosti dietro un racconto popolare. peraltro c'è una grandissima correlazione tra tema e stile limato come un osso di seppia.

e la stessa urgenza che muoveva montale verso il croco, muove de andrè verso il dialetto.

non avresti potuto trovare poeta con cui il paragone sia più facile, questo perché il tuo cuore sa quella che la tua rigidità ti impedisce di ammettere.

[ma_75]

ovviamente, legnoso, rigido e inconsistente, vedo una contraddizione, ma pazienza.

comunque che problema ti impedisce di mettere de andré tra i poeti? l'uso della lingua è magistrale, i temi universali nascosti dietro un racconto popolare. peraltro c'è una grandissima correlazione tra tema e stile limato come un osso di seppia.

e la stessa urgenza che muoveva montale verso il croco, muove de andrè verso il dialetto.



non avresti potuto trovare poeta con cui il paragone sia più facile, questo perché il tuo cuore sa quella che la tua rigidità ti impedisce di ammettere.

Villon lo considero un poeta


Ti concedo che tra Montale e De Andrè passa la stessa distanza che tra De Andrè e il califfo.