Un disastro annunciato - i crolli di Pompei -

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  • Christopher
    ex tod, futuro rod
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    Un disastro annunciato - i crolli di Pompei -

    Della palestra degli atleti resta un cumulo di macerie. Il cedimento alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito. Il capo dello Stato: "Spiegazi…


    ROMA - Un cumulo di macerie. E' quel che resta della Schola armaturarum juventis pompeiani, la palestra degli atleti di Pompei. Andata completamente distrutta alle 6 del mattino, poco prima dell'apertura del sito archeologico, poco prima che i turisti, in un sabato mattina di ottobre, si recassero a visitare gli scavi. Un disastro che ha suscitato indignazione e sconcerto. E lo sdegno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che l'ha definito "una vergogna per l'Italia" dicendo di esigere "spiegazioni immediate e senza ipocrisie".
    Gli archeologi: "Basta politica degli effetti speciali". Anche il segretario generale del ministero, Roberto Cecchi, chiede fondi adeguati ricordando che "la manutenzione ordinaria non viene fatta più da almeno mezzo secolo". Parole che fanno infuriare Italia Nostra, ma anche le associazioni degli archeologi che contestano "la politica degli effetti speciali, con spese di milioni di euro per istallare ologrammi virtuali e pannelli fotografici a pochi passi dalla Domus crollata".

    Il sindaco di Pompei: "Inascoltati i nostri appelli". "Dello stesso avviso anche il sindaco di Pompei, Claudio d'Alessio. "Il crollo rappresenta una disgrazia per il patrimonio culturale dell'umanità - dice il primo cittadino - ha lasciato l'intera cittadinanza esterrefatta". E aggiunge: "Le nostre grida d'allarme non trovano ascolto e, invece, Pompei dovrebbe fare da traino all'economia dell'intera regione Campania. Basta con la politica dei rinvii e delle chiacchiere. Occorre pensare a quali siano gli strumenti per il rilancio dell'intero patrimonio archeologico nazionale".


    Era solo questione di tempo. Ennesima prova del fatto che l'Italia ha un tesoro che non merita.
  • ma_75
    Super Moderator
    • Sep 2006
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    #2





    Restauri infiniti e costosi


    POMPEI (Napoli) - Negli scavi di Pompei non c'è bisogno di andare a caccia di scandali lungo tutti i sessantacinque ettari di beni archeologici a cielo aperto, patrimonio dell'Umanità. Per deprimersi è sufficiente fare come un turista pigro. Girare appena poche centinaia di metri attorno al Foro. È il posto che è proprio all'incrocio degli assi principali del nucleo originale, il Foro. Il fulcro della città antica. Il perno della folla dei turisti, cinquemila ogni giorno, in media.
    La desolazione, tuttavia, assale già all'ingresso delle rovine. Non soltanto per le toilette degne di un campo di concentramento. O per le guide turistiche più o meno autorizzate che ti vengono incontro a frotte, con ogni lingua conosciuta. È che appena arrivi, la guida cartacea ti sbandiera come prima visita la bellezza delle Terme. Inutilmente. Sono chiuse, da chissà più quanto tempo. Come l'Antiquarium, mai aperto per ospitare le migliaia di reperti archeologici prigionieri e impolverati dentro i Granai del Foro. Da sempre.

    I turisti si accalcano neanche fossero mosche attorno al miele pur di rubare foto di statue o di capitelli o di chissà che ben di dio è custodito dentro le cassette di plastica, lì all'interno di quei Granai chiusi con sbarre arrugginite. I cani randagi (che in tanti continuano ad aggirarsi indisturbati per le rovine antiche) amano fare la pipì sopra quelle sbarre. Camminare attorno al Foro per crederci. Le strade antiche sbarrate senza alcun cartello che spiega il perché. Palizzate divelte. Cumuli di calcinacci dentro botteghe mai restaurate.

    Uno degli zuccherini del giro turistico (versione pigra) è senza dubbio il tempio di Apollo. Qui lo stato di degrado non è, tanto e soltanto, una questione di etica o di decoro. C'è un problema serio di sicurezza. Basta alzare gli occhi sotto le volte per capire. Oppure guardare le colonne che si sgretolano, pezzo dopo pezzo. Di solito cadono in terra pezzettini piccoli di quelle colonne. Ma chi può impedire che si stacchi un lastrone per intero? Addosso a qualche turista inerme?
    Continuiamo a camminare. Adesso in direzione delle porte di Ercolano. Vicolo delle Terme. Vicolo della Follonica. Sono tante, ancora, le case chiuse, sbarrate con i lucchetti. Nella Casa del Poeta Tragico c'è il famoso mosaico del Cave Canem. Ci sarebbe. Perché non si può vedere, visto che anche questa casa (inutilmente contrassegnata dal numero 22 dell'audio guida) è chiusa.
    Ma andiamo avanti. Fiduciosi verso la Casa dei Vettii: era stato annunciato un grande restauro. La guida cartacea ci spiega che i Vettii erano ricchi e liberti. Ci invoglia a guardare le pitture d'ingresso che evidenziano auspici di prosperità. E dove spicca la figura di Priapo, dio della fertilità. È una pruderie morbosa questa figura mitologica con il suo grande membro posato sopra il piatto di una bilancia a far da contrappeso al denaro. Ma arrivati all'ingresso della Casa dei Vettii, la delusione deborda nella rabbia. Non soltanto non si può ammirare nemmeno l'ombra di Priapo. Ma l'unico denaro che possiamo vedere è quello scritto in cifre sul cartello all'ingresso che segnala il restauro: 548 mila euro per dei lavori inaugurati il 27 agosto del 2008 che avrebbero dovuto essere terminati nel 2009. Non è dato sapere in quale mese del 2009 avrebbero dovuto chiudere il cantiere: sul cartello dei lavori, qualcuno sopra la data ci ha voluto scrivere «vergogna» con una penna a biro. Comunque siamo nel 2010, e anche verso la fine, e della Casa dei Vettii ci rimane soltanto la veduta di una infinita montagna di impalcature dove non c'è segno di un operaio o di un qualsiasi qualcosa che dia il senso di alcun lavoro in corso. Quando eravamo passati davanti alla casa del Naviglio di Zefiro e Flora (chiusa) un operaio l'avevamo visto: si aggirava lungo le impalcature senza alcuna misura di sicurezza. E senza alcuna preoccupazione.
    Andiamo avanti. Continuiamo a girare. La via Stabiana è lunga. Adesso osiamo. Mettiamo da parte la pigrizia, andiamo oltre la sequela di botteghe senza arte né parte, case dagli intonaci che vengono giù come le gocce di pioggia, e allunghiamo il passo. Dritti per dritti lungo la bella (e miracolosamente rimasta originale) via Stabiana si arriva al Teatro Grande.
    Ci aveva fatto soffrire il Teatro Grande di Pompei in una gita di fine primavera. Per i lavori di restauro erano stati usati, senza pudore, martelli pneumatici e ruspe, scavatrici, betoniere. Cavi elettrici che bucavano le colonne. Turisti increduli davanti a tanto scempio.
    Il Teatro Grande è stato restaurato e inaugurato. Ricostruito ex novo con blocchetti di tufo moderno. In tanti esperti in quei giorni avevano gridato allo scandalo per un bene trattato come fosse il cantiere di una cava di marmo. Ma alle obiezioni era stato replicato che il tufo era reversibile. Che sarebbe stato tolto, prima o poi. Corriamo a vedere il Teatro Grande. Ovviamente i blocchetti di tufo sono ancora tutti lì. Ha qualche senso logico spendere milioni di euro per mettere quei blocchetti di tufo e altrettanti soldi per toglierli, poi, nel giro di qualche settimana, terminata la stagione estiva degli spettacoli? Le casette di lamiera allestite per i camerini, però, almeno quelle sarebbe stato possibile portarle via. Sottrarle alla vista. Come i tubi in ferro accatastati lì, a mucchi. A che cosa servono?
    Torniamo indietro al Foro, mesti. Vicino ai Granai c'è un cagnone nero che ci viene incontro, ci lecca la punta della scarpa, si avvia a fare i suoi bisogni nel luogo deputato. Sentiamo la stessa esigenza. E accanto ai Granai abbiamo la prima buona notizia della visita: nella caffetteria nuova le toilette sono pulite e ordinate. Si può fare la pipì illudendosi di essere in un posto civile.








    Non prova un minimo di vergogna il nostro ministro della cultura? Non prova un minimo di disprezzo per se stesso, per la sua pochezza di uomo, prima ancora che di ministro? Se c'è un simbolo del degrado dell'Italia di oggi rispetto a quella che fu, è Sandro Bondi che si occupa di Pompei.
    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
    ma_75@bodyweb.com

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    • Marcie J.
      Bodyweb Advanced
      • Feb 2010
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      #3
      adesso che è crollato si faranno avanti numerosi per finanziare ripristini e restauri, così intanto guadagnano un po' di onore e gloria. ma se si tratta di fare restauri di semplice manutenzione difficile avere dei fondi, il grande pubblico non se li caga minimamente e i finanziatori non sono invogliati a spender soldi senza la possibilità di ottenere qualche riscontro materiale.
      "Non devi criticare il tempo, capo! Fa parte del nostro mondo!"

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      • cesko92
        Real Motherfuckin G
        • Dec 2009
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        • In da hood (East Coast)
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        #4
        vergogna
        Originariamente Scritto da Sean
        faccini, kazzi, fike, kuli
        cesko92 [at] live.it

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        • Curl_Biceps
          Bodyweb Senior
          • Apr 2010
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          • Napoli / IOS
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          #5
          che schifo,non salviamo neanche i nostri punti d'attrazione turistica
          http://www.youtube.com/watch?v=8jaQO...eature=related

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          • Christopher
            ex tod, futuro rod
            • Sep 2009
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            #6
            Ce ne sarebbero di storie da raccontare, ad esempio cantieri che portano alla luce scavi che prontamente vengono coperti, altrimenti bloccano i lavori. Degli architetti del comune di Pompei mi hanno detto che gli scavi rispetto a 20 anni fa sono irrimediabilmente danneggiati dalla noncuranza e dai turisti, e che fra qualche anno Pompei sarà solo un bel ricordo.
            In Campania l'unico monumento che ci rimane sono i cumuli di monnezza; e quelli ci meritiamo.

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            • diabolerik
              Bodyweb Advanced
              • Dec 2006
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              • congo
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              #7
              da napoletano mi piange il cuore..ma pompei è la punta dell'iceberg. ci sono anche gli scavi di ercolano che non stanno messi meglio. senza contare la quantità enorme di chiese, cappelle etc etc che stanno a napoli centro e che non sono valorizzate.. che schifo
              sigpic

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              • LARRY SCOTT
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                #8
                Pazzesco, vergognoso e patetico...una struttura costruita durante la Storia della più grande entità statale e dal più alto livello di governo che sia mai esistito sulla faccia del pianeta, che crolla perchè quattro dementi burocrati devono accumulare sempre più denaro e farsi la villa al mare...ridicolo, ridicolo e di un gusto patetico e grottesco.

                Ha resistito ad un'eruzione spaventosa, alla lava, ma non al marciume italiota.

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                • ma_75
                  Super Moderator
                  • Sep 2006
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                  #9
                  Bondi ha detto che se avesse responsabilità si dimetterebbe
                  Esistere quando in Africa i negretti muoiono di fame non ti sembra abbastanza, sacco di sterco?
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • gorgone
                    for a while
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                    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                    #10
                    ha già scritto una poesia sul crollo?

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                    • Sean
                      Csar
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                      #11
                      Il disastro non è solo quello accaduto alla casa dei gladiatori, ma anche il fatto che Pompei sia un sito praticamente inagibile ed impossibile a visitarsi.
                      Leggo qua http://www.corriere.it/cronache/10_o...4f02aabc.shtml che:

                      - L'Antiquarium che doveva ospitare gli innumerevoli reperti della città è chiuso, e questi sono ammassati nei Granai, in condizioni pietose (e farebbero la felicità di qualsiasi museo di altre nazioni).

                      - Le Terme sono chiuse.

                      - Strade sbarrate senza spiegazioni; botteghe che perdono calcinacci e preannunciano crolli.

                      - Tempio di Apollo pericolante.

                      - La Casa del Poeta Tragico, quella col famoso mosaico con la scritta CAVE CANEM
                      chiusa.

                      - La Casa dei Vettii http://www.marketplace.it/pompeiruins/cvetti.htm con un restauro che sarebbe dovuto finire entro il 2009 (...) chiusa.

                      - Il Teatro Grande barbaramente ricoperto da posticci blocchi di tufo per le rappresentazioni stagionali.

                      - Moltre altre case pompeiane chiuse.

                      E il ministro si sente con la coscienza a posto? Un sito che non solo si sta distruggendo, ma che accoglie turisti paganti per vedere il nulla, o, meglio, per assistere allo sfascio di un Paese?
                      Ma facciamo un'opera buona:
                      Regaliamo Pompei ad una nazione che la sappia custodire, preservare, valorizzare e tramandare; facciamola diventare che so, una enclave di una nazione civile, ovvero di qualunque altra che non sia l'Italia.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • gorgone
                        for a while
                        • May 2008
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                        • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                        #12
                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Ma facciamo un'opera buona:
                        Regaliamo Pompei ad una nazione che la sappia custodire, preservare, valorizzare e tramandare; facciamola diventare che so, una enclave di una nazione civile, ovvero di qualunque altra che non sia l'Italia.
                        la drammatica situazione di pompei, come dici giustamente oltre al crollo della domus, credo sia paragonabile alla distruzione dei buddha da parte dei talebani.
                        spero che qualcuno ci invada.

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                        • Sean
                          Csar
                          • Sep 2007
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                          #13
                          Paragone azzeccatissimo, ahinoi.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • greenday2
                            Bodyweb Senior
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                            #14
                            Ho appena sentito Bondi, che non si sente minimamente responsabile, e che se lo fosse si dimetterebbe.

                            Ora posso dormire piu tranquillo.
                            E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                            • Sartorio
                              Non utente di Bodyweb
                              • Dec 2004
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                              #15
                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Il disastro non è solo quello accaduto alla casa dei gladiatori, ma anche il fatto che Pompei sia un sito praticamente inagibile ed impossibile a visitarsi.
                              Leggo qua http://www.corriere.it/cronache/10_o...4f02aabc.shtml che:
                              Ahimè mi tocca quotare, gli scavi visitabili sono poco più di una scampagnata, ci sono veri e propri tesori abbandonati a loro stessi.
                              Comunque questo degrado non è cominciato ora, ci speculano da decenni.
                              Originariamente Scritto da gorgone
                              il capitalismo vive delle proprie crisi.

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