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Raid di camorristi in un ristorante a Cercola (Napoli) .

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    Originariamente Scritto da blackbart
    Invece credo che un criminale di "alto livello" non vada lontano se passa il tempo a pestare la gente nei ristoranti.
    Intendiamoci... probabilmente sono affiliati a qualche clan della Camorra ma dubito che un Boss di un certo calibro perderebbe risorse ed energie a salvare il culo a deficienti simili.
    Infatti, dal momento che sono stati arrestati quasi tutti, evidentemente non valgono un ***** nè come uomini nè come camorristi.
    Sono solo dei "vuoti a perdere".
    Black non ho detto che sono di alto livello...ma sono di sicuro affiliati. Ovvio che non valgono niente. Comunque lo so che è difficile da concepire ma la guapparia è la prima cosa, anche ad alti livelli. Anche il boss, per arrivare ai vertici, quasi sempre ha dovuto dare prova di "coraggio" (noi persone normali la definiremmo pazzia) facendo scenate del genere.

    Anche se poi i boss di solito eliminano gli elementi troppo agitati che attirano attenzioni -avrei anche un esempio da riportare. Adesso poi che non hanno assolutamente la libertà di movimento di qualche anno fa (non so a Napoli, ma nel resto della Campania è così), come ho già detto, queste sceneggiate credo siano ancora più inaccettabili per i clan. Questa è l'analisi di un giudice:

    "L'anguilla è davvero decapitata - scrive il giudice - e i suoi colpi di coda sono agonici. L'orrida bestia ferita non si rassegna al suo destino e mena alla cieca fendenti micidiali. L'allarme suscitato è sommo per la carica di aggressività totalmente ingiustificata, per la scelta di colpire in un locale affollato incuranti dell'incolumità degli astanti, a sangue freddo, dando sfogo a una reazione organizzata". Per una giostra che fa rumore e due bambini che giocano. La conclusione del gip Terzi: "Il carcere è l'unico argine".

    Intanto, il virus continua a propagarsi: è quello il vero problema come ho tante volte detto in thread del genere. I figli che nascono nel mito dei padri, nell'ideale guappo. Fin quando non si risanerà questo ambiente a suon di mitragliate e rieducazione, questa mentalità ce la teniamo- per altri 100, 1000 anni, ad libitum. Questo è solo l'ultimo esempio

    Caserta. 15 ottobre. Mario Borrata è il figlio di un esponente del clan dei Casalesi attualmente in carcere. Mario Borrata, 18 anni, stava da tempo infastidendo la giovane moglie di Pietro Capone, 23 anni, perché voleva a tutti i costi che lei accettase le sue avances. Pietro, ieri sera decide di affrontare il giovane stalker per esortarlo a smetterla, ma viene ammazzato dal ragazzo... La lite è scoppiate ad Aversa (Caserta) in piazza Marconi quando dopo una breve colluttazione Mario estrae il coltello ed ammazza Pietro padre di un bambino di 2 anni. Non è un videogame, purtroppo. E' una delle innumerevoli storie di "banale" violenza che si consumano nel nostro Paese ogni giorno.

    Il giovane killer dopo il delitto lascia la sua auto in piazza ancora sporca di sangue e cerca la fuga costeggiando la via domitiana. E' stato arrestato a Capua poco dopo.

    Fategli fare 10, 20, 100 anni di galera a questo qui, non cambierà mai. Tra 20 anni se non è morto lo avremo ancora tra i piedi, magari a guidare un nuovo clan. E così i suoi figli. Una volta tagliato il tentacolo alla Piovra, questo ricresce.

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