Originariamente Scritto da motorhead
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educazione universitaria in italia
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a me non frega nulla ormai, mi sono rassegnato, se si iscrivono 100 caproni e 1 con le palle, solo il secondo saprà trovare la sua strada. Ormai mi affido totalmente al confronto impietoso tra me e la brodaglia destinata a far nulla nella vita.
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Originariamente Scritto da jack89 Visualizza Messaggioio sarei curioso di vedere negli altri stati, europei e non, come gestiscono la cosa e che tipo e in che modo vengono impartiti gli isegnamenti.
tu lavori all'estero giusto? hai anche studiato li?
In UK le universita' sono in competizione spietata tra loro, il che porta ad una caccia all'uomo per accaparrarsi gli accademici migliori (adesso vista la crisi c'e' meno mobilita').
In piu' ogni corso/accademico e' valutato sia da colleghi designati che dagli studenti. Se c'e' una proporzione di studenti insoddisfatti di un corso, le facolta' intervengono per individuare il problema e vedere di risolverlo (le soluzioni possibili sono molte). Il primo che viene messo in discussione e' sempre l'insegnante.
Gli accademici per poter insegnare hanno bisogno di un certificato (PGCHE). Per ottenerlo devono di sostenere 3-4 esami/progetti centrati sull'insegnamento (detta molto in generale) che richiedono ore e ore di lavoro ciascuno. Mediamente un PGCHE richiede 3-4 anni.
In piu' molte facolta' (le migliori) hanno riunioni frequenti con ditte e industrie e gli indirizzi di insegnamento vengono aggiustati di conseguenza. Ovviamente questo varia a seconda dell'indirizzo, sicuramente hanno un approccio molto pratico per quanto riguarda l'insegnamento.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggioma che c'entra
Psicologia.
c'entra c'entraE se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioho notato questo articolo: Milano ha 20 mila avvocati (la metà di tutta la Francia) - Corriere della Sera.
mi pare che, tra lauree maggiori e quelle ridicole, in italia vengano sfornati sin troppi laureati.
perche' si dice sempre che non siamo a percentuali di educazione universitaria accettabili?
per conto mio, si dovrebbe far laureare molta meno gente
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Originariamente Scritto da arkon86 Visualizza Messaggiono berso..le law firm richiedono votazione massima..ci sono alcune eccezioni dove ammettono al colloquio gente laureata fino al 107, ma sono mosche bianche. Solitamente i curriculum sotto il 110 vengono cestinati. Naturalmente l'inglese bisogna saperlo molto bene, quello è scontato. La concorrenza purtroppo è molto alta e la gente darebbe il culo per prendere 1000/1400 euro al mese per fare il praticantato, per cui possono permettersi di farlo.
A inizio pratica ho comperato quella paccotiglia autocelebrativa ce è la rivista TOP LEGAL, che allegava un manualetto con indicate tutte le caratteristiche delle Law firm porincipali, italiani ed estere: aree di competenza, requisti, paghe dei collaboratori ecc.
Ricordo perfettamente che TUTTE richiedevano inglese fluente, e che alcuni richiedevano votazione superiore a 100.
Cmq ora con la flessione di mercato (le law firm lavorano solo con aziende medio/grandi per cui risentono molto della crisi) può essere che siano diventate più selettive, anche perchè hanno tagliato abbastanza sul personale.sigpic
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Originariamente Scritto da uruk Visualizza Messaggioberso ma parli di law firm estere? Non studi legali italiani giusto? Non occorre essere avvocati per entrare nelle law firm?
Assumono anche praticanti avvocati che diversamente da quanto accade negli studi tradizionali, vengono pagati più che dignitosamente.
Notare che ho detto "assumono": lì dentro non sei un libero professionista, sei un impiegato, sia pure di lusso. Non hai clienti tuoi, hai clienti dello Studio.
In ogni caso le paghe dei collaboratori sono decisamente ottime.
Si guadagna benissimo, si lavora tantissimo e non si ha il rischio della libera professione. L'unico problema è che non diventerai mai uno di quei fighi in toga funerea che tanti telefilm ci hanno insegnato ad amare. La strada del penalista è un'altra, si saLast edited by bersiker1980; 16-09-2010, 23:03:04.sigpic
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Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza MessaggioLe law firm sono sia italiane che estere e poichè di fatto svolgono attività di consulenza giuridica stragiudiziale, assumono diversi professionisti del settore economico/giuridico: avvocati, commercialisti, fiscalisti consulenti del lavoro e societari ecc.
Assumono anche praticanti che diversamente da quanto accade negli studi tradizionali, vengono pagati più che dignitosamente.
L'unico problema è che se entri in una L.F. non diventerai mai uno di quei fighi in toga funerea che tanti telefilm ci hanno insegnato ad amare.
La strada del penalista è un'altra, si saLast edited by arkon86; 16-09-2010, 23:06:34.
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Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
Si guadagna benissimo, si lavora tantissimo e non si ha il rischio della libera professione. L'unico problema è che non diventerai mai uno di quei fighi in toga funerea che tanti telefilm ci hanno insegnato ad amare. La strada del penalista è un'altra, si sa
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Originariamente Scritto da arkon86 Visualizza Messaggiola più grossa nel nostro paese attualmente è italiana se nn erro..all'inizio le inglesi dominavano il mercato ma ora con qualche fusione anche le italiane si difendono bene..il problema di quelle italiane è che tendono sempre a centralizzare e gli scatti di carriera dipendono sempre molto dal socio principale a differenza di quelle inglesi dove ci sono degli step obbligati. Cmq quella che paga meglio so che è clifford chance, confermi berso?
Si fanno pagare moltissimo questo si.sigpic
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioIn UK le universita' sono in competizione spietata tra loro, il che porta ad una caccia all'uomo per accaparrarsi gli accademici migliori (adesso vista la crisi c'e' meno mobilita').
In piu' ogni corso/accademico e' valutato sia da colleghi designati che dagli studenti. Se c'e' una proporzione di studenti insoddisfatti di un corso, le facolta' intervengono per individuare il problema e vedere di risolverlo (le soluzioni possibili sono molte). Il primo che viene messo in discussione e' sempre l'insegnante.
Gli accademici per poter insegnare hanno bisogno di un certificato (PGCHE). Per ottenerlo devono di sostenere 3-4 esami/progetti centrati sull'insegnamento (detta molto in generale) che richiedono ore e ore di lavoro ciascuno. Mediamente un PGCHE richiede 3-4 anni.
In piu' molte facolta' (le migliori) hanno riunioni frequenti con ditte e industrie e gli indirizzi di insegnamento vengono aggiustati di conseguenza. Ovviamente questo varia a seconda dell'indirizzo, sicuramente hanno un approccio molto pratico per quanto riguarda l'insegnamento.
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Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggioin realtà se le lauree fossero un po piu challenging, avremmo una maggiore scrematura.
Ora si sta mettendo un test d'ingresso in moltissime facoltà, ma in realtà dovrebbero sempicemente copiare di sana pianta il sistema di stampo anglosassone.
Per l'undergraduate, contano le materie dell'high school + test standardizzati (SAT1, SAT2)+ lettere motivazionali+ lettere di raccomandazione (e sarebbe l'unica cosa che non inserirei in un ipotetico italian process) + esperienze extra-scolastiche.
Per il graduate : GMAT o GRE subject+ materie rilevanti dell'undergraduate + lettere di raccomandazione + lettera motivazionale + eventuali esperienze lavorative.
A me pare semplicissima come cosasigpic
Originariamente Scritto da RyanXcome si toglie sto sotto nick de merda..?Originariamente Scritto da mito56Devo diffidare del ex-presidente ? SIOriginariamente Scritto da Françis1992occhio tu che sei alto,un vecchio potrebbe abbassarsi i pantaloni e mostrare chi è il vero uomo (cit.)
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Originariamente Scritto da mito56 Visualizza Messaggiosenza contare che in europa, per quello che ho sentito dire, l'università è più accessibile economicamente
A questo si aggiungono le fasce di contribuzione ridotte: paghi le tasse universitarie a seconda del tuo reddito, e sono sempre gestibili (intorno ai 4.000 per la gente piena di soldi, intorno ai 400 per le famiglie a reddito unico e basso, niente di niente sotto i 18.000 euro annui di reddito del nucleo familiare se hai rendimento universitario minimo).
Tutti i libri di testo delle bibliografie d'esame sono disponibili nelle biblioteche di facoltà nelle interfacoltà e nelle Edisu.
L'università italiana la può fare chiunque, da un punto di vista economico. E se sei spiantato ti prendi pure qualche soldo.Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever?
White Rabbit - Sometimes, just one second.
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Praticamente avete dichiarato che il sistema italiano dovrebbe basarsi di più su degli pseudo-test d'intelligenza/attitudinali tipo SAT e GMAT. Sarebbe bello, ma ho smesso da tempo di credere nell'istruzione italiana e sto provando (con molte difficoltà) a seguire la strada per provare ad esprimere me stesso (postergado l'entrata "a pieno titolo" nel mondo del lavoro).
L'aspetto peggiore è che l'humus in cui provo/proverò a far attecchire le mie capacità è/sarà dei peggiori. Già per scrivere un paper su una bazzeccola di matematica mi tocca tradurmelo in inglese perché qua da noi nessuno lo capisce (editori compresi)...
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Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza MessaggioMi sembra un buon metodo, anche se l'ultima parte mi lascia un pò perplesso.
azz... ma era la parte miglioreB & B with a little weed
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