Ragazzi non so se sia old, ma ho appena letto questa storia... fa davvero venire i brividi.
Com'è possibile che un uomo possa fare una cosa del genere..
Carl Tanzler, radiologo tedesco di nascita ma americano d'adozione, è stato il protagonista di un caso memorabile che suscitò molto scalpore negli anni 40 e sdoganò definitivamente la parola "necrofilia" portandola nelle case dei moralisti americani.
Il dottor Carl Von Cosel, nato nel 1877, è conosciuto soprattutto come Carl Tanzler o come Karl Tanzler con la "K".
Abbandonata la famiglia europea e trasferitosi in Florida, adottò di lì in poi il cognome nuovo e durante il suo lavoro all'ospedale della Marina, si'nnamorò della 20enne Maria Elena Milagro Hoyos, malata di tubercolosi.
L'uomo tentò di curare la ragazza con metodi stravaganti come l'elettroshock, e dopo l'inevitabile morte della sua adorata, Tanzler iniziò la sua lenta e contorta discesa verso la pazzia... ma forse era già impazzito prima... chi può dirlo?!
"Helen" morì il 25 Ottobre del 1931 a soli 22 anni.
Tanzler, con il consenso dei genitori di Helen, pagò sia per il suo funerale e sia per la costruzione di un mausoleo che visitava quasi ogni notte.
Nell'Aprile del 1933, quindi 2 anni e mezzo dopo la morte della ragazza, Tanzler si recò nel mausoleo, trafugò il corpo di Helen e se lo portò a casa a bordo di un trenino-carretto giocattolo!
Per prima cosa tentò di riportare in vita Helen con metodi fantascientifici, ma visti i fallimenti, pensò bene di tenersela così cercando di "restaurare" quel corpo ormai in avanzato stato di decomposizione.
Per prima cosa collegò le ossa con fil di ferro e grucce appendiabiti, e poi inserì degli occhi di vetro sul volto per sostituire quelli originali.
Per rimpiazzare la pelle ormai inesistente, usò una seta imbevuta in un composto di cera e gesso, e potendo usufruire di veri capelli di Helen che aveva ricevuto in dono dalla madre (un'altra sana di mente eh?!), completò l'opera confezionando una bellissima parrucca per il suo manichino.
Riempì il cadavere di stracci imbevuti di profumo, creme, disinfettanti, composti chimici e lo tenne con sè per ben sette anni dormendoci ogni notte insieme!
La voce di questa strana storia però arrivò fino alla sorella di Helen che fece arrestare Carl nel 1940.
La mummia in gesso di Helen fu seppellita in una tomba senza nome dopo un secondo funerale pubblico dove la gente accorse in massa per vedere la "donna resuscitata".
Tanzler non fu giudicato malato di mente, ma fu dichiarato colpevole solo per la distruzione della tomba e per il furto del corpo. Poichè poi erano passati più di cinque anni dal crimine fu subito rilasciato libero.
L'opinione pubblica lo considerava un romantico più che un disturbato mentale.
Faceva quasi tenerezza e per questo ricevette molte lettere nei pochi giorni passati in carcere.
In realtà, secondo due psichiatri presenti all'autopsia del "pupazzo Helen", Tanzler si era preoccupato di inserire un tubo di carta nell'area vaginale che serviva per consumare rapporti sessuali con il cadavere-manichino! (brrrrrrr!!!)
Tanzler, uscito di galera, non riuscì a staccarsi dalla sua ossessione e si ricostruì una seconda copia raffigurante il suo amore perduto, con il quale visse fino alla morte, avvenuta nel 1952.
Scrisse delle memorie, passò i giorni mostrando ai turisti il pupazzo e visse raccontando la sua vicenda ai curiosi.
La leggenda vuole che il dottore fu trovato senza vita disteso sul pavimento fra le braccia del suo manichino.
E un'altra leggenda dice che Tanzler era riuscito a sostuire il finto manichino con il primo, e che quindi morì tra le braccia della vera Helen!
Ecco una foto di Helen
Qui nel museo dove è ora
Com'è possibile che un uomo possa fare una cosa del genere..
Carl Tanzler, radiologo tedesco di nascita ma americano d'adozione, è stato il protagonista di un caso memorabile che suscitò molto scalpore negli anni 40 e sdoganò definitivamente la parola "necrofilia" portandola nelle case dei moralisti americani.
Il dottor Carl Von Cosel, nato nel 1877, è conosciuto soprattutto come Carl Tanzler o come Karl Tanzler con la "K".
Abbandonata la famiglia europea e trasferitosi in Florida, adottò di lì in poi il cognome nuovo e durante il suo lavoro all'ospedale della Marina, si'nnamorò della 20enne Maria Elena Milagro Hoyos, malata di tubercolosi.
L'uomo tentò di curare la ragazza con metodi stravaganti come l'elettroshock, e dopo l'inevitabile morte della sua adorata, Tanzler iniziò la sua lenta e contorta discesa verso la pazzia... ma forse era già impazzito prima... chi può dirlo?!
"Helen" morì il 25 Ottobre del 1931 a soli 22 anni.
Tanzler, con il consenso dei genitori di Helen, pagò sia per il suo funerale e sia per la costruzione di un mausoleo che visitava quasi ogni notte.
Nell'Aprile del 1933, quindi 2 anni e mezzo dopo la morte della ragazza, Tanzler si recò nel mausoleo, trafugò il corpo di Helen e se lo portò a casa a bordo di un trenino-carretto giocattolo!
Per prima cosa tentò di riportare in vita Helen con metodi fantascientifici, ma visti i fallimenti, pensò bene di tenersela così cercando di "restaurare" quel corpo ormai in avanzato stato di decomposizione.
Per prima cosa collegò le ossa con fil di ferro e grucce appendiabiti, e poi inserì degli occhi di vetro sul volto per sostituire quelli originali.
Per rimpiazzare la pelle ormai inesistente, usò una seta imbevuta in un composto di cera e gesso, e potendo usufruire di veri capelli di Helen che aveva ricevuto in dono dalla madre (un'altra sana di mente eh?!), completò l'opera confezionando una bellissima parrucca per il suo manichino.
Riempì il cadavere di stracci imbevuti di profumo, creme, disinfettanti, composti chimici e lo tenne con sè per ben sette anni dormendoci ogni notte insieme!
La voce di questa strana storia però arrivò fino alla sorella di Helen che fece arrestare Carl nel 1940.
La mummia in gesso di Helen fu seppellita in una tomba senza nome dopo un secondo funerale pubblico dove la gente accorse in massa per vedere la "donna resuscitata".
Tanzler non fu giudicato malato di mente, ma fu dichiarato colpevole solo per la distruzione della tomba e per il furto del corpo. Poichè poi erano passati più di cinque anni dal crimine fu subito rilasciato libero.
L'opinione pubblica lo considerava un romantico più che un disturbato mentale.
Faceva quasi tenerezza e per questo ricevette molte lettere nei pochi giorni passati in carcere.
In realtà, secondo due psichiatri presenti all'autopsia del "pupazzo Helen", Tanzler si era preoccupato di inserire un tubo di carta nell'area vaginale che serviva per consumare rapporti sessuali con il cadavere-manichino! (brrrrrrr!!!)
Tanzler, uscito di galera, non riuscì a staccarsi dalla sua ossessione e si ricostruì una seconda copia raffigurante il suo amore perduto, con il quale visse fino alla morte, avvenuta nel 1952.
Scrisse delle memorie, passò i giorni mostrando ai turisti il pupazzo e visse raccontando la sua vicenda ai curiosi.
La leggenda vuole che il dottore fu trovato senza vita disteso sul pavimento fra le braccia del suo manichino.
E un'altra leggenda dice che Tanzler era riuscito a sostuire il finto manichino con il primo, e che quindi morì tra le braccia della vera Helen!
Ecco una foto di Helen
Qui nel museo dove è ora
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