Interessante intervista a Maurizio Blondet sull'ebraismo.....

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  • Sean
    Csar
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    #31
    Il vero Blondet è questo. Chi scrive oggi in Italia cose così?

    Salame? No, farabutto – un articolo di Maurizio Blondet



    Italiani che non riuscite a fare la spesa nemmeno dal discount, contenti? Berlusconi ha regalato 5 miliardi di dollari a Gheddafi, uno che governa un Paese ricchissimo, ma ha messo il suo popolo in miseria, perchè i miliardi di dollari petroliferi se li accaparra lui solo, con la sua cricca. Con la vaga promessa che fermerà le barche di immigrati. Al prossimo arrivo a Lampedusa, vedremo se glieli chiederà indietro, i dollari nostri. Non credo. Chi ha votato Berlusconi, spesso, ha fatto il seguente ragionamento: è già ultra-ricco, non ruberà come gli altri. Magari non ruba, chissà. Ma, in piena sindrome da euforia bipolare, lo scopatore di ministre, aiutato dalla chimica, spende e spande: i soldi nostri, dei contribuenti. Miliardi di dollari al libico.
    Stipendi pagati per sette anni ai fancazzisti più fancazzisti, i settemila di Alitalia. Abbiamo superato anche il problema dell’eccesso di auto-blù. Ora, in eccesso ci sono gli aerei blu. Berlusconi s’è comprato (coi soldi vostri) un Airbus 319 con arredamento VIP (tre jumbo non bastavano), oltre a 29 Piaggio P180 (la Ferrari dei cieli) per scarrozzare ministri e generali, scopatrici, veline e p… di Stato, che si aggiungono ai tre Falcon 900 appena comprati. Ogni Piaggio nuovo ci costa 8 milioni di euro.


    Per i nostri soldati feriti in Afghanistan, non ce n’era uno a disposzione, hanno dovuto chiedere un passaggio alla Luftwaffe; ma per lorsignori, sono sempre a disposzione, col pieno di kerosene e il catering all’aragosta già pronto. Frattini ci va in vacanza alle Maldive. E fa quasi diventare un modello di oculatezza Fini il kippà che usa una motovedetta dei Vigili del Fuoco per fare il sub, con la sua nuova donna platinata, nel vietatissimo parco marino di Giannutri.


    Questa è una Casta peggiore di quell’altra. Più volgare, più cinica, più sprecona, plutocratica e arrogante. Almeno, quella di prima non fatta votare con la promessa di risanare, tagliare, non mettere le mani delle tasche degli italiani.


    La «soluzione» Alitalia è un disastro: alla fine dei giochi se la prenderà Air France («è di nuovo interessata», strillano i giornali-servi, in solluchero), ma senza accollarsi i debiti di mezzo secolo di fancazzisti, come aveva accettato prima. I debiti li pagheremo noi, Berlusconi non bada a spese (nostre).
    Ma a Berlusconi, è servita a fare piaceri: così si è conquistato l’amicizia di Passera, di Amato, dei cosiddetti imprenditori che non lo ammettevano nei loro salotti buoni. Ha fuso il catorcio Alitalia con Air One, salvandone il proprietario che non sapeva come liberarsene: un amico in più.


    Un altro amico nuovo è Ligresti: con l’entrata nella cordata, s’è aggiudicato il Forlanini. Quell’aeroporto, l’unico utile a Milano, verrà abolito: uno spazio immenso da edificare, tutta grazia per l’immobiliarista, infaticabile investitore dei soldi che arrivano dai compaesani di Paternò. Gli altezzosi banchieri di sinistra, i Benetton, i Montezemolo, gli Stronzetti e i Provera del capitalismo progressista italiota (la nostra borghesia compradora) guardano al Farabutto con nuovi sentimenti: se li è comprati, coi soldi nostri. Sono amici, anzi amiconi.


    Sull’enorme defecazione chiamata Alitalia, a mo’ di ciliegina, ha messo come capo il noto Colaninno, il devastatore di Telecom, il capitano coraggioso di D’Alema.


    Ormai non c’è più destra o sinistra, nemmeno per finta; c’è la sola ed unica Casta dei ladri di Stato, dei volatori su aerei-blu, dei Gheddafi mediterranei amiconi dei Gheddafi nostrani.


    Aspettiamo anche il «federalismo» del Gheddafi padano: saranno altri spargimenti di miliardi nostri, sprecati nel più immondo pasticcio che possa inventare l’inciviltà giuridica italiana. L’immane debito nostrano salirà, e noi dovremo pagarlo: nuove tasse, nuovi aerei blu, nuovi soldi gettati qua e là, nuovi Colaninno.


    Votare per gli altri? Inutile, sono già la stessa pappa-e-ciccia. Saranno sempre più tasse per noi, e sempre più Piaggio 180 VIP per lorsignori, chiunque siano. Stiamo diventando esattamente come i libici, con le pezze al culo benchè abitanti su un Paese ricco, perchè devono mantenere il loro Gheddafi. E lo mantengono da tren’anni, senza riuscire a liberarsene.
    Chi ci libererà da questi farabutti, se non noi? Occorre un piazzale Loreto.


    di Maurizio Blondet
    Salame? No, farabutto – un articolo di Maurizio Blondet at indebitati.it 
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • thetongue
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      #32
      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Non ci vedo alcuna castroneria, ad essere franco. I sadducei non credevano ad alcuna vita nell'aldilà; i farisei facevano fatica a trovare qualche riga nel Libro che confermasse questa resurrezione dei morti all'ultimo giorno (per questo Paolo, che era un fariseo, quando si convincerà della resurrezione di Cristo comincerà anche a credere - se i morti risorgono - ad una prossima fine del mondo).
      La religione ebraica, col suo insiene di regole e leggi, è tutta piantata in un aldiqua dove si viene premiati (se quelle leggi si seguono scrupolosamente) dal Dio. Per gli ebrei, chi ha sulla sua testa o sopra la sua casa una qualche disgrazia, è perchè Dio lo ha punito, rendendolo impuro.
      Ci vorrà Cristo per far capire che le cose non stanno così:
      La fine che ha fatto però la conosciamo.
      Sia che si parli delle tre "correnti" ebraiche del tempo di Cristo (come fai all'inizio del post), sia che ci si riferisca a situazioni storiche successive, ci si rifà ad una tradizione profetica che è volta all'instaurazione del Regno d'Israele. Le interpretazioni su cosa sia tale "Regno" possono esser varie, ma liquiderei quella che lo vuole una semplice mutata compagine politica (con Israele egemone). Un mutato assetto politico terreno, con una vittoriosa Israele, è certamente un'interpretazione non astrusa, ma è sempre da inquadrarsi dopo la Palingenesi (con un ordine nuovo delle cose e tutto ciò che implica)

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      • Sean
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        #33
        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        Sia che si parli delle tre "correnti" ebraiche del tempo di Cristo (come fai all'inizio del post), sia che ci si riferisca a situazioni storiche successive, ci si rifà ad una tradizione profetica che è volta all'instaurazione del Regno d'Israele. Le interpretazioni su cosa sia tale "Regno" possono esser varie, ma liquiderei quella che lo vuole una semplice mutata compagine politica (con Israele egemone). Un mutato assetto politico terreno, con una vittoriosa Israele, è certamente un'interpretazione non astrusa, ma è sempre da inquadrarsi dopo la Palingenesi (con un ordine nuovo delle cose e tutto ciò che implica)
        Il Regno per gli ebrei è da considerarsi in senso intramondano, tanto che non compresero affatto (e non comprendono) un Regno dell'aldilà ed un Messia che non sia re effettivo di Israele. Non vi è alcun afflato escatologico nella concezione ebraica, nessuna salvezza universale nè quei nuovi cieli e la nuova terra che è concetto prettamente cristiano.
        Il trionfo di Israele deve essere assicurato in questo aldiqua, e, dato che la storia per lunghi secoli ha smentito questa pretesa biblica, ora il Messia per loro non è più un personaggio singolo che dovrà apparire per far vincere Israele, ma è tutto l'Israele eterno, che svolge qui ed ora la sua visione, il suo progetto messianico.
        L'unica Palingenesi che attendono gli ebrei è quella di veder trionfare - come da promesse dell'alleanza - Israele sui suoi nemici.
        Prima grazie ad un Messia, ora in forza di tutta la Nazione, essa stessa diventata il servo sofferente e poi regale di tante profezie.
        E' questa visione che ha accecato gli occhi degli ebrei non portandoli a riconoscere in Cristo il vero loro re e Messia:
        Nella sua storia si risolvono tutte le profezie della Bibbia e tutte le contraddizioni e le attese di Israele; senza di lui tutto il disegno resta nell'aldiqua e come irrimediabilmente monco.
        Last edited by Sean; 03-09-2010, 18:12:18.
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        • Barone Bizzio
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          #34
          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          Barone, scusa ma hai preso una cantonata gigantesca Quello è il falso Blondet, si firma anche così:
          F. Maurizio Blondet
          . Quella F sta per falso; è un imitatore che si diverte a farci cascare i poco accorti.
          Lo scrivono anche i lettori nei commenti:

          anche io ho commesso il tuo errore…
          il falso maurizio blondet e’ veramente falso, e’ un emulatore del giornalista direttore di EFFEDIEFFE
          (sul suo sito personale si cita come direttore
          di DIEFFEDI).

          La fonte è un blog ora rimosso:
          http://falsoblondet.blogspot.com/

          Non è Blondet che scrive ma uno che si spaccia(va) per lui.
          CHe figurda di mer*a che c'ho fatto

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          • thetongue
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            #35
            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Il Regno per gli ebrei è da considerarsi in senso intramondano, tanto che non compresero affatto (e non comprendono) un Regno dell'aldilà ed un Messia che non sia re effettivo di Israele. Non vi è alcun afflato escatologico nella concezione ebraica, nessuna salvezza universale nè quei nuovi cieli e la nuova terra che è concetto prettamente cristiano.
            Il trionfo di Israele deve essere assicurato in questo aldiqua, e, dato che la storia per lunghi secoli ha smentito questa pretesa biblica, ora il Messia per loro non è più un personaggio singolo che dovrà apparire per far vincere Israele, ma è tutto l'Israele eterno, che svolge qui ed ora la sua visione, il suo progetto messianico.
            L'unica Palingenesi che attendono gli ebrei è quella di veder trionfare - come da promesse dell'alleanza - Israele sui suoi nemici.
            Prima grazie ad un Messia, ora in forza di tutta la Nazione, essa stessa diventata il servo sofferente e poi regale di tante profezie.
            E' questa visione che ha accecato gli occhi degli ebrei non portandoli a riconoscere in Cristo il vero loro re e Messia:
            Nella sua storia si risolvono tutte le profezie della Bibbia e tutte le contraddizioni e le attese di Israele; senza di lui tutto il disegno resta nell'aldiqua e come irrimediabilmente monco.
            Rimango della posizione da me sopra espressa, non concordando con quanto dici circa l'interpretazione del Regno per Israele.
            Inoltre, l'interpretazione vetotestamentaria in luce di Cristo è una prospettiva, appunto, cristiana (che io stesso condivido, ma essendo conscio sia una posizione fideistica e basta)

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            • Sean
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              #36
              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
              Rimango della posizione da me sopra espressa, non concordando con quanto dici circa l'interpretazione del Regno per Israele.
              Inoltre, l'interpretazione vetotestamentaria in luce di Cristo è una prospettiva, appunto, cristiana (che io stesso condivido, ma essendo conscio sia una posizione fideistica e basta)
              E' chiaro che è una lettura cristiana dell'A.T. ma è l'unica che offra una possibile uscita dall'aldiqua ove è incatenato Israele Sono millenni che aspettano il Messia, e questo non è uno che dovrà aprire loro le porte dell'aldilà, ma semmai un più concreto paradiso in terra con Israele a guida di tutte le nazioni. Gli ebrei sono ancora oggi in fiduciosa attesa, col tremendo dubbio di aver fatto fuori il Messia autentico.
              La storia ha una ironia tragica e comica allo stesso tempo.
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                #37
                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                E' chiaro che è una lettura cristiana dell'A.T. ma è l'unica che offra una possibile uscita dall'aldiqua ove è incatenato Israele Sono millenni che aspettano il Messia, e questo non è uno che dovrà aprire loro le porte dell'aldilà, ma semmai un più concreto paradiso in terra con Israele a guida di tutte le nazioni. Gli ebrei sono ancora oggi in fiduciosa attesa, col tremendo dubbio di aver fatto fuori il Messia autentico.
                La storia ha una ironia tragica e comica allo stesso tempo.
                Non dobbiamo esser d'accordo, a tutti i costi, su tutto: a me pare evidente che su questo non lo siamo .
                Aggiungo solo qualcosina: come noi diciamo che gli Israeliani sono ancora in questa attesa di un Messia, loro potrebbero dirci che son un paio di millenni che della parusia del Cristo non vi è ombra; chiaramente, noi Cristiani porteremmo interpretazioni della Parusia che ci mantengano nel corretto, così come potrebbero fare loro altrettanto col Messia.
                Inoltre, ma sento di ripetermi, io rimarco che non condivido la tua identificazione del Regno d'Israele prettamente con un assetto politico pre-palingenico.
                Se fossimo a chiacchierare da vicino, questo sarebbe il momento giusto che uno dei due faccia una battuta stemperante ad un nuovo argomento, sorridendo e prenendo un sorso di birra o vino (tu tiri pure una boccata di fumo )

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                  #38
                  Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                  Non dobbiamo esser d'accordo, a tutti i costi, su tutto: a me pare evidente che su questo non lo siamo .
                  Aggiungo solo qualcosina: come noi diciamo che gli Israeliani sono ancora in questa attesa di un Messia, loro potrebbero dirci che son un paio di millenni che della parusia del Cristo non vi è ombra; chiaramente, noi Cristiani porteremmo interpretazioni della Parusia che ci mantengano nel corretto, così come potrebbero fare loro altrettanto col Messia.
                  Inoltre, ma sento di ripetermi, io rimarco che non condivido la tua identificazione del Regno d'Israele prettamente con un assetto politico pre-palingenico.
                  Se fossimo a chiacchierare da vicino, questo sarebbe il momento giusto che uno dei due faccia una battuta stemperante ad un nuovo argomento, sorridendo e prenendo un sorso di birra o vino (tu tiri pure una boccata di fumo )
                  Questa palingenesi non si attua, per Israele, in un aldilà, ma qua, in questo mondo e riguarda il solo popolo eletto. La regalità del Messia non è simbolica ma bensì reale:
                  Egli, secondo Israele, è davvero destinato a sedere sul trono di Davide. La croce - il trono divino di Cristo - la sbertucceranno proprio per quello, con tanto di cartello dedicato al re tumefatto e vestito di stracci.
                  Ora, siccome in Israele non sono sorti più profeti dopo la morte di Cristo (caso singolarissimo, a pensarci...) nè messia, ecco che il Messia è diventato Israele stesso (questo dicono oggi i rabbini, è l'Israele eterno l'autentico Messia). E dove cammina questo Israele? Nella storia di quaggiù, è chiaro, dove spera e crede di essere premiato in virtù della alleanza perpetua con JHWH. Le promesse del loro Dio, nella Bibbia, sono sempre molto concrete, ed è questa concretezza che Israele si aspetta, come un tempo si aspettava che il Messia li avesse liberati dai Romani.
                  La parabola del tesoro costruito in terra è fatta a misura dell'ebreo.

                  Sulla Parusia noi sappiamo che solo Dio conosce i tempi. Non mi preoccuperei molto, d'altra parte, perchè avverrà per ciascuno di noi nell'ora della nostra morte. Lì la fede ci dice che avremo il nostro giudizio, e che vedremo con una presa di coscienza immediata quale è stato il nostro ruolo nei confronti degli altri e del grande intreccio della storia che Dio va costruendo per vie misteriose. In questo senso sarà per noi anche un giudizio "universale" di fronte al Cristo nella gloria.
                  Compenetrando poi l'eterno tutti gli strati del Tempo, noi saremo già alla fine dei tempi, saremo precisamente entro quei nuovi cieli e le nuove terre promesse da Cristo. La storia dell'uomo e nostra, al momento del trapasso e della entrata nell'eterno, sarà già stata tutta ricapitolata in Cristo, perchè l'eterno non ha divenire.

                  Una birra adesso l'avrei presa volentieri (la sigaretta l'ho già fumata).
                  ...ma di noi
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                    #39
                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Questa palingenesi non si attua, per Israele, in un aldilà, ma qua, in questo mondo e riguarda il solo popolo eletto. La regalità del Messia non è simbolica ma bensì reale:
                    Egli, secondo Israele, è davvero destinato a sedere sul trono di Davide. La croce - il trono divino di Cristo - la sbertucceranno proprio per quello, con tanto di cartello dedicato al re tumefatto e vestito di stracci.
                    Ora, siccome in Israele non sono sorti più profeti dopo la morte di Cristo (caso singolarissimo, a pensarci...) nè messia, ecco che il Messia è diventato Israele stesso (questo dicono oggi i rabbini, è l'Israele eterno l'autentico Messia). E dove cammina questo Israele? Nella storia di quaggiù, è chiaro, dove spera e crede di essere premiato in virtù della alleanza perpetua con JHWH. Le promesse del loro Dio, nella Bibbia, sono sempre molto concrete, ed è questa concretezza che Israele si aspetta, come un tempo si aspettava che il Messia li avesse liberati dai Romani.
                    La parabola del tesoro costruito in terra è fatta a misura dell'ebreo.

                    Sulla Parusia noi sappiamo che solo Dio conosce i tempi. Non mi preoccuperei molto, d'altra parte, perchè avverrà per ciascuno di noi nell'ora della nostra morte. Lì la fede ci dice che avremo il nostro giudizio, e che vedremo con una presa di coscienza immediata quale è stato il nostro ruolo nei confronti degli altri e del grande intreccio della storia che Dio va costruendo per vie misteriose. In questo senso sarà per noi anche un giudizio "universale" di fronte al Cristo nella gloria.
                    Compenetrando poi l'eterno tutti gli strati del Tempo, noi saremo già alla fine dei tempi, saremo precisamente entro quei nuovi cieli e le nuove terre promesse da Cristo. La storia dell'uomo e nostra, al momento del trapasso e della entrata nell'eterno, sarà già stata tutta ricapitolata in Cristo, perchè l'eterno non ha divenire.

                    Una birra adesso l'avrei presa volentieri (la sigaretta l'ho già fumata).
                    Prendiamo un passo vetotestamentario, che è tipicamente letto in chiave cristologica dalla "nostra parte della staccionata" (non trovo la versione italiana, scuse):

                    Daniel 7:13-14


                    13 "In my vision at night I looked, and there before me was one like a son of man, coming with the clouds of heaven. He approached the Ancient of Days and was led into his presence. 14 He was given authority, glory and sovereign power; all peoples, nations and men of every language worshiped him. His dominion is an everlasting dominion that will not pass away, and his kingdom is one that will never be destroyed.

                    Negli Ebrei non vi è una distinzione tra la Gerusalemme celeste e quella terrena, dopo la Palingenesi (alla venuta di quel succitato "Figlio dell'Uomo") la volontà di Dio sarà l'Ordine ristabilito, nell'unione di cielo e terra. I morti risorgeranno, come in quel terribile passo di Isaia (che non riesco a trovare ora), dove nella valle dove la carne si rigenera sulle polverose ossa

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                    • Bob Terwilliger
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                      #40
                      La lettura teologica offerta nel post starter è di una grossolanità paurosa, in pratica si decide arbitrariamente quali caratteristiche debba avere la religione per definirsi tale e poi si decide che quella ebraica non è religione. E' come mettere tra i parametri di definizione degli occhi l'iride azzurra e sostenere di conseguenza che i ***** non hanno gli occhi (ovviamente il passo successivo è mettere tra i parametri dell'essere umano gli occhi e poi sostenere che i ***** non sono umani perché non hanno occhi).

                      E poi l'usura, bello, fortuna che l'antisemitismo è morto e sepolto con il nazismo.

                      La ciliegina sulla torta è Marx: abbiamo scoperto che la piaga del comunismo è un complotto giudeo. Pure Lenin era un po' ebreo, l'unica cosa che non si spiega è come abbiano fatto Stalin, Mao, Fidel Castro, Ceausescu, Pol Pot e gli altri a nascondere le proprie origini giudaiche.

                      Chissà che bello leggere tutto l'articolo, ogni riga una perla.
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Bob è pure un fervente cattolico.
                      E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                      Alice - How long is forever?
                      White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                        #41
                        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
                        La lettura teologica offerta nel post starter è di una grossolanità paurosa, in pratica si decide arbitrariamente quali caratteristiche debba avere la religione per definirsi tale e poi si decide che quella ebraica non è religione. E' come mettere tra i parametri di definizione degli occhi l'iride azzurra e sostenere di conseguenza che i ***** non hanno gli occhi (ovviamente il passo successivo è mettere tra i parametri dell'essere umano gli occhi e poi sostenere che i ***** non sono umani perché non hanno occhi).

                        E poi l'usura, bello, fortuna che l'antisemitismo è morto e sepolto con il nazismo.

                        La ciliegina sulla torta è Marx: abbiamo scoperto che la piaga del comunismo è un complotto giudeo. Pure Lenin era un po' ebreo, l'unica cosa che non si spiega è come abbiano fatto Stalin, Mao, Fidel Castro, Ceausescu, Pol Pot e gli altri a nascondere le proprie origini giudaiche.

                        Chissà che bello leggere tutto l'articolo, ogni riga una perla.
                        Ah beh, io il resto manco lo avevo letto. Ma perchè ero rimasto stupefatto dalla rozza assurdità del post starter. E' uno scritto odioso, non per la vena antiebraica, ma per l'ottusità delle scorrettezze concettuali

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                        • Sean
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                          #42
                          Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                          Prendiamo un passo vetotestamentario, che è tipicamente letto in chiave cristologica dalla "nostra parte della staccionata" (non trovo la versione italiana, scuse):

                          Daniel 7:13-14


                          13 "In my vision at night I looked, and there before me was one like a son of man, coming with the clouds of heaven. He approached the Ancient of Days and was led into his presence. 14 He was given authority, glory and sovereign power; all peoples, nations and men of every language worshiped him. His dominion is an everlasting dominion that will not pass away, and his kingdom is one that will never be destroyed.

                          Negli Ebrei non vi è una distinzione tra la Gerusalemme celeste e quella terrena, dopo la Palingenesi (alla venuta di quel succitato "Figlio dell'Uomo") la volontà di Dio sarà l'Ordine ristabilito, nell'unione di cielo e terra. I morti risorgeranno, come in quel terribile passo di Isaia (che non riesco a trovare ora), dove nella valle dove la carne si rigenera sulle polverose ossa
                          Appunto perchè è cristologica che gli ebrei (o la maggioranza degli ebrei) non la leggono in quella maniera, e questo Regno non sarà un Regno universale e oltremondano, ma dedicato agli ebrei e intramondano, altrimenti gli ebrei non avrebbero alcuna difficoltà ad accettare Cristo (che è compimento e rinnovamento della Bibbia, delle promesse e dell'alleanza). Quando Cristo citerà davanti al Somme Sacerdote proprio la profezia di Daniele sul Figlio dell'Uomo, questi si straccerà le vesti, mica gli regalerà il trono
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            #43
                            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                            Ah beh, io il resto manco lo avevo letto. Ma perchè ero rimasto stupefatto dalla rozza assurdità del post starter. E' uno scritto odioso, non per la vena antiebraica, ma per l'ottusità delle scorrettezze concettuali
                            Tu stesso hai detto che è plausibile, però. E' una interpretazione che facevano anche i Sadducei, dato che per loro non esisteva aldilà, e ridicolizzavano i poveri farisei che cercavano a fatica nei testi qualcosa che potesse provare la resurrezione dei morti.
                            Senza escatologia non si può parlare di religione, questo mi pare pacifico.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Appunto perchè è cristologica che gli ebrei (o la maggioranza degli ebrei) non la leggono in quella maniera, e questo Regno non sarà un Regno universale e oltremondano, ma dedicato agli ebrei e intramondano, altrimenti gli ebrei non avrebbero alcuna difficoltà ad accettare Cristo (che è compimento e rinnovamento della Bibbia, delle promesse e dell'alleanza). Quando Cristo citerà davanti al Somme Sacerdote proprio la profezia di Daniele sul Figlio dell'Uomo, questi si straccerà le vesti, mica gli regalerà il trono
                              Si straccia le vesti perchè non lo identifica col Messia. Noi si, loro no; noi crediamo di aver ragione, loro altrettanto.
                              Per dirla alla Richard, è evidente (per un cristiano) che il sommo sacerdote si opponesse all'azione dello Spirito che gli permetta di riconoscere il Figlio. Ma, che ci vuoi fare, è un'interpretazione cristiana; gli Ebrei credono che i babbioni siamo noi, ed in una prospettiva non-fideistica io non posso contraddirli (pur, fideisticamente, volendolo)

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                                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                                Si straccia le vesti perchè non lo identifica col Messia. Noi si, loro no; noi crediamo di aver ragione, loro altrettanto.
                                Per dirla alla Richard, è evidente (per un cristiano) che il sommo sacerdote si opponesse all'azione dello Spirito che gli permetta di riconoscere il Figlio. Ma, che ci vuoi fare, è un'interpretazione cristiana; gli Ebrei credono che i babbioni siamo noi, ed in una prospettiva non-fideistica io non posso contraddirli (pur, fideisticamente, volendolo)
                                Si straccerà le vesti perchè per lui (come per tutta Israele, e pure per alcuni tra gli apostoli stessi) è impensabile che il Messia destinato ad istaurare il Regno e l'era di pace universale, possa essere uno straccione preso a schiaffi e a sputi e portato lì in catene:
                                Ecco la concretezza ebraica. Il Messia doveva essere re. Doveva essere come Davide e molto più di Davide stesso. Doveva liberare Israele, avrebbe dovuto schiacciare i romani e mettere Israele a guida di tutte le nazioni.
                                Ora, dato che è Israele stesso oggi il Messia, questo si attendono gli ebrei, ovvero che Messia-Israele guidi il mondo.
                                E' perfettamente biblica questa visione.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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