Ciao a tutte/i.
Da oggi ho deciso di scrivere un paragrafo al giorno, aggiungendo un post al giorno, con la data, del bellissimo libro di autore ignoto che sto leggendo: è un libro che più di ogni altro mi ha insinuato tanta serenità e pace, oltre che la forza d'animo necessaria per cambiare le cose che possiamo ed accettare quelle che non possiamo cambiare.
Non posso dire sia superiore al Vangelo, anche se è da questo ispirato, ma sta di fatto che mi ha fatto un effetto davvero particolare.
PROVARE PER CREDERE.
E come me tanti, come molti santi della storia, che lo hanno usato come cammino per la propria vita.
Oltre che l'autore è un vero esempio di umiltà e semplicità e purezza d'animo, dato che nonostante abbia scritto un libro così meraviglioso (è il più venduto dopo la bibbia, è considerato "il quinto vangelo!") ha preferito rimanere nell'anonimato.
E' composto da 4 libri.
Libro I
INCOMINCIANO LE ESORTAZIONI UTILI PER LA VITA DELLO SPIRITO
CAPITOLO (o paragrafo) I: L'IMITAZIONE DI CRISTO E IL DISPREZZO DI TUTTE LE VANITA' DEL MONDO.
1. "Chi segue me non cammina nelle tenebre" (Gv 8,12), dice il Signore. Sono parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo. Già l'insegnamento di Cristo è eccellente, e supera quello di tutti i santi; e chi fosse forte nello spirito vi troverebbe una manna nascosta. Ma accade che molta gente trae un ben scarso desiderio del Vangelo dall'averlo anche più volte ascoltato, perché è priva del senso di Cristo. Invece, chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. Senza l'amore per Dio e senza la sua grazia, a che ti gioverebbe una conoscenza esteriore di tutta la Bibbia e delle dottrine di tutti i filosofi? "Vanità delle vanità, tutto è vanità" (Qo 1,2), fuorché amare Dio e servire lui solo. Questa è la massima sapienza: tendere ai regni celesti, disprezzando questo mondo.
2. Vanità è dunque ricercare le ricchezze, destinate a finire, e porre in esse le nostre speranze. Vanità è pure ambire agli onori e montare in alta condizione. Vanità è seguire desideri carnali e aspirare a cose, per le quali si debba poi essere gravemente puniti. Vanità è aspirare a vivere a lungo, e darsi poco pensiero di vivere bene. Vanità è occuparsi soltanto della vita presente e non guardare fin d'ora al futuro. Vanità è amare ciò che passa con tutta rapidità e non affrettarsi là, dove dura eterna gioia. Ricordati spesso di quel proverbio: "Non si sazia l'occhio di guardare, né mai l'orecchio è sazio di udire" (Qo 1,8). Fa', dunque, che il tuo cuore sia distolto dall'amore delle cose visibili di quaggiù e che tu sia portato verso le cose di lassù, che non vediamo. Giacché chi va dietro ai propri sensi macchia la propria coscienza e perde la grazia di Dio.
Da oggi ho deciso di scrivere un paragrafo al giorno, aggiungendo un post al giorno, con la data, del bellissimo libro di autore ignoto che sto leggendo: è un libro che più di ogni altro mi ha insinuato tanta serenità e pace, oltre che la forza d'animo necessaria per cambiare le cose che possiamo ed accettare quelle che non possiamo cambiare.
Non posso dire sia superiore al Vangelo, anche se è da questo ispirato, ma sta di fatto che mi ha fatto un effetto davvero particolare.
PROVARE PER CREDERE.
E come me tanti, come molti santi della storia, che lo hanno usato come cammino per la propria vita.
Oltre che l'autore è un vero esempio di umiltà e semplicità e purezza d'animo, dato che nonostante abbia scritto un libro così meraviglioso (è il più venduto dopo la bibbia, è considerato "il quinto vangelo!") ha preferito rimanere nell'anonimato.
E' composto da 4 libri.
Libro I
INCOMINCIANO LE ESORTAZIONI UTILI PER LA VITA DELLO SPIRITO
CAPITOLO (o paragrafo) I: L'IMITAZIONE DI CRISTO E IL DISPREZZO DI TUTTE LE VANITA' DEL MONDO.
1. "Chi segue me non cammina nelle tenebre" (Gv 8,12), dice il Signore. Sono parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo. Già l'insegnamento di Cristo è eccellente, e supera quello di tutti i santi; e chi fosse forte nello spirito vi troverebbe una manna nascosta. Ma accade che molta gente trae un ben scarso desiderio del Vangelo dall'averlo anche più volte ascoltato, perché è priva del senso di Cristo. Invece, chi vuole comprendere pienamente e gustare le parole di Cristo deve fare in modo che tutta la sua vita si modelli su Cristo. Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire. Senza l'amore per Dio e senza la sua grazia, a che ti gioverebbe una conoscenza esteriore di tutta la Bibbia e delle dottrine di tutti i filosofi? "Vanità delle vanità, tutto è vanità" (Qo 1,2), fuorché amare Dio e servire lui solo. Questa è la massima sapienza: tendere ai regni celesti, disprezzando questo mondo.
2. Vanità è dunque ricercare le ricchezze, destinate a finire, e porre in esse le nostre speranze. Vanità è pure ambire agli onori e montare in alta condizione. Vanità è seguire desideri carnali e aspirare a cose, per le quali si debba poi essere gravemente puniti. Vanità è aspirare a vivere a lungo, e darsi poco pensiero di vivere bene. Vanità è occuparsi soltanto della vita presente e non guardare fin d'ora al futuro. Vanità è amare ciò che passa con tutta rapidità e non affrettarsi là, dove dura eterna gioia. Ricordati spesso di quel proverbio: "Non si sazia l'occhio di guardare, né mai l'orecchio è sazio di udire" (Qo 1,8). Fa', dunque, che il tuo cuore sia distolto dall'amore delle cose visibili di quaggiù e che tu sia portato verso le cose di lassù, che non vediamo. Giacché chi va dietro ai propri sensi macchia la propria coscienza e perde la grazia di Dio.
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