ECCO COME È ANDATA - La mattina di domenica, prima delle 8, Laura Salpietro, che sta per partorire, è ricoverata al reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina. Laura si sente male, ha difficoltà respiratorie, rischia un’emorragia. Intanto il piccolo va per due volte in arresto cardiaco. «Secondo il nostro ginecologo, Antonio De Vivo», racconta Matteo Molonia, «era necessario il parto cesareo, ma gli è stato detto che non era possibile». De Vivo cerca allora di indurre il parto naturale, mentre la puerpera sta sempre peggio.
SCOPPIA LA RISSA - Sopraggiunge Vincenzo Benedetto, il ginecologo di guardia, responsabile al Policlinico di Messina la mattina di domenica. Ecco la sua versione: «Attendevo il cambio del collega alle 8. Sono sceso in sala parto per prendere le cartelle da dare poi al collega, quando in una stanza vedo due ostetriche, un infermiere e il dottor Antonio De Vivo, che stanno prestando assistenza in maniera concitata alla paziente». Tra i due medici non corre buon sangue e dopo uno scambio di battute inizia una vera rissa, con spintoni, una vetrata in frantumi e sedie rovesciate, sotto lo sguardo innorridito di Laura Salpietro, in preda alle contrazioni.
IL TRACCIATO ELETTRONICO - Esiste un tracciato elettronico che parte alle 8.07, dopo la lite. «Il tracciato», spiega il professor Domenico Granese, responsabile dell’unità di Ostetricia del Policlinico, «prosegue per una quindicina di minuti. Alle 8.30 arriva l’anestesista. Alle 8.40 inizia l’intervento [affidato ad altri due ginecologi, ndr]. Tutto si è svolto in modo regolare». Già, tutto regolare. Peccato che Laura Salpietro abbia avuto un’emorragia in seguito alla quale è stato necessario asportare il suo utero e che il piccolo Antonio rischi danni cerebrali.
LA MAGISTRATURA INDAGA - La Procura di Messina ha firmato cinque avvisi di garanzia. I primi due sono stati recapiti ai due ginecologi che si sono azzuffati. Gli altri tre avvisi, come atto dovuto, sono arrivati al professor Granese e agli altri due ginecologi, quelli che hanno poi effettuato l’intervento. E già questa mattina il ministro della Salute Ferruccio Fazio si è recato a Messina dove ha incontrato Laura Salpietro, la mamma cui è stato asportato l’utero. Il ministro le ha chiesto scusa, come medico e come padre, a nome dei medici e anche a nome del governo.
I MEDICI SONO STATI SOSPESI DALL’INCARICO - In giornata l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha deciso i primi provvedimenti: revocato l’assegno di ricerca al ginecologo Antonio De Vivo, sospesi dall’incarico l’altro ginecologo, Vincenzo Bendetto, e il responsabile del reparto Domenico Granese. Sullo sfondo, il reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina, dove negli ultimi anni si sono verificati casi di bambini nati con patologie gravi e vari episodi di malasanità, seguiti da condanne in primo grado a medici, per imperizia.
(n.m.)
Sono senza parole...
Coloro che dovrebbero essere i tuoi "salvatori" improvvisamente diventano senza volerlo i tuoi "carnefici" e il luogo che dovrebbe farti sentire al sicuro tutto d'un tratto diventa il tuo letto di morte (o quasi).
Questa vicenda è terribile quanto vergognosa!
SCOPPIA LA RISSA - Sopraggiunge Vincenzo Benedetto, il ginecologo di guardia, responsabile al Policlinico di Messina la mattina di domenica. Ecco la sua versione: «Attendevo il cambio del collega alle 8. Sono sceso in sala parto per prendere le cartelle da dare poi al collega, quando in una stanza vedo due ostetriche, un infermiere e il dottor Antonio De Vivo, che stanno prestando assistenza in maniera concitata alla paziente». Tra i due medici non corre buon sangue e dopo uno scambio di battute inizia una vera rissa, con spintoni, una vetrata in frantumi e sedie rovesciate, sotto lo sguardo innorridito di Laura Salpietro, in preda alle contrazioni.
IL TRACCIATO ELETTRONICO - Esiste un tracciato elettronico che parte alle 8.07, dopo la lite. «Il tracciato», spiega il professor Domenico Granese, responsabile dell’unità di Ostetricia del Policlinico, «prosegue per una quindicina di minuti. Alle 8.30 arriva l’anestesista. Alle 8.40 inizia l’intervento [affidato ad altri due ginecologi, ndr]. Tutto si è svolto in modo regolare». Già, tutto regolare. Peccato che Laura Salpietro abbia avuto un’emorragia in seguito alla quale è stato necessario asportare il suo utero e che il piccolo Antonio rischi danni cerebrali.
LA MAGISTRATURA INDAGA - La Procura di Messina ha firmato cinque avvisi di garanzia. I primi due sono stati recapiti ai due ginecologi che si sono azzuffati. Gli altri tre avvisi, come atto dovuto, sono arrivati al professor Granese e agli altri due ginecologi, quelli che hanno poi effettuato l’intervento. E già questa mattina il ministro della Salute Ferruccio Fazio si è recato a Messina dove ha incontrato Laura Salpietro, la mamma cui è stato asportato l’utero. Il ministro le ha chiesto scusa, come medico e come padre, a nome dei medici e anche a nome del governo.
I MEDICI SONO STATI SOSPESI DALL’INCARICO - In giornata l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha deciso i primi provvedimenti: revocato l’assegno di ricerca al ginecologo Antonio De Vivo, sospesi dall’incarico l’altro ginecologo, Vincenzo Bendetto, e il responsabile del reparto Domenico Granese. Sullo sfondo, il reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina, dove negli ultimi anni si sono verificati casi di bambini nati con patologie gravi e vari episodi di malasanità, seguiti da condanne in primo grado a medici, per imperizia.
(n.m.)
Sono senza parole...
Coloro che dovrebbero essere i tuoi "salvatori" improvvisamente diventano senza volerlo i tuoi "carnefici" e il luogo che dovrebbe farti sentire al sicuro tutto d'un tratto diventa il tuo letto di morte (o quasi).
Questa vicenda è terribile quanto vergognosa!
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