Thread di Religione (cristiana più che altro)

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  • richard
    scientific mode
    • May 2006
    • 19924

    Originariamente Scritto da spirito!libero Visualizza Messaggio
    Si ma poi non hai più risposto nel merito. Ed in particolare sul fatto che la teologia si è creata un modello tutto avulso dal fatto che il modello rappresenti qualcosa di reale o meno.

    Detto in soldoni, è ovvio che se io assumo che dio esiste e che ha le caratteristiche x, y, z su tale assunto posso sbizzarrirmi a fare mille deduzioni. Il problema è che così si possono creare infiniti modelli inventati, cosa ce ne facciamo ? Anche se tutte le deduzioni del modello che parte da quell'assioma fossero corrette che ce ne facciamo ? Possiamo forse dire che la teologia si occupa di qualcosa di reale ? No, perché per farlo dobbiamo dimostrare in qualche modo che l'assioma di base è reale.

    Poi non hai risposto a come si fa in teologia a discernere tra due tesi che logicamente discendono da una premessa accettata e che sono concorrenti ! O meglio, mi pare che al risposta fosse: "si accetta l'una e si rifiuta l'altra per fede !" Il che equivale a dire: "non abbiamo un metodo oggettivo all'interno del ns. paradigma per discernere tra tesi concorrenti".
    Vabbè, giariamo sempre in tondo. Prova a esporre le tue tesi su qualche canale di ricerca appropriato, chissà che non ne esca un nobel.

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    • spirito!libero
      Bodyweb Member
      • Sep 2011
      • 32

      In filosofia la mia posizione è nota e stra accettata.

      Se vuoi dei nomi autorevoli, leggiti "di Nessuna Chiesa" di G. Giorello ordinario di epistemologia alla statale di Milano, oppure "Senza Dogmi" del Prof. Martelli, ordinario di filosofia morale all'Univ. di Urbino, oppure "Un'etica senza Dio" di E. Lecaldano (membro dei comitati scientifici delle riviste "Ethical Theory and Moral Practice", "Iride", "Ragion Pratica", e dei comitati direttivi di "Bioetica", "Filosofia e questioni pubbliche", "Rivista di Filosofia". È membro del Comitato Nazionale di Bioetica. È stato fra i fondatori della Società Italiana di Filosofia Analitica, che ha presieduto dal 1992 al 1994. Dirige la collana "Etica Pratica" è stato insignito dall'Accademia delle Scienze di Torino del premio "Cesare Gautieri" per la Filosofia del centenario 1896-1996) e potrei continuare.

      Potresti inoltre leggere le analisi logiche di vari logici che si sono messi ad analizzare gli impianti teologici, da Odiffreddi a John Allen (Ph.D. in matematica all'università del Wisconsin (University of Wisconsin-Madison). Professore di matematica alla Temple University di Filadelfia e professore aggiunto alla Columbia University) che hanno dimostrato come la logica con la teologia non c'entri proprio nulla, anzi, sia in antitesi con essa: "Qualunque ragione si possa avere per credere in Dio, la logica non c'entra niente" J. Allen

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      • Sergio
        Administrator
        • May 1999
        • 87935

        Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
        Quindi mi è vietato chiamarlo Autore dell'opera visto che anche loro usano il termine Autore?
        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
        No.
        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
        Nota bene Sergio come ho riportato il riferimento (al post )

        Melville Y. Stewart (Editor) - 2010 - Science and Religion in Dialogue, Two Volume Set - Wiley-Blackwell

        Ho scritto Editor. Quello che riporti non è l' "autore", ma l'editore che raccoglie in quest'opera gli articoli di scienziati (naturali), filosofi, teologi, ...
        allora qualche cosa non mi è chiaro...............



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        • Sergio
          Administrator
          • May 1999
          • 87935

          Originariamente Scritto da spirito!libero Visualizza Messaggio
          Si ma poi non hai più risposto nel merito. Ed in particolare sul fatto che la teologia si è creata un modello tutto indipendentemente dal fatto che rappresenti qualcosa di reale o meno.

          Detto in soldoni, è ovvio che se io assumo che dio esiste e che ha le caratteristiche x, y, z su tale assunto posso sbizzarrirmi a fare mille deduzioni. Il problema è che così si possono creare infiniti modelli inventati, cosa ce ne facciamo ? Anche se tutte le deduzioni del modello che parte da quell'assioma fossero corrette che ce ne facciamo ? Possiamo forse dire che la teologia si occupa di qualcosa di reale ? No, perché per farlo dobbiamo dimostrare in qualche modo che l'assioma di base è reale. Siccome non c'è alcuna dimostrazione in merito (cioè sull'esistenza dell'oggetto di studio della teologia), allora chi la chiama "fuffa" cioè il parlare di qualcosa di inventato ha ragione.

          Poi non hai risposto a come si fa in teologia a discernere tra due tesi che logicamente discendono da una premessa accettata e che sono concorrenti ! O meglio, mi pare che la risposta fosse: "si accetta l'una e si rifiuta l'altra per fede !" Il che equivale a dire: "non abbiamo un metodo oggettivo all'interno del ns. paradigma per discernere tra tesi concorrenti". In sostanza per fede puoi credere a quello che ti pare (Thor, Zeus, Mitra...) come fa quello che credi arbitrariamente ad avere attinenza con la realtà?
          Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
          Vabbè, giariamo sempre in tondo. Prova a esporre le tue tesi su qualche canale di ricerca appropriato, chissà che non ne esca un nobel.
          .......................................................................



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          • richard
            scientific mode
            • May 2006
            • 19924

            Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
            allora qualche cosa non mi è chiaro...............
            E' un "Author" perché pubblica accademicamente. Quindi è indicato con "Author" nella seconda freccia. Però dell'opera ha curato solo le introduzioni, quindi non è un author dell'opera.
            Tuttavia ha organizzato gli articoli che costituiscono le varie parti dell'opera, quindi ne è l'editore. Gli autori veri e propri sono quelli che hanno spedito gli articoli che formano le varie parti dei volumi.
            Forse così è più chiaro.

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            • richard
              scientific mode
              • May 2006
              • 19924

              Originariamente Scritto da spirito!libero Visualizza Messaggio
              In filosofia la mia posizione è nota e stra accettata.

              Se vuoi dei nomi autorevoli, leggiti "di Nessuna Chiesa" di G. Giorello ordinario di epistemologia alla statale di Milano, oppure "Senza Dogmi" del Prof. Martelli, ordinario di filosofia morale all'Univ. di Urbino, oppure "Un'etica senza Dio" di E. Lecaldano (membro dei comitati scientifici delle riviste "Ethical Theory and Moral Practice", "Iride", "Ragion Pratica", e dei comitati direttivi di "Bioetica", "Filosofia e questioni pubbliche", "Rivista di Filosofia". È membro del Comitato Nazionale di Bioetica. È stato fra i fondatori della Società Italiana di Filosofia Analitica, che ha presieduto dal 1992 al 1994. Dirige la collana "Etica Pratica" è stato insignito dall'Accademia delle Scienze di Torino del premio "Cesare Gautieri" per la Filosofia del centenario 1896-1996) e potrei continuare.

              Potresti inoltre leggere le analisi logiche di vari logici che si sono messi ad analizzare gli impianti teologici, da Odiffreddi a John Allen (Ph.D. in matematica all'università del Wisconsin (University of Wisconsin-Madison). Professore di matematica alla Temple University di Filadelfia e professore aggiunto alla Columbia University) che hanno dimostrato come la logica con la teologia non c'entri proprio nulla, anzi, sia in antitesi con essa: "Qualunque ragione si possa avere per credere in Dio, la logica non c'entra niente" J. Allen
              Ora le cose stanno cambiando, a quanto pare. Il mio riferimento è infatti del 2010.
              Ciò non toglie comunque non possano esiste vedute differenti. Quando uscirà qualcosa in proposito sui canali ufficiali, sarà interessante prenderne parte.

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              • spirito!libero
                Bodyweb Member
                • Sep 2011
                • 32

                Canali ufficiali ? guarda che non sono solo i "tuoi" i canali ufficiali. Gli autori che ho citato scrivono in riviste internazionali ugualmente se non più prestigiose.

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                • richard
                  scientific mode
                  • May 2006
                  • 19924

                  Originariamente Scritto da spirito!libero Visualizza Messaggio
                  Canali ufficiali ? guarda che non sono solo i "tuoi" i canali ufficiali. Gli autori che ho citato scrivono in riviste internazionali ugualmente se non più prestigiose.
                  Benvengano riferimenti espliciti e recenti sul tema.

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                  • Sergio
                    Administrator
                    • May 1999
                    • 87935

                    Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                    E' un "Author" perché pubblica accademicamente. Quindi è indicato con "Author" nella seconda freccia. Però dell'opera ha curato solo le introduzioni, quindi non è un author dell'opera.
                    Tuttavia ha organizzato gli articoli che costituiscono le varie parti dell'opera, quindi ne è l'editore. Gli autori veri e propri sono quelli che hanno spedito gli articoli che formano le varie parti dei volumi.
                    Forse così è più chiaro.
                    Richard, è chiaro fin dall'inizio, è scritto tutto li. Non li ha scritti direttamente lui gli articoli, è scritto li, è più che evidente, ma li ha "selezionati", "organizzati", commentati. Avrà voluto fare un punto presumo o li avrebbe lasciati li e venduti singolarmente.



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                    • richard
                      scientific mode
                      • May 2006
                      • 19924

                      Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                      Richard, è chiaro fin dall'inizio, è scritto tutto li. Non li ha scritti direttamente lui gli articoli, è scritto li, è più che evidente, ma li ha "selezionati", "organizzati", commentati. Avrà voluto fare un punto presumo o li avrebbe lasciati li e venduti singolarmente.
                      Ha solo scritto l'introduzione al tema. Poi ha riportato gli articoli così come trasmessi dagli autori (questi articoli potrebbero essere già pubblicati altrove). Lui li ha raccolti certo, e fatto una selezione sull'organizzazione dei capitoli e quindi dell'opera. Ma questo avviene per ogni editore, in qualsiasi campo. Spero tu non voglia basare su questo un giudizio di parzialità...
                      Last edited by richard; 13-09-2011, 18:07:15. Motivo: Chiarito costrutto

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                      • Sergio
                        Administrator
                        • May 1999
                        • 87935

                        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                        E' un "Author" perché pubblica accademicamente. Quindi è indicato con "Author" nella seconda freccia. Però dell'opera ha curato solo le introduzioni, quindi non è un author dell'opera.
                        Tuttavia ha organizzato gli articoli che costituiscono le varie parti dell'opera, quindi ne è l'editore. Gli autori veri e propri sono quelli che hanno spedito gli articoli che formano le varie parti dei volumi.
                        Forse così è più chiaro.
                        Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                        Ha solo scritto l'introduzione al tema. Poi ha riportato gli articoli così come trasmessi dagli autori (questi articoli potrebbero essere già pubblicati altrove). Lui li ha raccolti certo, e fatto una selezione sull'organizzazione dei capitoli e quindi dell'opera. Ma questo avviene per ogni editore, in qualsiasi campo. Spero tu non voglia basare su questo un giudizio di parzialità...
                        Introduzione o introduzioni?



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                        • richard
                          scientific mode
                          • May 2006
                          • 19924

                          Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                          Introduzione o introduzioni?
                          Una introduzione per ogni volume, per un totale di due. Si può controllare dal contenuto dell'opera.

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                          • Sergio
                            Administrator
                            • May 1999
                            • 87935

                            Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                            Ha solo scritto l'introduzione al tema. Poi ha riportato gli articoli così come trasmessi dagli autori (questi articoli potrebbero essere già pubblicati altrove). Lui li ha raccolti certo, e fatto una selezione sull'organizzazione dei capitoli e quindi dell'opera. Ma questo avviene per ogni editore, in qualsiasi campo. Spero tu non voglia basare su questo un giudizio di parzialità...
                            Bhè, un telegiornale, notiziario, testata giornalistiche che sia può essere più o meno parziale anche solo selezionando e riportando semplici news da fonti autorevoli, magari organizzandole e facendo le/la introduzione/i o commenti.



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                            • gorgone
                              for a while
                              • May 2008
                              • 6246

                              ma non litigate su tutto state discutendo sul termine author?

                              Commenta

                              • richard
                                scientific mode
                                • May 2006
                                • 19924

                                Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                                Bhè, un telegiornale può essere più o meno parziale anche solo selezionando e riportando semplici news da fonti autorevoli, magari organizzandole e facendo le/la introduzione/i o commenti.
                                Vero. Ma qui non parliamo di telegiornali, ma di rinomata casa editrice: la Wiley-Blackwell

                                Ecco cosa si dice in internet (wikipedia), ma chiunque abbia una formazione scientifica conosce il prestigio della casa:

                                Wiley-Blackwell is the international scientific, technical, medical, and scholarly publishing business of John Wiley & Sons. It was formed by the merger of John Wiley's Global Scientific, Technical, and Medical business with Blackwell Publishing, after Wiley took over Blackwell Publishing in 2007.[1] As a learned society publisher, Wiley-Blackwell partners with around 750 societies and associations. It publishes nearly 1,500 peer-reviewed journals and 1,500+ new books annually in print and online, as well as databases, major reference works and laboratory protocols. Wiley-Blackwell is based in Hoboken, NJ, and has offices in many international locations including Oxford and Chichester, England, Boston, MA, Weinheim and Berlin in Germany, Singapore, Melbourne, Tokyo and Beijing, among others.
                                Wiley-Blackwell publishes in a diverse range of academic and professional fields, including in life, health and physical sciences, technology, social science and the humanities.
                                Access to more than 1,500 journals, OnlineBooks, lab protocols, electronic major reference works and other online products published by Wiley-Blackwell is available through Wiley Online Library[2], which replaced the previous platform Wiley InterScience in August 2010.

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