LA RICOSTRUZIONE - I morti sono la conseguenza di una calca improvvisa scatenata da momento di panico, provocato non si sa bene da cosa. L'incidente, secondo quanto ha spiegato la polizia ai media locali, è avvenuto all'interno del tunnel della Karl Lehr Strasse. A un certo punto la ressa si è fatta intollerabile, i giovani hanno cominciato a urlare e a cercare di fuggire, cosa impossibile per la calca. C'era chi, per farsi largo, calpestava i corpi di chi cadeva a terra. Una scaletta laterale, che sembrava offrire una via di fuga, si è trasformata in un inferno: secondo il quotidiano tedesco «Bild» 14 dei 19 giovani deceduti hanno trovato la morte proprio su quei gradini. Altri giovani hanno cercato scampo arrampicandosi su una ripidissima scarpata laterale. Il resto dei partecipanti, ignaro della tragedia, ha continuato a ballare e a festeggiare fino a tarda sera: gli agenti, per evitare ulteriori scene di panico, hanno infatti preferito evitare un'evacuazione totale e immediata (AUDIO: il racconto dall'arena). Un'agenzia di stampa tedesca ha riferito che l'incidente sarebbe avvenuto a seguito di una carica degli stessi agenti che avrebbero cercato di fermare un gruppo di alcune centinaia di persone che cercava di introdursi nell'area del concerto nonostante il divieto dovuto al tentativo delle forze dell'ordine di contingentare gli ingressi per motivi di sicurezza.
Alcuni testimoni citati dalle agenzie di stampa dicono invece che il problema era proprio il tunnel, che con le sue ridotte dimensioni ha fatto da imbuto: «Sempre più gente cercava di entrare - ha detto un giovane 21enne di nome Fabio all'agenzia stampa Dpa -. Eravamo quasi arrivati all'uscita, ma la folla non riusciva ad avanzare. Con la mia fidanzata siamo tornati indietro, riuscivamo a malapena a respirare. Abbiamo dovuto farci largo a gomitate. Abbiamo avvertito la polizia che si poteva scatenare un panico di massa. Questo circa 45 minuti prima dell'incidente» (leggi le altre testimonianze dei giovani italiani). Ma a quanto pare l'allarme è rimasto inascoltato. Sembra tra l'altro che inizialmente si fosse pensato di limitare a 500 mila persone l'accesso all'area principale dello spettacolo, ovvero un terzo del numero di persone confluito nella zona. Lo spazio era stato circondato da una recinzione metallica proprio per limitare il numero degli accessi. Dopo l'incidente sono state aperte tutte le uscite di sicurezza.
SOCCORSI DIFFICOLTOSI - Le squadre di soccorso hanno incontrato enormi difficoltà ad arrivare sul luogo del dramma, proprio a causa dell'enorme assembramento di partecipanti. Un ospedale da campo è stato improvvisato sulla strada che circonda l'area della kermesse dove si sono subito allineate decine di ambulanze. La polizia, mediante alcuni altoparlanti, ha cercato di liberare alcuni settori dell'area invitando le persone a sfollare in direzione della stazione centrale. Ma il deflusso di una così ingente massa di persone è apparso subito problematico e così si è preferito lasciare che la festa continuasse. L'evento è stato organizzato nel sito di una ex acciaieria dismessa a metà degli anni 80 e trasformata in parco pubblico. Secondo molti testimoni, il tunnel di accesso era semplicemente «troppo stretto» per garantire l'afflusso dei partecipanti, risultato superiore alle aspettative. Nel pomeriggio le autorità avevano già deciso di interrompere il traffico ferroviario, poiché i binari erano stati invasi da una moltitudine enorme che si avviava sul luogo del raduno. Il servizio d'ordine previsto dalla polizia era formato da 1.200 agenti, che alla prova dei fatti sono risultati non sufficienti.
Alcuni testimoni citati dalle agenzie di stampa dicono invece che il problema era proprio il tunnel, che con le sue ridotte dimensioni ha fatto da imbuto: «Sempre più gente cercava di entrare - ha detto un giovane 21enne di nome Fabio all'agenzia stampa Dpa -. Eravamo quasi arrivati all'uscita, ma la folla non riusciva ad avanzare. Con la mia fidanzata siamo tornati indietro, riuscivamo a malapena a respirare. Abbiamo dovuto farci largo a gomitate. Abbiamo avvertito la polizia che si poteva scatenare un panico di massa. Questo circa 45 minuti prima dell'incidente» (leggi le altre testimonianze dei giovani italiani). Ma a quanto pare l'allarme è rimasto inascoltato. Sembra tra l'altro che inizialmente si fosse pensato di limitare a 500 mila persone l'accesso all'area principale dello spettacolo, ovvero un terzo del numero di persone confluito nella zona. Lo spazio era stato circondato da una recinzione metallica proprio per limitare il numero degli accessi. Dopo l'incidente sono state aperte tutte le uscite di sicurezza.
SOCCORSI DIFFICOLTOSI - Le squadre di soccorso hanno incontrato enormi difficoltà ad arrivare sul luogo del dramma, proprio a causa dell'enorme assembramento di partecipanti. Un ospedale da campo è stato improvvisato sulla strada che circonda l'area della kermesse dove si sono subito allineate decine di ambulanze. La polizia, mediante alcuni altoparlanti, ha cercato di liberare alcuni settori dell'area invitando le persone a sfollare in direzione della stazione centrale. Ma il deflusso di una così ingente massa di persone è apparso subito problematico e così si è preferito lasciare che la festa continuasse. L'evento è stato organizzato nel sito di una ex acciaieria dismessa a metà degli anni 80 e trasformata in parco pubblico. Secondo molti testimoni, il tunnel di accesso era semplicemente «troppo stretto» per garantire l'afflusso dei partecipanti, risultato superiore alle aspettative. Nel pomeriggio le autorità avevano già deciso di interrompere il traffico ferroviario, poiché i binari erano stati invasi da una moltitudine enorme che si avviava sul luogo del raduno. Il servizio d'ordine previsto dalla polizia era formato da 1.200 agenti, che alla prova dei fatti sono risultati non sufficienti.
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