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black secondo me dovresti cercare di essere più sensibile ogni tanto, perché la volontà di fare terra bruciata verso il prossimo non preparato e non studioso dei processi cognitivi capisco sia tanta, tuttavia ti porta talvolta a travisare il reale senso del post.
per me il mondo si divide in due
Studiosi dei processi cognitivi e Non studiosi dei processi cognitivi
Spostiamo il livello della conversazione dal personale al concetto che vuoi esprimere:
psicologia contemporanea, ottima rivista, per ogni "studio" che citano circa le possibili conseguenze cognitive-emotive non c'è un articolo di riferimento, ad eccezione dei 4 riferimenti bibliografici messi in croce alla fine (di cui solo due di nota, uno dell'apa e un'altro pubblicato su the lancet, su cui comunque non mi pronuncio perchè non li ho letti). E' per questo che ti suggerisco di vagliare le tue fonti e di riflettere bene sul fatto che per pronunciarsi su certi argomenti bisogna avere delle solide basi di riferimento. Ti faccio un esempio:
Guarda il paragrafo sulle conseguenze, cita studi su studi, lasciando in sospeso le citazioni (se ci fai caso si limita a dire "uno studio dice chiaramente che le conseguenze cognitive", poi non ci mostra, casualmente, di che studio si tratti, cose che dovrebbero essere assolutamente bandite da qualsiasi tipo di analisi pseudoscientifica di un problema.
Il "paper" che hai preso, segue una linea di pensiero completamente personale, a tratti condivisibile, arrivando a delle conclusioni basate su premesse altamente opinabili, per quanto cerchi di convincermi che siano "dimostrate" (così non è, non puoi mettermi in biblio 3 riferimenti e pretendere che io creda sulla parola che esista tale studio su tali competenze cognitive).
Ti invito ancora una volta a discutere e batterti esclusivamente per cose che conosci a fondo.
Beh,Black,magari per te certe tesi possono essere opinabili,ma non per questo saranno automaticamente infondate. D'altra parte determinati aspetti sono sotto gli occhi di tutti.E non occorrono chissà che tipo di studi particolari e dettagliati.
Riguardo il fatto che si dovrebbe discutere solo di cose che si conoscono a fondo, ti ricordo che non stiamo scrivendo una tesi di laurea,e che se tutti parlassero solo per le competenze scientifiche specifiche del proprio ambito di studio, si finirebbe col far diventare la realtà, un simposio di docenti universitari. E per fortuna la vita non è un simposio di docenti universitari.
Non sono molto d'accordo con quanto espresso da questo articolo. Purtroppo al momento non ho modo di approfondire le opere citate in bibliografia che parlano della "scomparsa dell'infanzia", quindi mi riferirò solo all'articolo in sé.
L'infanzia come periodo particolare della vita umana, nel modo in cui lo concepiamo noi, è un'acquisizione piuttosto recente della nostra società. Anche la dichiarazione dei diritti del bambino approvata dall'ONU data al 1959. Il terzo articolo parla di "sviluppo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale". Però si dimentica di specificare cosa sia questo sviluppo sano.
Il problema è che, ovviamente, questo concetto di sanità non viene stabilito dai bambini ma dagli adulti. Qual è il pericolo? Che questi adulti riversino tutte le proprie idee sulla pedagogia in questi diritti che dovrebbero invece essere delle linee guida estremamente schematiche, che lascino ai bambini stessi abbastanza spazio da permettere loro un'adeguata libertà di manovra. E queste idee pedagogiche e moraleggianti sono nella maggior parte dei casi esecrabili.
I bambini non sono le creature inermi e indifese che cerchiamo sempre di dipingere. Sono organismi più deboli di noi adulti, ma hanno una capacità di adattarsi infinitamente superiore alla nostra. Chi ha bambini per casa, avrà visto mille volte il bimbo farsi male e girarsi a guardare la mamma, con un'espressione indecisa sul volto. Se la mamma comincia a fare la sceneggiata "Ciruzzo si è fatto male, aaaaaaaaaaahhhhhhh, presto chiamate l'ambulanza, il prete, Bertolaso!" il bambino scoppia in lacrime. Se la mamma lo incoraggia a tirarsi su e gli fa un sorriso, il bimbo rassicurato è contento e riparte in quarta a esplorare.
Questi articoli sono l'equivalente delle madri isteriche. Ma chi se ne frega delle foto con le bambine che si atteggiano da adulte. Cos'è questa maledetta ossessione per i bambini che "non devono bruciare le tappe"? E' solo la paura dei genitori che i figli crescano. I bambini non sono deficienti né fragili, ma i genitori questo non riescono ad accettarlo, devono rimanere i loro puccettini per sempre. E a un livello sovraordinato, tutto questo si inscrive nell'ossessione della nostra società di ritardare sempre le tappe, far studiare i giovani fino a trent'anni, tenerli precari fino a quaranta, perché tanto sei ancora giovane. Ma basta, per la miseria. Bruciare le tappe? Bene, benissimo, perché queste tappe del piffero sono ridicole e demenziali.
Io invece mi trovo d'accordo. Perchè alla fine ciò di cui si parla è una persona non ancora in grado di agire autonomamente. Quelle bambine chi le ha messe lì conciate in quel modo? Gli adulti.Insomma è il mondo degli adulti che adegua a sè e a proprio piacimento quello dei bambini.Se questo ti pare una cosa giusta o positiva, non so che dire.
Io invece mi trovo d'accordo. Perchè alla fine ciò di cui si parla è una persona non ancora in grado di agire autonomamente. Quelle bambine chi le ha messe lì conciate in quel modo? Gli adulti.Insomma è il mondo degli adulti che adegua a sè e a proprio piacimento quello dei bambini.Se questo ti pare una cosa giusta o positiva, non so che dire.
e che devono fare i bimbi si devono autodeterminare? Bisogna lasciarli in mezzo ad una foresta per vedere cosa fanno? Tutti i modi di essere dei bambini saranno per forza in gran parte determinati dal modo in cui vengono trattati dagli adulti, le tappe evolutive si definiscono nell'epoca in cui viviamo, non da un posto lontano in cui i bambini sono come se li immaginano le mamme isteriche.
Io invece mi trovo d'accordo. Perchè alla fine ciò di cui si parla è una persona non ancora in grado di agire autonomamente. Quelle bambine chi le ha messe lì conciate in quel modo?
Le stesse persone che hanno deciso per loro di farle vaccinare o di mandarle a scuola.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Quelli di oggi sono di gran lunga peggiori di quelli delgi anni '90....i videofonini, facebook e la facilità di reperire droga stanno completamente distruggendo la gioventù di oggi....
Negli anni '90 a 15 anni (io nel 90 avevo appunto 15 anni...) si pensava solo a rimorchiare e farsi fare una pippetta se ci si riusciva.
Oggi si pensa a riprendere col cellullare le porcherie che si combinano, già si sniffa a 15 ed addirittura qualcuno tocca già la "roba" a quell'età....le ragazze già fanno sesso orale, anale ed orge.....
La gioventù di oggigiorno è vomitevole nulla in confronto ai tempi miei.
bei tempi i 15 16anni il mondo in mano ai giovani diora è una merda
Le stesse persone che hanno deciso per loro di farle vaccinare o di mandarle a scuola.
Sapevo che qualcuno avrebbe risposto replicando con queste tue identiche parole o meglio quasi.
Ma io credo che ci sia un bel pò di differenza tra fare qualcosa per la salute del proprio figlio o per la sua formazione, e invece utilizzare un bambino per poterne ricavare dei soldi sbattendolo su una rivista. Ci sono scelte che consistono in una guida al fine di salvaguardare la salute e l' educazione di un bambino, altre che non hanno nulla a che vedere con tale scopo, ma sono finalizzate esclusivamente a soddisfare un proprio egoistico piacere e ad usare un figlio come strumento di entrata economica.E mi sembra che siano due cose che non hanno proprio nulla in comune.
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