Originariamente Scritto da ma_75
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cambiamenti generazionali.....
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Ma, ad un certo punto mi ero tradotto tutti i libri in giro di versioni di latino e greco. alle versioni in classe andavo a memoria quasi oramai.
il professore g.i. diceva agli altri "wahh, gaxxxlla, la zampata del leone.....e vuie che cazz sapite, che cazz sapite?"
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Originariamente Scritto da SonGohan Visualizza MessaggioSean tu come la vedi l'Italia tra 50 anni? Come pensi si evolveranno le cose sotto vari punti di vista per esempio composizione demografica, in particolare italiani fannulloni e stranieri che si danno da fare e credono in qualcosa entreranno in conflitto?Se il benessere economico in Italia continuerà i figli degli stranieri diventeranno anche loro italiani fannulloni senza nulla in cui credere o manterranno questa "vitalità" che hanno ora gli immigrati spinti dalla povertà?
Sotto il punto di vista economico invece questo trend continuerà?Mi spiego meglio: continueremo ad essere ricchi come ora e quindi ci saranno sempre giovani italiani benestanti e fannulloni contrapposti a immigrati con voglia di fare? Oppure perderemo le sfide della globalizzazione (per esempio il dover competere con paesi come la Cina che producono quello che produciamo noi ma con lavoratori sottopagati) e diventeremo più poveri e per via di questa ritrovata povertà avremo di nuovo giovani italiani disposti a fare i lavori umili con condizioni peggiori (e quindi si interromperrano i flussi migratori verso l'Italia perché diventata più povera)?
Uno, Brzezinski (Zbigniew Brzezinski - Wikipedia), va a cogliere proprio il punto:
For the first time in history almost all of humanity is politically activated, politically conscious and politically interactive. Global activism is generating a surge in the quest for cultural respect and economic opportunity in a world scarred by memories of colonial or imperial domination.
It is no overstatement to assert that now in the 21st century the population of much of the developing world is politically stirring and in many places seething with unrest. It is a population acutely conscious of social injustice to an unprecedented degree, and often resentful of its perceived lack of political dignity. The nearly universal access to radio, television and increasingly the Internet is creating a community of shared perceptions and envy that can be galvanized and channeled by demagogic political or religious passions. These energies transcend sovereign borders and pose a challenge both to existing states as well as to the existing global hierarchy, on top of which America still perches.
The youth of the Third World are particularly restless and resentful. The demographic revolution they embody is thus a political time-bomb, as well. With the exception of Europe, Japan and America, the rapidly expanding demographic bulge in the 25-year-old-and-under age bracket is creating a huge mass of impatient young people. Their minds have been stirred by sounds and images that emanate from afar and which intensify their disaffection with what is at hand. Their potential revolutionary spearhead is likely to emerge from among the scores of millions of students concentrated in the often intellectually dubious "tertiary level" educational institutions of developing countries. Depending on the definition of the tertiary educational level, there are currently worldwide between 80 and 130 million "college" students. Typically originating from the socially insecure lower middle class and inflamed by a sense of social outrage, these millions of students are revolutionaries-in-waiting, already semi-mobilized in large congregations, connected by the Internet and pre-positioned for a replay on a larger scale of what transpired years earlier in Mexico City or in Tiananmen Square. Their physical energy and emotional frustration is just waiting to be triggered by a cause, or a faith, or a hatred
Il resto continua qui: The Global Political Awakening and the New World Order
Quanto Brzezinski dice per l'America vale ovviamente per l'Europa e per l'Italia.
"Viviamo in un epoca in cui il genere umano in senso lato sta diventando politicamente attivo e cosciente". "Oggi vaste zone del mondo non sono politicamente neutralizzate come è stato sempre nella storia".
"Politicamente attivo e cosciente", ma non qui da noi, dove si ritiene che mettersi sotto ad una bandiera, ad un partito, ad una religione, "appartenere" ad una idea sia deleterio e foriero di scontri (non accorgendosi di stare fotografando i giovani, lo ha detto proprio un giovane qua, Dorian...).
In occidente li si vorrebbe proprio così, disinnescati, mentre alle frontiere premono giovani masse non più neutralizzate.
Questo allarma i governi occidentali.
Cosa accadrà, mi chiedi...Innanzitutto noi non siamo disposti a cedere la nostra ricchezza (a ridistribuirla dunque) e qui cade l'ipotesi della assimilazione di queste masse, che verranno sempre tenute ai margini del salotto buono dove soli vogliamo installati i nostri figli (spesso quei caproni che qua abbiamo descritto).
L'Europa invecchia ed il mondo che preme fa figli e reclama un ruolo alla pari:
E' chiaro che con queste premesse si arriverà ad uno scontro perchè nelle generazioni di stranieri monta un formidabile collante politico:
L'odio per l'occidente e per tutto ciò che rappresenta, disvalori compresi.
Entro i prossimi cinquanta anni è con questa realtà che dovremo fare i conti, e sarà la capacità di assumerne tutta la portata - conseguenze comprese - che farà la differenza.
Per questo è necessario che i ragazzi siano culturalmente e spiritualmente preparati, in una società che però offre nulla di tutto questo.
Se così resterà perderemo, con la pancia piena ed il telecomando in mano.
Mi affascina il richiamo che fai alla ritrovata povertà e dunque al rinnovato spirito di sacrificio.
La crisi economica è un dato acclarato. La globalizzazione, lungi dall'averci portato ricchezza, ha solo aperto ai nostri industriali nuove realtà di mercato sottocosto, con le quali noi non siamo, a livello di manodopera, competitivi:
Dunque si delocalizza, si va dall'operaio cinese in Cina che costa poco mentre i nostri stanno tutti a prendere la laurea, non interessandosi a questi processi che decidono del loro futuro.
Non c'è assolutamente una interpretazione ed una visione della realtà e delle sue effettive ricadute (la presa di coscienza politica è diventata pressochè inesistente). L'importante è che si esca il sabato sera.
Bisognerebbe riportare a forza i nostri giovani alla terra; all'apprendere un mestiere; ad interessarsi di politica e a chiedere, nello scegliere chi li governi, che il lavoro lo lasci qui, per quelle nostre mani disposte a lavorare.
Bisogna rieducarci a vivere.
Il lavoro fa capire l'importanza del salario. Ti rende una dignità. Ti crea una coscienza politica, perchè capisci che hai dei diritti proprio in virtù di quel tuo sudore. E sei disposto a lottare per quei diritti. Ti sei fornito non di parole e parolai, ma del carattere.
E' una "facoltà universitaria" che noi abbiamo totalmente delegato ad altri per una fuga universale verso il pezzo di carta, e che ha reso noi oggi i veri appartenenti al terzo mondo, quello che un tempo era la parte della terra ignorante; senza prospettive; politicamente neutralizzata, nell'augurio, tanto simile al bacio di Giuda stampato sulla bocca dell'occidente, di un Brzezinski e di chi ci governa, la gerentocrazia inamovibile che vuole solo tanti bravi giovani mansueti agnellini attorno.Last edited by Sean; 11-07-2010, 21:20:37....ma di noi
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«nessun vincolo univa questi morti
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggioma sul serio non ti pronunci mai? ti immaginavo proprio così
Non sono di quelli che ti mette un brutto voto perchè la pensi diversamente da lui.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza MessaggioMa, ad un certo punto mi ero tradotto tutti i libri in giro di versioni di latino e greco. alle versioni in classe andavo a memoria quasi oramai.
il professore g.i. diceva agli altri "wahh, gaxxxlla, la zampata del leone.....e vuie che cazz sapite, che cazz sapite?"In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioBisognerebbe riportare a forza i nostri giovani alla terra; all'apprendere un mestiere; ad interessarsi di politica e a chiedere, nello scegliere chi li governi, che il lavoro lo lasci qui, per quelle nostre mani disposte a lavorare.
Bisogna rieducarci a vivere.
Ma quello a cui non riesco a darmi una risposta è se si possa in qualche modo insegnare alla gente i valori perduti senza per forza passare attraverso un'impoverimento della nazione.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioAssolutamente. Gli alunni sanno che, specie in un tema, possono esporre qualunque opinione, per quanto politicamente scorretta. Dico sempre che l'importante è saper argomentare a sostegno di quell'idea, qualunque essa sia.
Non sono di quelli che ti mette un brutto voto perchè la pensi diversamente da lui.- Climber
- ex Istruttore
- ex P.Trainer AFFWA
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Originariamente Scritto da SonGohan Visualizza MessaggioTutto giusto quello che si dovrebbe fare. Ma come si fa a metterlo in pratica? Da dove si inizia? Finchè la pancia è piena penso che nessuno sarà mai disposto ad imparare lo spirito di sacrificio e nessuno avrà voglia di insegnarlo. Ci ho pensato su parecchie volte e l'unica conclusione a cui sono giunto è che ci voglia un evento catastrofico (es. una grande crisi/depressione economica o una guerra) per riportare la popolazione a una ritrovata povertà in modo che sia d'obbligo imparare a darsi da fare.
Ma quello a cui non riesco a darmi una risposta è se si possa in qualche modo insegnare alla gente i valori perduti senza per forza passare attraverso un'impoverimento della nazione.
ma perchè?
si è combattutto in passato, perchè ci si trovava in condizione di disagio e si voleva cambiare la situazione, e adesso si vuole tornare indietro per ritornare a combattere per i vecchi valori?
ma allora i valori sono quelli per cui si è combattuto, o lo stare in uno stato perenne di sofferenza e il combattere?
i valori sono quelli per cui si è versato sangue, e che oggi tutti abbiamo, o il versare sangue e il patire la fame e stare in una condizione di degrado e ingiustizia? oggi si vuole tornare indietro cancellando ciò che è stato guadagnato combattendo.
meglio una crisi economica o una guerra del fatto che la 15enne voglia fare la velina? ammazza....
inutile parlare di essere pronti a invasioni, spirito guerriero del popolo etc...questo poteva valere quando le guerre le combattevano gli uomini, non oggi che se va soft si usano i missili.
semmai ci sarà una guerra di grandi dimensioni tra mondo povero e mondo occidentale, sarà più importante per vincere non essere in crisi economica piuttosto che non essere dei bamboccioni senza combattività.
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiospero che sean mi perdoni, ma qui devo rispondere.
ma perchè?
si è combattutto in passato, perchè ci si trovava in condizione di disagio e si voleva cambiare la situazione, e adesso si vuole tornare indietro per ritornare a combattere per i vecchi valori?
ma allora i valori sono quelli per cui si è combattuto, o lo stare in uno stato perenne di sofferenza e il combattere?
i valori sono quelli per cui si è versato sangue, e che oggi tutti abbiamo, o il versare sangue e il patire la fame e stare in una condizione di degrado e ingiustizia? oggi si vuole tornare indietro cancellando ciò che è stato guadagnato combattendo.
meglio una crisi economica o una guerra del fatto che la 15enne voglia fare la velina? ammazza....
inutile parlare di essere pronti a invasioni, spirito guerriero del popolo etc...questo poteva valere quando le guerre le combattevano gli uomini, non oggi che se va soft si usano i missili.
semmai ci sarà una guerra di grandi dimensioni tra mondo povero e mondo occidentale, sarà più importante per vincere non essere in crisi economica piuttosto che non essere dei bamboccioni senza combattività.
Se leggi bene l'analisi di quell'americano ti spiega come i confini degli stati, in realtà, non sono più.
Si combatte ora per gruppi etnici e/o religiosi, in maniera transnazionale:
Questa è la nuova frontiera.
A Gohan dico che ogni salto di civiltà si è sempre realizzato sotto alla spinta di una crisi.
Questo nostro mondo, comunque la si pensi, non è eterno.
Lo crediamo noi perchè ci stiamo calati in mezzo.Last edited by Sean; 11-07-2010, 22:14:25....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiospero che sean mi perdoni, ma qui devo rispondere.
ma perchè?
si è combattutto in passato, perchè ci si trovava in condizione di disagio e si voleva cambiare la situazione, e adesso si vuole tornare indietro per ritornare a combattere per i vecchi valori?
ma allora i valori sono quelli per cui si è combattuto, o lo stare in uno stato perenne di sofferenza e il combattere?
i valori sono quelli per cui si è versato sangue, e che oggi tutti abbiamo, o il versare sangue e il patire la fame e stare in una condizione di degrado e ingiustizia? oggi si vuole tornare indietro cancellando ciò che è stato guadagnato combattendo.
meglio una crisi economica o una guerra del fatto che la 15enne voglia fare la velina? ammazza....
inutile parlare di essere pronti a invasioni, spirito guerriero del popolo etc...questo poteva valere quando le guerre le combattevano gli uomini, non oggi che se va soft si usano i missili.
semmai ci sarà una guerra di grandi dimensioni tra mondo povero e mondo occidentale, sarà più importante per vincere non essere in crisi economica piuttosto che non essere dei bamboccioni senza combattività.
Non sto cercando di capire se sia meglio una società con dei "forti valori morali e voglia di lavorare" piuttosto che una società "decadente con ragazzi fannulloni". Non voglio dare giudizi morali anche perchè non sono la persona più adatta. Sono solo curioso di capire come le cose si evolvono e si elvoveranno. Quello che ho notato è che la ricchezza ha fatto perdere valori che prima c'erano, non è un giudizio è un dato di fatto.
La mia domanda (o se preferisci **** mentale) è se sia possibile ritornare ad avere forti valori molari e voglia di lavorare SENZA passare attraverso fenomeni di impoverimento della popolazione (perchè è ovvio e scontato che in povertà la voglia di lavorare ritorni, ma sena povertà c'è modo per insegnarla ai giovani?).
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Originariamente Scritto da SonGohan Visualizza Messaggio
Ma quello a cui non riesco a darmi una risposta è se si possa in qualche modo insegnare alla gente i valori perduti senza per forza passare attraverso un'impoverimento della nazione.
No, non è detto che si debba passare per forza attraverso un impoverimento.
E' certo però che si deve passare attraverso un salto che rappresenti una discontinuità rispetto al sistema operante oggi.
Nel sistema si perdura solo lo stato presente. Nel sistema si fa di tutto per conservare, dobbiamo tenerlo sempre presente....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
A Gohan dico che ogni salto di civiltà si è sempre realizzato sotto alla spinta di una crisi.
Questo nostro mondo, comunque la si pensi, non è eterno.
Lo crediamo noi perchè ci stiamo calati in mezzo.
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggiospero che sean mi perdoni, ma qui devo rispondere.
ma perchè?
si è combattutto in passato, perchè ci si trovava in condizione di disagio e si voleva cambiare la situazione, e adesso si vuole tornare indietro per ritornare a combattere per i vecchi valori?
ma allora i valori sono quelli per cui si è combattuto, o lo stare in uno stato perenne di sofferenza e il combattere?
i valori sono quelli per cui si è versato sangue, e che oggi tutti abbiamo, o il versare sangue e il patire la fame e stare in una condizione di degrado e ingiustizia? oggi si vuole tornare indietro cancellando ciò che è stato guadagnato combattendo.
meglio una crisi economica o una guerra del fatto che la 15enne voglia fare la velina? ammazza....
inutile parlare di essere pronti a invasioni, spirito guerriero del popolo etc...questo poteva valere quando le guerre le combattevano gli uomini, non oggi che se va soft si usano i missili.
semmai ci sarà una guerra di grandi dimensioni tra mondo povero e mondo occidentale, sarà più importante per vincere non essere in crisi economica piuttosto che non essere dei bamboccioni senza combattività.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSi è combattuto sempre, salvo brevi pause. E l'epoca in cui viviamo oggi è, appunto, una di queste brevi pause. A noi sembra lunga solo per il metro temporale della quotidianità che utilizziamo per misurarla. Se ci pensiamo bene sono passati 65 anni da uno dei confliti più distruttivi della storia mondiale, 20 dalla fine di una pace fredda e solo 9 anni fa eravamo in preda alla psicosi della guerra diffusa, del terrorista dietro l'angolo. Questo per dire che la pace che dovrebbe essere il plus dell'epoca in cui viviamo è effimera. E se ci fosse oggi una vera guerra da affrontare, Dio mi impedisca di vedere frotte di emo che difendono le nostre frontiere....ma di noi
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