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In Finlandia da oggi la banda larga è un diritto

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    #31
    Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
    Si ma se fai questo appunto allora bisogna dirla tutta

    La Finlandia come estensione è superiore all'Italia (è più grande, c'è poco da fare) e gran parte del territorio è ghiacciato, pressochè deserto, inabitato o scarsamente popolato. Il governo finlandese ha decretato per legge che tutti i cittadini finlandesi devono avere accesso alla banda larga, non importa chi tu sia o dove tu abiti, puoi anche essere vicino di casa di Babbo Natale in Lapponia, abitare al confine con la Norvegia oppure ad un passo dal circolo polare artico... avrai sempre diritto alla banda larga, le compagnie telefoniche sono obbligate a fornire questo servizio, a tutti.

    C'è da dire che già adesso le famiglie che non dispongono di banda larga sono appena 4000 quindi, legge o non legge, già erano attrezzati da molto tempo ma comunque anche loro riceveranno il loro caro mbps garantito.

    Per di più la banda garantita per legge sarà 2 mega entro il 2012 e ben 100 mega entro il 2015... 100 megabit, una connessione che ti permette di vedere i bluray in streaming, l'avranno anche quelli che vivono da eremiti in mezzo ai ghiacci.

    Qui invece le connessioni non solo sono lente, spesso velocità da 56k spacciate per adsl ma la banda non te la garantisce nessuno (tranne qualche provider che si fa pagare a peso d'oro) e non soltanto nei paesini di montagna sperduti (dove a volte neanche arriva il telefono) ma anche nelle grandi città. Io vivo a Palermo, 5° città più grande d'Italia per popolazione... a me arriva a stento una 7 mega e i miei amici me la invidiano pure visto che al massimo a loro arrivano 3-4 mega quando il segnale è buono.

    Buona parte della popolazione italica è in constante lotta telefonica con i call center degli operatori telefonici.... per non parlare dell'odissea che devi patire se decidi di cambiare gestore (pazzo!)
    non posso che quotare

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      #32
      Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
      pensi che in scandinavia non lo facciano? Sono paesi "pirati" informatici per eccellenza, scaricano di tutto e di più, non credere
      Ma il problema sta tutto nel "solo". Di per se nel usare facebook o scaricare film non ci vedo ovviamente nulla di male.
      Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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        #33
        Beh ma quella è questione di cultura, non a caso qui in Italia internet viene visto ancora come un bene accessorio, non necessario. Lì in Scandinavia invece sanno bene che con Internet efficiente e, soprattutto, usato come si deve riesci a migliorare di molto anche i servizi offerti ai cittadini oltre ad eccellere nel settore dell'IT. Parlo di telecomunicazioni ma anche servizi bancari, postali, previdenziali e persino sanitari.

        Anche se bisogna riconoscere che nei paesi nordeuropei è di gran moda passare gran parte del proprio tempo a videogiocare ai cosiddetti mmorpg spesso in compagnia dei propri compagni di scuola/lavoro... pratica che in Italia non ha preso grandissimo piede (ma qui c'è la "piaga" di facebook come hai fatto notare )
        Originariamente Scritto da leonardoS
        dio santo, ma che cavolo ci sei venuto a fare in sto forum?
        Originariamente Scritto da Dropkick
        ho digitato pumping iron so google e mi è uscito il diario di gandhi e da lì ho deciso di approfondire

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          #34
          Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
          Si ma se fai questo appunto allora bisogna dirla tutta

          La Finlandia come estensione è superiore all'Italia (è più grande, c'è poco da fare) e gran parte del territorio è ghiacciato, pressochè deserto, inabitato o scarsamente popolato. Il governo finlandese ha decretato per legge che tutti i cittadini finlandesi devono avere accesso alla banda larga, non importa chi tu sia o dove tu abiti, puoi anche essere vicino di casa di Babbo Natale in Lapponia, abitare al confine con la Norvegia oppure ad un passo dal circolo polare artico... avrai sempre diritto alla banda larga, le compagnie telefoniche sono obbligate a fornire questo servizio, a tutti.

          C'è da dire che già adesso le famiglie che non dispongono di banda larga sono appena 4000 quindi, legge o non legge, già erano attrezzati da molto tempo ma comunque anche loro riceveranno il loro caro mbps garantito.

          Per di più la banda garantita per legge sarà 2 mega entro il 2012 e ben 100 mega entro il 2015... 100 megabit, una connessione che ti permette di vedere i bluray in streaming, l'avranno anche quelli che vivono da eremiti in mezzo ai ghiacci.

          Qui invece le connessioni non solo sono lente, spesso velocità da 56k spacciate per adsl ma la banda non te la garantisce nessuno (tranne qualche provider che si fa pagare a peso d'oro) e non soltanto nei paesini di montagna sperduti (dove a volte neanche arriva il telefono) ma anche nelle grandi città. Io vivo a Palermo, 5° città più grande d'Italia per popolazione... a me arriva a stento una 7 mega e i miei amici me la invidiano pure visto che al massimo a loro arrivano 3-4 mega quando il segnale è buono.

          Buona parte della popolazione italica è in constante lotta telefonica con i call center degli operatori telefonici.... per non parlare dell'odissea che devi patire se decidi di cambiare gestore (pazzo!)
          E questo cosa c'entra con quello che ho scritto io

          Dicevo semplicemente che un conto è garantire la banda larga a 5 milioni di persone, un conto a 60 in costante aumento
          Mi sembra semplice capire che la spesa per 5 milioni sia molto meno onerosa che per 60.
          Inoltre con tutti i problemi di questo paese (mafia, corruzione,nepotismo,crisi,licenziamenti,governi marci,...) credo che l'ADSL sociale sia l'ultimo dei problemi a cui porre mano.

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            #35
            Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
            E questo cosa c'entra con quello che ho scritto io

            Dicevo semplicemente che un conto è garantire la banda larga a 5 milioni di persone, un conto a 60 in costante aumento

            Mi sembra semplice capire che la spesa per 5 milioni sia molto meno onerosa che per 60.
            Inoltre con tutti i problemi di questo paese (mafia, corruzione,nepotismo,crisi,licenziamenti,governi marci,...) credo che l'ADSL sociale sia l'ultimo dei problemi a cui porre mano.
            Si ma il discorso non lo devi fare su persona singola o nucleo familiare perchè non è che ci sia una centralina telefonica per famiglia, va a zone, quindi al masimo lo si potrebbe fare per densità di popolazione.

            Non c'entra se sono 5 o 60 milioni ma il territorio che devi coprire. Qui l'adsl a volte non arriva neanche nei grandi condomini in centro città di una metropoli.

            Sulle priorità siamo ovviamente daccordo, ma tanto neanche le priorità vengono rispettate in questo paese quindi se mi dessero la banda larga garantita per legge non farei certo lo schizzinoso...
            Originariamente Scritto da leonardoS
            dio santo, ma che cavolo ci sei venuto a fare in sto forum?
            Originariamente Scritto da Dropkick
            ho digitato pumping iron so google e mi è uscito il diario di gandhi e da lì ho deciso di approfondire

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              #36
              larry a dire il vero è scandaloso che questo servizio non sia presente in un paese che conta 60 milioni di persone, e che quindi la banda larga ha un senso, piuttosto che in un paese di 5 milioni di persone che possono farne tranquillamente a meno.
              Originariamente Scritto da modgallagher
              gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
              " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                #37
                Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
                E questo cosa c'entra con quello che ho scritto io

                Dicevo semplicemente che un conto è garantire la banda larga a 5 milioni di persone, un conto a 60 in costante aumento
                Mi sembra semplice capire che la spesa per 5 milioni sia molto meno onerosa che per 60.
                Inoltre con tutti i problemi di questo paese (mafia, corruzione,nepotismo,crisi,licenziamenti,governi marci,...) credo che l'ADSL sociale sia l'ultimo dei problemi a cui porre mano.
                larry ciò che dici è vero ma in un paese dove i media sono controllati da una sola persona l'avere una rete, efficente e veloce, può essere molto importante...siamo ultimi in europa se non sbaglio, moltissimi non posseggono nemmeno un computer..

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                  #38
                  la cosa avvilente è quando "noleggi" film in inglese e becchi dei seed bulgari/rumeni/polacchi/portoghesi che ti uppano a 400kb/sec da soli... ti fa sentire davvero una merda coi tuoi 50 kb/sec di up totale
                  Originariamente Scritto da leonardoS
                  dio santo, ma che cavolo ci sei venuto a fare in sto forum?
                  Originariamente Scritto da Dropkick
                  ho digitato pumping iron so google e mi è uscito il diario di gandhi e da lì ho deciso di approfondire

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                    #39
                    Che volete che vi dica, avete ragione in fondo...anche a me con fastweb farebbe comunque comodo qualche punto in più di velocità, tuttavia secondo me non è nelle priorità di questo paese una cosa simile e, che io sappia, nemmeno degli altri "big" dell'Occidente

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                      #40
                      beh ma io sto bene in italia... in fondo... per venire a riparare un filo del telefono tra un palo e l'altro c'hanno messo 3 settimane... io son contento così
                      Originariamente Scritto da _vale_
                      io tromberei sempre
                      Originariamente Scritto da L'EQUINO
                      fra pompini e sigarette avrà un'alito di merda
                      "Abs on a skinny guy is like a fat bitch with big tits- it doesn't count."

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                        #41
                        Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
                        Che volete che vi dica, avete ragione in fondo...anche a me con fastweb farebbe comunque comodo qualche punto in più di velocità, tuttavia secondo me non è nelle priorità di questo paese una cosa simile e, che io sappia, nemmeno degli altri "big" dell'Occidente
                        La Gran Bretagna sta facendo lo stesso, credo 2 mega garantiti entro la fine dell'anno prossimo... o una cosa simile

                        cmq è chiaro che non è una priorità, a noi mancano le fondamenta del welfare
                        Originariamente Scritto da leonardoS
                        dio santo, ma che cavolo ci sei venuto a fare in sto forum?
                        Originariamente Scritto da Dropkick
                        ho digitato pumping iron so google e mi è uscito il diario di gandhi e da lì ho deciso di approfondire

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                          #42
                          Non è un paese per Internet. In cinque anni dieci leggi contro la Rete

                          Proposte che puntano ad equiparare i blog ai giornali. Il decreto che ha strozzato la diffusione delle connessioni nel nostro paese. Il disegno di legge che voleva punire con 12 anni di carcere a chi “incita alla violenza” su Internet. Non ultima, la proposta (ancora sul piatto) di una multa fino a 12mila euro per i blog che non pubblicano rettifiche così come sono obbligate a fare le testate giornalistiche.

                          Sono in tutto dieci, e in soli cinque anni, le leggi e proposte di legge italiane contro Internet. Per ora (quasi) nessuna di questa è passata, ma un’attività tanto intensa è simbolo di una volontà politica chiara: la rete, strumento del futuro, è luogo sconosciuto alla classe politica; Internet, in quanto spazio di libertà, è temuto da politici di ogni colore.

                          Nel giorno della protesta italiana contro il bavaglio, su ilfattoquotidiano.it abbiamo deciso di ripercorrere tutte le leggi e proposte di legge italiane che in questi anni hanno messo nel mirino Internet.

                          1) DECRETO PISANU (luglio 2005)
                          Nel Decreto Pisanu è contenuta la prima norma anti-Internet, quella che finora ha avuto gli effetti più duraturi e catastrofici. All’indomani degli attentati nella metropolitana di Londra del luglio 2005, il governo Berlusconi appena sconfitto alle regionali approvò un pacchetto anti-terrorismo che portava la firma dell’allora ministro dell’interno Beppe Pisanu. Il decreto, oltre a misure contro le libertà personali il linea con “la lotta al terrorismo”, introdusse anche una norma sulle “comunicazioni digitali” unica nei paesi democratici.

                          La Pisanu dispone che ogni comunicazione online deve essere tracciabile al fine di scovare eventuali terroristi. A cinque anni di distanza nessun Bin Laden è stato arrestato ma intanto nelle strade delle nostre città non sono disponibili connessioni, sia pubbliche che private, liberamente accessibili.
                          Facciamo un esempio. In quasi tutti i bar d’Europa e d’America, così come nei parchi pubblici, nelle stazioni e negli areoporti, è pressocchè sempre disponibile una connessione a Internet offerta dai gestori degli esercizi, da aziende private o da enti pubblici. In Italia, invece, se prendiamo un treno, aspettiamo in areoporto, ci sediamo su una panchina in piazza, troviamo solo reti protette. Se andiamo fare colazione in un qualsiasi bar, non solo non troviamo alcuna rete alle quali collegarci, ma neanche un computer scalcinato dove controllare la posta elettronica. Il nostro barista, infatti, per farci navigare, dovrebbe:

                          a) Chiedere un’autorizzazione alla questura;
                          b) Chiedere ad ogni cliente che vuole accedere a Internet un documento di identità e registrarne i dati anagrafici;
                          c) Acquistare ed aggiornare un software complesso e costoso che registria ogni operazione su Internet dei clienti;
                          d) Conservare per due anni un archivio con i dati delle navigazioni avvenute sui computer.

                          Ogni navigazione, appunto, deve essere tracciabile. Perciò molti operatori commerciali o pubblici, grandi e piccoli, in questi anni hanno preferito non offrire un servizio di Wi-Fi gratuito piuttosto che rimanere sciacciati dalla burocrazia e da costi aggiuntivi. Paradossalmente qualche progetto pubblico è riuscito ad eludere questa norma, come ha fatto la provincia di Roma che per i collegamenti a “Roma Wireless” permette di navigare associando il proprio indirizzo Ip temporaneo alla Sim del cellulare (alla quale a sua volta è associato il nostro documento di identità).
                          Il risultato del Decreto Pisanu è sotto gli occhi di tutti: in Italia ci sono pochissime connessioni Wi-Fi e i cittadini che hanno bisogno di Internet per strada possono solo contare su eventuali smart-phone (a pagamento). Non a caso il presidente Agcom Corrado Calabrò ha dichiarato solo qualche giorno fa che la rete dati “mobile” è prossima al collasso.
                          Il Decreto, che doveva rimanere in vigore solo un anno (e che successivamente è stato disconosciuto dallo stesso Pisanu) è arrivato fino a noi con proroghe annuali (nei cosiddetti “decreti milleproroghe”) e questo senza alcun dibattito pubblico riguardo la sua utilità e nonostante numerose campagne per la sua abolizione da parte della blogsfera.

                          2) LEGGE FRANCO-LEVI (ottobre 2007)
                          Il primo disegno di legge contro i blog e siti Internet arriva invece con il governo Prodi nell’ottobre 2007 per mano dell’allora sottosegretario alla presidenza del consiglio Ricardo Franco-Levi. L’obiettivo è lo stesso che si dimostrerà essere una vera e propria ossessione per la classe politica: equiparare blog e siti Internet a testate giornalistiche. La Franco-Levi in particolare punta a ridefinire le caratteristiche di “mezzo di informazione”, “prodotto editoriale” e “attività editoriale”. Con la Franco-Levi “prodotto editoriale” diventerebbe “qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siail mezzo con il quale esso viene diffuso”. Con questa ampia definizione siti di news, pagine Facebook, blog, forum, social network sarebbero ricaduti nella tipologia di “prodotto editoriale”. Tutti avrebbero dovuto iscriversi ad un apposito registro di “operatori della comunicazione”, nominare un direttore di testata e adempiere agli obblighi di legge.
                          La proposta osteggiata dalla websfera e da alcuni esponenti politici (tra questi qualcuno che precedentemente l’aveva firmata) venne sbeffeggiata anche dalla stampa estera: nel Regno Unito The Times parlò di “Un assalto geriatrico ai blogger italiani”. Viste le polemiche, la legge venne poi accantonata.

                          3) COMMA PECORELLA (settembre 2009)
                          Anche Gaetano Pecorella, negli anni settanta militante di Potere Operaio e poi diventato legale di Silvio Berlusconi, ha dato il suo contributo alla legislazione anti-Internet. Nel settembre 2009 Pecorella presentò alla commissione giustizia della Camera un comma all’articolo 1 della legge sulla stampa risalente al 1948. Così come la Franco-Levi obiettivo dell’uomo di fiducia di Berlusconi era applicare l’intera disciplina sulla stampa anche “ai siti Internet aventi natura editoriale”. La proposta non è mai giunta al dibattito parlamentare.

                          4) LEGGE BARBARESCHI (gennaio 2009)
                          Luca Barbareschi, il deputato-attore-produttore (scoperto a copiare nella sua trasmissione su La7 le battute di Spinoza.itsenza citare la fonte) è paradossalmente autore di una legge per la ferrea tutela del diritto d’autore su Internet. “Disposizioni concernenti la diffusione telematica delle opere dell’ingegno” questo il titolo della sua proposta. L’obiettivo era quello di portare anche in Italia la dottrina Sarkozy che punta a coinvolgere i provider (che per la direttiva europea sul commercio elettronico sono tenuti alla neutralità) nella repressione delle pirateria online. Nella visione del deputato Pdl, la Siae avrebbe dovuto avere un ruolo primario nell’indicare ai fornitori di servizi quali contenuti oscurare o rendere inaccessibili. La legge per ora non ha avuto fortuna.

                          5) EMENDAMENTO D’ALIA (febbraio 2009)
                          Giampiero D’Alia, senatore da Messina pressoché sconosciuto alle cronache politiche, è invece noto per il famigerato emendamento al Pacchetto Sicurezza che porta il suo nome. L’emendamento intendeva conseguire la “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Il progetto di D’Alia era quello di affidare al ministero dell’Interno (e non alla magistratura) il compito di valutare ipotesi di “apologia di reato” o “istigazione a delinquere” commesse via Internet, e dava facoltà allo stesso ministro di chiudere d’imperio siti web ritenuti pericolosi. Il tema naturalmente risultatava molto scivoloso e si prestava facilmente ad abusi. IlFattoQuotidiano.it, per esempio, ha annunciato “disobbedienza civile” se dovesse passare la Legge Bavaglio. Con l’emendamento D’Alia il Ministero dell’Interno avrebbe potuto chiudere il nostro sito con una semplice comunicazione. Dopo un’ennesima alzata di scudi della Rete e di una parte della politica, l’emendamento D’Alia venne abrogato da un contro-emendamento del senatore del Pdl Roberto Cassinelli.

                          6) LEGGE CARLUCCI (febbraio 2009)
                          Anche l’onorevole Gabriella Carlucci, passata dalla conduzione di Portobello agli scranni di Forza Italia, ha voluto presentare la sua proposta contro la rete. L’ex show-girl intendeva trasformare Internet in un “territorio della libertà dei diritti e dei doveri”. E per fare questo aveva approntato delle norme con le quali si intendeva abolire “l’anonimato su Internet”, imporre ancora una volta “tutte le norme relative alla Stampa” alla Rete, e introdurre forme di responsabilità dei fornitori di servizi nel controllo dei contenuti pubblicati dagli utenti. La legge è ancora oggi a prendere polvere in parlamento.

                          7) PROPOSTA LAURO (gennaio 2010)
                          Dopo l’aggressione dello psicolabile Massimo Tartaglia a Silvio Berlusconi in Piazza Duomo nello scorso dicembre, la politica italiana si scatenò in una vera e propria campagna di odio nei confronti di Internet. Il presidente del Senato Renato Schifani dichiarò: “Facebook è più pericoloso dei gruppi degli anni settanta” e le televisioni del premier si scatenarono: “Bisogna chiudere questi siti come Facebook” urlò Barbara D’Urso nella sua trasmissione del pomeriggio. Un campagna d’odio forse non casuale: proprio una settimana prima dell’aggressione, a Roma si era svolto il partecipatissimo No Berlusconi Day nato proprio su Facebook.
                          In quei giorni il senatore Pdl Raffaele Lauro prese la palla al balzo: insieme ad altri colleghi presentò una proposta di legge che aveva l’obiettivo di rivedere il codice penale e “portare da 3 a 12” gli anni di carcere “per chi avvalendosi di mezzi di comunicazione telematica incita a delinquere”. Passata l’emozione del momento, la proposta è ora in sonno alla commissione Giustizia del Senato.

                          DECRETO ROMANI (gennaio 2010)
                          Anche a web-tv e i video-blog si è provato a mettere i bastoni tra le ruote. Il decreto Romani, ha denunciato l’opposizione, doveva solo recepire una direttiva europea me “è stato trasformato dal governo in una riforma radicale della nostra normativa sui media” e senza alcun passaggio parlamentare. Il Romani, in una prima versione, tendeva ad equiparare tutti i siti che trasmettono contenuti video a dei canali televisivi, penalizzando così anche le dirette streaming. Dopo l’ennesima mobilitazione (60 blogger si ritrovarono scalzi davanti all’ambasciata americana a Roma chiedendo a Obama: “Presidente, aiuti Internet in Italia“), il decreto è stato modificato: sono stati esclusi da tali obblighi: “siti Internet tradizionali come i blog, i motori di ricerca, versioni elettroniche di quotidiani e riviste, giochi online” e comunque tutti i servizi che “non risultano in concorrenza con la radiodiffusione televisiva”. Nonostante ciò, secondo alcuni blogger, questioni di carattere interpretativo potrebbero causare dei problemi a chi fa informazione video su Internet.

                          9) CODICE MARONI (dicembre 2009 – in corso)
                          Oltre alla già citata proposta Lauro, la vicenda di piazza Duomo ha lasciato un’altra scia velenosa. All’indomani dell’aggressione di Tartaglia, il ministro Maroni (lo stesso ministro “pirata” che si era conquistato le simpatia della rete perché ha più volte ammesso di “scaricare musica da Internet”) si dichiarò pronto a varare un decreto governativo per fermare la violenza sul web. Obiettivo dell’esecutivo sembrava lo stesso del vecchio emendamento D’Alia: dare al governo il potere di chiudere siti Internet ritenuti “pericoli” o “incitanti all’odio”. Dopo l’ennesima levata di scudi del mondo della rete e di buona parte dell’opposizione, Maroni ha poi virato verso un “codice di auto-regolamentazione” da far sottoscrivere ai provider e fornitori dei servizi. I provider che sottoscrivono il codice dovrebbero impegnarsi in prima persona a minacciare via mail gli utenti avvertendoli eventualmente che un contenuto da loro pubblicato potrebbe risultare “malevolo” o “inopportuno” (in base a quanto stabilito dal codice stesso). Gli utenti sarebbero quindi invitati a provvedere alla rimozione, altrimenti il contenuto potrebbe essere rimosso dal provider o segnalato alle autorità competenti. Dopo la denuncia del Fatto Quotidiano, il codice sembra per ora messo da parte, anche perché provider e fornitori si sono detti contrari rivendicando la loro “neutralità” sui contenuti che attraversano le loro infrastrutture.

                          10) BAVAGLIO-ALFANO (2008 – in corso)
                          La legge sulle Intercettazioni in approvazione alla Camera sulla quale tanto si è speso Silvio Berlusconi, contiene anche una misura anti-blog. Certo, la legge di per sé è un “bavaglio alla stampa” e, tanto più oggi, oggetto di un’ampia mobilitazione della società civile, del mondo dell’informazione, dei cittadini. Ma il famigerato “comma 29” della legge sulle intercettazioni si occupa anche di “siti informatici”. Facendo riferimento ad una casistica amplissima (“siti informatici” appunto) la legge impone che “le dichiarazioni o le rettifiche” così come avviene sui giornali “vengano pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Pena, una multa che può arrivare a 12mial euro. Qualsiasi pagina web, dovrebbe insomma sottostare all’obbligo di rettifica. Secondo molti, la norma non tiene conto della natura “amatoriale” della quasi totalità dei siti e impone una misura che rischia di soffocare la rete nelle maglie di un imposizione alla quale possono adempiere solo imprese editoriali.

                          Queste sono le dieci proposte nate in questi anni per ridurre la libertà della rete. Se (quasi) nessuna per ora è passata, lo si deve alle mobilitazioni puntualmente messe in atto da cittadini, giornali e blogger, compresi coloro che negli anni hanno denunciato ogni pericolo e stortura: tra i tanti, l’avvocato Guido Scorza così come i blogger Claudio Messora, Massimo Mantellini, Stefano Quintarelli, Sergio Maistriello. Importante anche l’azione d’informazione e coinvolgimento su questi argomenti del blog di Beppe Grillo e di testate online come Punto Informatico. Anche alcuni politici si sono fatti sentire: Antonio Di Pietro e altri parlamentari dell’Italia dei valori, il senatore Vincenzo Vita del Partito Democratico e, con i suoi distinguo, l’onorevole Roberto Cassinelli del Popolo delle libertà, si sono sempre spesi a tutela e a difesa della rete.

                          Ma alla luce di queste dieci leggi e proposte di legge, sarebbe il caso che la crescita e la salvaguardia della rete Internet venissero prese in carico da settori sempre più ampi della politica e dell’opinione pubblica. Forse non è follia sperare che un giorno non troppo lontano il parlamento italiano possa approvare una legge pro-Internet che rafforzi l’infrastruttura nella direzione della banda larga, tuteli la libertà degli utenti, dia possibilità di collegarsi ovunque e, come già successo in Islanda e Finlandia, dichiari Internet un diritto fondamentale dell’individuo.

                          Non è un paese per Internet. In cinque anni dieci leggi contro la Rete | Il Fatto Quotidiano
                          "
                          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                            #43
                            Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
                            Si ma se fai questo appunto allora bisogna dirla tutta

                            La Finlandia come estensione è superiore all'Italia (è più grande, c'è poco da fare) e gran parte del territorio è ghiacciato, pressochè deserto, inabitato o scarsamente popolato. Il governo finlandese ha decretato per legge che tutti i cittadini finlandesi devono avere accesso alla banda larga, non importa chi tu sia o dove tu abiti, puoi anche essere vicino di casa di Babbo Natale in Lapponia, abitare al confine con la Norvegia oppure ad un passo dal circolo polare artico... avrai sempre diritto alla banda larga, le compagnie telefoniche sono obbligate a fornire questo servizio, a tutti.

                            C'è da dire che già adesso le famiglie che non dispongono di banda larga sono appena 4000 quindi, legge o non legge, già erano attrezzati da molto tempo ma comunque anche loro riceveranno il loro caro mbps garantito.

                            Per di più la banda garantita per legge sarà 2 mega entro il 2012 e ben 100 mega entro il 2015... 100 megabit, una connessione che ti permette di vedere i bluray in streaming, l'avranno anche quelli che vivono da eremiti in mezzo ai ghiacci.

                            Qui invece le connessioni non solo sono lente, spesso velocità da 56k spacciate per adsl ma la banda non te la garantisce nessuno (tranne qualche provider che si fa pagare a peso d'oro) e non soltanto nei paesini di montagna sperduti (dove a volte neanche arriva il telefono) ma anche nelle grandi città. Io vivo a Palermo, 5° città più grande d'Italia per popolazione... a me arriva a stento una 7 mega e i miei amici me la invidiano pure visto che al massimo a loro arrivano 3-4 mega quando il segnale è buono.

                            Buona parte della popolazione italica è in constante lotta telefonica con i call center degli operatori telefonici.... per non parlare dell'odissea che devi patire se decidi di cambiare gestore (pazzo!)

                            Il discorso di Larry rimane in piedi.

                            In Italia i soldi disponibili per i "servizi", di tutti i tipi, è meglio destinarli ad altre cose di più grande importanza.

                            In Finlandia possono decidere di destinare soldi a queste cose di "secondaria importanza" perchè la spesa per il welfare, essendo minore il numero di abitanti può essere ridotta.

                            In Italia dobbiamo spendere già molti soldi per cose ben più importanti, è ovvio che le somme da destinare a queste cose sono inferiore...


                            Tessera N° 6

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                              #44
                              Se rileggi bene nessuno ha mai messo in discussione che non sia la priorità numero uno

                              Ma visto che neanche le priorità veramente stranecessarie (come il lavoro, il sistema previdenziale, l'istruzione, le infrastrutture .. per non parlare dell'illegalità/criminalità e dell'evasione fiscale etc) vengono messe in atto, sarebbe comunque qualcosa di positivo.

                              Ovvio che se lo facessero poi saremmo tutti qui a protestare per il motivo opposto (cioè che c'erano altre priorità) ma contro l'immobilismo in cui siamo caduti ormai da un paio di decadi sarei disposto a chiudere un occhio per un piccolo passo avanti seppur non determinante
                              Originariamente Scritto da leonardoS
                              dio santo, ma che cavolo ci sei venuto a fare in sto forum?
                              Originariamente Scritto da Dropkick
                              ho digitato pumping iron so google e mi è uscito il diario di gandhi e da lì ho deciso di approfondire

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                                #45
                                Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
                                Si ma se fai questo appunto allora bisogna dirla tutta

                                La Finlandia come estensione è superiore all'Italia (è più grande, c'è poco da fare) e gran parte del territorio è ghiacciato, pressochè deserto, inabitato o scarsamente popolato. Il governo finlandese ha decretato per legge che tutti i cittadini finlandesi devono avere accesso alla banda larga, non importa chi tu sia o dove tu abiti, puoi anche essere vicino di casa di Babbo Natale in Lapponia, abitare al confine con la Norvegia oppure ad un passo dal circolo polare artico... avrai sempre diritto alla banda larga, le compagnie telefoniche sono obbligate a fornire questo servizio, a tutti.

                                C'è da dire che già adesso le famiglie che non dispongono di banda larga sono appena 4000 quindi, legge o non legge, già erano attrezzati da molto tempo ma comunque anche loro riceveranno il loro caro mbps garantito.

                                Per di più la banda garantita per legge sarà 2 mega entro il 2012 e ben 100 mega entro il 2015... 100 megabit, una connessione che ti permette di vedere i bluray in streaming, l'avranno anche quelli che vivono da eremiti in mezzo ai ghiacci.

                                Qui invece le connessioni non solo sono lente, spesso velocità da 56k spacciate per adsl ma la banda non te la garantisce nessuno (tranne qualche provider che si fa pagare a peso d'oro) e non soltanto nei paesini di montagna sperduti (dove a volte neanche arriva il telefono) ma anche nelle grandi città. Io vivo a Palermo, 5° città più grande d'Italia per popolazione... a me arriva a stento una 7 mega e i miei amici me la invidiano pure visto che al massimo a loro arrivano 3-4 mega quando il segnale è buono.

                                Buona parte della popolazione italica è in constante lotta telefonica con i call center degli operatori telefonici.... per non parlare dell'odissea che devi patire se decidi di cambiare gestore (pazzo!)
                                Caro palermitano.. non posso che darti ragione..a palermo poi la connessione è ridicola molto spesso AHIME'..
                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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