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Ma in Sudafrica
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggiobeh no aspetta, i geni che codificano per la gran parte degli enzimi di degradazione e sintesi di specifici neurotrasmettitori sono stati individuati in gran numero, soprattutto quelli indispensabili per la cognizione. Ci sono centinaia di studi su proteine le cui varianti alleliche hanno ruoli determinanti se non addirittura predittivi del QI e dello sviluppo mentale, in ambito di processi cognitivi. Così per i fattori neurotrofici e così via.. non è ovviamente TUTTO, è una piccola parte del tutto, ma mi riferivo allo "stato dell'arte" delle conoscenze sull'argomento, e siccome non sono capace di prevedere il futuro non posso dire per certo che ci sia un gene "*****" responsabile della loro stupidità .
Mi sembra francamente di difendere l'ovvio.Last edited by Black87; 21-06-2010, 01:54:16.
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggioquesto da wiki :
l'età del ferro nell'africa sub sahariana
Gli abitanti di Termit, nel Niger orientale, furono i primi a padroneggiare la metallurgia del ferro nell'Africa occidentale e tra i primi al mondo, intorno al 1500 a.C.[18] La lavorazione del ferro e del rame continuò poi a diffondersi verso sud attraverso il continente, arrivando fino al Capo di Buona Speranza intorno al 200 d.C. [2] La diffusione dell'uso del ferro apportò un radicale cambiamento alle comunità agricole di lingua bantu che lo adottarono, consentendo loro di scacciare e assorbire le comunità di cacciatori-raccoglitori, che utilizzavano ancora gli utensili in pietra, e che incontravano durante la loro espansione alla ricerca di aree più vaste di savana da coltivare.
I popoli di lingua Bantu tecnologicamente superiori, si estesero su tutta l'Africa meridionale diventando ricchi e potenti, e producendo in grande quantità il ferro per fabbricare utensili ed armi.[2]
In aggiunta al ferro battuto, nella Tanzania nord-occidentale furono trovati primitivi esempi di acciaio al carbonio prodotti intorno a 2000 anni fa, che sfruttavano complessi principi di preriscaldamento. Questi ritrovamenti, secondo gli archeologi Schmidt e Avery (autori della scoperta), sono significativi per la storia della metallurgia.[19]
In tutti i casi di queste scoperte non ci è arrivato nulla, visto che respinsero (pardon, cercarono di respingere) gli invasori arabi e successivamente portoghesi con frecce di ossidiana,pseudospadine sgualcite e lance di baobab.
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IRON IN AFRICA: REVISING THE HISTORY
Africa developed its own iron industry some 5,000 years ago, according to a formidable new scientific work from UNESCO Publishing that challenges a lot of conventional thinking on the subject. Iron technology did not come to Africa from western Asiavia Carthage or Merowe as was long thought, concludes "Aux origines de la métallurgie du fer en Afrique, Une ancienneté méconnue: Afrique de l'Ouest et Afrique centrale". The theory that it was imported from somewhere else, which - the book points out - nicely fitted colonial prejudices, does not stand up in the face of new scientific discoveries, including the probable existence of one or more centres of iron-working in west and central Africa andthe Great Lakes area.
The authors of this joint work, which is part of the "Iron Roads in Africa" project (see box), are distinguished archaeologists, engineers, historians, anthropologists and sociologists. As they trace the history of iron in Africa, including many technical details and discussion of the social, economic and cultural effects of the industry, they restore to the continent "this important yardstick of civilisation that it has been denied up to now," writes Doudou Diène, former head ofUNESCO's Division of Intercultural Dialogue, who wrote the book's preface.
But the facts speak for themselves. Tests on material excavated since the 1980s show that iron was worked at least as long ago as 1500 BC at Termit, in eastern Niger, while iron did not appear in Tunisia or Nubia before the 6th century BC. At Egaro, west of Termit, material has been dated earlier than 2500 BC, which makes African metalworking contemporary with that of the Middle East.
The roots of metallurgy in Africa go very deep. However, French archaeologist Gérard Quéchon cautions that "having roots does not mean they are deeper than those of others," that "it is not important whether African metallurgy is the newest or the oldest" and that if new discoveries "show iron came from somewhere else, this would not make Africa less or more virtuous."
"In fact, only in Africa do you find such a range of practices in the process of direct reduction [a method in which metal is obtained in a single operation without smelting],and metal workers who were so inventive that they could extract iron in furnaces made out of the trunks of banana trees," says Hamady Bocoum, one of the authors.
This ingenuity was praised in the early 19th century by the Tunisian scholar Mohamed el-Tounsy, who told of travelling in Chad and Sudan and coming across spears and daggers made "with the skill of the English" and iron piping with "bends and twists like some European pipes, but more elegant and graceful and shining so brightly they seem to be made of silver."
There is a true iron culture in Africa. In many communities, iron is so revered it has been given divine status. In Nigeria's Yoruba country, forges became the symbol of royalty at the end of the 9th century and Ogun, the god of iron, became the protector of the kingdom. Even today, Ogun is the chief deity of anyone working with iron.
The role of blacksmiths is very important in African culture. In the Yatenga region of northern Burkina Faso, Bamogo, the ancestor of blacksmiths, is considered the saviour of humanity. It is he who supposedly makes the knife that cuts the umbilical cord, the axe that chops wood, the pick used to till the soil or help dig a grave - all of them instruments of fundamental importance for people.
According to Pierre de Maret, who teaches at the Free University of Brussels, the Bantu people spread across central Africa "because of their superiority as farmers, achieved by using metal to clear forest areas, and the military superiority they acquired from having iron weapons."
Among the Yoruba, it seems equally clear that the unification of the country by supporters of Oduduwa in the 10th century was very largely due to military dominance gained through the use of iron, says Isaac Adeagbo Akinjogbin, of Obafemi Awolowo University, in Ile-Ife (Nigeria). Under the Oduduwa dynasty, each kingdom had enough foundries and forges to produce all the metal tools it needed.
"In 17th and 18th century Africa, at the height of the transatlantic slave trade, the Yoruba continued to use iron they produced themselves, regarding imported iron as religiously impure and 'unresponsive.'"
Iron technology became a key part of African spiritual life and these skills have persisted to this day. Just like their ancestors, who had "the habit of gathering bits of metal of different kinds and origins to make into new objects," says Bocoum," today's craftsmen have incorporated traditional know-how in the production of modern tools.
Associations of blacksmiths, such as the one in the Medina district of Bamako, are flourishing, and turning out all kinds of everyday metal objects, mainly from scrap. Though it seemed to be disappearing at one stage because it was not commercially competitive, iron craftsmanship is today enjoying a revival in Africa.
UNESCO -<b>IRON IN AFRICA: REVISING THE HISTORY </b>
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggiomi pare tu non voglia intendere. il fatto che non vi siano differenze statisticamente significative nel genoma di neri e bianchi, non implica, ad esempio, il negare l'ovvieta' che i neri siano dotati di un apparato locomotore piu' possente (mediamente, lascia stare i diversi subgruppi etnici).
cosi' come tante altre cose (maggiore incidenza di diabete tipo 2 e milleuna altre variabili). ora, perche' ci si deve per forza scandalizzare sull'evindenza:
1. storica: i caucasici hanno dato vita a civilta' di gran lunga piu' evolute
2. sociale: tutt'oggi, la razza nera, pur se messa in condizioni ottimali (nessuno ha piu' benefits dei neri in us, per esempio), si contraddistingue per una bassa performance sociale (criminalita', bassa scolarizzazione, etc etc). per non allargare il discorso all'africa, dove, come accennava bene gabriele, dovunque la gestione sociale e politica sia lasciata all'uomo nero vi e' violenza e un primitivo assetto sociale
Poi tu citi cose come il diabete di tipo II che è causato anche dal genoma, quindi la differenza genetica c'è, se metti a confronto una popolazione di neri e una di bianchi, ed è anche significativa. Se si parla di cognizione ad oggi non vi sono differenze in tal senso, dal punto di vista trofico, enzimatico, di neurotrasmissione etc. E' un dato di fatto ed è prevedibile che le cose rimangano così, man mano che la scienza farà il suo percorso.
Pertanto non parlerei al posto tuo una "ovvia" e "sotto gli occhi di tutti" inferiorità genetica di "razza". Non lo puoi dire.
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spero siate tutti daccordo pero' che qualunque sia la teoria a cui si voglia credere , non esista alcun diritto dell uomo bianco di andare li ed imporsi.....Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggiospero siate tutti daccordo pero' che qualunque sia la teoria a cui si voglia credere , non esista alcun diritto dell uomo bianco di andare li ed imporsi.....
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggiotu evidenzi alcuni aspetti e ne ignori altri, son solo poco più di 50 anni che in U.S. hanno tolto i divieti dagli autobus per la gente di pelle scura, così come dalle lavanderie etc. Distingui bene le cose e le variabili socioculturali valutale tutte. E anche fatta questa operazione, non potrai dire che si tratti di una "inferiorità genetica evidente", perchè sai meglio di me che non ci si può esprimere in tal senso se le prove non sono certe.
Poi tu citi cose come il diabete di tipo II che è causato anche dal genoma, quindi la differenza genetica c'è, se metti a confronto una popolazione di neri e una di bianchi, ed è anche significativa. Se si parla di cognizione ad oggi non vi sono differenze in tal senso, dal punto di vista trofico, enzimatico, di neurotrasmissione etc. E' un dato di fatto ed è prevedibile che le cose rimangano così, man mano che la scienza farà il suo percorso.
Pertanto non parlerei al posto tuo una "ovvia" e "sotto gli occhi di tutti" inferiorità genetica di "razza". Non lo puoi dire.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioAh, mi sono dimenticato di aggiungere che nel deserto gli egiziani ci hanno costruito le piramidi.
Dunque anche nella sabbia fare qualcosa si può.
"Ehm..Faraone...quello sono le piramidi..."
"Ah. Male, molto male. La pietra è superata, da oggi le costruiremo con il fango"
"Ma...lo avete già fatto diventare moneta ufficiale e ingrediente principale per il pane"
"Lo so, è davvero una manna, va bene per tutto"
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioti senti di dire che, in quanto ad apparato locomotore, i neri sono mediamente superiori ai bianchi? o che hanno delle labbra mediamente piu' pronunciate?
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Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza MessaggioRicordiamo anche che il periodo più disastroso per l'Egitto fu quello dei "faraoni neri" (XXV dinastia). Quando giunsero dalla Nubia dissero "Mi immaginavo chissà che, invece qui ci stanno solo stì montarozzi"
"Ehm..Faraone...quello sono le piramidi..."
"Ah. Male, molto male. La pietra è superata, da oggi le costruiremo con il fango"
"Ma...lo avete già fatto diventare moneta ufficiale e ingrediente principale per il pane"
"Lo so, è davvero una manna, va bene per tutto"
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggiopoi non capisco cosa cercate di dimostrare, andrebbero eliminati? purgati? Cioè a che pro fissarsi sul fatto che sono inferiori/superiori? Secondo me vi rode davvero che ce l'hanno + grosso
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggiopoi non capisco cosa cercate di dimostrare, andrebbero eliminati? purgati? Cioè a che pro fissarsi sul fatto che sono inferiori/superiori? Secondo me vi rode davvero che ce l'hanno + grosso
Non ho mai badato alla razza ("puzzano", "sembrano scimmie", e via discorrendo. Mai badato in quel senso alla razza, appunto).
Su di un piano orizzontale ritengo l'umanità una sola cosa, un solo tronco che ha prodotto molti rami diversi, ciascuno con le sue tradizioni, le sue culture, le sue civiltà, religioni e riti.
Su questo piano orizzontale io ho il medesimo rispetto sia per il bianco che si inginocchia davanti al Cristo giudice della Sistina, pregando rivolto all'immagine creata da Michelangelo, sia per il ***** di chissà quale tribù africana, che vede il divino nell'albero sacro o in una maschera intagliata:
Potrei, senza alcun imbarazzo, inginocchiarmi assieme a lui, seguendolo nel suo rito, perchè il moto dell'animo è lo stesso.
Ciò che non è lo stesso è il piano verticale di questo sviluppo, di questo progresso meramente spirituale (ecco perchè la genetica ci dice poco qua, e non spiega come mai vi sia stata questa enorme differenza qualitativa tra le nostre e le loro civiltà autoctone), che non possiamo, pur in nome della fratellanza di genere, mettere nello stesso calderone della uguaglianza brodolosa da politically correct.
Dobbiamo essere quanto mai scorretti invece qua, se vogliamo avvicinarci al cuore della questione.
E' il grado di progresso spirituale che colloca in verticale una civiltà rispetto alle altre, e che poi ne costituisce il basamento ove continuare a costruire.
Al piano orizzontale della razza umana (biologicamente identica, e dunque ha un senso il dire che siamo tutti fratelli in umanità) corrispondono delle differenza (a volte molto marcate, come abbiamo visto) nella natura spirituale di questi stessi fratelli.
Perchè la cartina di tornasole è quella della differenza spirituale e non della genetica (e infatti hai ragione quando mi hai sottolineato che non può essere imputata ai geni questa differenza)?
Perchè ciò che costituisce una civiltà è tutto mosso dallo spirito della stessa, che è che quel demiurgo che immette nel mondo ciò che in natura non c'è:
La scrittura, l'arte, la filosofia, il diritto, la poesia, la musica, la religione, la scienza e via elencando.
Dunque è legittimo e sacrosanto rispettare entro la loro terra quei popoli che adorano la maschera di argilla - prodotto del loro grado spirituale -, ma è opera falsa e sviante dire che questa sia la stessa cosa del Cristo giudice di Michelangelo, prodotto del nostro grado spirituale.
A Malcom X, che hai avuto modo di citare altrove, autentico e fiero eroe dei suoi, non importava nulla della civiltà e del progresso americani:
A lui quello che interessava era ritrovare le proprie radici, l'essenza del suo popolo smarrita dalla deportazione nella terra dei "liberi"...Se questa essenza poi si estrinsecava in maschere di argilla e capanne di fango, in luogo di templi e statue crisoelefantine, che importanza aveva/ha?
Quel grado di spirito era comunque Casa sua, e solo quello.
Lui, campione della negritudine, sarebbe stato il primo ad affermare che, spiritualmente, non tutte le razze sono uguali, e non tutte, necessariamente, producono gli stessi frutti.Last edited by Sean; 21-06-2010, 12:52:56....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Mah...io credo invece che il punto focale, piuttosto che discernere sulle differenze fisico-cognitive fra neri e bianchi, e che viene a cadere quel concetto terzomondista che vuole l uomo bianco come cattivo colonizzatore e soppressore e l uomo nero continuamente oppresso in qualsiasi epoca ed in qualsiasi luogo.
Ecco, credo che un accettazione del fatto che il razzismo non ha differenze di pelle e non ha una direzione univoca, sia la base per avere un mondo meno razzista.E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
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