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Pirati Sionisti
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Neanche il Jerusalem Post o altri quotidiani online di Israele (che stanno scorticondo vivo il loro governo) arriva a quei livelli di indecenza....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Dal blog della Nirestein: ora viene addirittura addossata la colpa alla Turchia che non ha controllato le sue navi.
Dopo l'attacco di Israele
"La Turchia dovrà rispondere di quanto accaduto alla nave pacifista"
intervista a Fiamma Nirenstein di Alma Pantaleo
L'Occidentale, 31 Maggio 2010
Sale la tensione in Israele, dopo la notizia dell'attacco ad una nave che portava aiuti umanitari alla striscia di Gaza. L'assalto, avvenuto nella notte, dopo che il convoglio aveva forzato il blocco navale imposto dallo stato israeliano a Gaza, ha provocato la morte di 19 attivisti filo-palestinesi e il ferimento di 26 persone, tra cui alcuni soldati israeliani. La flotta umanitaria era guidata da una nave battente bandiera turca, che si dirigeva verso Gaza dalle acque internazionali al largo di Cipro. Abbiamo fatto qualche domanda sull'accaduto all'On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari.
Onorevole Nirenstein, qual è stata la dinamica della reazione da parte di Israele?
C’è stata una provocazione terribile nei confronti di Israele. Parliamo di un gruppo di attivisti, in parte violenti, che andavano ad aiutare Hamas, l’organizzazione terroristica che domina Gaza e che ha giurato di distruggere Israele e di uccidere tutti gli ebrei. Il problema è che la gente a bordo delle navi ha risposto con la violenza agli Israeliani che cercavano di fermarli. Anche al Jazeera ha mostrato chiaramente come alcuni degli attivisti delle Ong sono immediatamente saltati addosso ai militari con delle mazze d’acciaio e con dei pugnali. È chiaro che poi i soldati hanno risposto.
Si può ipotizzare che a bordo ci fossero delle armi, in fondo in passato si sono già verificati degli episodi del genere?
Ancora non si sa bene cosa sia successo, non si sa se dentro le navi ci fossero delle armi. Si sa soltanto che i soldati israeliani hanno cercato di fermare queste navi e che immediatamente, per quello che dice la radio israeliana e sulla base delle fotografie che abbiamo a disposizione, quelli che erano sulle navi hanno reagito in modo aggressivo. Tenga conto che il governo israeliano aveva chiesto al convoglio di entrare nelle acque territoriali israeliane per un controllo (dopo le verifiche, gli israeliani avrebbero inviato gli aiuti da uno dei valichi, ndr).
L'effetto è stato di 19 morti...
È un peccato, mi dispiace per coloro che hanno perso la vita. Ci sono stati anche parecchi soldati israeliani feriti, di cui uno grave, pugnalato al petto e diversi altri colpiti anche da armi da fuoco. Mi sembra un comportamento abbastanza strano per dei pacifisti.
Qual è stato il ruolo della Turchia?
Un paese sovrano come la Turchia doveva guardarsi bene dal favorire una spedizione di questo tipo.
Come influirà l’incidente sui "proximity talks"?
La questione è gravissima e influirà pesantemente su tutti i rapporti attualmente in corso. Non si può condurre una provocazione del genere contro Israele senza aspettarsi una reazione. Come pure dovremo aspettarci fortissime reazioni dai Paesi arabi, penso a quello che sta già accadendo in queste ore in Turchia, o alle dichiarazioni già rilasciate dai leader dell’Anp. E' probabile che ci sarà un’interruzione del dialogo o anche l’insorgenza di nuove violenze, a questo punto tutto può succedere.
Su chi ricadono le responsabilità di quanto è accaduto?
Le responsabilità sono tutte quante della Turchia che ha permesso che si organizzasse una spedizione come questa, diretta verso le coste di Gaza, un luogo dominato da terroristi e da dove vengono lanciati missili e attacchi terroristici contro Israele.
Catherine Ashton ha chiesto a Israele di aprire immediatamente un'inchiesta.
L’inchiesta ci deve essere e di certo ci sarà. Si dovrà capire quello che è accaduto da parte dei soldati israeliani ma si dovrà anche capire cosa c’era dentro quelle navi, chi erano le persone a bordo e come mai erano armati di coltelli e di spranghe d’acciaio.
Uno degli organizzatori italiani della "Flottiglia per Gaza" ha definito Israele "una belva del Mediterraneo" e ha parlato di "sionismo impazzito".
La vera pazzia mi sembra la sua. Le belve sono quelle che se la prendono con Israele dal 1948, un Paese pacifico, florido e che porta soltanto benessere e democrazia e tutti i Paesi che si trovano intorno, circondato com'è dalle forze islamiste che vogliono distruggerlo. Israele è un Paese come tutti gli altri, che ha diritto di vivere in pace ma che gli viene negata ormai da troppi anni.Last edited by bersiker1980; 02-06-2010, 12:53:55.sigpic
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Ma feltri scrive come una diciassettenne azzurra che fa il temino per far dispiacere la prof comunistaOriginariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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Originariamente Scritto da Sam Fisher Visualizza MessaggioFeltri è assurdo non si affronta ma cm fa a scrivere certe cose ??Dignità zero.
Copio/incollo dal corriere di oggi.
Gli ebrei romani: «Abbiamo
di nuovo paura»
Nel Ghetto della capitale all’indomani del corteo pro Palestina che ha lasciato strascichi. «Come nel 1982»
In 3 giorni tutto è cambiato: scritte sui muri, i bambini portati via di corsa dopo la scuola
Gli ebrei romani: «Abbiamo
di nuovo paura»
Nel Ghetto della capitale all’indomani del corteo pro Palestina che ha lasciato strascichi. «Come nel 1982»
ROMA— La scritta è in spray nero: «Boicotta Israele/ Boicotta l’apartheid». Campeggia sul legno che protegge il restauro del cinquecentesco Palazzo Caetani alle Botteghe Oscure. Dietro quell’immensa mole c’è l’antico Ghetto. La città ebraica nel cuore della città di Roma. Lì, almeno dal XII secolo, vive la comunità degli ebrei romani, la più antica della Diaspora nel Mediterraneo, duemila anni di radicamento tra Cesari e Papi. Il Ghetto fu abolito solo nel 1870, ultimo in Europa Occidentale, dopo l’Unità.
Lo spray, invece, ha poche ore. Risale a lunedì pomeriggio, al corteo pro Palestina. Da lì hanno gridato «assassini, fascisti» al centinaio di ebrei romani corsi con la bandiera israeliana in piazza dell’Enciclopedia Italiana, il varco accanto a Palazzo Caetani, per evitare pericolose «invasioni» del Ghetto. Alberto Mayer, 41 anni, è un commerciante ma è anche uno studioso di ebraismo: «Cantavano "Bella ciao" verso di noi. Io ho dei partigiani, tra i miei familiari. E proprio non vedo similitudine tra la Resistenza e ciò che è avvenuto in queste ore...». I manifestanti non sono entrati ma hanno lasciato una scritta. Che amolti ebrei pare un segnale
L’antico Ghetto vive ore dure. Polizia e carabinieri hanno triplicato controlli e presenza. L’angoscia stona coi cartelli che invitano all’allegro pranzo di Shabbat «T’empio lo stomaco», organizzato per sabato 5 al prezzo di 15 euro per i giovani romani dai 18 ai 35 anni, cibo kosher assicurato. Più in là, convocazione per il 4 giugno alle 9 al Tempio, 66° anniversario della sua riapertura dopo il fascismo. Prove concrete di dialogo, di confronto, di apertura. Adesso, c’è la paura che le ultime vicende riportino indietro molti, troppi orologi.
Perché tutto è cambiato in tre giorni. Per esempio l’uscita dei bambini della scuola primaria «Vittorio Polacco» in via del Tempio, angolo piazza Giudìa, come qualsiasi ebreo da secoli chiama lo slargone pedonalizzato tra l’attuale via del Portico d’Ottavia e le Cinque Scole. Fino a tre giorni fa i bambini, a scuola finita, giocavano in piazza, si rincorrevano, si perdevano d’occhio, ma non c’era paura. Adesso arrivano genitori, nonni, spalancano le macchine ( « ahò, salite qui, sbrigàteve!»). O si va via subito a piedi. Lo stesso succede ai ragazzi della secondaria «Angelo Sacerdoti». Più fluida l’uscita del liceo «Renzo Levi».
L’incubo degli ebrei romani ha una data: 9 ottobre 1982, attacco al Tempio, un attentato di estremisti palestinesi uccide Stefano Gaj Taché, di due anni appena, e ferisce 24 persone. Andrea Limentani, 35 anni, avvocato, ricorda bene quelle ore: «Lunedì hanno gridato "assassini" a noi ebrei romani. Poco prima dell’attentato del 1982, durante un corteo dei sindacati unitari qualcuno depositò una bara davanti al Tempio, sotto la lapide che commemora la deportazione degli ebrei romani del 16 ottobre 1943. Oggi, stesso clima. Un’atmosfera ostile trasversale, da destra come da sinistra, che spesso diventa antisemitismo. Sull’eccidio non può che esserci rammarico e dispiacere per il dramma dei morti civili. Ma prima di giudicare sarebbe bene capire. Perché tutto è successo su quella sola nave tra le tante altre?».
Ancora Alberto Mayer: «Tuttora non c’è una percezione esatta di cosa significhi essere ebrei italiani, romani ed essere israeliani. Noi siamo cittadini romani ebrei. Amiamo Israele. Ma possiamo nutrire un senso critico verso le sue scelte come qualsiasi altro cittadino europeo. Viviamo a Roma e, di fronte a certe manifestazioni, ci sentiamo impotenti» Il 1982? «Lo ricordo come fosse adesso, avevo 15 anni. Purtroppo le analogie sono tante. Sicuramente è diverso il clima politico».
La vita del Ghetto non si ferma. I turisti affollano i ristoranti kosher («Giggetto al Portico d’Ottavia», «Ba’Ghetto», «Kosher Bistrot Caffè»). Trionfi di carciofi alla giudìa, odore di fritti e di spezie, di dolci caramellati del mitico forno di piazza, tutto si mischia e si lega alla cucina romanesca e del Medio Oriente. Avverte Leo Terracina, 47 anni, commerciante: «Se lunedì pomeriggio non fossimo stati pronti a difendere il nostro territorio, il casino sarebbe stato inevitabile. La paura è che la prossima volta non vengano a manifestare spinti dall’antisionismo ma direttamente dall’antisemitismo. I morti? Arabi o israeliani che siano, quando ci sono, significa che tutti hanno perso».
Angelo Sermoneta, detto «Baffone», motore dell’associazione «I ragazzi del ’48» in via della Reginella: «Ma cosa c’entriamo noi ebrei romani con gli israeliani? Perché devo andare a pregare al Tempio tra camionette di polizia e carabinieri? Forse abbiamo rubato? E poi, per giudicare gli avvenimenti, aspettiamo l’inchiesta, no?». C’è la fila al forno dei dolci. Risate: «C’è la crostata?» Sembra un giorno qualsiasi. Ma no, non lo è.
La vergogna di manifestare
contro gli ebrei di Roma
«Il ghetto di Roma è luogo sacro: i nazisti deportarono 1.022 innocenti: tornarono in 17, e nessuno dei 200 bambini»
«Il ghetto di Roma è luogo sacro: i nazisti deportarono 1.022 innocenti: tornarono in 17, e nessuno dei 200 bambini»
L’assedio al ghetto, con i manifestanti che gridano agli ebrei romani «fascisti» e «assassini», è un episodio molto grave.
Un episodio che non può passare sotto silenzio. Perché il ghetto di Roma è luogo sacro non solo della storia ebraica— la comunità com’è noto precede la diaspora ed è la più antica al mondo— ma anche della storia nazionale. È il luogo del 16 ottobre 1943, quando i nazisti deportarono 1.022 innocenti: tornarono in diciassette, e nessuno dei duecento bambini. Ed è il luogo dove, il 9 ottobre 1982, i terroristi palestinesi di Abu Nidal gettarono granate e spararono sui fedeli che uscivano dalla sinagoga dopo la preghiera del sabato, uccidendo un bambino di tre anni, Stefano Taché. Erano i giorni terribili della guerra del Libano, di Sabra e Chatila. Poco prima, un corteo politico-sindacale aveva posato nel ghetto una bara, come un macabro presagio, se non una minaccia. L’idea di colpire simboli ebraici come rappresaglia per azioni di Israele non è quindi nuova, ed è pericolosa.
Purtroppo il ghetto di Roma è molto esposto, e non solo perché forse non abbastanza protetto (in tanti violano le regole e vi passano indisturbati in moto o in auto), ma proprio per il suo forte significato simbolico. Oltretutto la sua identità ebraica è stata resa ancora più evidente dall’apertura di numerosi locali kosher, amati dai romani e dai turisti, a cominciare dagli ebrei americani. Il quartiere insomma andrebbe preservato dalle tensioni. Invece diventa l’obiettivo dei manifestanti, come fosse l’ambasciata di un Paese nemico.
Non sono in discussione la gravità della strage al largo di Gaza né le responsabilità della marina israeliana, , nelle dimensioni che saranno accertate dall’inchiesta internazionale. Ma addossare l’accaduto alla comunità ebraica romana, e rimproverarle come una colpa l’attaccamento emotivo e anche politico a Israele, è inaccettabile. E il pensiero stesso che si possa, nel cuore della capitale, gridare «fascisti» agli ebrei romani, portatori nella memoria e talora nella carne dei segni della barbarie nazifascista, è una vergogna che non può in alcun modo essere giustificata, né tollerata.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Se lo dice Fiammetta che la responsabilità è tutta della Turchia dobbiamo crederci e la Turchia deve tremare.
Infatti l'ONU, la NATO e tutte le cancellerie mondiali hanno chiesto conto ad Erdogan per il terribile delitto di lesa maestà compiuto, facendosi abbordare in acque internazionali e non avendo neppure chiesto scusa o favorito l'assalto da parte degli eletti.
Poraccia, dobbiamo capirla:
Gli sta per prendere un coccolone...ma di noi
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
Non sono in discussione la gravità della strage al largo di Gaza né le responsabilità della marina israeliana, , nelle dimensioni che saranno accertate dall’inchiesta internazionale. Ma addossare l’accaduto alla comunità ebraica romana, e rimproverarle come una colpa l’attaccamento emotivo e anche politico a Israele, è inaccettabile. E il pensiero stesso che si possa, nel cuore della capitale, gridare «fascisti» agli ebrei romani, portatori nella memoria e talora nella carne dei segni della barbarie nazifascista, è una vergogna che non può in alcun modo essere giustificata, né tollerata.
Tireranno fuori l'arma finale, l'Olocausto e le ferite "nelle carni", i "luoghi sacri" ed il patimento storico.
La gente non ne può più di sentirli raccontare ad ogni cazzata compiuta la solita solfa, evitando di affrontare l'oggi per nascondersi dietro uno ieri che sta assumendo sempre più i caratteri del mito.
Hanno aggiunto un ultimo capitolo alla loro Bibbia, ne hanno fatto una questione sacramentale di fronte alla quale il mondo, secondo questi pazzi, deve tacere e diventare acritico.
In ultimo, se gli ebrei romani sono "affettivamente e politicamente" legati ad uno stato straniero se ne vadano.
Che ci stanno ancora a fare qua?
E, li scongiuro, si portino dietro Fiammetta, che la vedo troppo esaurita.
Magari le spiagge di Tel Aviv potranno ritremprarla....ma di noi
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11:36 Il ministro degli Esteri Frattini ringrazia Israele
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha ringraziato il governo israeliano per la "rapida liberazione" degli italiani che erano stati fermati dopo il blitz alla flotta umanitaria.
Ringrazia luiIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Sam Fisher Visualizza MessaggioQuesta Fiamma Nirenstein che lavora fa ??
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiodai non esagerare,ha uno stile tutto suo,bisogna rispettare la sua opinione anche se non si è daccordo. Si contesta il "che cosa" non il "chi".
Se potesse, con tutto l'odio che si porta dentro e che riversa nella penna, schiaccerebbe il pulsante atomico vomitando testate nucleari sulla testa dei turchi (e non solo sulla loro).
Sono gli ebrei come la Nirenstein ad alienare le simpatie del mondo a quel popolo....ma di noi
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiodai non esagerare,ha uno stile tutto suo,bisogna rispettare la sua opinione anche se non si è daccordo. Si contesta il "che cosa" non il "chi".In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiodai non esagerare,ha uno stile tutto suo,bisogna rispettare la sua opinione anche se non si è daccordo. Si contesta il "che cosa" non il "chi".sigpic
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiodai non esagerare,ha uno stile tutto suo,bisogna rispettare la sua opinione anche se non si è daccordo. Si contesta il "che cosa" non il "chi".Pillola rossa o pillola blu ????
La risposta è dentro te.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioE' deputato al parlamento italiano. Il che significa che dovrebbe ricordarsi di essere italiana prima ancora che ebrea. Questa è una cosa che a molti di loro appare difficile da comprendere: la famosa storia del doppio passaporto.Pillola rossa o pillola blu ????
La risposta è dentro te.
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