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Costruita in laboratorio la prima cellula artificiale.

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    Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
    Tutti pronti a sparare a zero sulla Chiesa,capisco che ultimamente vada di moda, così come vanno di moda il terzomondismo e l'antititalianismo, ma almeno abbate la cortesia di informarvi sulla sua Storia prima di sparare a zero.
    I fondatori del pensiero scientifico logico guardacaso sono stati William of Ocham e Abelardo, due uomini di Chiesa.
    sono un tipo che non segue nè mode, nè si impunta su determinate idee.
    odio appartenere a una corrente di pensiero perchè costretto ad averne per forza una (non sono nemmeno schierato politicamente) e seguire il gregge o la moda del momento...se non ho un idea MIA su un determinato argomento preferisco rimanere apatico a esso e non schierarmi.
    se sono contro la chiesa è perchè è un sentimento nato in me spontaneamente e non per fare l'alternativo o seguire la moda del momento.
    poi hai ragione a dire che ultimamente essere contro la chiesa o essere atei va di moda, ma non è il mio caso.
    sono sempre stato aperto a un dialogo costruttivo, e non agisco con preconcetti che mi tolgono oggettività in un dialogo a due, e credo che sean possa confermare che in tutti i 3d religiosi sono sempre stato aperto a un dialogo costruttivo, senza mai scrivere col solo scopo di infangare la chiesa o la religione a prescindere della piega che prendeva la discussione, per fare l'anticonformistaantichiesayea.
    Last edited by Dorian00; 21-05-2010, 15:14:02.

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      Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggio
      SE dio esiste, qualsiasi COSA sia, è estraneo all'universo.
      oggi più che avvicinare l'uomo a DIO, il quale è estraneo al nostro sistema, diciamo che si è dato un potere nuovo all'uomo, riproducendo una specie vivente nuova e prima non esistente.
      e credo che questo vada visto come un qualcosa di positivo, e non un tentativo di usurpazione di una POSSIBILE entità esterna al nostro universo, forse sua origine, forse no.
      le decisioni in campo etico andranno prese in funzione del NOSTRO bene, egoisticamente rivolte a noi, e non per non andare contro un etica divina (come è invece stato fatto fin'ora per molte ricerche in ambito medico, vedi le cellule staminali).
      se il nostro universo è il prodotto di un ipotetico Dio, l'universo avrà libertà di evolversi a seconda di come si evolveranno I suoi elementi (e ci siamo anche noi).
      creare nuove forme di vita, distruggere la civiltà umana con armi di distruzioni di massa non sono cose che perturbano l'universo, in quanto sono azioni permesse dai vincoli dell'universo stesso....se si annullasse la specie umana il danno sarebbe a noi stessi e non a Dio o al nostro universo.
      se accendo un incendio, prendo solo atto del fatto che ora esiste un incendio e che esso potrà espandersi in infiniti modi, e non ci sarà un modo giusto in cui esso dovrà espandersi....si espanderà e basta.....non so se sei d'accordo con la mia idea.
      Dalle tue parole mi sembra comunque emergere una concezione di dio estranea alla realtà umana. Io invece intendevo semplicemente che il metodo di indagine non consente di decidere nulla sull'esistenza o meno di un dio.
      Un significato di fondo del sentimento religioso risiede però nella coscienza che Dio interagisca in qualche modo con l'uomo. In particolare il cristianesimo considera questa interazione assolutamente attuale, anche se a volte l'uomo non se ne rende conto. Per questo risulta difficile, per i credenti, una concezione "etica" che veda l'individuo come unico soggetto.
      Il cristianesimo, ad esempio, concepisce l'etica in chiave personale e non individuale (attenzione che anche qui, nonostante il senso comune tenda a confondere i significati dei termini evidenziati, il senso filosofico/tecnico li rende di fatto antitetici). Ciò sottintende una relazione che pone l'uomo legato all'altro uomo e a Dio. Solo in questo senso si è persona. Ancora una volta quindi le istituzioni religiose dovranno confrontarsi con il significato filosofico del termine persona, significato che nel pieno della sua definizione è, esso stesso come il creare, proprio di Dio.

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        Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggio
        pure qui si gioca sulle parole.
        Una piccola nota su questo "giocare con le parole".
        Non si tratta qui di "gioco". Semplicemente appiattire i significati dei termini in virtù di un senso comune rende di fatto impossibile esprimere in maniera precisa dei concetti.
        Se si vuole comunicare informazione, oltre che semplicemente chiacchierare, è necessario l'utilizzo di termini tecnici in senso proprio. Altrimenti è ovvio che dicussioni di questo tipo cadano nell'incomunicabilità.
        Non è vero qui perché si parla di filosofia, epistemologia o altro. E' vero anche nelle scienze e nelle tecniche ogni volta si voglia dare un senso compiuto a ciò che si dice. Si tratta semplicemente di comunicazione scientifica in senso lato.

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          richard, tu ti sei fatto un'idea di come l'universo possa esitere?
          "Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"

          Jpp, prima di lanciarsi con il carrello

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            Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
            Dalle tue parole mi sembra comunque emergere una concezione di dio estranea alla realtà umana. Io invece intendevo semplicemente che il metodo di indagine non consente di decidere nulla sull'esistenza o meno di un dio.
            Un significato di fondo del sentimento religioso risiede però nella coscienza che Dio interagisca in qualche modo con l'uomo. In particolare il cristianesimo considera questa interazione assolutamente attuale, anche se a volte l'uomo non se ne rende conto. Per questo risulta difficile, per i credenti, una concezione "etica" che veda l'individuo come unico soggetto.
            Il cristianesimo, ad esempio, concepisce l'etica in chiave personale e non individuale (attenzione che anche qui, nonostante il senso comune tenda a confondere i significati dei termini evidenziati, il senso filosofico/tecnico li rende di fatto antitetici). Ciò sottintende una relazione che pone l'uomo legato all'altro uomo e a Dio. Solo in questo senso si è persona. Ancora una volta quindi le istituzioni religiose dovranno confrontarsi con il significato filosofico del termine persona, significato che nel pieno della sua definizione è, esso stesso come il creare, proprio di Dio.
            Mentre invece te personalmente come credi che si manifesti il contatto uomo-Dio?
            Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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              Originariamente Scritto da JPP Visualizza Messaggio
              richard, tu ti sei fatto un'idea di come l'universo possa esitere?
              Il "come" non è un problema, a piccoli o grandi passi e avendo tempo ci si arriva. E' il "perché" che ci frega.

              Comunque c'è un equivoco di fondo. Non dico in te , ma mi dai lo spunto per ribadirlo. Non è che un dio debba esistere perché se no non riusciamo a spiegare l'universo. Questo approccio è tutt'altro che realmente religioso oltre che ovviamente non scientifico.
              Per dirla semplice il "sentimento" di Dio è appunto un "sentimento", c'è chi lo prova e chi no, quindi chi crede e chi no. Poi credendo si dà anche un senso all'universo esistente, anche se non sempre/necessariamente in termini scientifici. Questi termini vanno abbandonati, man mano che il metodo convenzionale d'indagine della natura li dimostra inappropriati. Ma il senso del "perché" quello rimane, scienza o non scienza, comunque intimo.
              Questo comunque è un altro discorso.

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                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Il "come" non è un problema, a piccoli o grandi passi e avendo tempo ci si arriva. E' il "perché" che ci frega.

                Comunque c'è un equivoco di fondo. Non dico in te , ma mi dai lo spunto per ribadirlo. Non è che un dio debba esistere perché se no non riusciamo a spiegare l'universo. Questo approccio è tutt'altro che realmente religioso oltre che ovviamente non scientifico.
                Per dirla semplice il "sentimento" di Dio è appunto un "sentimento", c'è chi lo prova e chi no, quindi chi crede e chi no. Poi credendo si dà anche un senso all'universo esistente, anche se non sempre/necessariamente in termini scientifici. Questi termini vanno abbandonati, man mano che il metodo convenzionale d'indagine della natura li dimostra inappropriati. Ma il senso del "perché" quello rimane, scienza o non scienza, comunque intimo.
                Questo comunque è un altro discorso.
                il mio come era un come riferito non al modo ma al perchè
                "Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"

                Jpp, prima di lanciarsi con il carrello

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                  Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                  Il "come" non è un problema, a piccoli o grandi passi e avendo tempo ci si arriva. E' il "perché" che ci frega.

                  Comunque c'è un equivoco di fondo. Non dico in te , ma mi dai lo spunto per ribadirlo. Non è che un dio debba esistere perché se no non riusciamo a spiegare l'universo. Questo approccio è tutt'altro che realmente religioso oltre che ovviamente non scientifico.
                  Per dirla semplice il "sentimento" di Dio è appunto un "sentimento", c'è chi lo prova e chi no, quindi chi crede e chi no. Poi credendo si dà anche un senso all'universo esistente, anche se non sempre/necessariamente in termini scientifici. Questi termini vanno abbandonati, man mano che il metodo convenzionale d'indagine della natura li dimostra inappropriati. Ma il senso del "perché" quello rimane, scienza o non scienza, comunque intimo.
                  Questo comunque è un altro discorso.
                  non potrebbe essere che un giorno si possa scoprire un qualche cosa che giustifica tutto? anche se l'uomo in quanto tale non riesce nemmeno a concepirlo. Però è interessante il fatto che se noi siamo parte di qualche cosa, non possiamo averne una visione completa. Inoltre volevo aggiungere che pur non essendo io religioso, la scienza è a misura d'uomo. La religione è oltre la sua capacità di comprensione. Potrebbe essere allora la scienza ad essere una limitazione della religione.
                  "Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"

                  Jpp, prima di lanciarsi con il carrello

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                    Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
                    Mentre invece te personalmente come credi che si manifesti il contatto uomo-Dio?
                    Personalmente penso che si appunto personale.

                    A parte il "gioco di parole", che anche stavolta vuole essere in realtà comunicativo, questo significa anche si ha bisogno di confrontare la propria esperienza religiosa con la testimonianza di altri. Se questa testimonianza corrisponde pienamente e misteriosamente alla propria esperienza si coglie inevitabilmente un significato di unità e distinzione.
                    Questo evoca, a mio avviso e personalmente, un immediato senso del divino.

                    Ma davvero qui andiamo sul personale...

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                      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                      Dalle tue parole mi sembra comunque emergere una concezione di dio estranea alla realtà umana. Io invece intendevo semplicemente che il metodo di indagine non consente di decidere nulla sull'esistenza o meno di un dio.
                      Un significato di fondo del sentimento religioso risiede però nella coscienza che Dio interagisca in qualche modo con l'uomo. In particolare il cristianesimo considera questa interazione assolutamente attuale, anche se a volte l'uomo non se ne rende conto. Per questo risulta difficile, per i credenti, una concezione "etica" che veda l'individuo come unico soggetto.
                      Il cristianesimo, ad esempio, concepisce l'etica in chiave personale e non individuale (attenzione che anche qui, nonostante il senso comune tenda a confondere i significati dei termini evidenziati, il senso filosofico/tecnico li rende di fatto antitetici). Ciò sottintende una relazione che pone l'uomo legato all'altro uomo e a Dio. Solo in questo senso si è persona. Ancora una volta quindi le istituzioni religiose dovranno confrontarsi con il significato filosofico del termine persona, significato che nel pieno della sua definizione è, esso stesso come il creare, proprio di Dio.
                      capisco.
                      bè alla fine credo proprio questa la differenza tra il mio non credere e il tuo credere, nonostante l'ipotesi comune di un possibile essere creatore.
                      per il resto mi sembra strano riuscire a dividere il bene dell'uomo dal quello che vuole dio.
                      o almeno in linea teorica, il dio cristiano dovrebbe volere questo per noi, e una possibile ira o offesa per comportamenti dell'uomo che minano il suo ruolo o alcune sue leggi sarebbe un comportamento umano non adatto a un dio.

                      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                      Una piccola nota su questo "giocare con le parole".
                      Non si tratta qui di "gioco". Semplicemente appiattire i significati dei termini in virtù di un senso comune rende di fatto impossibile esprimere in maniera precisa dei concetti.
                      Se si vuole comunicare informazione, oltre che semplicemente chiacchierare, è necessario l'utilizzo di termini tecnici in senso proprio. Altrimenti è ovvio che dicussioni di questo tipo cadano nell'incomunicabilità.
                      Non è vero qui perché si parla di filosofia, epistemologia o altro. E' vero anche nelle scienze e nelle tecniche ogni volta si voglia dare un senso compiuto a ciò che si dice. Si tratta semplicemente di comunicazione scientifica in senso lato.
                      son d'accordo Richard.
                      ma qui si è discusso 4 pagine sulla vita, ma chi parla di creare la vita?
                      il corriere della sera, non i ricercatori o i medici intervistati.

                      «Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era, un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura».
                      questo è quello che è successo.
                      il corriere della sera ha scritto che si è creata la vita, non venter o i medici intervistati, quindi qual'è il senso di discutere se si è creata o meno vita, quando qui si parla di aver creato una forma vivente (da materia morta o viva non è il punto) che non esisteva fino a ieri?
                      è come se ti dico di essere alto, e tu ti impunti nel dire che non sono intelligente...per carità può essere pure vero, ma non ti stavo dicendo questo.
                      volevo solo riportare il fatto nei giusti binari.

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                        Originariamente Scritto da JPP Visualizza Messaggio
                        non potrebbe essere che un giorno si possa scoprire un qualche cosa che giustifica tutto? anche se l'uomo in quanto tale non riesce nemmeno a concepirlo.
                        Il problema di fondo è appunto in quel "nulla preesistente" cui accennavo e in quanto l'uomo sia in grado di "tollerarlo". Il metodo scientifico, come concepito, è impossibilitato a considerare quel nulla se non come "spazio da riempire". Però se paradossalmente lo spazio si riempisse non si tratterebbe più di scienza.

                        Originariamente Scritto da JPP
                        Però è interessante il fatto che se noi siamo parte di qualche cosa, non possiamo averne una visione completa. Inoltre volevo aggiungere che pur non essendo io religioso, la scienza è a misura d'uomo. La religione è oltre la sua capacità di comprensione. Potrebbe essere allora la scienza ad essere una limitazione della religione.
                        Sì, spesso si investe la scienza di una autorità propria delle istituzioni religiose. Si perde di vista che comunque è una convenzione, un accordo su un modo di indagare la natura che ha dato frutti. E' solo in virtù di questi frutti che continua ad essere preso in considerazione. Il suo valore e significato lo cogliamo solo a posteriori, non a priori.

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                          Il presidente americano Barack Obama ha chiesto alla Commissione Presidenziale per lo Studio della Bioetica di fare delle ricerche sulla cellula artificiale una priorità della sua attività. Obama ha chiesto alla commissione di studiare i benefici di tale scoperta ma anche anche i problemi morali connessi e le implicazioni potenzialmente dannose.

                          L'iniziativa di Obama è stata innescata dall'annuncio giovedì della creazione in laboratorio della prima cellula artificiale controllata da un Dna sintetico, avvenuto nell'istituto del genetista Craig Venter.

                          Il presidente ha reagito prontamente a questo sviluppo, chiedendo subito alla Commissione Presidenziale per lo Studio delle Questioni Bioetiche di dedicare la sua attenzione a questo sviluppo scientifico, che apre la strada a nuove possibilità, ma crea anche una serie di interrogativi morali sullo sviluppo della vita artificiale.

                          Le indicazioni date da Obama alla commissione formata da esperti di bioetica seguono esattamente questa linea. Da una parte considerare «i benefici potenziali per la salute, la sicurezza e altri settorì. Dall'altra la commissione ha ricevuto il compito di »identificare gli appropriati confini etici ed i rischi identificabili«, cercando nello stesso tempo di trovare il modo per »minimizzare tali rischi».

                          L'inquilino della Casa Bianca ha chiesto alla commissione di «esprimere (secondo il New York Times entro sei mesi, ndr) raccomandazioni sulle azioni che il governo dovrebbe avviare per consentire agli Stati Uniti di sfruttare i benefici di questo settore della scienza in evoluzione».

                          Venter ha ammesso di aver effettuato una relazione all'amministrazione Obama sui suoi esperimenti. «La settimana scorsa abbiamo informato anche membri del Congresso - ha precisato lo scienziato - stiamo sviluppando lavori cominciati nel 2003 con finanziamenti del Dipartimento dell'Energia».

                          «Il nostro lavoro - ha proseguito Venter - è stato verificato dalla Casa Bianca perché riguarda tecnologie potenti che presentano alcune potenzialità di creare agenti che potrebbero essere dannosi. Stiamo lavorando con l'amministrazione su questo aspetto».

                          «C'è un rischio modesto - ha ammesso lo scienziato - ma vogliamo affrontare qualsiasi rischio. E vogliamo anche sottoporci alle verifiche etiche +opportuni: questo comporta una visione filosofica della vita».

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                            Visto che lo si aspettava è arrivato anche un parere della Chiesa:

                            MILANO - «Un ottimo motore ma non è la vita»: così l'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, commenta la creazione della prima cellula artificiale in grado di autoreplicarsi da parte dell'equipe del biologo americano Craig Venter, primo "mappatore" del genoma umano. Quella del mondo cattolico è una reazione di apertura, seppure con molte cautele. «Al di là dei proclami e dei titoli di giornale - scrive il quotidiano vaticano - è stato ottenuto un risultato interessante. Ora si tratta di unire al coraggio la cautela». L'Osservatore parla di «lavoro di ingegneria genetica di alto livello, un passo oltre la sostituzione di parti del Dna. Ma in realtà - aggiunge - non si è creata la vita, se ne è sostituito uno dei motori. L'ingegneria genetica può fare del bene - prosegue il giornale vaticano -, basti pensare alle possibilità di curare malattie cromosomiche. Si tratta di unire al coraggio la cautela: le azioni sul genoma possono, si spera, curare, ma vanno a toccare un terreno fragilissimo in cui l'ambiente e la manipolazione giocano un ruolo che non deve essere sottovalutato».
                            Vita artificiale, il Vaticano: «Non è vita» Obama dà il via a un'indagine bioetica - Corriere della Sera

                            Ovviamente quoto quanto riporta l'Osservatore (che spazza via i timori di "oscurantismo") che pone sopratutto l'accento sulla dimensione etica della scoperta, come è giusto che sia.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Ragazzi, lasciamo dio all'oratorio e continuiamo a parlare di scienza?



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                                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                                Personalmente penso che si appunto personale.

                                A parte il "gioco di parole", che anche stavolta vuole essere in realtà comunicativo, questo significa anche si ha bisogno di confrontare la propria esperienza religiosa con la testimonianza di altri. Se questa testimonianza corrisponde pienamente e misteriosamente alla propria esperienza si coglie inevitabilmente un significato di unità e distinzione.
                                Questo evoca, a mio avviso e personalmente, un immediato senso del divino.

                                Ma davvero qui andiamo sul personale...
                                ...e soprattutto nell'ot

                                In effetti scusa per la domanda anche personalmente ma mi sembra forse il modo più "diretto" d'indagine sulla materia.
                                Grazie comunque della risposta.


                                Per quanto riguarda la questione è "ovvio" che le applicazioni di questa scoperta saranno anche "malvagie" ma questo in un certo senso è intrinseco nella scienza e nelle sue scoperte forse...Alla lunga probabilmente i benefici saranno comunque maggiori.
                                Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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