Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
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il genio di mozart è nell'esposizione del tema, più che nella costruzione dello stesso. ora tu dirai che non importa, ma è la differenza che c'è tra monteverdi e mozart ed è quello che avevo espresso, poi è chiaro che parliamo di talenti in entrambi i casi, ma si parla di tecnica, il paragone non tiene, detti sine ira et studio, peraltro , come già detto adoro mozart.
anche il virtuosismo che richiede mozart - a livello di esecuzione - perché di questo mi pare si parlasse, non è trascendentale. capiamoci, non è che mozart lo si possa suonare così ad orecchio e persino nel paragone tante volte fatto boccherini mozart, del primo si dice che la sua fama era anche data dal non avere la necessità, come invece era per le musiche di mozart, di orchestrali di grande abilità.
e, tuttavia, ripeto, siamo lontani dalle caratteristiche che fanno il musicista monteverdi o, dio non voglia, bach.
quando mozart prova a giocare con i tempi, cosa che riusciva al suo amico e contemporaneo haydn con sfasamenti inauditi, ecco che perde la peculiarità di mozart, perde lo scherzo, l'umorismo, l'ironia, viene da dire che non padroneggia la tecnica e quindi resta vuoto virtuosismo ----> quartetto per oboe, nell'ultimo tempo lo strumento principale esegue un ritmo ternario sull'orchestra che va il 4/4 o il KV1a in cui, francamente, non si capisce l'alternanza di 2/4 3/4.
mentre in mozart la vera cifra è quella grazia inspiegabile che da un accordo in si bemolle si trasforma in un sorriso dalla piega amara (ascoltare per credere concerto KV595). la grazia di mozart ha ben pochi paragoni nella storia della musica, quando ti chiedono: ma come diavolo si distingue haydn da mozart? la risposta è: la grazia.
mozart nobilita i luoghi comuni settecenteschi.
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