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la tecnica ti serve per dare "voce" al tuo talento, ma è evidente che i veri talenti della musica non sono venuti fuori per merito della tecnica. ci vuole il dna
Arrivare al cedimento è come fare una passeggiata tra le fiamme dell'inferno, inferno in cui io mi sento sovrano!!!
Non c'è miglior ornamento addosso che la carne attorno all'osso.
la tecnica ti serve per dare "voce" al tuo talento, ma è evidente che i veri talenti della musica non sono venuti fuori per merito della tecnica. ci vuole il dna
dei ricercatori inglesi tempo fa hanno scoperto il gene del talento.
anche quello della manomorta, mi pare.
Il Thread è forse non impostato in maniera chiarissima, o è la materia a favorire molteplici interpretazioni, se non si fissano dei paletti.
Questo post ad esempio contiene una contraddizione, riguardo la tecnica e queste "sensazioni":
ma scusate Claudio Villa che con le sue parole riesce ad entrarti dentro.....o Vasco Rossi con quella voce roca.....quando dice..." voglio una vita....maleducataa" non sono spesso iu' emozionanti di uno strumento suonato perfettamente ?!
o ancora.....le canzoni dei Nirvana.....
Si prende Villa che è stato un virtuoso del cantar leggero;
Emissioni perfette, acuti strappa applausi al punto giusto, mai una nota stonata, un esempio della tecnica applicata al canto.
Poi si mette nel calderone pure un Vasco, che è tutto il contrario di Villa;
Cantante di livello vocale mediocre, spesso stonato, senza grandi capacità di emissione del fiato, un "cane" direbbero i puristi seguaci dei Villa, Consolini Tajoli e compagnia...Eppure trasmette delle sensazioni, emoziona, la sua voce veste come un abito di sartoria versi e musiche che solo lui pare riesca a cantare con quella intensità e "verità":
Questa è la magia non misurabile del talento.
C'è qualcuno qua che potrebbe affermare che Vasco Rossi non sia un grande cantante, uno che ha segnato la musica leggera italiana degli ultimi trenta anni?
Se ci limitiamo a parlare di musica popolare, la lezione che abbiamo appreso dalla evoluzione della stessa è che la tecnica, da sola, non serve a nulla.
La musica leggera ha avuto la sua più grande rivoluzione con l'arrivo dei cantautori, gente spesso dalla vocalità pessima - secondo metri puramente tecnici - ma che come nessuno dei puristi sapeva raccontare un testo musicato, coivolgere il pubblico in una storia, suscitare, nei tre minuti di una canzone, un brivido ed una identificazione, cosa che un Villa, pur grandissimo, non poteva fare, non gli riusciva, prigioniero della sua stessa emissione perfetta, dunque poco pop, difficilmente trascinante.
I canoni di valutazione, nell'arte popolare quale è la musica leggera, vanno rivisti:
Deve di necessità entrarci anche e sopratutto la capacità di suscitare una emozione in chi ne fruisce, al di là, molto al di là della pura questione tecnica.
Siamo su altri territori.
Lucio Battisti non ha mai avuto una tecnica vocale degna dell'eccellenza (almeno non fino ai suoi album detti "bianchi") ma è quello che più di ogni altro in Italia è riuscito a creare mondi, sbalordimenti, meraviglie anche col suo canto, che ha usato esattamente come uno strumento capace di dare un brivido al pari di una intera sessione di violini sapientemente arrangiati e suonati.
Quale valora può avere allora rimproverare a Battisti la sua voce di "carta vetrata" (le obiezioni che i critici gli mossero all'inizio, invocando appunto l'esempio dei Villa) quando pochi al mondo hanno potuto godere del suo talento tutto teso a generare, nell'ascoltatore di musica popolare, un turbamento strappato direttamente dall'anima?
Quanto frustrante per chi passa una vita a cercare di emettere una nota come Dio comanda?
L'incanto la tecnica lo può disciplinare, non partorire.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
I canoni di valutazione, nell'arte popolare quale è la musica leggera, vanno rivisti:
Deve di necessità entrarci anche e sopratutto la capacità di suscitare una emozione in chi ne fruisce, al di là, molto al di là della pura questione tecnica.
Siamo su altri territori.
siamo forse su altri piani, ma su medesimi territori: callas/tebaldi altro non è che questo.
l'imperfezione della prima vs la tecnica perfetta della seconda.
per fare un esempio celebre.
(excusatio non petita: non sto dicendo che la callas non avesse tecnica, né - soprattutto - che la tebaldi non emozionasse, altri piani, appunto)
ma alla fine la tecnica è più per gli accademici
sinceramente penso che nella musica l'importante (come già detto) sia la sensazione che ti trasmette
prendi pure il miglior chitarrista tecnico che conosci, ma se non ti da energia tutto quel tecnicismo vale poco
mentre alle volte un riff di tre accordi ti fa accapponare la pelle
tu suoni bob?
Mi viene il dubbio che il mio post non fosse molto chiaro.
Io suono la chitarra. Elettrica, acustica, classica.
Quando faccio un esercizio sulla classica ciò che cerco è la perfetta padronanza dell'attacco, dell'intensità della nota, la pulizia eccetera. Se passo da un accordo ad un altro, il passaggio deve essere istantaneo (nei limiti del possibile) e non devono risuonare corde a casaccio nel mentre. C'è un accordo, poi una brevissima pausa (istanti, le mani non si possono teletrasportare da una posizione all'altra) e poi un altro accordo.
Se mi esercito con l'elettrica, di solito suono lentissimo. La chitarra ha delle corde sospese su una tastiera. Per fare una nota, devi appoggiare il dito sulla corda (interrompendone la vibrazione e quindi l'emissione sonora), spingere per una certa distanza la corda verso la tastiera (e te ne accorgi quando usi corde .012-.056 con 5 mm di action) e, nell'istante in cui la corda tocca il tasto, dare la pennata. Questa è la base: bisogna eseguire perfettamente il passaggio che sta tra l'interruzione della vibrazione e la pennata, con precisione, scioltezza, rapidità.
La velocità estrema non c'entra nulla con la tecnica. Tant'è veri che molti cosiddetti "virtuosi", se gli togli il compressore e il distorsore fanno schifo. E ancora di più se usano un set-up fisico, quello che dà bei suoni, corde spesse. Saper fare 2000 note al secondo non significa essere tecnici, manco per niente.
Poi c'è l'altro aspetto. Non solo una nota va suonata perfettamente, ma suonare perfettamente dev'essere un gesto naturale. Non ci devi pensare.
Ora, citavo Slash. Slash non credo che abbia mai suonato una classica, eppure fa fare alla chitarra esattamente ciò che vuole. Usa gli umori bizzosi del distorsore, le ghost notes e tutto quanto per esprimere al 100% ciò che vuole. Questa è tecnica, non le mille note al secondo! Ha un perfetto controllo del suono, nel senso che è tutt'uno con la chitarra.
E' indispensabile, questo tipo di tecnica, per fare buona musica? Sì. Perché se non sai suonare non potrai esprimere ciò che vuoi; se ascolti gli Husker Du, ad esempio, ti rendi ben conto di cosa voglia dire registrare un disco senza manco sapere come si regola un amplificatore. Il risultato ti fa dire "belle idee, magari suonate e non strimpellate sarebbero belle da ascoltare".
E allora arriviamo al punto. Sui forum di chitarra, Kurt Cobain viene citato, di solito, come simbolo dell'incapacità. COSA? Tutti quei "geni" che scrivono su quei forum, li vorrei sentire con una chitarra di stock e un Mesa Boogie Studio 22+ a suonare l'intro di Smells Like Teen Spirits; e poi vediamo chi non sa suonare! Lo strumming, l'intenzione con cui è suonato quell'intro sono perfetti; questa è tecnica, non Rusty Cooley. Vasco? Non avrà mai studiato canto, ok, ma i suoi pezzi li canta come si deve. La genialità, perché di questo si tratta, dà una padronanza diversa dei propri mezzi espressivi rispetto allo studio tradizionale, ma sempre di padronanza si tratta, e i risultati si sentono.
De Andrè disse una volta che lui era un semplice cantautore, e la sua bravura stava nello scrivere canzoni; non aveva, diceva Faber, la voce straordinaria di Battisti. Ora, a chi devo dare ascolto? A qualche critico pippone che dice che Battisti era stonato, o a Fabrizio De Andrè? Risposta semplice, a De Andrè, anche perché sono d'accordissimo con lui (e pure David Bowie condivide la nostra opinione).
Con questo non voglio dire che io non ammiri la voce straordinaria di Susan Boyle, o la tecnica sopraffina di Steve Vai. Però, se ascolto Steve Vai, è facile che metta su For the Love of God, ovvero un brano in cui usa la tecnica per fare musica e non uno di quelli in cui usa la musica per mostrare la tecnica. La tecnica è rendere lo strumento la perfetta interfaccia tra la nostra creatività e il mondo esterno. Spesso si acquisisce con tantissimo esercizio, ma alcuni fortunati non ne hanno bisogno.
Maledetti
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
siamo forse su altri piani, ma su medesimi territori: callas/tebaldi altro non è che questo.
l'imperfezione della prima vs la tecnica perfetta della seconda.
per fare un esempio celebre.
(excusatio non petita: non sto dicendo che la callas non avesse tecnica, né - soprattutto - che la tebaldi non emozionasse, altri piani, appunto)
Hai reso bene l'idea
Quoto poi le considerazioni di Bob, specie le conclusive.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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nella necropoli deserta»
quindi non vado con il paragone mozart monteverdi? dove mozart sarebbe quello con poca tecnica
Sulla classica per me puoi andare come vuoi
Io posso mettermi solo buono buono a leggere e ad imparare:
Lì devo essere portato per mano
...ma di noi
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oh ma amo mozart, tuttavia, proprio tu che qua parli di mero linguaggio ecc ecc.. l'innovazione di moteverdi a livello di linguaggio musicale è tale da farne non solo il punto di svolta della musica occidentale, ma persino la causa prima della nascita di un'industria strumentale capace, tramite la perfezione dello strumento, di stare al passo con il genio musicale di monteverdi.
mozart, al contrario, è debitore ben più di quanto non si voglia ammettere della tradizione italiana e tedesca, la sua portata di innovazione andrebbe largamente rimessa in discussione e riposizionarlo farcendolo uscire dal cliché non significa fargli un torto né negare l'indiscusso talento, quell'intima malinconia che pervade la sua musica, quel rapimento.. (tié )
e non dico niente su tutti quei clarinetti.
(sul requiem bisognerebbe fare un discorso un po' a parte,ma a quei tempi già dialogava con dio)
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
oh ma amo mozart, tuttavia, proprio tu che qua parli di mero linguaggio ecc ecc.. l'innovazione di moteverdi a livello di linguaggio musicale è tale da farne non solo il punto di svolta della musica occidentale, ma persino la causa prima della nascita di un'industria strumentale capace, tramite la perfezione dello strumento, di stare al passo con il genio musicale di monteverdi.
mozart, al contrario, è debitore ben più di quanto non si voglia ammettere della tradizione italiana e tedesca, la sua portata di innovazione andrebbe largamente rimessa in discussione e riposizionarlo farcendolo uscire dal cliché non significa fargli un torto né negare l'indiscusso talento, quell'intima malinconia che pervade la sua musica, quel rapimento.. (tié )
e non dico niente su tutti quei clarinetti.
(sul requiem bisognerebbe fare un discorso un po' a parte,ma a quei tempi già dialogava con dio)
In questo contesto come consideri la contemporanea, diciamo da Berio in giù?
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
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