Un forte vento filonazista soffia sull'Europa

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  • LARRY SCOTT
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    #91
    Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
    Larry ma quindi un ipotetica guerra civile italiana, nata dall'insofferenza padana che non si riconosce come Italia, per te sarebbe legittima? In fin dei conti c'è chi si sente italiano e chi si sente appartenente ad un'altra realtà culturale.
    No, assolutamente, perchè tutto ciò non ha basi storiche nè tantomeno scientifiche o territoriali-irredentiste, ma nasce da una teoria, quella della parentela dialettale, che non è nemmeno riscontrata al 100%. Inoltre per le realtà regionali si parla di subculture, non certo di nazioni o popoli a se stanti.

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    • DORian_fAke
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      #92
      Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
      No, assolutamente, perchè tutto ciò non ha basi storiche nè tantomeno scientifiche o territoriali-irredentiste, ma nasce da una teoria, quella della parentela dialettale, che non è nemmeno riscontrata al 100%. Inoltre per le realtà regionali si parla di subculture, non certo di nazioni o popoli a se stanti.
      Pensa che questo discorso tra un secolo o due probabilmente lo faranno per gli attuali stati nazionali all'interno dell'UE.

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      • bersiker1980
        decisamente grosso
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        • Serenissima Veneta Repubblica
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        #93
        Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
        No, assolutamente, perchè tutto ciò non ha basi storiche nè tantomeno scientifiche o territoriali-irredentiste, ma nasce da una teoria, quella della parentela dialettale, che non è nemmeno riscontrata al 100%. Inoltre per le realtà regionali si parla di subculture, non certo di nazioni o popoli a se stanti.
        Diciamo piuttosto che l'italia unita non ha basi storiche, se non la decisione a tavolino di qualche massone
        "Ora che abbiamo creato l'Italia, bisogna creare gli Italiani" disse qualcuno...ma un popolo difficilmente si crea a tavolino, temo

        Oltretutto, alcune singole regioni, o realtà locali, hanno una storia di unità e indipendenza ben più antica e gloriosa di quella dello Stato Italiano....
        Last edited by bersiker1980; 29-04-2010, 16:42:39.
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        • DORian_fAke
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          #94
          Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
          Diciamo piuttosto che l'italia unita non ha basi storiche, se non la decisione a tavolino di qualche massone
          "Ora che abbiamo creato l'Italia, bisogna creare gli Italiani" disse qualcuno...ma un popolo difficilmente si crea a tavolino, temo
          Giusto, pare che quella italiana sia un'identità fasulla

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            #95
            Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
            Diciamo piuttosto che l'italia unita non ha basi storiche, se non la decisione a tavolino di qualche massone
            "Ora che abbiamo creato l'Italia, bisogna creare gli Italiani" disse qualcuno...ma un popolo difficilmente si crea a tavolino, temo

            Oltretutto, alcune singole regioni, o realtà locali, hanno una storia di unità e indipendenza ben più antica e gloriosa di quella dello Stato Italiano....
            Dai berso sei una persona ragionevole non cadermi nei neoregionalismi, mi sembri uno di quei dementi panzoni napoletani che inneggiao al ritorno di Francesco II e definiscono quelli come me "Piemontese invasore", semplicemente ridicoli

            O quelli che vorrebbero il ritorno della Repubblica di Venezia....dai su...


            Identità fasulla un paio di cocchi, fin dal 1300 i pensatori, i letterati ed i filosofi hanno teorizzato l'Unità dello stato italiano. Avevo sottomano un sito che parlava di tutto ciò, ma ora mi sfugge.

            Il resto e becera propaganda leghista o di qualche partitucolo ancora più demenziale.

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            • LARRY SCOTT
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              #96
              Mi fa sorridere la faccenda che quando qualcosa va storto o è misterioso tutti a gridare "al massone! al massone!" (che poi paradossalmente dovrei essere io a dire ste cose)....non credo abbiate ben chiaro cosa sia la Massoneria...ne tantomeno il suo ruolo.

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              • LARRY SCOTT
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                #97
                tanto per la cronaca, ecco un articolo che è bene leggere prima di sparare sentenze pseudoleghiste o peggio ancora di demenzialità come il PNV o il movimento Neoduosiculo.


                L’Italia nasce nell’89 avanti Cristo, quando i popoli italici ottengono l’estensione della cittadinanza romana. Numerose tribù si unirono in una lega contro l’imperialismo di Roma e crearono uno stato denominato Italia. Il prossimo anno festeggia ventuno secoli di vita

                Quanti secoli ha l’Italia? Appena uno e mezzo, se usiamo il metro dell’unità amministrativa. Almeno il doppio se risaliamo alla nascita di quel desiderio storico e politico d’Italia, prima letterario e poi d’azione, che emerge nel nostro paese a partire dal settecento e che nell’ottocento assumerà le forme del Risorgimento. Ma l’Italia non nasce affatto con il Risorgimento, che ne è solo la tarda realizzazione politico militare. Quella duplice, romantica ambizione ottocentesca all’unificazione della penisola e alla liberazione da potenze straniere, non rappresenta affatto un’idea nuova ma, anzi costituisce un antico progetto che viene da lontano.

                Potremmo andare indietro di cinque secoli da oggi e trovare, nelle pagine del fondatore della moderna scienza politica, il fiorentino Machiavelli, ragionamenti protorisorgimentali che, seppure concepiti in un diverso contesto storico, sottendono un’analoga visione, ovverosia l’esistenza di un concetto politico d’Italia verso cui le diverse piccole Patrie comunali e le numerose signorie regnanti avrebbero dovuto convergere. Ai tempi della Firenze dei Medici non solo esisteva già un’idea d’Italia ma si affermava anche il ragionare politico circa una sua unità. La pluralità delle piccole Patrie conviveva con l’esistenza di un’idea d’Italia e il ragionare politico circa la sua realizzabilità muoveva i primi passi in un contesto in cui i comuni e le signorie italiche iniziano a fare i conti con l’emergere in Europa di un nuovo tipo di attori internazionali, gli Stati moderni a guida nazionale.

                Nel Rinascimento italiano si possono rintracciare già i semi di quel processo lungo e contraddittorio che porterà a concepire lo Stato nazionale come punto d’equilibrio tra il particolarismo locale e l’universalismo imperiale. Ma anche l’uomo rinascimentale, che si poneva al centro della città e al centro dell’universo, e si apprestava a vivere come faber ipsius fortunae, non aveva fabbricato lui l’idea d’Italia ma essa gli pre-esisteva. Qualche secolo prima già Dante Alighieri ne dava una propria plastica visione, evocandone nel Canto IX dell’Inferno persino i confini geografici, non troppo distanti da quelli dell’attuale Repubblica italiana: “si come Arli ove Rodano stagna / si come a Pola presso del Quarnaro / che Italia chiude e i suoi termini bagna”.

                Ma l’Italia di Dante, che innalza al cielo le cattedrali medioevali e afferma la libertà dell’autogoverno dei comuni e delle signorie - le più italiche tra le istituzioni politiche della nostra penisola – già si avviava a parlare una lingua comune, pur nelle sue numerose varianti regionali. Era la lingua che, due secoli dopo l’anno mille, Francesco aveva usato per innalzare a Dio il suo canto di amore e libertà in lingua volgare. Una lingua, nuova, non più dotta ma popolare, non più relitto di un impero universale che non c’era più ma nata dall’uso del volgo nel lungo e lento processo di trasformazione del latino nell’italiano.

                Una trasformazione avvenuta nella travagliata notte della storia della nostra Patria, quando ci addormentammo parlando latino alla caduta dell’impero romano d’Occidente e ci risvegliammo all’alba dell’anno mille parlando l’italiano volgare.

                In quei cinque secoli contrassegnati da invasioni barbariche, anarchia feudale, abbandono delle campagne, riduzione dei commerci, contrazione demografica si compie nella penisola quella miracolosa trasformazione dell’antica società romana nella nuova società italica. I popoli italici subiscono le invasioni barbariche dal Nord e le scorrerie di pirati e saraceni dal Sud, ma mantengono intatti alcuni tratti fondamentali delle antiche civiltà. In quei secoli bui vedono la luce in nuove forme le antiche istituzioni della società romana, la famiglia, la proprietà privata, la lingua romanza, il diritto comune, il sapere tecnico e artigianale. Si viene formando quel capitale umano che farà parlare il Carducci della “risorta nel mille itala gente” e constatare a Machiavelli che “in Italia non manca materia da introdurvi ogni forma e grande virtù vi è nelle membra”, nel mentre esorta il Principe “a pigliare la Italia e liberarla dalle mani de' barbari”.

                Nei secoli successivi al mille può dirsi avviato il processo di formazione di quella che potremmo chiamare una Patria comune ai popoli italici. O meglio di molte piccole Patrie italiane, visto che a lungo il sentimento d’appartenenza rimarrà confinato nei valori municipali e comunali. Così fu per i Ciompi, che cacciati da Firenze combatterono per anni per potere rientrare nella loro Patria, nonostante avessero trovato accogliente esilio in altre terre. Solo a partire dal Rinascimento giungerà a farsi strada il problema dell’unità politica della penisola, problema che avrebbe trovato soluzione solo dopo cinque ulteriori secoli.

                Solitamente c’è concordia nel rintracciare a cavallo dell’anno mille il periodo di nascita del popolo italiano, popolo che in quei secoli linguisticamente si è ormai sufficientemente diversificato tanto dalla lingua antica dei latini quanto da quella nuova dei popoli conquistatori, con i quali si stabilisce un processo di scambio sociale ed etnico. Ma se la storia può guidare la ricerca delle origini più prossime della nostra Patria almeno fino ad un millennio addietro, nessuno ci impedisce di cercare ancora più lontano tracce simboliche di una Patria più antica, assorbita all’interno di quel grande mosaico politico di popoli e di legge che fu l’impero universale di Roma.



                una ricerca che a mio avviso dovrebbe condurre al 91 avanti Cristo, quando nell’Italia centrale numerosi popoli, militarmente soggetti a Roma ma esclusi dai privilegi della cittadinanza si ribellarono al dominio romano e diedero vita alla prima esperienza statale denominata Italia. Presso la città di Corfinium si riunirono Marsi, Peligni, Marrucini, Vestini, Piceni, Sanniti, Lucani e Apulii e lì decisero di fondare un nuovo Stato. Il primo denominato Italia. L’antica Corfinium fu ribattezzata Italica e venne elevata a Capitale (Caput imperii sui Corfinium legerant atque appellarant Italicam. Velleius Paterculus, II, 17). Elessero a proprio simbolo il toro, animale la cui etimologia riconduce alla stessa radice della parola Italia. La loro zecca batte per due anni una propria nuova moneta.

                Le poche copie arrivate a noi mostrano da un lato il volto d’Italia vittoriosa cinta d’alloro con sotto incisa la parola “Italia” e dall’altro gli otto popoli che prestano giuramento d’unione. Altre monete mostrano un Toro che sconfigge e calpesta una Lupa. Il conflitto degli italiani con Roma, che prende storicamente il nome di guerre sociali, durò due anni e terminò con la concessione da parte di Roma della cittadinanza a tutti i popoli italici, con l’emanazione della Lex Plauta Papiria. Fu una legge di portata storica. Per la prima volta tutti i residenti in Italia che, nel termine di due mesi, avessero dichiarato ad un magistrato romano di voler diventare cittadini avrebbero ottenuto la cittadinanza romana.

                Era l’89 avanti cristo e per la prima volta nella storia della penisola il concetto di cittadinanza fu esteso ai popoli italici, quelle tribù oltre gli Appennini che ribellandosi contro Roma per la disparità del loro status, diedero vita, breve ma simbolica, al primo stato denominato “Italia”. Roma si era politicamente e militarmente mossa nella penisola come una città stato, concedendo la cittadinanza su logiche non geografiche ma prettamente strategiche e militari. Prima delle guerre sociali godevano della cittadinanza romana alcune colonie greche dell’Italia meridionali, ma non ad esempio i popoli italici, specialmente quelli collocati oltre gli Appennini.

                La prima Italia nacque dunque contro Roma ma sopravvisse solo tre anni e presto fu riassorbita dalla logica assimilatrice di Roma. Tuttavia, quell’atto di ribellione e soprattutto, quell’atto normativo dell’89 avanti Cristo può essere letto come l’ingresso su base paritaria dei popoli italici nella storia della penisola e in quella di Roma. A tale legge d’uguaglianza tra i popoli italici nell’impero romano possiamo far risalire il primo antecedente di una Patria degli italiani. Ottantanove avanti Cristo. Ventuno secoli fa nel 2011. E se fosse questo l’anniversario su cui riflettere e da commemorare nel duemila e undici?

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                • bersiker1980
                  decisamente grosso
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                  #98
                  Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
                  Mi fa sorridere la faccenda che quando qualcosa va storto o è misterioso tutti a gridare "al massone! al massone!" (che poi paradossalmente dovrei essere io a dire ste cose)....non credo abbiate ben chiaro cosa sia la Massoneria...ne tantomeno il suo ruolo.
                  Sai bene cosa penso della Lega: però è storicamente certo che Mazzini e molti altri i "padri" dell'unità d'Italia fossero massoni...le stesse associazioni carbonare altro non erano che gruppi di stampo massonico.

                  Di fatto l'Italia venne creata tavolino ed ha all'incirca 15 lustri di vita: ben pochi rispetto ad altre entità locali, ben più omogenee e datate ( e non parlo solo della millenaria Repubblica di Venezia)
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                  • ma_75
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                    #99
                    Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
                    Sai bene cosa penso della Lega: però è storicamente certo che Mazzini e molti altri i "padri" dell'unità d'Italia fossero massoni...le stesse associazioni carbonare altro non erano che gruppi di stampo massonico.

                    Di fatto l'Italia venne creata tavolino ed ha all'incirca 15 lustri di vita: ben pochi rispetto ad altre entità locali, ben più omogenee e datate ( e non parlo solo della millenaria Repubblica di Venezia)

                    Erano massoni semplicemente perchè dovevano combattere la massoneria più potente di sempre la chiesa cattolica. Non a caso pensarono di regolare subito i conti con il mostro i padri della patria dopo l'unità.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • Dropkick
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                      Originariamente Scritto da +Lvpvs-Mannarvs+ Visualizza Messaggio
                      Anche se vestiti uguali la differenza c'è e SI VEDE
                      In realtà, guardando questi due video, una persona che non sa nulla in materia avrebbe qualche difficoltà...

                      BLACK BLOCK ANTIFA:
                      YouTube - Black Bloc 2008: inspiring video

                      AUTONOME NATIONALISTEN:
                      YouTube - Werde aktiv!

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                      • dario1990
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                        • Sep 2008
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                        scusate,premettendo che in linea generale sn daccordo con larry,adam,sean etc,potreste dirmi secondo voi oggi in cosa consiste "l'italianità"?cosa quindi contraddistingue una persona italiana da una persona non italiana che abita cmq in italia? es:il colore della pelle?(ma cosi si doverbbe dare una "gradazione" precisa..).la religione? (ma cosi gli atei italiani nn sarebbero piu tali?).

                        è solo curiosità,mi fareste una grande cortesia se mi rispondeste...

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                        • Adam
                          Pretty damn terrific
                          • Jun 2005
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                          semplice, italianizzarsi, sottostare alle regole e ai costumi che la nostra società impone, abituandosi e vivendo come un cittadino italiano. qualunque cosa negativa ci si trascini dal proprio paese d'origine (burqa) o la si dimentica o la si continua a vivere nel privato, tra le mura domestiche, sempre che comunque non violi i principi della costituzione italiana o l'ordine pubblico. Chi è contrario o chi non è d'accordo, o solo in parte, si può benissimo levare dalle palle.
                          Tutto questo vale per ogni paese che si possa dire civilizzato
                          Originariamente Scritto da DR. MORTE
                          Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                          • dario1990
                            Bodyweb Advanced
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                            quindi secondo te basta seguire le regole date dallo stato per essere italiano?

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                            • Adam
                              Pretty damn terrific
                              • Jun 2005
                              • 17052
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                              be, ovviamente cè anche la burocrazia da sistemare eh
                              Il mio era un discorso etico, che è anche più importante
                              Originariamente Scritto da DR. MORTE
                              Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                              • Barone Bizzio
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                                Pensa all'Europa, Adam...per secoli e secoli, anzi da sempre la storia europea è stata un muoversi di truppe ed eserciti, di ascesa e decadenza di nazioni e di mutevolezza dei confini...invece dal 1945 l'ONU e gli USA, insieme al gruppone degli intelletualoni e degli uomini di potere economico di Wall Street, pretendono il mantenimento di uno "status quo" che non è certo il migliore nè tantomeno il naturale per l'Europa.A livello di confini è persino più scabroso che dopo la Pace di Versailles.
                                Questa è grossa eh...

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