EX Vittime dei Partigiani Comunisti...Fascisti e nazisti cattivi inside.

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    #61
    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    I partigiani si consegnarono al posto delle vittime della rappresaglia? Fecero qualcosa di nobile per sostituire le loro vite a quelle incolpevoli dei rastrellati? Possiamo seriamente credere che non ebbero il tempo di sapere ciò che accadeva? E, ancora, possiamo pensare che non immaginassero prima a che tipo di rappresaglia avrebbe esposto la popolazione civile un'azione del genere, specie considerando che rappresaglie di quel genere erano la prassi?
    Eroi sono quelli che sacrificano la propria vita, non quelli che ricevono medaglie dopo aver fatto ammazzare civili innocenti.
    Il giorno dell'attentato di via Rasella gli obiettivi militari che dovevano essere attacati erano 2. appunto via Rasella e il Teatro Adriano. Per varie vicende, la manifestazione militare del teatro Adriano che doveva essere oggetto dell'attacco non avvenne, sicché fino all'ultimo l'obiettivo del secondo attacco rimase incerto.
    L'idea finale del progetto era quella di attaccare i tedeschi che da via Rosella avesso ripiegato verso le caserme.

    Dopo l'attacco, invece, i militari tedeschi e repubblichini iniziarono il rastrellamento degli abitanti dela zona, che poi furono condotti davanti a Palazzo Barberini.
    Ora, prassi militare vuole che non si diano vita a rappresaglie se non dopo le 24 ore dalla intimazione della consegna dei colpevoli.
    Invece i tedeschi da li a poche ore portarono i prigionieri alle Ardeatine, luogo del tutto anomalo e imprevedibile sia per un processo sommario che per una esecuzione.

    Della rappresaglia non si seppe nulla finché non ci furono i morti alle Ardeatine. La rappresaglia, inoltre, non era immaginabile poiché era più prevedibile che i tedeschi ripiegassero a difesa dei propri posti militari, dal momento che Kappler (come poi confermato da Pribke) e gli altri sapevano (avevano fatto dei prigionieri precedentemente all'evento) che la resistenza stava per avviare una serie di attacchi per "distrarre" i tedeschi in attesa dell'intervento inglese (che poi non avvenne).

    Sean, Salvo D'Acquisto (e come lui tanti altri personaggi della resistenza, che vorrei ricordare non erano solo comunista...ma vi erano anche i preti dentro. I comunisti erano solo quelli militarmente organizzati e più politicamente motivati. Più attivi, magari anche più efferati, perché per loro la resistenza andava oltre l'attacco al nazifascismo) si sacrificò. Un eroe nazionale. E su questo non si discute. Si discute, però, se i tedeschi davanti all'eroismo di chi si consegnò evitarono la rappresaglia o meno...
    Non mi pare che la regola del 10 a 1 si fermasse dinnanzi agli atti di eroismo degli italiani.
    Last edited by Blinko; 25-04-2010, 21:04:46.
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      #62
      Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
      Il giorno dell'attentato di via Rasella gli obiettivi militari che dovevano essere attacati erano 2. appunto via Rasella e il Teatro Adriano. Per varie vicende, la manifestazione militare del teatro Adriano che doveva essere oggetto dell'attacco non avvenne, sicché fino all'ultimo l'obiettivo del secondo attacco rimase incerto.
      L'idea finale del progetto era quella di attaccare i tedeschi che da via Rosella avesso ripiegato verso le caserme.

      Dopo l'attacco, invece, i militari tedeschi e repubblichini iniziarono il rastrellamento degli abitanti dela zona, che poi furono condotti davanti a Palazzo Barberini.
      Ora, prassi militare vuole che non si diano vita a rappresaglie se non dopo le 24 ore dalla intimazione della consegna dei colpevoli.
      Invece i tedeschi da li a poche ore portarono i prigionieri alle Ardeatine, luogo del tutto anomalo e imprevedibile sia per un processo sommario che per una esecuzione.

      Della rappresaglia non si seppe nulla finché non ci furono i morti alle Ardeatine. La rappresaglia, inoltre, non era immaginabile poiché era più prevedibile che i tedeschi ripiegassero a difesa dei propri posti militari, dal momento che Kappler (come poi confermato da Pribke) e gli altri sapevano (avevano fatto dei prigionieri precedentemente all'evento) che la resistenza stava per avviare una serie di attacchi per "distrarre" i tedeschi in attesa dell'intervento inglese (che poi non avvenne).

      Sean, Salvo D'Acquisto (e come lui tanti altri personaggi della resistenza, che vorrei ricordare non erano solo comunista...ma vi erano anche i preti dentro. I comunisti erano solo quelli militarmente organizzati e più politicamente motivati. Più attivi, magari anche più efferati, perché per loro la resistenza andava oltre l'attacco al nazifascismo) si sarcificò. Un eroe nazionale. E su questo non si discute. Si discute, però, se i tedeschi davanti all'eroismo di chi si consegnò evitarono la rappresaglia o meno...
      Non mi pare che la regola del 10 a 1 si fermasse dinnanzi agli atti di eroismo degli italiani.
      Versione un tantino di parte, mi consentirai. Poco credibile perchè la prassi tedesca non era certo quella delle 24 ore ed un attacco mordi e fuggi espone i civili a rappresaglie tremende. Non è certo la crudeltà tedesca il punto (anche se poi aspetto ancora di vedere un esercito con i fiori nei cannoni) ma la vigliaccheria fatta passare per coraggio.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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        #63
        Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
        Il giorno dell'attentato di via Rasella gli obiettivi militari che dovevano essere attacati erano 2. appunto via Rasella e il Teatro Adriano. Per varie vicende, la manifestazione militare del teatro Adriano che doveva essere oggetto dell'attacco non avvenne, sicché fino all'ultimo l'obiettivo del secondo attacco rimase incerto.
        L'idea finale del progetto era quella di attaccare i tedeschi che da via Rosella avesso ripiegato verso le caserme.

        Dopo l'attacco, invece, i militari tedeschi e repubblichini iniziarono il rastrellamento degli abitanti dela zona, che poi furono condotti davanti a Palazzo Barberini.
        Ora, prassi militare vuole che non si diano vita a rappresaglie se non dopo le 24 ore dalla intimazione della consegna dei colpevoli.
        Invece i tedeschi da li a poche ore portarono i prigionieri alle Ardeatine, luogo del tutto anomalo e imprevedibile sia per un processo sommario che per una esecuzione.

        Della rappresaglia non si seppe nulla finché non ci furono i morti alle Ardeatine. La rappresaglia, inoltre, non era immaginabile poiché era più prevedibile che i tedeschi ripiegassero a difesa dei propri posti militari, dal momento che Kappler (come poi confermato da Pribke) e gli altri sapevano (avevano fatto dei prigionieri precedentemente all'evento) che la resistenza stava per avviare una serie di attacchi per "distrarre" i tedeschi in attesa dell'intervento inglese (che poi non avvenne).

        Sean, Salvo D'Acquisto (e come lui tanti altri personaggi della resistenza, che vorrei ricordare non erano solo comunista...ma vi erano anche i preti dentro. I comunisti erano solo quelli militarmente organizzati e più politicamente motivati. Più attivi, magari anche più efferati, perché per loro la resistenza andava oltre l'attacco al nazifascismo) si sarcificò. Un eroe nazionale. E su questo non si discute. Si discute, però, se i tedeschi davanti all'eroismo di chi si consegnò evitarono la rappresaglia o meno...
        Non mi pare che la regola del 10 a 1 si fermasse dinnanzi agli atti di eroismo degli italiani.
        Blinko, come "non si sarebbe potuta immaginare" la rappresaglia?
        Roma era tutta tappezzata di manifesti che minacciavano la "decimazione", in caso di attentati contro le forze di occupazione.
        Che i tedeschi non si sarebbero fermati davanti ad una consegna spontanea dei colpevoli, scusami, ma questa è una tua opinione;
        Vale quanto quella di Kappler, in assenza di controprova, che al processo affermò a chiare lettere che se i partigiani si fossero consegnati, la ritorsione non avrebbe avuto luogo.
        Qua si discute semmai sull' "eroismo" di quegli incoscienti, che fecero un attentanto sapendo:

        1) che non avrebbero ottenuto nulla sul fronte dell'azione militare
        2) che avrebbero condannato a morte decine di italiani.

        Per inciso, Kappler fu condannato solo per il numero di rastrellati in eccesso, rispetto ai morti tedeschi.
        L'azione di rappresaglia tedesca, in sè, fu dichiarata "legittima operazione di guerra".
        I banditi, in quel caso, sono stati altri.

        Ma ciò che fa ancora più impressione è il reale scopo sotteso a quell'azione vigliacca, e cioè creare dei martiri - gli italiani decimati - per onorare a posteriori la presunta "lotta di liberazione nazionale", coi partigiani nella parte dei protagonisti, ovviamente (beh, loro hanno potuto goderne i frutti...):
        Si è costruito scientemente il mito sul sangue autentico di innocenti.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          #64
          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
          Versione un tantino di parte, mi consentirai. Poco credibile perchè la prassi tedesca non era certo quella delle 24 ore ed un attacco mordi e fuggi espone i civili a rappresaglie tremende. Non è certo la crudeltà tedesca il punto (anche se poi aspetto ancora di vedere un esercito con i fiori nei cannoni) ma la vigliaccheria fatta passare per coraggio.
          Ma, ti stimo tanto e ti ho visto in te un utente di profonda cultura. Ma il fatto che dici che la mia versione sia "di parte" mi lascia un dubbio su chi sia di parte e per quale parte...
          Non sono cose che mi sono inventato io. Non sono racconti provenienti dalle sedi di partito. Non si narrano così le cose all'Anpi.

          Ci sono quintali di carte processuali consultabili da tutti, oltre a numerosi libri scritti da entrambe le parti che, sul fatto storico, concordano nel ritenere che la strage delle Ardeatine fu un atto vilissimo dei tedeschi che speravano solo di ficacre la popolazione. Un vilissimo atto che coinvolse anche i repubblichini, alcuni dei quali ebbero a vergognarsi (onore a loro) di aver aiutato i tedeschi in quell'azione.
          sai perché furono scelte le fosse Ardeatine?
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            #65
            Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
            Ma, ti stimo tanto e ti ho visto in te un utente di profonda cultura. Ma il fatto che dici che la mia versione sia "di parte" mi lascia un dubbio su chi sia di parte e per quale parte...
            Non sono cose che mi sono inventato io. Non sono racconti provenienti dalle sedi di partito. Non si narrano così le cose all'Anpi.

            Ci sono quintali di carte processuali consultabili da tutti, oltre a numerosi libri scritti da entrambe le parti che, sul fatto storico, concordano nel ritenere che la strage delle Ardeatine fu un atto vilissimo dei tedeschi che speravano solo di ficacre la popolazione. Un vilissimo atto che coinvolse anche i repubblichini, alcuni dei quali ebbero a vergognarsi (onore a loro) di aver aiutato i tedeschi in quell'azione.
            sai perché furono scelte le fosse Ardeatine?
            Blinko, apri gli occhi:
            Senza via Rasella non avremmo avuto le Ardeatine, è solo e semplicemente questione di causa-effetto.
            L'atto vile è l'azione partigiana, inutile se non per mandare a morire (sapendolo, dati i precedenti) dei poveri disgraziati.
            E gli Amendola lì con le medaglie addosso:
            Ma si vergognino.
            ...ma di noi
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            • ma_75
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              Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
              Ma, ti stimo tanto e ti ho visto in te un utente di profonda cultura. Ma il fatto che dici che la mia versione sia "di parte" mi lascia un dubbio su chi sia di parte e per quale parte...
              Non sono cose che mi sono inventato io. Non sono racconti provenienti dalle sedi di partito. Non si narrano così le cose all'Anpi.

              Ci sono quintali di carte processuali consultabili da tutti, oltre a numerosi libri scritti da entrambe le parti che, sul fatto storico, concordano nel ritenere che la strage delle Ardeatine fu un atto vilissimo dei tedeschi che speravano solo di ficacre la popolazione. Un vilissimo atto che coinvolse anche i repubblichini, alcuni dei quali ebbero a vergognarsi (onore a loro) di aver aiutato i tedeschi in quell'azione.
              sai perché furono scelte le fosse Ardeatine?
              Sbaglio o poco sopra hai detto che la storia la scrivono i vincitori? O vogliamo credere che le carte del processo di Norimberga siano la Storia del terzo reich o non, appunto, una delle storie possibili?
              Lo ricordava anche Sean sopra: con la città tappezzata di manifesti che minacciavano rappresaglie, con una prassi consolidata dei tedeschi in questo senso, compiere un'azione mordi e fuggi significava, coscientemente, lasciare al nemico la via aperta per un mssacro di civili quale in effetti avvenne. Far passare il massacro come predeterminato e via Rasella come una opportunità colta al volo significa invertire cause ed effetti.
              Mi sorregge in questa riflessione proprio quanto Amendola scrisse e quanto è riportato da De Felice:
              "La più grossa responsabilità morale che abbiamo dovuto assumere nella guerra partigiana è quella dei sacrifici che si provocano, non soltanto i compagni di lotta che si inviano incontro alla morte, (...) ma gli ignari che possono essere colpiti dalle rappresaglie. (...) Soltanto dei pavidi o degli ipocriti potevano fare finta di non comprendere le conseguenze che derivavano dalla posizione assunta".
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                #67
                Sean, tanto so che è del tutto inutile cercarvi di farvi aprire gli occhi su fatti storici documentati. Sono intervenuto perché proprio mi stava bruciando dentro...per varissime ragioni che non sto qui a dirvi e che superano di molto le posizioni politiche.

                Detto ciò, ti ripeto: i tedeschi non avevano fatto rappresaglie neanche per l'attentato di Via Tomacelli, poiché sapevano che esporsi in quel periodo avrebbe comportato la perdita di forza per la difesa dei ponti tiberini.
                Stavano chiusi dentro le caserme, negli avamposti armati e nel Viminale, poiché temevano attacchi anche da parte della popolazione civile dopo che furono attaccati anche i militi italiani stessi.

                Non si cercò il sangue di nessuno, l'azione del Gap era quella volta alla decimazione tedesca, per fiaccare la loro forza (isolata) a Roma e consentito la caduta dei ponti, per agevolare l'arrivo degli anglo-americani.

                I civili furono portati alle ardeatine solo per far strage, e non per punizione o repressione. La scelta del luogo non è casuale. Delle Ardeatine poteva addirittura non saperse nulla, se lo cose non fossero andate come sono andate.

                Per inciso: la Cassazione ha dichiarato la strage di via Rasella "legittimo atto di guerra", non l'azione della ardeatine

                Io vi invito solo a leggere i libri e gli atti processuali. I documenti di difesa e tutto il materiale esistente, cercando di liberarvi dei vostri anticipati giudizi e, quanto meno su questa vicenda, vedrete oltre le vostre posizioni.
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                • Sean
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                  #68
                  Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
                  Sean, tanto so che è del tutto inutile cercarvi di farvi aprire gli occhi su fatti storici documentati. Sono intervenuto perché proprio mi stava bruciando dentro...per varissime ragioni che non sto qui a dirvi e che superano di molto le posizioni politiche.

                  Detto ciò, ti ripeto: i tedeschi non avevano fatto rappresaglie neanche per l'attentato di Via Tomacelli, poiché sapevano che esporsi in quel periodo avrebbe comportato la perdita di forza per la difesa dei ponti tiberini.
                  Stavano chiusi dentro le caserme, negli avamposti armati e nel Viminale, poiché temevano attacchi anche da parte della popolazione civile dopo che furono attaccati anche i militi italiani stessi.

                  Non si cercò il sangue di nessuno, l'azione del Gap era quella volta alla decimazione tedesca, per fiaccare la loro forza (isolata) a Roma e consentito la caduta dei ponti, per agevolare l'arrivo degli anglo-americani.

                  I civili furono portati alle ardeatine solo per far strage, e non per punizione o repressione. La scelta del luogo non è casuale. Delle Ardeatine poteva addirittura non saperse nulla, se lo cose non fossero andate come sono andate.

                  Per inciso: la Cassazione ha dichiarato la strage di via Rasella "legittimo atto di guerra", non l'azione della ardeatine

                  Io vi invito solo a leggere i libri e gli atti processuali. I documenti di difesa e tutto il materiale esistente, cercando di liberarvi dei vostri anticipati giudizi e, quanto meno su questa vicenda, vedrete oltre le vostre posizioni.
                  Blinko, la rappresaglia fu assolutamente nella legalità, come da convenzione dell'Aja.
                  Kappler fu condannato per i 15 giustiziati in eccesso rispetto al numero dei tedeschi ammazzati, non per l'azione di rappresaglia, prevista da ogni codice di guerra accettato da ogni parte belligerante.
                  Quello che fu contro la legalità è stato l'attentato, come dimostra questa sentenza di un trbunale della nostra repubblica:

                  L'attentato di via Rasella non è stato "un legittimo atto di guerra" ma una strage perseguibile penalmente come tale. Il Gip di Roma respinge dopo oltre 50 anni il giudizio storico sull'azione dei partigiani, anche se ha archiviato l'inchiesta aperta qualche tempo fa contro i tre 'gappisti' superstiti perché il fatto cade sotto un decreto del '44 che amnistiava tutti i reati compiuti nella guerra di liberazione. Le conclusioni del giudice Maurizio Pacioni sono state accolte male dai tre ex partigiani Rosario Bentivegna, Carla Capponi e Pasquale Balsamo e i loro legali hanno annunciato che ricorreranno in Cassazione.
                  la Repubblica/fatti: Via Rasella fu una strage ma per liberare l'Italia

                  Mi spiace, ma non possiamo riscriverci la storia solo perchè non ci piace.
                  Last edited by Sean; 25-04-2010, 21:36:35.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Valerio 88
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                    • Send PM

                    #69
                    Non so se sia già stato detto ma consiglio di leggere "Il sangue dei vinti" di Pansa

                    MIO DIARIO (No frc plz)

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                    • Blinko
                      Bodyweb Advanced
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                      #70
                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      Sbaglio o poco sopra hai detto che la storia la scrivono i vincitori?
                      Sbagli. Ma credo solo perchè hai letto di sfuggita
                      I lughi comuni e le frasi fatte li evito come la peste.

                      Ho detto che sono fatti storici non scritti da vinti né da vincitori, ma risultanze processuali di processi conclusisi recentemente e svoltisi, quindi, lontano dalle processual-finzioni di Norimberga

                      Processi fatti in Italia, da Collegi che, chi conosce bene i nomi dei giudici, sono stati "formati" apposta escludendo magistrati che, in qualche modo, potessero risultane non imparziali.


                      Dopo di ciò, non insisto più.
                      Vi ripeto, la mia è una posizione maturata non dal preconcetto.
                      Vi ho riportato un punto di vista differente dal vostro, invitandovi a fare una riflessione. A quanto pare inutilmente.

                      L'unica preghiera che, per ultimo, voglio farvi è quella di far bene attenzione alle frasi che usate: talvolta potrebbero risultare estremamente offensive per la memoria di molti, e se crimini di alcuni ci sono stati, questo non dovrebbe prestarvi il fianco alla possibilità di infangare il sacrificio di chi ha agito nel giusto nello sforzo per la liberazione dalla occupazione nazi-fascista.

                      Dopo di che, vi saluto rispettosamente perché debbo andar via e non posso continuare questo confronto, ma vi dico che, nonostante abbiamo posizioni diamentralmente opposte, con voi due mi sarebbe sempre piaciuto bere una bella birra o una bottiglia di vino e "litigare" libri e documenti alla mano, se rendo l'idea di quel che voglio dire.
                      sigpic
                      http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...dal-pieno.html
                      Originariamente Scritto da mavors
                      [...]puoi fare sempre meglio,ma l'importante non è essere migliori degli altri ma migliorare se stessi

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                        #71
                        Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
                        Sbagli. Ma credo solo perchè hai letto di sfuggita
                        I lughi comuni e le frasi fatte li evito come la peste.

                        Ho detto che sono fatti storici non scritti da vinti né da vincitori, ma risultanze processuali di processi conclusisi recentemente e svoltisi, quindi, lontano dalle processual-finzioni di Norimberga

                        Processi fatti in Italia, da Collegi che, chi conosce bene i nomi dei giudici, sono stati "formati" apposta escludendo magistrati che, in qualche modo, potessero risultane non imparziali.


                        Dopo di ciò, non insisto più.
                        Vi ripeto, la mia è una posizione maturata non dal preconcetto.
                        Vi ho riportato un punto di vista differente dal vostro, invitandovi a fare una riflessione. A quanto pare inutilmente.

                        L'unica preghiera che, per ultimo, voglio farvi è quella di far bene attenzione alle frasi che usate: talvolta potrebbero risultare estremamente offensive per la memoria di molti, e se crimini di alcuni ci sono stati, questo non dovrebbe prestarvi il fianco alla possibilità di infangare il sacrificio di chi ha agito nel giusto nello sforzo per la liberazione dalla occupazione nazi-fascista.

                        Dopo di che, vi saluto rispettosamente perché debbo andar via e non posso continuare questo confronto, ma vi dico che, nonostante abbiamo posizioni diamentralmente opposte, con voi due mi sarebbe sempre piaciuto bere una bella birra o una bottiglia di vino e "litigare" libri e documenti alla mano, se rendo l'idea di quel che voglio dire.
                        Potremmo discutere anche della sentenza della Cassazione riguardo l'attentato, quando avrai tempo;
                        Peccato non avere qua birra e vino In ultimo, perdonami, ma noi ci inchiniamo ai morti italiani delle Ardeatine, come a tutte le vittime italiane di quella immane tragedia che fu la II GM:
                        Dove si punta il riflettore è su chi è restato in vita a dispetto di quei morti, che non possono essere portati a scusante per silenziare le diverse voci della storia.
                        Il conformismo da "giornata della memoria" porta solo a moltiplicare i perchè, non a scioglierli.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          #72
                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Blinko, la rappresaglia fu assolutamente nella legalità, come da convenzione dell'Aja.
                          Mi spiace, ma non possiamo riscriverci la storia solo perchè non ci piace.
                          Al volo, giusto perché stavo rileggendoti

                          Veramente, Sean, mia spiace ma non stanno così le cose, ma al contrario

                          Ti riporto al volo i riassunti delle più importanti risultanze processuali (per al cronaca: i parenti delle vittime delle ardeatine anni dopo chiesero il risarcimento a Bentivenga e ad altri).

                          Nella sentenza n. 3053 del 19 luglio 1957, le SU civili si pronunciarono in tema di risarcimento del danno richiesto dalle vittime civili dell'attacco di via Rasella, stabilendo che «la lotta partigiana è stata considerata dalla legislazione italiana quale legittima attività di guerra», con conseguente improponibilità dell'azione risarcitoria proposta.
                          Con l'ordinanza del 16 aprile 98 il GIP di Roma disponeva l'archiviazione del procedimento penale a carico di Rosario Bentivenga, Carla Capponi e Pasquale Balsamo partito a seguito di una denuncia presentata da alcuni parenti delle vittime civili dell'attacco. Il Giudice escludeva la qualificazione dell'atto come legittima azione di guerra, ravvisando tutti gli estremi oggettivi e soggettivi del reato di strage, altresì rilevando tuttavia l'estinzione del reato a seguito dell'amnistia prevista dal decreto 5 aprile 1944 per tutti i reati commessi "per motivi di guerra". Decidendo con sentenza n.1560/99 sul ricorso presentato da Bentivegna, Balsamo e dalla Capponi, la prima sezione penale della Corte di Cassazione ribadiva la natura di legittimo atto di guerra dell'attacco di Via Rasella, inquadrabile ai sensi del decreto legislativo luogotenenziale n. 194 del 1945, successivo all'amnistia, che ha escluso la natura di reato, inserendola tra gli atti di guerra ad ogni operazione compiuta dai patrioti per la necessità di lotta contro i tedeschi e i fascisti nel periodo dell'occupazione fascista. La legittimità dell'azione, per la Suprema Corte, deve essere pertanto valutata nel suo complesso, senza che sia possibile scinderne le conseguenze a carico dei militari tedeschi che ne costituivano l'obiettivo da quelle coinvolgenti i civili che ne rimasero vittima, in rapporto alla sua natura di "azione di guerra".
                          Nel 7 di agosto del 2007 la Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento inflitta dalla Corte d'appello di Milano al "Giornale" per diffamazione ai danni di Rosario Bentivegna. La Corte, partendo dalla qualificazione dell'attacco come legittimo atto di guerra rivolto a colpire esclusivamente i militari occupanti, ha ritenuto che alcune affermazioni contenute in articoli pubblicati dal quotidiano milanese nel 1996, per i Supremi Giudici tendenti a parificare le responsabilità degli esecutori dell'attacco di Via Rasella e dei comandi nazisti nella causazione della strage delle Fosse Ardeatine, erano gravemente lesive dell'onorabilità personale e politica del Bentivegna. Le affermazioni del Giornale furono:

                          che il battaglione Bozen fosse costituito interamente da cittadini italiani, mentre per la Cassazione facendo parte dell'esercito tedesco, i suoi componenti erano sicuramente altoatesini che avevano optato per la cittadinanza germanica.
                          che i componenti del Bozen fossero "vecchi militari disarmati", mentre per la Cassazione essi erano soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e armi a mano.
                          che le vittime civili fossero sette, mentre per la Cassazione nessuno mette più in discussione che furono due.
                          che dopo l'attacco erano stati affissi manifesti in cui si intimava ai responsabili dell'attacco di consegnarsi per evitare una rappresaglia ma, per la Corte l'asserzione trova puntuale smentita nel fatto che la rappresaglia delle Fosse Ardeatine era iniziata circa 21 ore dopo l'attacco, e soprattutto nella direttiva del Minculpop la quale disponeva che si tenesse nascosta la notizia di Via Rasella, che venne effettivamente data a rappresaglia già avvenuta.
                          Il 22 luglio 2009 la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Elena Bentivegna contro il quotidiano Il Tempo che aveva pubblicato un articolo dove gli autori dell'attacco di via Rasella venivano definiti "massacratori di civili". La sentenza ha stabilito che l'epiteto utilizzato è lesivo della dignità dei partigiani e per questo diffamatorio, in quanto quello di via Rasella fu "legittimo atto di guerra contro il nemico occupante
                          sigpic
                          http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...dal-pieno.html
                          Originariamente Scritto da mavors
                          [...]puoi fare sempre meglio,ma l'importante non è essere migliori degli altri ma migliorare se stessi

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                            #73
                            Blinko, conosco bene quella sentenza e le altre precedenti sul caso-Rasella.
                            Conosco anche il fatto (ma spero davvero di essere smentito qua) che ai familiari dei feriti italiani nell'attentato non fu mai riconosciuta alcuna pensione di guerra, perchè si è trattato di atto di "liberazione nazionale", pensa te...Come ti dicevo più sopra, su quei morti è stato costruito scientemente un drammatico monumento alle "virtù" della resistenza.
                            Da una repubblica che si vuole fondata su questa, che vuoi aspettarti?
                            Ma mi chiedo, e chiedo a tutti voi, quanto durerà la fola, prima che scenda il sipario?
                            Non ne cogliete già la stanchezza dovuta da una sempre meno credibile ripetizione?
                            La storia e la verità non si costruisce, nè può formare i popoli in una comune condivisione, a colpi di sentenze.
                            Last edited by Sean; 25-04-2010, 22:51:13.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • NakMuay84
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                              #74
                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Meno ovvio mi sembra invece il comportamento di quegli autentici crimininali incoscienti che rispondono al nome di GAP, ammantati di un cinismo pari solo alla loro vigliaccheria:
                              L'attentato di via Rasella, e la conseguente strage delle Ardeatine, sta tutto sulla loro coscienza...Ci tenevano tanto, questi "eroi" del proletariato, alla popolazione, che nessuno di loro si assunse la paternità dell'attentato, mandando a morire degli innocenti:
                              chi è il vigliacco? chi organizza attentati contro il nemico (militare) o chi, per vendicarsi, uccide centinaia di innocenti?

                              la responsabilità della strage delle Ardeatine non è forse dei nazisti che l'hanno pensata e, con grande zelo, messa in pratica?

                              gli stessi nazisti che non si sono mai fatti scrupoli, vedi Marzabotto o Sant'Anna.

                              non sto dicendo che i partigiani erano dei pacifisti, ovviamente... ma è follia pure continuare a dire "partigiani vigliacchi", o "responsabili degli omicidi fatti dai nazisti".... come se dall'altra parte ci fossero dei Gandhi coraggiosi.
                              francamente non mi vengono in mente vigliacchi più grandi dei nazi e dei loro collaborazionisti italiani.

                              e dico questo senza voler idealizzare minimamente i partigiani, anzi.
                              "In chess, nobody is an expert, but everybody plays. In boxing everybody is an expert, but nobody fights." - Vitali Klitschko

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                              • Sean
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                                #75
                                Originariamente Scritto da NakMuay84 Visualizza Messaggio
                                chi è il vigliacco? chi organizza attentati contro il nemico (militare) o chi, per vendicarsi, uccide centinaia di innocenti?

                                la responsabilità della strage delle Ardeatine non è forse dei nazisti che l'hanno pensata e, con grande zelo, messa in pratica?

                                gli stessi nazisti che non si sono mai fatti scrupoli, vedi Marzabotto o Sant'Anna.

                                non sto dicendo che i partigiani erano dei pacifisti, ovviamente... ma è follia pure continuare a dire "partigiani vigliacchi", o "responsabili degli omicidi fatti dai nazisti".... come se dall'altra parte ci fossero dei Gandhi coraggiosi.
                                francamente non mi vengono in mente vigliacchi più grandi dei nazi e dei loro collaborazionisti italiani.

                                e dico questo senza voler idealizzare minimamente i partigiani, anzi.
                                Arrivi in ritardo di qualche post, credo...Le posizioni sono state già espresse con chiarezza nello scambio con Blinko.
                                E poi non possiamo sempre stare qua a dire, epperò quello è stato più cattivo di quest'altro:
                                Che ha a che fare con la storia? I giudizi morali lasciali ai preti.
                                Noi qua parlavamo delle "eroiche" azioni partigiane, come quella di via Rasella:
                                Se vuoi sentirti dire che anche i nazisti hanno compiuto atti tremendi, bene ti mando a letto contento e te lo dico.
                                Ma che cambia con via Rasella?
                                Con Porzus?
                                Con tutti i morti ammazzati da chi si crede mondo per decreto o per sentenza?
                                Il sangue innocente è scorso su entrambe le rive, amico mio.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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