Roma, 22 apr. (Adnkronos Salute)
- Sentirsi belle, sottili e in forma, ma indossare una XXL. Non badare all'etichetta di pantaloni e abiti extralarge, essere obese e non saperlo. E' la storia di Sara Bird, una 44enne inglese, che sulla sua vicenda ha scritto un libro e coniato un neologismo: 'fatorexia', vale a dire anoressia al contrario. Perché come le anoressiche, ossute e diafane ma convinte di essere grasse, anche Sara aveva una visione distorta del suo corpo: pensava di essere più o meno in forma, mentre il suo peso aveva superato di gran lunga i livelli di guardia.
Sara, che vive in una fattoria nel Nottinghamshire con il marito Richard e due figli di 10 e 8 anni, Lottie e Izzy, narra di aver trascorso 20 anni della sua vita a perdere e guadagnare peso, una dieta dopo l'altra, in lotta contro il cosiddetto 'effetto yo-yo'. Ma non aveva mai pensato di essere un'obesa, complice l'uso esclusivo di piccoli specchi con cui contemplava il bel viso, tenendosi invece alla larga da grandi specchi che la riproducevano a figura intera. Alle taglie dei vestiti Sara non badava, curava le unghie, i capelli e indossava abiti scelti con estrema cura e scarpe con tacchi che definisce bellissime.
Poi, 5 anni fa, la scoperta che le stravolge la vita. Sale sulla bilancia nello studio del suo medico di famiglia, e sente il camice bianco pronunciare un'imprevista e scomoda sentenza:
"Circa 108 chili, lei è obesa", afferma il medico senza mezzi termini. Sara si guarda intorno, convinta addirittura che qualcun'altra sia entrata nello studio e sia salita sulla bilancia al posto suo.
"Nella mia mente credevo di avere qualche chilo in più, certo non di essere sottilissima - racconta la donna, che appare sorridente sulle pagine del britannico 'Daily Mail' - ma non immaginavo lontanamente di essere obesa. Sono scoppiata in lacrime, tant'è che il medico per consolarmi mi ha suggerito dei seminari a cui avrei potuto partecipare per perdere peso. Ma mi sono subito rifiutata".
"Ero un'autodidatta - racconta ancora la donna - dopo 20 anni di dieta conoscevo perfettamente calorie e grassi contenuti in ogni alimento, da una bistecca arrostita a un'arachide. Una volta tornata a casa, controllai su Internet il mio indice di massa corporea, prendendo coscienza di quanti chili di troppo avevo lasciato accumulare sul mio corpo".
"A quel punto decisi di andare fino in fondo - continua Sara - mi spogliai e osservai la mia figura nuda davanti allo specchio. Devo ammetterlo: ero scioccata, non mi ero resa affatto conto di quel che ero diventata limitandomi a usare piccoli specchi che rimandavano solo l'immagine del mio volto. Ero arrabbiata con me stessa, 'come hai potuto ridurti in questo modo?', mi chiedevo. Poi ho capito".
"Come le anoressiche si vedono intrappolate in un corpo grasso - spiega - io mi vedevo in uno esile, anche se il mio non lo era affatto. E come loro fingono di mangiare quando in realtà rinunciano al cibo, io facevo finta di limitarmi a tavola mentre non facevo altro che ingozzarmi".
"Ho coniato il termine 'fatorexia' - prosegue - e ho deciso di raccontare la mia storia in un libro perché guardandomi attorno ho capito che ci sono tante persone che condividono questo problema. Ma ammetterlo è come riconoscere di essere alcolisti: incredibilmente complicato". In questi 5 anni Sara ha perso peso gradualmente, grazie alla dieta, all'esercizio fisico e a lunghe passeggiate.
"Non sono magra - ammette - ma ne sono perfettamente consapevole. Probabilmente non riuscirò ad esserlo mai realmente, ma almeno ora sono in grado di guardare in faccia la realtà e vedermi per quel che sono. Non è poco".
Inquietante!
- Sentirsi belle, sottili e in forma, ma indossare una XXL. Non badare all'etichetta di pantaloni e abiti extralarge, essere obese e non saperlo. E' la storia di Sara Bird, una 44enne inglese, che sulla sua vicenda ha scritto un libro e coniato un neologismo: 'fatorexia', vale a dire anoressia al contrario. Perché come le anoressiche, ossute e diafane ma convinte di essere grasse, anche Sara aveva una visione distorta del suo corpo: pensava di essere più o meno in forma, mentre il suo peso aveva superato di gran lunga i livelli di guardia.
Sara, che vive in una fattoria nel Nottinghamshire con il marito Richard e due figli di 10 e 8 anni, Lottie e Izzy, narra di aver trascorso 20 anni della sua vita a perdere e guadagnare peso, una dieta dopo l'altra, in lotta contro il cosiddetto 'effetto yo-yo'. Ma non aveva mai pensato di essere un'obesa, complice l'uso esclusivo di piccoli specchi con cui contemplava il bel viso, tenendosi invece alla larga da grandi specchi che la riproducevano a figura intera. Alle taglie dei vestiti Sara non badava, curava le unghie, i capelli e indossava abiti scelti con estrema cura e scarpe con tacchi che definisce bellissime.
Poi, 5 anni fa, la scoperta che le stravolge la vita. Sale sulla bilancia nello studio del suo medico di famiglia, e sente il camice bianco pronunciare un'imprevista e scomoda sentenza:
"Circa 108 chili, lei è obesa", afferma il medico senza mezzi termini. Sara si guarda intorno, convinta addirittura che qualcun'altra sia entrata nello studio e sia salita sulla bilancia al posto suo.
"Nella mia mente credevo di avere qualche chilo in più, certo non di essere sottilissima - racconta la donna, che appare sorridente sulle pagine del britannico 'Daily Mail' - ma non immaginavo lontanamente di essere obesa. Sono scoppiata in lacrime, tant'è che il medico per consolarmi mi ha suggerito dei seminari a cui avrei potuto partecipare per perdere peso. Ma mi sono subito rifiutata".
"Ero un'autodidatta - racconta ancora la donna - dopo 20 anni di dieta conoscevo perfettamente calorie e grassi contenuti in ogni alimento, da una bistecca arrostita a un'arachide. Una volta tornata a casa, controllai su Internet il mio indice di massa corporea, prendendo coscienza di quanti chili di troppo avevo lasciato accumulare sul mio corpo".
"A quel punto decisi di andare fino in fondo - continua Sara - mi spogliai e osservai la mia figura nuda davanti allo specchio. Devo ammetterlo: ero scioccata, non mi ero resa affatto conto di quel che ero diventata limitandomi a usare piccoli specchi che rimandavano solo l'immagine del mio volto. Ero arrabbiata con me stessa, 'come hai potuto ridurti in questo modo?', mi chiedevo. Poi ho capito".
"Come le anoressiche si vedono intrappolate in un corpo grasso - spiega - io mi vedevo in uno esile, anche se il mio non lo era affatto. E come loro fingono di mangiare quando in realtà rinunciano al cibo, io facevo finta di limitarmi a tavola mentre non facevo altro che ingozzarmi".
"Ho coniato il termine 'fatorexia' - prosegue - e ho deciso di raccontare la mia storia in un libro perché guardandomi attorno ho capito che ci sono tante persone che condividono questo problema. Ma ammetterlo è come riconoscere di essere alcolisti: incredibilmente complicato". In questi 5 anni Sara ha perso peso gradualmente, grazie alla dieta, all'esercizio fisico e a lunghe passeggiate.
"Non sono magra - ammette - ma ne sono perfettamente consapevole. Probabilmente non riuscirò ad esserlo mai realmente, ma almeno ora sono in grado di guardare in faccia la realtà e vedermi per quel che sono. Non è poco".
Inquietante!
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