Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
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Ripeto che la conta dei morti mi pare poco probante ed è comunque decisamente a favore dei palestinesi al di là dell'esagerazione che ho proposto io. Ma se vogliamo ragionare sulla seconda intifada, provocata peraltro da Sharon (a proposito chi sono i veri guerrafondai?) i morti palestinesi sono 4 volte almeno quelli israeliani. E taccio su piombo fuso dove mi pare di ricordare uno sconcertante 1400 a 11. Ovviamente i 1400 morti palestinesi, tutti terroristi, compresi i bambini. Tu mi dirai che Hamas uccide in prevalenza civili, ed è vero. Ma Hamas è dichiaratemente una organizzazione terroristica, l'esercito di Israele, invece, una organizzazione miliatare sottoposta alle regole della convenzione di Ginevra, quelle che impediscono, tra l'altro, di distruggere edifici civili o di uso comunitario-nessuno ha spiegato la distruzione degli uffici dell'ONU a Gaza durante PF- la stessa che vieta di usare il fosforo bianco. Ecco la differenza, servita pronta tra una organizzazione terroristica e un esercito di un paese civile, che dico civile, l'unico faro di civiltà in tutto il medio oriente.
Sull'Iraq Bob io non credo, sinceramente, che tu voglia dimostrarmi che l fatto che nell'Iraq pacificato da Bush (abbiamo vinto, disse, appena entrato a Baghdad con un discorso che passò alla storia del ridicolo) ci siano stati la metà dei morti rispetto a quelli fatti da Ssaddam in Kurdistan, sia una prova che oggi si stia meglio...non credo che la liberazione dell'Iraq contemplasse dimezzare i morto dell'epoca Saddam sventolandolo come successo, credo contemplasse pacificare il paese. E questo non si è ottenuto...ma non credo sia questa la sede in cui discutere di Iraq, ci sono già troppi argomenti sul tavolo.
Sul punto della nascita dello stato palestinese, capisci bene che quel "non apppena le circostanze lo permettano" lascia una discrezionalità totale a Israele di decidere quando voglia concedere ciò che palesemente non vuole concedere ma, d'altra parte, la comunità internazionale ha seguitato a dire che le condizioni c'erano, condannando Israele per quelle ripetute violazioni.
Ultimo punto...qui tocchiamo un tema molto sensibile, perchè potremmo anche dire che nessuno si preoccupa del genocidio degli Armeni, anzi nessuno vuole che si usi la parola genocidio se non in riferimento alla Shoah, quindi direi che buona o cattiva stampa sono effettivamente un problema da non sottovalutare, ma sempre ed in ogni caso.
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