Un passo avanti per la scienza - il bosone di Higgs

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    • Brianza
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    #46
    Originariamente Scritto da mito56 Visualizza Messaggio
    non ho letto con molta attenzione ma nn ci ho capito una ****
    Molto bene

    Comunque questo argomento mi ha sempre appassionato, dovremmo aprire più topic del genere
    Oppure che qualcuno mi consigli un posto dove discuterne pacatamente
    Appassionato di Playstation? Trovami su PS-Secrets.com

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    • Gary
      Queen Of The Balls - Ex Mod.
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      • Tempio Pausania
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      #47
      avevo io aperto un topic molto lungo sull'universo e similari, se lo cerchi lo trovi
      Originariamente Scritto da modgallagher
      gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
      " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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      • Sean
        Csar
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        #48
        Ci sono vari altri thread sulla ricerca del bosone di Higgs, ma sono più datati di questo. Mettiamo dunque qua questa notizia aggiornata:

        «Trovata la particella di Dio»
        Una caccia lunga mezzo secolo


        Al Cern sono sicuri, domani l'annuncio. Nel team ci sono 600 fisici italiani che dirigono tre esperimenti su quattro



        Anche gli ultimi dubbi sembrano caduti e il bosone di Higgs si ritiene ormai catturato, anche grazie a una nutrita squadra di scienziati italiani. Al Cern di Ginevra mercoledì i responsabili degli esperimenti Fabiola Gianotti di Atlas e Joe Incandela di CMS lo annunceranno ufficialmente, ma nei corridoi del centro di ricerche più importante al mondo per la fisica subnucleare è difficile trovare chi smentisce. Semmai ci sono dei distinguo, ma «la particella c'è».

        Diventata più popolare come «particella di Dio» (dizione che gli scienziati non amano), per la sua caccia venne costruito il Large Hadron Collider, cioè il superacceleratore capace di far scontrare fra loro nuvole di miliardi di protoni con un'energia di 14 TeV. Mai si era arrivati a tanto, ma questo era l'obiettivo necessario per riuscire a riprodurre, nella lunga caverna sotterranea del laboratorio ginevrino sotto i monti Jura, le condizioni dell'universo una frazione di secondo dopo la sua nascita.

        Una sfida notevole che impaurì, e qualcuno gridò al pericolo di creare un buco nero capace di distruggere la Terra quando la macchina veniva accesa nel settembre 2008. L'unico guaio lo subì lo stesso acceleratore nove giorni dopo per il difetto a una saldatura che fece letteralmente scoppiare un elemento superconduttore della macchina rimanendo bloccata un anno per essere riparata.

        La riaccensione a passi graduali permetteva finalmente l'avvio delle ricerche a lungo sognate; da quando Peter Higgs immaginò l'esistenza del fatidico bosone per far quadrare i conti della teoria, il cosiddetto «Modello Standard», che spiegava l'architettura di base della natura.

        Era il 1964 e la leggenda vuole che l'idea sia zampillata dalla mente dello scienziato mentre passeggiava tra le montagne scozzesi del Cairngorms. Era sempre stato un tipo riservato, ma già da studente al Kings College di Londra rivelava le sue capacità in fisica teorica.

        «Mi impressionò un suo compito sulla meccanica quantistica svolto con una velocità incredibile» ricordava il suo compagno di banco Michael Fisher ora professore all'Università del Maryland (Usa). Tuttavia quando propose la sua teoria del bosone non era facilmente creduto. Dopo un primo lavoro introduttivo, il secondo gli veniva rifiutato dal giornale Physics Letters e solo qualche tempo accettato dalla Physical Review Letters.

        Restava comunque lo spicchio conclusivo di una teoria e bisognava in qualche modo provarlo. Negli anni Ottanta si impegnavano sia gli scienziati americani che quelli europei immaginando ognuno una supermacchina. Gli Stati Uniti il «Super Superconducting Collider» (SSC) per il quale costruivano una grande galleria in Texas. Ma il costo salì troppo e quando arrivò Bill Clinton alla Casa Bianca cancellò il progetto. A Ginevra, invece, si proseguì mobilitando l'Europa e investendo 6 miliardi di euro. E adesso si è giunti alla meta provocando, in questo campo, un'inversione nella fuga dei cervelli perché dei seimila che lavorano con il superacceleratore mille sono americani.

        L'Italia condivise subito l'impresa e ora seicento fisici dell'Istituto nazionale di fisica nucleare sono tra i protagonisti delle ricerche. Non solo. Tre dei quattro responsabili degli esperimenti sono fisici italiani; anzi, sino a qualche mese fa erano tutti e quattro. L'esperto che aveva guidato la costruzione dei magneti superconduttori di cui è formato l'anello di 27 chilometri era Lucio Rossi dell'Università di Milano. E sopra tutti c'è il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci; a dimostrazione del ruolo che la nostra scienza fisica mantiene a livello internazionale.

        Prima di utilizzare l'Lhc al Cern si fecero delle indagini sul bosone anche con l'acceleratore LEP attraverso il quale Carlo Rubbia compì le sue scoperte che lo portarono al Nobel. Ma per arrivare all'obiettivo era lo stesso Rubbia a ipotizzare l'Lhc. Negli Stati Uniti si impegnavano con l'acceleratore Tevatron al Fermilab di Batavia (Chicago) entrato in funzione negli anni Ottanta, però la sua potenza era notevolmente inferiore alle necessità. Lo miglioravano per renderlo più competitivo e proprio ieri mattina diffondevano un comunicato per sottolineare che le loro indagini avevano portato «vicino alla scoperta». La gara rimase accesa negli ultimi anni finché nell'autunno scorso Tevatron veniva spento per limiti d'età e nella consapevolezza dell'impossibilità ad andare oltre.

        Nel dicembre scorso Fabiola Gianotti di Atlas e Guido Tonelli, allora responsabile del CMS, annunciavano i primi risultati. Erano indizi, la prima impronta dell'esistenza del bosone. Ma i margini di errore erano ancora notevoli, occorrevano altri scontri fra le nuvole di protoni per costruire una maggiore certezza. Ora il momento fatidico sembra arrivato.

        «I dati confermano la soglia dei 5 sigma, vale a dire una probabilità di scoperta pari al 99,99994 per cento» spiega Gian Francesco Giudice, teorico del Cern e autore di «Odissea nello zeptospazio, un viaggio nella fisica dell'Lhc» ( Springer ). «Anzi - continua Giudice - si sono intravisti effetti che farebbero pensare all'esistenza di altre particelle, dunque un ampliamento del disegno teorico fin qui immaginato. Per questo bisognerà indagare ulteriormente». Ciò si è ottenuto con il superacceleratore che funziona con un'energia di 7,2 TeV, quindi la metà delle sue possibilità. Quando sarà a pieno regime altri panorami della scienza si apriranno e non a torto molti sostengono di essere soltanto sulla soglia di una nuova Fisica. Come la storia della scienza insegna, per arrivare ai risultati occorrono idee, ma anche strumenti adeguati.

        Domani ascolteremo l'identikit della scoperta dalle parole dei protagonisti, Fabiola Gianotti e Joe Incandela, che confronteranno i rispettivi dati ottenuti con i loro esperimenti. E questi forse non rallegreranno il grande cosmologo Stephen Hawking che aveva scommesso cento dollari sostenendo che la «particella di Dio» non esisteva. «C'è qualcosa di sbagliato» aveva detto dei calcoli di Higgs. Ma il tranquillo ottuagenario, schivo e sorpreso delle attenzioni dei colleghi, non replicò mai aspettando con pazienza le prove di Ginevra. Ora sono arrivate.

        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • eNdy
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          #49
          scusandomi per la mia ignoranza in materia, vorrei chiedere se c'è qualcuno capace di illustrare, brevemente s'intende, il contesto di questa scoperta e quale possa essere la sua portata.

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          • Sean
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            #50
            Qualcuno c'è Vediamo se interviene e ci rende le cose più facili.
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            • richard
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              #51
              Originariamente Scritto da eNdy Visualizza Messaggio
              scusandomi per la mia ignoranza in materia, vorrei chiedere se c'è qualcuno capace di illustrare, brevemente s'intende, il contesto di questa scoperta e quale possa essere la sua portata.
              Si tratta dell'ultima decisiva conferma del cosiddetto Modello Standard (MS), un modello teorico nato negli anni 60 (valso il Nobel per la Fisica agli ideatori Glashow, Weinberg e Salam) per descrivere/unificare l'interazione elettromagnetica (quella responsabile dell'attrazione tra cariche elettriche e/o correnti) all'interazione debole (scoperta da Fermi, per spiegare il decadiento beta). Il modello ha poi, nel corso degli anni, "inglobato" anche l'interazione forte, responsabile delle forze tra le particelle nucleari.

              Il MS prevede un tot di particelle responsabili della materia come è oggi conosciuta, distinte in leptoni (elettroni, neutrini, ecc) e i bosoni (fotoni, mesoni, ecc). Inoltre prevede un meccanismo teorico che spiega l'origine delle masse delle particelle detto Meccanismo di Higgs (dal nome del fisico che lo ha ideato): il meccanismo è piùttosto complesso e tecnico, ma fondamentalmente si basa sulla cosiddetta "rottura spontanea di simmetria" della teoria ad opera di una particella, fino ad oggi estremamente elusiva, detta bosone di Higgs. Gli esperimenti di LHC degli ultimi mesi hanno consentito, dai prodotti di decadimento in collisioni protoniche, di rilevare una particella che corrisponde all'identikit teorico del bosone di Higgs. Si ha quindi l'ultima definitiva conferma al MS, dopo la scoperta delle particelle W e Z, sempre previste dal modello, che valsero il nobel a Rubbia.

              In realtà i fisici sanno che il MS non è, allo stadio attuale delle conoscenze, il modello corretto per descrivere queste interazioni elementari, ma si tratta di una approssimazione di modelli più articolati in fase di studio. Tuttavia rappresenta un modello estremamente significativo dal punto di vista fenomenologico, poiché consente previsioni tutto sommato semplici di molte grandezze fisiche. Ulteriori indagini sono necessarie per capire quanto quest'Higgs corrisponda realmente alle previsoni teoriche e quanto abbia invece "di nuovo" che possa alimentare ulteriori sviluppi oltre il MS.

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              • eNdy
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                #52
                grazie richard, sei sempre imprescindibile quando si entra in discussioni di questo tipo.

                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Il MS prevede un tot di particelle responsabili della materia come è oggi conosciuta. Inoltre prevede un meccanismo teorico che spiega l'origine delle masse delle particelle detto Meccanismo di Higgs.
                siamo quindi di fronte a un reale passo avanti riguardo alla ricerca sull’origine della materia? e una tale origine collima con la teoria del big bang o apre nuove ipotesi? la formazione della materia è considerata una sorta di "accidente" o altro? cosa non potremo spiegare?

                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Gli esperimenti di LHC degli ultimi mesi hanno consentito di rilevare una particella che corrisponde all'identikit teorico del bosone di Higgs. Si ha quindi l'ultima definitiva conferma al MS.

                In realtà i fisici sanno che il MS non è, allo stadio attuale delle conoscenze, il modello corretto per descrivere queste interazioni elementari, ma si tratta di una approssimazione di modelli più articolati in fase di studio. Tuttavia rappresenta un modello estremamente significativo dal punto di vista fenomenologico, poiché consente previsioni tutto sommato semplici di molte grandezze fisiche. Ulteriori indagini sono necessarie per capire quanto quest'Higgs corrisponda realmente alle previsoni teoriche e quanto abbia invece "di nuovo" che possa alimentare ulteriori sviluppi oltre il MS.
                e se quindi tale modello standard, per quanto non corretto, risulta confermato ulteriormente, e restando in attesa delle ulteriori verifiche sul bosone di higgs, in che relazione si pone tutto ciò con la “nuova fisica” annunciata un po’ ovunque, quanto può esserci di effettivamente nuovo, fin dove è lecito aspettarsi di potersi spingere? anche solo a tuo avviso e restando ovviamente nel campo delle pure ipotesi.

                capisco la banalità delle domande e anche l’ampiezza e la complessità dei risvolti che possono aprire, ma ogniqualvolta siamo di fronte a passi avanti nel campo della fisica provo un misto di fascino, per le spiegazioni cui mira, e “timore”, dovuto alla mia quasi totale estraneità al suo linguaggio e alla scarsa fiducia che nutro per gli annunci giornalistici. la voce di un esperto aiuta non poco.
                Last edited by eNdy; 03-07-2012, 21:51:07.

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                • richard
                  scientific mode
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                  #53
                  Originariamente Scritto da eNdy Visualizza Messaggio
                  siamo quindi di fronte a un reale passo avanti riguardo alla ricerca sull’origine della materia? e una tale origine collima con la teoria del big bang o apre nuove ipotesi? la formazione della materia è considerata una sorta di "accidente" o altro? cosa non potremo spiegare?
                  In realtà siamo su filoni differenti: la teoria del Big Bang rientra nell'ambito della cosmologia, qui invece siamo in quello delle cosiddette interazioni elementari. E' pur vero che i due ambiti sono collegati, ma questi risultati riguardano solo molto tangenzialmente la teoria del Big Bang. Infatti il Modello Standard fa i conti con la gravitazione, che non riesce ad "inglobare", mentre una teoria cosmologica non può prescindere da come interagiscono le masse. Quindi, nonostante questa conferma, il MS è destinato a lasciare spazio a nuove fisiche sempre più sofisticate.

                  e se quindi tale modello standard, per quanto non corretto, risulta confermato ulteriormente, e restando in attesa delle ulteriori verifiche sul bosone di higgs, in che relazione si pone tutto ciò con la “nuova fisica” annunciata un po’ ovunque, quanto può esserci di effettivamente nuovo, fin dove è lecito aspettarsi di potersi spingere? anche solo a tuo avviso e restando ovviamente nel campo delle pure ipotesi.
                  Il MS rappresenta la fisica di moda fina ad una ventina di anni fa, quando sembrava un baluardo imprescindibile della conoscenza della natura (il massimo del successo lo ebbe con la conferma sperimentale che valse il nobel a Rubbia). Con l'avvento degli anni novanta due difficoltà hanno comportato grosse crepe nel modello: innanzitutto la crescente consapevolezza che la gravitazione necessita di una impalcatura teorica radicalmente differente per essere compresa e che quindi non potrà mai essere protagonista nello schema semplificato previsto dal modello; la seconda crepa è tutta sperimentale, con la conferma che i neutrini sono in realtà particelle massive (per il MS esse invece devono avere massa nulla). Qui si è capito che era necessario andare oltre il MS. Negli ultimi anni poi la crescente mole di dati sperimentali sulla cosiddetta "materia oscura" ha ulteriormente messo in crisi il modello che prevede invece solo pochi mattoni essenziali alla base della materia. In definitiva il MS può essere considerato a ragione "obsoleto", ma certamente rappresenta una approssimazione, valida in particolari ambiti, della fisica nota. E il fatto che sia una buona approssimazione è confermato dal rilevamento dell'Higgs che va tuttavia certamente inquadrato in un "ambiente" ben più articolato rispetto a quello descritto dal MS. Quale l'importanza quindi di questa ricerca? Innanzitutto completa il set di particelle coerentemente previste per la descrizione delle interazioni forti ed elettrodeboli; indica infine che l'impostazione sottostante non è casuale, bensì si riconduce comunque ad un modo di ragionare proficuo nella fisica teorica.

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                  • Sean
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                    #54
                    La conferma in conferenza stampa:
                    Scoperta la «particella di Dio»,

                    Il Cern: il bosone di Higgs esiste, si apre una nuova fisica

                    GINEVRA – Il bosone di Higgs, la famosa «particella di Dio», esiste ed è stata catturata finalmente senza alcun dubbio nel superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra. I due esperimenti che le davano la caccia con tecnologie diverse sono giunti allo stesso risultato: la sua energia si esprime tra 125 e 126 GeV (miliardi di elettronvolt) e quindi conferma l’ultimo tassello rimasto aperto del Modello Standard, la teoria che spiega l’architettura di base della natura.

                    COS'E' - Il bosone di Higgs è importante perché è la particella che garantisce la massa a tutte le altre particelle subatomiche della materia della quale anche noi siamo formati. La conferma arriva dall’aver raggiunto da parte dei ricercatori gli ambitissimi «5 sigma» che è il valore che garantisce l’altissima probabilità della sua presenza. La caccia era iniziata nel 1964 quando il fisico britannico Peter Higgs aveva previsto teoricamente la sua esistenza.

                    LA SCOPERTA
                    - Dopo cinquant’anni la milanese Fabiola Gianotti e l’americano Joe Incandela, portavoce dei rispettivi esperimenti, hanno illustrato questa mattina davanti alla comunità scientifica del Cern le loro conclusioni dell’ultima fase di indagini iniziata nel dicembre dell’anno scorso quando, sempre qui al Cern, avevano presentato i primi indizi dell’esistenza della fatidica particella. Le incertezze del passato sono definitivamente cadute. Ma con una doppia sorpresa. «Il bosone di Higgs – spiega Guido Tonelli, portavoce dell’esperimento CMS sino a qualche mese fa – non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica. Le sue caratteristiche sono un po’ diverse da come la teoria l’aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare. Ed è quello che faremo nei prossimi mesi». Ma la materia rappresenta solo il 4 per cento dell’universo conosciuto, il rimanete 96 per cento è materia oscura ed energia oscura, così chiamate perché non se ne conoscono le caratteristiche. «Proprio le nuove anomalie intraviste nel bosone di Higgs, potrebbero costituire l’anello di congiunzione con la realtà che ancora ignoriamo – ha sottolineato Rolf Heuer, direttore generale del Cern - . Per questo abbiamo raggiunto una tappa fondamentale nella conoscenza della natura».

                    ENTUSIASMO - Lunghi applausi hanno seguito le presentazioni di Joe Incandela e Fabiola Gianotti che insieme hanno coordinato il lavoro di tremila scienziati. E Fabiola per nulla emozionata dall’evento spesso divagava con qualche battuta per far sorridere i colleghi seri consapevoli del grande momento.

                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
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                    «nessun vincolo univa questi morti
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      #55
                      Che cos'è il bosone di Higgs
                      grazie al quale ogni cosa ha massa


                      L'esistenza della particella prevista 48 anni fa è stata annunciata al Cern di Ginevra

                      E' chiamata 'particella di Dio' perché grazie ad essa ogni cosa ha una massa e la materia esiste così come la conosciamo. I fisici preferiscono chiamarlo bosone di Higgs, dal nome del britannico Peter Higgs, che nel 1964 ne aveva previsto l'esistenza.

                      Una particella come questa è necessaria: è l'ultimo mattone del quale la fisica contemporanea ha bisogno per completare la principale delle sue teorie, chiamata Modello Standard. Questo è una sorta di "catalogo della materia" che prevede l'esistenza di tutti gli ingredienti fondamentali dell'universo così come lo conosciamo. Comprende 12 particelle elementari organizzate in due famiglie: i quark e i leptoni, che sono i veri e propri mattoni della materia (presenti nell'infinitamente grande, come nelle galassie, negli stessi esseri umani come nel mondo microscopico). Comprende inoltre una famiglia di altre 12 particelle, che sono i messaggeri delle tre forze della natura che agiscono nell'infinitamente piccolo (chiamate forza forte, elettromagnetica e debole). Di queste particelle-messaggero fanno parte i componenti elementari della luce chiamati fotoni, e i gluoni, che sono la colla che unisce fra loro i mattoni della materia, come i quark nel nucleo dell'atomo.

                      Tutti questi componenti della materia sarebbero inanimati senza una massa: è il bosone di Higgs che li costringe a interagire tra loro e ad aggregarsi. Per questo in una delle descrizioni più celebri paragona il bosone di Higgs ad un personaggio famoso che entra in una sala piena di persone, attirando intorno a sè gran parte dei presenti. Mentre il personaggio si muove, attrae le persone a lui più vicine mentre quelle che lascia alle sue spalle tornano nella loro posizione originale e questo affollamento aumenta la resistenza al movimento. Vale a dire che il personaggio acquisisce massa, proprio come fanno le particella che attraversano il campo di Higgs: le particelle interagiscono fra loro, vengono rallentate dall'attrito, non viaggiano più alla velocità della luce e acquisiscono una massa.

                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        #56
                        Scoperta la "particella di Dio"
                        adesso l'universo è più stabile


                        Il Bosone di Higgs, che spiega come mai tutte le cose nell'universo abbiano una massa, era stato teorizzato 48 anni dallo scienziato inglese adesso vicinissimo al Nobel. Dopo una lunga caccia è stato individuato al Cern di Ginevra



                        GINEVRA -
                        Da oggi l'universo è diventato un luogo più stabile, perché l'ultima particella elementare è stata finalmente trovata. Ma è anche diventato più instabile, perché il bosone di Higgs, che dopo 48 anni di ricerche è finito nella rete dei fisici del Cern, ha lasciato un'impronta piuttosto diversa dalle attese.

                        L'annuncio nell'auditorium gremito di scienziati del Consiglio europeo per la ricerca nucleare a Ginevra è stato come una scossa di elettricità. È passato infatti quasi mezzo secolo da quando Peter Higgs, uno schivo fisico 35enne dell'università di Edimburgo, armato solo di carta e penna, nel 1964 lanciò l'idea che spiega perché l'universo è un luogo pieno di stelle e pianeti, di chimica e fisica, e non una zuppa informe, fatta di particelle che fuggono all'infinito senza incontrarsi mai. "Abbiamo raggiunto una tappa storica nella nostra comprensione della natura", ha detto il direttore del Cern Rolf Heuer. "Nei nostri strumenti abbiamo osservato tracce chiare di una nuova particella a circa 125 Gev di massa", aveva appena annunciato Fabiola Gianotti, la scienziata italiana che guida l'esperimento Atlas, uno dei due enormi rivelatori sotterranei incaricati di identificare le impronte dell'Higgs.

                        Senza quel minuscolo frammento di materia teorizzato dal fisico scozzese in appena tre settimane estive del 1964, tutte le particelle elementari dell'universo sarebbero infatti state prive di massa. Ma la massa è sorgente di forza di gravità. E senza la forza di gravità descritta da Newton non c'è attrazione fra gli atomi, le molecole, le stelle, i pianeti e gli esseri viventi. Il bosone di Higgs appena scoperto al Cern è una sorta di colla che tiene insieme l'universo, ed è anche per questo che si è guadagnato il soprannome di "particella di Dio", con un termine poco amato dai fisici e giudicato dallo stesso Higgs "inutilmente offensivo nei confronti di alcuni credenti", ma ormai diventato irreversibilmente popolare.

                        Oggi Higgs è seduto in prima fila nel seminario del Cern che illustra i dettagli della complicatissima caccia alla sua creatura. La conferma sperimentale della sua previsione teorica gli srotolerà quasi sicuramente un tappeto rosso verso il premio Nobel. E lui risponde al successo della sua intuizione giovanile con un sorriso da 83enne dolce e schivo. "Congratulazioni, è straordinario vedere questo risultato mentre sono ancora vivo", ha detto emozionato, ricordando il contributo di una manciata di colleghi ugualmente invecchiati in attesa di questa giornata, e che oggi sono seduti nell'auditorium del Cern accanto a lui, sorridenti dopo decenni di invidie e rivalità.

                        Con la scoperta del bosone di Higgs si completa così il quadro delle 17 particelle elementari che compongono la materia a noi nota. L'ultimo pezzo mancante è stato finalmente trovato. Ma per i fisici riuniti al Cern l'annuncio di oggi rappresenta anche l'apertura di un capitolo nuovo. Da domani gli strumenti di fisica più potenti del mondo verranno rimessi in moto per definire meglio i dettagli ancora ambigui dell'impronta del bosone di Higgs e per partire alla ricerca di quella parte dell'universo composta da materia oscura ed energia oscura. Ingredienti a noi del tutto ignoti, ma che pure rappresentano il 96% del contenuto dell'intero universo.

                        Per catturare l'impronta del bosone di Higgs c'è voluto l'acceleratore di particelle più potente del mondo, il Large Hadron Collider, un tunnel sotterraneo lungo 27 chilometri, che lambisce il lago di Ginevra e le pendici del Giura, che ha iniziato a scagliare protoni furiosamente l'uno contro l'altro nel 2008, dopo 20 anni di costruzione e 10 miliardi di spesa.

                        La lunga attesa per mettere nel sacco il bosone di Higgs è dovuta in buona parte alla necessità di costruire questo gioiello della tecnologia, in cui l'Europa ha nettamente scavalcato gli Stati Uniti e a cui l'Italia partecipa con 3mila dei circa 10mila scienziati attraverso l'Istituto nazionale di fisica nucleare. Tre dei quattro esperimenti che studiano i frammenti di particelle generati dalle collisioni fra i protoni sono attualmente guidati da fisici italiani. Fabiola Gianotti in particolare è responsabile di Atlas, un gigante da 7mila tonnellate e 48 metri capace di individuare il passaggio di particelle di dimensioni infinitesime. Questo rivelatore, insieme al gemello Cms, ha dato la caccia per 18 mesi alle impronte lasciate dal bosone di Higgs.

                        L'"ultima particella mancante" viene prodotta nelle collisioni ad alta energia, ma poi decade in un tempo brevissimo, impossibile perfino da misurare, trasformandosi in altre particelle che invece gli strumenti sono in grado di rilevare. Ed è stato proprio nei prodotti di decadimento del bosone di Higgs che gli scienziati si sono ritrovati dei dati inattesi. Gli Sherlock Holmes del Cern si sono accorti che il ricercato non ha esattamente le caratteristiche previste. E addirittura i ricercati potrebbero essere più di uno. "Le osservazioni di oggi ci indicano la strada da seguire in futuro. C'è ancora molto da fare per capire i dettagli dei nostri dati", ha detto Sergio Bertolucci, direttore della ricerca del Cern. Da spiegare, in fondo, resta ancora il 96% dell'universo.

                        Al Cern di Ginevra individuato il Bosone di Higgs, che spiega come mai tutte le cose nell'universo abbiano una massa. Era stato teorizzato ben 48 anni fa dallo scienziato inglese, oggi 84enne e commosso fino al pianto dalla standing ovation che gli hanno riservato ( foto ). Per lui si profila il riconoscimento scientifico più ambito dall'inviato ELENA DUSI
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • paoLo!
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                          #57
                          Vedere Higgs in lacrime , è stato qualcosa di eccezionale.. io l'ho visto in diretta e mi è venuta la pelle d'oca.. pensate voi che soddisfazione..
                          La cosa che mi manda in bestia è che oggi si continuerà a parlare sui giornali del presunto padre di raffaella fico , mentre il mondo della fisica moderna da oggi ha una nuova chiave di lettura.

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                          • Sean
                            Csar
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                            #58
                            La notizia è sulle prime pagine di tutti i giornali. Poi, chiaro, è probabile che il 90% delle persone la ignorerà. La fisica per la gente comune, se non si è bravi a divulgarla, resta un mondo lontano con cui si rinuncia a priori un approccio.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • richard
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                              #59
                              Per quanto la scoperta sia assolutamente significativa e coroni 50 anni di indagine sperimentale occorre fare attenzione a non lasciarsi trascinare dal sensazionalismo. Questa stessa scoperta, se fatta 20 anni fa, quando il Modello Standard era ancora in auge come possibile teoria del tutto, avrebbe rappresentato un risultato di valore inaudito. Ai giorni d'oggi il Modello Standard ha un po' perso attrattiva per i fisici teorici, quindi una scoperta che ne dia in qualche modo conferma rappresenta quasi un problema. Per questo occorrerà ora inquadrare il risultato sperimentale nel contesto delle nuove teorie in elaborazione, da quelle cosiddette supersimmetriche alle teorie di stringa.

                              Una riflessione va poi aggiunta, visto che si parlava di divulgazione scientifica e interesse per la fisica. Il grosso problema delle discipline scientifiche è che, per essere comunicate ai non addetti, hanno bisogno spesso di una rielaborazione che drammaticamente le snatura. Si leggono infatti in internet, proprio a proposito dell'Higgs, rappresentazioni a mo' di favoletta per cercare di spiegare il ruolo di questa particella (vedi i vai paragoni con la "sala affollata", con la "pista di neve", ecc). Queste rappresentazioni creano suggestioni nella mente di chi le riceve, ma allontanano inesorabilmente dalla realtà scientifica. Per la fisica esistono infatti solo due categorie di oggetti: le equazioni e gli strumenti (di misura). Tutto ciò che non ricade in questi è sempre "fantasia" di chi espone.
                              E' quindi vero che la fisica deve poter essere divulgata, ma con la consapevolezza che in realtà, ogni volta che ciò accada, non si sta più davvero parlando di fisica.

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                              • Sergio
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                                #60
                                Originariamente Scritto da paoLo! Visualizza Messaggio
                                Vedere Higgs in lacrime , è stato qualcosa di eccezionale.. io l'ho visto in diretta e mi è venuta la pelle d'oca.. pensate voi che soddisfazione..
                                La cosa che mi manda in bestia è che oggi si continuerà a parlare sui giornali del presunto padre di raffaella fico , mentre il mondo della fisica moderna da oggi ha una nuova chiave di lettura.
                                https://www.youtube.com/watch?v=OwiOaLXQXZk



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