La mia storia... sono giunto ad un punto di non ritorno

[paola88]

io ho visto persone rovinate da supporti "familiari"... ovvero TUTTI quelli che hanno dei problemi hanno alle spalle relazioni "difettose" con la propria famiglia.
un supporto "estraneo" è l'unico che può fare la differenza, perché se è un vero psicoterapeuta, non userà il paziente per i propri fini narcisistici come potrebbe fare un familiare o un amico.
I tuoi amici "rovinati" forse lo sono solo dal tuo punto di vista, perchè li hai visti cambiati, più liberi, diversi da come tu li vuoi.
Anche avessero trovato un ciarlatano, mi riesce difficile pensare a gente "rovinata"...nel peggiore dei casi non si ottengono cambiamenti.

Probabilmente sbaglio a basarmi solo sulla mia esperienza personale, ma sentire professionisti che incoraggiavano miei amici in fase depressiva a usare calmanti e antidepressivi da cui poi non sono + risuciti a staccarsi mi fa guardare con un certo disappunto alla categoria.
E mi sento di dissentire totalmente dalla visione che hai dell'intervento di un amico: perchè dovrebbe usare il "malcapitato" per fini narcisistici?

[NakMuay84]

Probabilmente sbaglio a basarmi solo sulla mia esperienza personale, ma sentire professionisti che incoraggiavano miei amici in fase depressiva a usare calmanti e antidepressivi da cui poi non sono + risuciti a staccarsi mi fa guardare con un certo disappunto alla categoria.
E mi sento di dissentire totalmente dalla visione che hai dell'intervento di un amico: perchè dovrebbe usare il "malcapitato" per fini narcisistici?

ah ok... pensavo si parlasse solo di psicoterapia senza farmaci...
in effetti con i farmaci, le benzodiazepine soprattutto, ho visto anche io brutte cose.
uno psicologo psicoterapeuta cmq non lavora con i farmaci... forse i tuoi amici sono andati da uno psichiatra... purtroppo in italia c'è un po' di confusione con queste professioni.

con "l'uso narcisistico" intendevo un atteggiamento inconsapevole... come il genitore che sprona il figlio a giocare a calcio perchè lo vuole campione, ignorando i desideri reali del figlio... così un amico che "cambia" in maniera profonda (e il cambiamento è il fine della psicoterapia), può allarmare qualche amico per il quale le vecchie dinamiche "disfunzionali" andavano bene...

ma se parlavi di farmaci, allora hai ragione... se usati bene sono utili, altrimenti c'è il rischio di aggiungere ulteriori problemi.

[paola88]

ah ok... pensavo si parlasse solo di psicoterapia senza farmaci...
in effetti con i farmaci, le benzodiazepine soprattutto, ho visto anche io brutte cose.
uno psicologo psicoterapeuta cmq non lavora con i farmaci... forse i tuoi amici sono andati da uno psichiatra... purtroppo in italia c'è un po' di confusione con queste professioni.

con "l'uso narcisistico" intendevo un atteggiamento inconsapevole... come il genitore che sprona il figlio a giocare a calcio perchè lo vuole campione, ignorando i desideri reali del figlio... così un amico che "cambia" in maniera profonda (e il cambiamento è il fine della psicoterapia), può allarmare qualche amico per il quale le vecchie dinamiche "disfunzionali" andavano bene...

ma se parlavi di farmaci, allora hai ragione... se usati bene sono utili, altrimenti c'è il rischio di aggiungere ulteriori problemi.

Scusa forse non sono stata chiara nel mio primo intervento! :-)
Comunque io credo che il vero amico accetti un cambiamento se questo è a fine di bene: ho una visione di evoluzione a due nei rapporti.
Sul fattore "genitore" concordo già di più: lì il fattore "narcisistico" lo riconosco in pieno.
Altra mia perplessità è sulla dipendenza che si crea nei confronti dello psicologo! Purtroppo ho constatato una certa tendenza a dire "beh se qualcosa non va, vado dallo psicologo": credo che il vero cambiamento sia possibile solo se lo si vuole in prima persona. Ok allo psicologo come coach (e in questo ruolo vedrei benissimo anche un vero amico), ma nulla di +!

[Bob Terwilliger]

Ok allo psicologo come coach (e in questo ruolo vedrei benissimo anche un vero amico), ma nulla di +!

Suppongo che quando hai bisogno di un trapianto di reni, tu vada a fartelo fare da un amico. E quando c'è bisogno di progettare un ponte, si va dall'amico, tanto basta la buona volontà.
Scherzi a parte, Paola, hai una confusione, o meglio una totale ignoranza, su cosa sia e cosa faccia uno psicologo. Uno psicologo non è un coach, né un motivatore che ti dice "forza, ce la puoi fare!". E' un professionista con competenze e capacità precise, che non possono in nessun modo essere sostituite da un amico.

[ilcatigamatti]

un professionista serve sempre soprattutto se puo gardare le cose da un punto di vista non falsato da legami con il paziente di tipo parentale o di affezione
questa è la mia umile opinione

[paola88]

Suppongo che quando hai bisogno di un trapianto di reni, tu vada a fartelo fare da un amico. E quando c'è bisogno di progettare un ponte, si va dall'amico, tanto basta la buona volontà.
Scherzi a parte, Paola, hai una confusione, o meglio una totale ignoranza, su cosa sia e cosa faccia uno psicologo. Uno psicologo non è un coach, né un motivatore che ti dice "forza, ce la puoi fare!". E' un professionista con competenze e capacità precise, che non possono in nessun modo essere sostituite da un amico.

Probabile che tu abbia ragione in pieno. Sarà confusione o ignoranza ma io ho visto solo grossi danni fatti da persone assolutamente incompetenti.
Ripeto che mi limito alla mia minima personale esperienza (forse vessata da una sfiga atroce!). Tre psicologi che ho conosciuto nella mia vita e tre vite allo sfacelo, famiglie sbandate, persone incapaci di governarsi da soli......sinceramente prima di mettere il mio timone in mano loro ci penserei due volte!

[fighter86]

Potrei sbagliare ma le persone nelle quali questa tipologia di problema raggiunge un livello abbastanza allarmante da rendere indispensabile l'intervento di un esperto tendono a non aprirsi, a non parlarne, a rifiutare persino di cercare aiuto, francamente non mi pare questo il caso.

Come si dice, finchè si lamenta vuol dire che è vivo!

Penso che ci siano ancora carte da giocare e forza da tirare fuori prima di rassegnarsi e rivolgersi al un medico (ovviamente se ci fosse la necessità non sarebbe motivo di vergogna o perdita di autostima, ci mancherebbe!)

Come ho già detto, alza il culo e fai vedere che non sarai tu a farti mettere sotto da questa vita infame!

Con affetto!

[Bob Terwilliger]

Probabile che tu abbia ragione in pieno. Sarà confusione o ignoranza ma io ho visto solo grossi danni fatti da persone assolutamente incompetenti.
Ripeto che mi limito alla mia minima personale esperienza (forse vessata da una sfiga atroce!). Tre psicologi che ho conosciuto nella mia vita e tre vite allo sfacelo, famiglie sbandate, persone incapaci di governarsi da soli......sinceramente prima di mettere il mio timone in mano loro ci penserei due volte!

Se ai tuoi amici hanno prescritto dei farmaci, non si trattava di psicologi: i farmaci sono di competenza di medici e psichiatri, e non possono essere prescritti da uno psicologo. Io non voglio sparlare degli psichiatri, perché molti di loro sono bravi e capaci; è senz'altro vero, però, che l'orientamento attuale del medico specializzato in psichiatria è molto orientato ai farmaci, ed è accompagnato spesso da grande leggerezza. E' molto grave, vista la delicatezza delle situazioni trattate.
Purtroppo può capitare di mettersi in mano ad un incompetente, vale per qualsiasi categoria.

[LEGIONARIVS]

grazie a tutti per le risposte...

sinceramente non prenderò mai uno psicofarmaco... con tutto il rispetto

ho paura e sono contrario cmq ha ragione ki dice che uno psicologo non usa i farmaci, difatti lo psicologo vero e proprio non può legalmente prescrivere farmaci in quanto di competenza di uno psichiatra... ora come ora provo tanto alla fine non costa nulla e il primo colloquio è gratis ahuahauah magari trovo un equilibrio da solo, ma troppe volte ci ho provato e anche se le cose mie non sono così invalidanti mi sono rotto leggermente il.... perciò....try....

[niconico]

Vai a trovare e confida in Gesù.

Appoggio.

[JPP]

ciao ragazzi

sono a casa con la bronchite...e dopo tanto tempo di riflessione e pensieri vorrei raccontarvi la mia storia... perchè non so più cosa è meglio decidere...

sono stato sempre il classico bravo ragazzo, andavo bene a scuola, ero educato a casa e non ho mai frequentato la "gente sbagliata" sono cresciuto nell'ovatta e non ho mai avuto esperienze "di strada" perchè uscivo poco e non mi sono mai fatto le ossa come si suol dire....
fino al quarto superiore sono sempre stato un ragazzo pienotto ma non tanto da essere obeso, semplicemente crescevo più grosso rispetto agli altri difatti a 17 anni ero alto 183 e pesavo 94kg circa.. la mia vita fino ad allora non andava bene perchè anche se ero "un duro" ma mai spaccone venivo sempre messo da parte, insultato, rifiutato dalle ragazze e preso in giro in famigli dai miei parenti... sempre messo in confronto col cugino bello o la cugina intelligente, sempre insultato per il mio appetito e per la mia "abbondanza" sempre brutto e "straformato", "bidone", maiale ecc ecc.
sino a che decisi di mettermi a dieta, sono sempre stato un pugile ma non ho mai curato l'alimentazione... in nemmeno 6 mesi ho perso una trentina di kg mangiando solo 2 petti di pollo al giorno.... inutile nascondervi che ero entrato nel tunnel dell'anoressia... ma d'altro canto le cose cambiavano...ero più considerato, avevo sempre ragazze attorno e addirittura ho fatto servizi fotografici ecc... successivamente però le cose sono cambiate... ho perso interesse in tutto e la continua ricerca degli "addominali" era imperativa, non fosse che sporadicamente mi abbuffavo come un maiale ma non vomitavo o avevo altri comportamenti compensatori perciò niente disturbi alimentari...sono stato anche da dottori per accertarmene... poi i vari traumi, medici che sbagliano diagnosi e mi dicono che ho un rene solo con conseguenti problemi, le ansie, la situazione familiare di merda ecc ecc, e intanto questo ricadere sul cibo non era grave ma mi succedeva tipo una volta al mese.. poi rifaccio gli esami e non ho niente, il rene c'è ecc, ma mi rimane sempre l'insicurezza, la sensazione di non farcela, una perenne tristezza ecc, poi mi viene diagnosticata una tiroidite di hashimoto,ma con controlli annuali scopriamo che la tiroide funziona bene nonostante la patologia e quindi devo solo aspettare che regredisca per passare alle cure farmacologiche... intanto lavoro e vivo da solo ma i risultati nonostante i vari personal trainer, le diete, non sgarrare mai ecc non arrivano allora ho passato tutto il tempo fino ad oggi a stare un mese a dieta e poi mangiare a cacchio ecc ecc, ripeto senza mai vomitare o fare cose poco salutari... perciò ora mi ritrovo con un fisico schifoso, una vita sociale del cavolo, la mia storia d'amore è finita e la depressione perchè non riesco a vivere con questi kg in più, nonostante non abbia mollato mai gli allenamenti di muay thai, tutto questo mi sono accorto che rispecchia il mio essere, sono stato troppo viziato, non ho pazienza e do tutto per scontato ed è veramente dura sapere che si è pieni di difetti e sfigati.. mi sento stressato a seguire diete ma allo stesso tempo vorrei vedermi meglio fisicamente. non ho pazienza ma allo stesso tempo so che ci vuole del tempo ma... i risultati parlano.... 5-6 anni passati tra diete e magnate e il fisico sempre più schifoso... non so davvero cosa fare, se mangiare sano senza eccessive paranoie, se tentare le ennesime diete o se mollare tutto e pensare altro nella vita... non lo so, so solo che non la vivo bene emi sono trovato a 24 anni quasi e insoddisfatto della vita in generale più che del fisico e mi domando.. mi sono sbattuto per il fisico, mi sono sbattuto al lavoro e adesso cos'ho? non ho mai fatto una vita spericolata e adesso cos'ho? sono sempre stato bravo e rispettoso delle regole e adesso cos'ho?

perenne incertezza e poca voglia diresponsabilità? o ricerca continua della altrui compassione?
e in più mi ritrovo al punto di partenza... una novantina di kg e la totale insoddisfazione del mio fisico
non so cosa pensare ragazzi

ti posso dire che io ho fatto le cazzate più allucinanti che ti possano venire in mente, oltre che coltivare il fisico, l'aspetto, il lavoro. E anche se ho osato non mi ritrovo in mano un beneamato ***** di niente. Non è nella ricerca dell'eccesso la chiave. Ormai ne sono consapevole anche se non riesco a smettere

[LEGIONARIVS]

lo so maestro jpp ma io non tendo a ricercare l'eccesso vorrei solo un po' di tranquillità

[JPP]

lo so maestro jpp ma io non tendo a ricercare l'eccesso vorrei solo un po' di tranquillità

la tranquillità non è uno situazione che si può creare artificialmente. E' una condizione naturale. Non c'è niente di quello che possiamo fare per trovarla che ci aiuterà in tal senso.

[Elitemember]

lo so maestro jpp ma io non tendo a ricercare l'eccesso vorrei solo un po' di tranquillità

La tranquillità che vai cercando è una condizione assolutamente "empirica", che non vuol dire nulla.
Probabilmente anche se raggiungessi questo stato di "tranquillità" ci sarebbe sempre qualcosa che altera questo cosiddetto "equilibrio".
E' l'evolversi naturale delle cose, un moto continuo quanto inevitabile.
Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione.
Secondo me, la cosa migliore che puoi fare in questo momento è dedicarti a te stesso, riscrivendo le tue priorità e focalizzandoti su degli obbiettivi.

[LEGIONARIVS]

avete ragione... forse è un po' immaturo da parte mia ricercarla dato ke nn sn un bambino e la vita ti mette sempre davanti a nuove sfide

cmq oggi ho fatto la visita conoscitiva dalla psicologa e domani ho la prima seduta mi è sembrata una persona tranquilla mi ha parlato di psicodinamica un viaggio nell'io sereno e che cmq nn ce bisogno di farmaci