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Olanda - In grande spolvero il partito xenofobo e anti-islam
Beh si, tralasciando le centinaia di cittadini inglesi che sono partiti per essere addestrati nei campi di Al-qaeda, o quelli perfettamente integrati responsabili degli attentati suicidi del 2005 e 2007.
Stendiamo anche un velo pietoso sull'idea di implementare la Sharia nell'ordinamento giudiziario.
mah, onestamente credo sia più qualche decina che qualche centinaia. E anche per il resto si parla di un pugno di svitati, non si può valutare l'integrazione di un'intero gruppo etnico dal comportamento di 4 gatti, infatti in UK nessuno lo fa. Ricordo che nel regno unito la comunità pachistana da sola è piu grande della popolazione di Molise, Basilicata e Val D'Aosta messe assieme.
mah, onestamente credo sia più qualche decina che qualche centinaia.
More than 4,000 British Muslims have passed through terrorist training camps in Afghanistan and Pakistan, according to security agencies, providing a fertile recruitment pool for the Islamist international jihad.
E anche per il resto si parla di un pugno di svitati, non si può valutare l'integrazione di un'intero gruppo etnico dal comportamento di 4 gatti, infatti in UK nessuno lo fa.
One question is where they are indoctrinated by violent Islamism. Is it here in the United Kingdom or on trips to Pakistan? "There's a lot of evidence that a lot of it takes place in the U.K.," says Gareth Price, head of the Asia Program at the Royal Institute of International Affairs in London. For instance, Britain's prison system has been called a breeding ground for budding Islamic extremists. Then again, young British Pakistanis who fall into trouble with alcohol or drugs are sometimes sent by their parents to stay with relatives in Pakistan to straighten them out. "And they are vulnerable to brainwashing there," Price adds. Shaikh says that "economic deprivation" and "social exclusion" among British Pakistanis may play a role in radicalizing the community's young men. Many of Britain's Pakistanis are not fully integrated into wider society. They live in low-income neighborhoods where joblessness is high and poor education rampant. But that's also true for some of Britain's other Asian Muslim communities, such as the Bangladeshis. Though they tend to be marginalized, too, their communities are not hotbeds of radicalism. "That says something about Pakistan," Price says. "That it's not a Muslim problem in general."
More than 4,000 British Muslims have passed through terrorist training camps in Afghanistan and Pakistan, according to security agencies, providing a fertile recruitment pool for the Islamist international jihad.
One question is where they are indoctrinated by violent Islamism. Is it here in the United Kingdom or on trips to Pakistan? "There's a lot of evidence that a lot of it takes place in the U.K.," says Gareth Price, head of the Asia Program at the Royal Institute of International Affairs in London. For instance, Britain's prison system has been called a breeding ground for budding Islamic extremists. Then again, young British Pakistanis who fall into trouble with alcohol or drugs are sometimes sent by their parents to stay with relatives in Pakistan to straighten them out. "And they are vulnerable to brainwashing there," Price adds. Shaikh says that "economic deprivation" and "social exclusion" among British Pakistanis may play a role in radicalizing the community's young men. Many of Britain's Pakistanis are not fully integrated into wider society. They live in low-income neighborhoods where joblessness is high and poor education rampant. But that's also true for some of Britain's other Asian Muslim communities, such as the Bangladeshis. Though they tend to be marginalized, too, their communities are not hotbeds of radicalism. "That says something about Pakistan," Price says. "That it's not a Muslim problem in general."
Ricorda pure che il Pakistan è stato inventato dai britannici, altrimenti può suonare strano
Beh, certamente, la storia dell'India e del Pakistan la sanno anche i sassi.
Il numero di cittadini UK apparentemente addestrati al terrorismo in asia mi sorprende un po', mancanza mia ovviamente.
Che ci sia un la possibilità che una parte ridottissima della comunità islamica si estremizzi (e che magari lo abbia già fatto) è chiaro a tutti. Infatti qui Imam facinarosi sono spesso impacchettati senza tante storie e spediti al mittente.
E' che la stragrande maggioranza non è così, è come se all'improvviso tutti i paesi del mondo rifiutassero l'ingresso sul loro suolo degli italiani in quanto tutti mafiosi. Oppure in quanto terroristi, dato che abbiamo avuto/abbiamo le BR.
Ribadisco di nuovo, il problema dell'integrazione qui è gestito in maniera completamente diversa, la società è veramente multirazziale, ma la cosa non è percepita come un problema, perchè per stragrandissima parte gli stranieri qui lavorano e non rompono le scatole.
La malavita qui è monopolio degli inglesi (bianchi), provare per credere.
Non fatico a crederlo, ho avuto a che fare con qualche inglese
E bada bene, non dico che tutti i pakistani siano terroristi, o che l'islam preluda necessariamente al terrorismo, o che tutti gli italiani suonino il mandolino...
Ma il discorso che abbiamo fatto qui sul forum, alla fine è un paradigma delle politiche di integrazione europee. Si nasconde un po' la testa sotto la sabbia, nel timore di apparire razzisti o xenofobi, si chiude un occhio su alcuni segnali di allarme. Scopriamo che parte di una popolazione è più soggetta di altre a cadere nel fondamentalismo? Invece di porvi rimedio, analizzandone le cause e mettendo in campo delle contromisure, stringendo dei rapporti di collaborazione con gli esponenti di questa categoria, ci affrettiamo a puntualizzare che non tutti i pakistani sono così, che la maggior parte di loro sono onesti lavoratori, implicitamente ripetiamo a noi stessi che il problema (prima così lampante) non esiste più. E spesso non è solo ingenuità, ma puro opportunismo: +immigrati +PIL +entratefiscali
Questa immobilità porta il cittadino francese/inglese/italiano a sentirsi minacciato, a reprimere critiche e giudizi per paura di essere frainteso, di essere giudicato a sua volta. Cova livore fino ad esplodere, e vota per il partito xenofobo di turno.
Non fatico a crederlo, ho avuto a che fare con qualche inglese
E bada bene, non dico che tutti i pakistani siano terroristi, o che l'islam preluda necessariamente al terrorismo, o che tutti gli italiani suonino il mandolino...
Ma il discorso che abbiamo fatto qui sul forum, alla fine è un paradigma delle politiche di integrazione europee. Si nasconde un po' la testa sotto la sabbia, nel timore di apparire razzisti o xenofobi, si chiude un occhio su alcuni segnali di allarme. Scopriamo che parte di una popolazione è più soggetta di altre a cadere nel fondamentalismo? Invece di porvi rimedio, analizzandone le cause e mettendo in campo delle contromisure, stringendo dei rapporti di collaborazione con gli esponenti di questa categoria, ci affrettiamo a puntualizzare che non tutti i pakistani sono così, che la maggior parte di loro sono onesti lavoratori, implicitamente ripetiamo a noi stessi che il problema (prima così lampante) non esiste più. E spesso non è solo ingenuità, ma puro opportunismo: +immigrati +PIL +entratefiscali
Questa immobilità porta il cittadino francese/inglese/italiano a sentirsi minacciato, a reprimere critiche e giudizi per paura di essere frainteso, di essere giudicato a sua volta. Cova livore fino ad esplodere, e vota per il partito xenofobo di turno.
In effetti è proprio quello che si cerca di fare, infatti ci sono parecchi istituti/enti governativi, come quello che citavi tu prima, che si occupano della cosa. Ai tempi dell'attentato a Londra la stampa cercò per prima cosa di approfondire i problemi della comunità islamica di Leeds da dove provenivano gli attentatori, puntando i riflettori prima di tutto su ciò che non era stato fatto per velocizzare il processo di integrazione di questa ristretta cerchia di persone. Nessuno titolò "dannati Paki" eccetera eccetera. Fortunatamente qui il colore della pelle di una persona in generale conta pochissimo.
I partiti nazionalisti, il BNP in particolare, prendono voti nei periodi di crisi economica. Poi un economia come quella britannica in cui la finanza gioca un ruolo fondamentale l'ultima crisi l'ha sentita parecchio e il BNP ha guadagnato consensi.
Va detto che una buona fetta del suo elettorato è composta da persone che vivono di benefits (pagati anche dagli stranieri) e che non hanno lavorato un giorno in vita loro.
Beh, certamente, la storia dell'India e del Pakistan la sanno anche i sassi.
Il numero di cittadini UK apparentemente addestrati al terrorismo in asia mi sorprende un po', mancanza mia ovviamente.
Che ci sia un la possibilità che una parte ridottissima della comunità islamica si estremizzi (e che magari lo abbia già fatto) è chiaro a tutti. Infatti qui Imam facinarosi sono spesso impacchettati senza tante storie e spediti al mittente.
E' che la stragrande maggioranza non è così, è come se all'improvviso tutti i paesi del mondo rifiutassero l'ingresso sul loro suolo degli italiani in quanto tutti mafiosi. Oppure in quanto terroristi, dato che abbiamo avuto/abbiamo le BR.
Ribadisco di nuovo, il problema dell'integrazione qui è gestito in maniera completamente diversa, la società è veramente multirazziale, ma la cosa non è percepita come un problema, perchè per stragrandissima parte gli stranieri qui lavorano e non rompono le scatole.
La malavita qui è monopolio degli inglesi (bianchi), provare per credere.
mah...in speaker corner ci sarai stato sicuramente: io ho sentito discorsi aghiaccianti.
Poi ricordo che in UK ci sono circa 30 mila casi di infibulazione all'anno.
Dà da pensare..
mah...in speaker corner ci sarai stato sicuramente: io ho sentito discorsi aghiaccianti.
Poi ricordo che in UK ci sono circa 30 mila casi di infibulazione all'anno.
Dà da pensare..
Ora sembra che voglia difendere gli islamici: non era mia intenzione e mi guardo bene dal farlo.
Il discorso era che c'era chi sosteneva che le società multirazziali sono un fallimento ovunque e mi permettevo di obiettare, dato che qui convivono senza grossi problemi caraibici, indiani, africani, pachistani, polacchi e persino italiani (200,000 persone qui parlano l'italiano come prima lingua).
Le società multirazziali sono un dato di fatto, in particolare nelle grandi metropoli,sulla qualità di questa convivenza se ne può discutere. Onestamente non vedo modelli di integrazione validi su larga scala, in alcun paese europeo, e non è sempre colpa degli europei, in caso contrario sarei felicissimo di sbagliarmi
Il problema di fondo è uno, semplice e privo d'ipocrisie, loro sono ospiti quindi o si adeguano al modus vivendo locale, oppure si prendino veli minareti ecc e si levino dallo scroto, anche sè quelle sono solo facce marginali di un conflitto che è prettamente culturale e non religioso.....se non capiamo questo siamo fottuti
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
NIGERIA: SCONTRI TRA CRISTIANI E MUSULMANI, OLTRE 300 MORTI
Sarebbero oltre 300 le vittime, tra cui molte donne e bambini, della nuova ondata di scontri tra cristiani e musulmani in Nigeria. Lo ha riferito Gregory Yenlong, commissario per l'Informazione locale. Teatro della peggiore carneficina e' stato il villaggio di Dogo Nahava a sud della capoluogo di Jos nello Stato centrale di Plateau dove e' stato dichiarato lo stato di massima allerta. Il presidente ad interim, Goodluck Jonathan, ha dichiarato di aver 'collocato tutte le truppe a Plateau e nelle regioni vicine in stato di massima allerta' .
"
Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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