Puglia, nonno e zio violentano nipotina 13enne: è incinta
La piccola vive in istituto, stupro durante le feste di Natale
BARI - I mostri erano loro, le persone più care: il nonno e lo zio. Loro avrebbero violentato, aggredito e minacciato la loro nipotina di 13 anni che ora è incinta. A scoprire tutto, la direttrice dell'istituto di accoglienza per minorenni, nel foggiano, dove la ragazzina vive dal 2006, su disposizione del tribunale di Bari per i minorenni. Nei primi giorni di febbraio la ragazzina ha cominciato ad accusare malori e la direttrice, preoccupata, ha chiamato i medici che hanno sottoposto la 13/enne ad accertamenti, scoprendo così che era incinta. Quando la direttrice ha chiesto spiegazioni, è emersa una storia terribile di abusi e di violenze. Nonno e zio - sono tra loro padre e figlio - di 62 e di 38 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenni e violenza privata. La triste vicenda appartiene ad uno dei piccoli Comuni dell'alto foggiano: qui vivono i nonni della ragazzina alla quale veniva concesso di trascorrere con loro qualche week-end e le feste di natale. Giorni che dovevano essere spensierati ma che presto, dall'inizio del mese di novembre dello scorso anno, si sono trasformati in un incubo, per culminare in episodi di violenza avvenuti tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, durante le feste natalizie. Il nonno si faceva accompagnare dalla nipote e, con la scusa di andare a fare la spesa o di andare a fare benzina, la portava in luoghi isolati e in auto o in aperta campagna, abusava di lei. La ragazzina si disperava e il nonno la minacciava: avrebbe usato la cinghia se avesse parlato con qualcuno di quello che accadeva. Poi, quando tutto era finito, le dava cinque euro. Quando la direttrice dell'istituto ha capito che la 13/enne era vittima delle 'attenzioni' del nonno, ha accompagnato la ragazzina in Procura e sono cominciate le indagini, durante le quali gli investigatori sono stati aiutati da psicologi. E' emerso così che il nonno non era il solo ad abusare della nipotina: un episodio riguarda lo zio della ragazzina che, a quanto si è saputo, era a conoscenza degli abusi inflitti dal proprio padre alla nipotina. La violenza questa volta - secondo il racconto della giovanissima vittima - sarebbe avvenuta nell'abitazione dei nonni, dove vive anche lo zio. Quest'ultimo, approfittando del fatto che in quel momento non c'era nessuno in casa, ha afferrato la ragazzina e l'ha chiusa nella sua stanza da letto. La tredicenne ha gridato, ma in suo aiuto non è giunto nessuno. Durante le indagini i carabinieri hanno ascoltato anche i fratelli della ragazzina, più piccoli di lei (che non avrebbero mai subito le attenzioni del nonno e dello zio) i quali hanno raccontato agli investigatori particolari sullo stato d'ansia e di paura della sorella più grande. Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica del Tribunale di Lucera, insieme con i militari della stazione del paese della piccola. Sono avvenuti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Lucera Caterina Lazzara, su richiesta del pubblico ministero Mara Flaiani.
La piccola vive in istituto, stupro durante le feste di Natale
BARI - I mostri erano loro, le persone più care: il nonno e lo zio. Loro avrebbero violentato, aggredito e minacciato la loro nipotina di 13 anni che ora è incinta. A scoprire tutto, la direttrice dell'istituto di accoglienza per minorenni, nel foggiano, dove la ragazzina vive dal 2006, su disposizione del tribunale di Bari per i minorenni. Nei primi giorni di febbraio la ragazzina ha cominciato ad accusare malori e la direttrice, preoccupata, ha chiamato i medici che hanno sottoposto la 13/enne ad accertamenti, scoprendo così che era incinta. Quando la direttrice ha chiesto spiegazioni, è emersa una storia terribile di abusi e di violenze. Nonno e zio - sono tra loro padre e figlio - di 62 e di 38 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenni e violenza privata. La triste vicenda appartiene ad uno dei piccoli Comuni dell'alto foggiano: qui vivono i nonni della ragazzina alla quale veniva concesso di trascorrere con loro qualche week-end e le feste di natale. Giorni che dovevano essere spensierati ma che presto, dall'inizio del mese di novembre dello scorso anno, si sono trasformati in un incubo, per culminare in episodi di violenza avvenuti tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, durante le feste natalizie. Il nonno si faceva accompagnare dalla nipote e, con la scusa di andare a fare la spesa o di andare a fare benzina, la portava in luoghi isolati e in auto o in aperta campagna, abusava di lei. La ragazzina si disperava e il nonno la minacciava: avrebbe usato la cinghia se avesse parlato con qualcuno di quello che accadeva. Poi, quando tutto era finito, le dava cinque euro. Quando la direttrice dell'istituto ha capito che la 13/enne era vittima delle 'attenzioni' del nonno, ha accompagnato la ragazzina in Procura e sono cominciate le indagini, durante le quali gli investigatori sono stati aiutati da psicologi. E' emerso così che il nonno non era il solo ad abusare della nipotina: un episodio riguarda lo zio della ragazzina che, a quanto si è saputo, era a conoscenza degli abusi inflitti dal proprio padre alla nipotina. La violenza questa volta - secondo il racconto della giovanissima vittima - sarebbe avvenuta nell'abitazione dei nonni, dove vive anche lo zio. Quest'ultimo, approfittando del fatto che in quel momento non c'era nessuno in casa, ha afferrato la ragazzina e l'ha chiusa nella sua stanza da letto. La tredicenne ha gridato, ma in suo aiuto non è giunto nessuno. Durante le indagini i carabinieri hanno ascoltato anche i fratelli della ragazzina, più piccoli di lei (che non avrebbero mai subito le attenzioni del nonno e dello zio) i quali hanno raccontato agli investigatori particolari sullo stato d'ansia e di paura della sorella più grande. Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica del Tribunale di Lucera, insieme con i militari della stazione del paese della piccola. Sono avvenuti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Lucera Caterina Lazzara, su richiesta del pubblico ministero Mara Flaiani.
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