accane Rania
Analisi demografica europea
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Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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In Italia 60,4 milioni di residenti: gli over 65 sono un quinto, gli stranieri il 7,1% - Adnkronos Cronaca
In Italia 60,4 milioni di residenti: gli over 65 sono un quinto, gli stranieri il 7,1%
Roma, 18 feb. (Adnkronos/Ign) - Rispetto al censimento del 2001 la popolazione è aumentata di 3,4 milioni di unità. I giovani fino a 14 anni di età aumentano di circa 53 mila unità e rappresentano il 14% del totale. Gli stranieri ammontano a circa 4 milioni 279mila al 1° gennaio 2010, facendo così registrare un incremento di 388mila unità
Roma, 18 feb. (Adnkronos/Ign) - Nel corso del 2009 la popolazione in Italia ha continuato a crescere raggiungendo i 60 milioni 387mila residenti al 1° gennaio 2010, con un tasso di incremento del 5,7 per mille. La popolazione in età attiva mostra un incremento, perlopiù frutto delle migrazioni dall'estero, di circa 176mila unità, giungendo a rappresentare il 65,8% del totale. I giovani fino a 14 anni di età aumentano di circa 53 mila unità e rappresentano il 14% del totale. Lo riporta le stime anciticipate dell'Istat, diffuse oggi, dei principali indicatori demografici relativin all'anno 2009.
Le persone di 65 anni e più risultano in aumento di 113mila unita' e sono giunte a rappresentare il 20,2% della popolazione. I cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono il 7,1% del totale. La dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. Il saldo migratorio netto con l'estero è pari al 6,4 per mille, mentre il saldo naturale è negativo e pari a -0,3 per mille, a causa di un aumento dei decessi in presenze di una diminuzione delle nascite rispetto al 2008.
Per il terzo anno consecutivo la dinamica naturale (differenza tra nascite e decessi) registra dunque un saldo di segno negativo, in una misura, tuttavia, ben più accentuata di quella del precedente biennio: -17mila 700 unità nel 2009, contro -8mila 500 unità del 2008 e -6mila 900 unità del 2007. Le nascite sono stimate pari a 570 mila unità, da cui deriva un tasso di natalità pari a 9,5 per mille residenti. Si rilevano circa 6mila 700 nascite in meno rispetto al 2008, anche se il dato complessivo del 2009 rappresenta il secondo miglior risultato dal 1993.
Al recupero delle nascite concorrono da alcuni anni due fattori: il ruolo delle donne immigrate e il mutamento del comportamento riproduttivo da parte delle donne di cittadinanza italiana. Il contributo alla natalità delle madri di cittadinanza straniera si fa sempre più importante. Si stima, infatti, che nel 2009 circa 94mila nascite, pari al 16,5% del totale, siano attribuibili a madri straniere (erano 29mila nel 1999, pari al 5,4%, 92mila nel 2008 pari al 16%), di cui il 3,4% con partner italiano e il restante 13% con partner straniero. Le cittadine italiane mantengono una quota di gran lunga prevalente della natalità, oltre 476 mila nascite (-8mila rispetto al 2008) pari all'83,5% del totale.
Le dinamiche di natalità fanno sì che nel 2009 il numero medio di figli per donna (Tft) sia stimato a 1,41, di poco inferiore all'1,42 del 2008 . La fecondità è dunque in una fase di assestamento. Nel frattempo non si arresta il fenomeno della posticipazione dell'esperienza riproduttiva verso eta' piu' elevate. Nel 2009 l'età media al parto è stimata in 31,2 anni, leggermente più elevata di quella del 2008 (31,1) e ben 1,4 anni maggiore del livello raggiunto nel 1995 (29,8). Nel 2009 le donne italiane hanno procreato mediamente 1,33 figli ciascuna, contro i 2,05 figli per donna delle cittadine straniere.
La stima relativa ai decessi sfiora le 588mila unità, per un tasso di mortalità pari al 9,8 per mille. Anche in questo caso si assisterebbe ad un dato ragguardevole, considerando che ci si troverebbe di fronte al più alto livello mai registrato dal secondo dopoguerra, risultato del processo di invecchiamento della popolazione, per cui aumentano gli individui cui, anno dopo anno, è permesso il raggiungimento delle fasi estreme dell'esistenza e aumentano in termini assoluti i decessi.
Il miglioramento delle condizioni di sopravvivenza si concentra soprattutto nelle fasce di età anziane: a 65 anni la speranza di vita residua è oggi di 18,2 anni per gli uomini e di 21,7 anni per le donne. Nel 2007 era rispettivamente pari a 17,9 e a 21,6 anni. In base alle tavole di mortalità stimate per il 2009 il 50% della popolazione maschile potrebbe raggiungere gli 81 anni di vita e il 25% gli 88 anni. Le donne, potendo contare su condizioni più favorevoli, supererebbero la soglia di 86 anni nel 50% dei casi e quella di 92 anni nel 25%.
Per quanto riguarda la dinamica migratoria, nel 2009 ci sono state 360mila unità in più dall'inizio dell'anno, per un tasso migratorio pari al 6 per mille, in calo rispetto al 2008, anno in cui il saldo migratorio risultò pari a +434mila unità con un tasso del 7,3 per mille. Gli stranieri residenti in Italia ammontano a circa 4 milioni 279mila al 1° gennaio 2010, facendo così registrare un incremento di 388mila unità (per un saldo totale del 10%) rispetto al 1° gennaio 2009. La popolazione residente straniera costituisce dunque il 7,1% del totale (6,5% nel 2008). Le cittadinanze straniere maggiormente rappresentate sono quella rumena (953mila), albanese (472mila) e marocchina (433mila) le quali, messe insieme, costituiscono il 43% delle presenze. Tra i Paesi asiatici la prima comunità è quella cinese, con 181 mila presenze. La prima comunità tra i Paesi sub-sahariani è quella senegalese, con 71 mila presenze. Tra i Paesi americani primeggia, invece, la comunità ecuadoriana, 85 mila presenze, seguita da quella peruviana con 83 mila.Originariamente Scritto da DR. MORTEUn cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.
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Da uno studio presentato oggi alla Camera emerge un quadro desolante dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni
Rom, sinti e romeni i meno graditi. Il profilo più estremo riguarda il 10 per cento e si espande online
Razzismo, quasi la metà dei giovani
chiusa agli stranieri o xenofoba
ROMA - Quasi la metà dei giovani italiani è razzista, diffidente nei confronti degli stranieri mentre solo il 40 per cento si dichiara "aperto" alle novità e alle nuove etnie che popolano il nostro Paese. E' lo sconfortante ritratto offerto dall'indagine "Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti" da cui emerge che il razzismo è un fenomeno tutt'altro che sradicato tra i ragazzi. Presentato oggi alla Camera, alla presenza del presidente, Gianfranco Fini, lo studio è promosso dalla Conferenza delle assemblee delle Regioni nell'ambito delle iniziative dell'Osservatorio della Camera sui fenomeni di xenofobia e razzismo, ed è stato realizzato da Swg su duemila giovani.
Chiusure e fobie. L'area tendenzialmente fobica e xenofoba è del 45,8 per cento, con diverse sfumature al suo interno. Lo studio indica tre agglomerati. Il primo è quello dei Romeno-rom-albanese fobici, pari al 15,3 per cento del totale degli interpellati, e manifesta la propria intolleranza soprattutto verso questi popoli. E' l'unico gruppo la cui maggioranza (56 per cento) è costituita da donne. Il secondo riunisce soggetti con comportamenti improntati al razzismo. E' il più esiguo, perché rappresenta il 10,7 per cento dei giovani, ma il più estremo, perché in sostanza rifiuta e manifesta fastidio per tutti, tranne europei e italiani. Ci sono poi gli xenofobi per elezione (20 per cento): non esprime forme di odio violente, quel che conta è che le altre etnie se ne stiano lontane, possibilmente fuori dall'Italia.
Aperture e tolleranze. La fetta di quanti hanno invece un atteggiamento aperto è del 39,6 per cento. All'interno si riconoscono gli
inclusivi (19,4 per cento) con un'apertura totale e serena (55,3 per cento); i tolleranti (14,7 per cento), un po' più freddi rispetto ai precedenti e gli aperturisti tiepidi (5,5 per cento), ossia giovani decisamente antirazzisti, ma con forme più caute e trattenute, minore interazione con le altre etnie e un riconoscimento più ridotto dell'amore omosessuale. Al centro lo studio posiziona i mixofobici (14,5 per cento), giovani che non sono del tutto proiettati verso la chiusura, ma neppure verso il suo opposto e che vivono un sentimento di fastidio verso ciò che li allontana dalla loro identità.
Rom, sinti e romeni i meno graditi. I giovani italiani tra i 18 e i 29 anni giudicano 'simpatici' gli europei in genere con un voto pari a 8,2 su una scala da 1 a 10, gli italiani del Sud (7,8) e gli americani (7,7), mentre ritengono antipatici e da tenere a distanza soprattutto Rom e Sinti (4,1), romeni (5,0) e albanesi (5,2). Attraverso un'indagine è stato chiesto ai giovani di rispondere come si sarebbero comportati in determinate situazioni. Ecco le risposte.
Scegliere con chi andare a cena. I giovani hanno messo in testa le persone disagiate economicamente, giudicano "accettabile" una cena con un ebreo, un omosessuale o con un extra-comunitario. Accettato, ma con freddezza un musulmano. Impensabile pasteggiare con un tossicodipendente o un rom.
Il vicino di casa. Verrebbero accettati tranquillamente omosessuali, ebrei e poveri. No invece a zingari e a chi utilizza sostanze stupefacenti e zingari.
Se un figlio si fidanza. I giovani italiani riterrebbero accettabile avere un figlio che ha un partner o una partner di religione ebraica, ma anche qualcuno con evidenti disagi economici. Meglio comunque se a ritrovarsi in questa situazione è il maschio: per la figlia femmina, infatti, c'è qualche resistenza in più. Scarso entusiasmo se la coppia si formasse con un o una extra-comunitaria o con una persona musulmana. Assai più difficile convivere con l'omosessualità di un figlio. Ma l'incubo peggiore è la possibilità che uno dei propri figli faccia coppia con un tossicodipendente o un rom, situazione considerata inaccettabile.
Identikit del giovane razzista. Il profilo più estremo del razzismo tra i giovani, così come emerge dall'indagine presentata alla Camera, descrive una persona che ostenta superiorità e persistente bisogno di potenza. Ha atteggiamenti apertamente omofobici, spinte antisemitiche, convinzione dell'inferiorità delle donne. E non accetta nessuna razza o etnia diversa dalla propria. Un profilo che riguarda il 10,7 per cento dei giovani, ma estremamente preoccupante. L'indagine definisce questa tipologia come quella dei soggetti "improntati al razzismo".
Un clan che si espande online. Questo clan, rileva la ricerca, si distingue non solo per l'intensità estremizzata delle proprie posizioni, ma anche per la sua capacità di produrre un vero e proprio modo di essere nella società, per la sua tendenza a essere una comunità, per quanto chiusa e ristretta. Si tratta di un agglomerato che sviluppa un forte senso di appartenenza, che ha trovato nella rete il proprio ambito di espressione e riconoscimento, e il proprio megafono. Questo clan ha, anche se per ora non in modo uniforme e unificato, una propria strategia di "espansione", per creare nuovi fan, per sviluppare e far crescere i propri adepti, di ingrossare le proprie fila.
Su Facebook oltre mille gruppi xenofobi. Dalla ricerca emerge inoltre che sono oltre un migliaio i gruppi razzisti e xenofobi che si trovano su Facebook. "Nel nostro studio sul razzismo e i giovani - ha spiegato il direttore di Swg, Enzo Risso, - abbiamo condotto un'indagine su Facebook, una sorta di censimento sui gruppi xenofobi, effettuato tra ottobre e novembre. Ne abbiamo contato un centinaio anti musulmani, 350 anti immigrati alcuni con punte di 7 mila iscritti, 400 anti terroni e napoletani e 300 anti zingari, anche qui con fino a 7mila iscritti". Risso ha spiegato che questa parte dell'indagine "non può essere considerata un censimento vero e proprio perché quella di internet è una realtà che varia continuamente, ma ha un valore indicativo".
Razzismo, quasi la metà dei giovani chiusa agli stranieri o xenofoba - Repubblica.it
l'identikit del razzista
ma cosa c'entrano le donne nell'identikit del razzista,io conosco + donne che uomini razzisti
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza MessaggioDa uno studio presentato oggi alla Camera emerge un quadro desolante dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni
Rom, sinti e romeni i meno graditi. Il profilo più estremo riguarda il 10 per cento e si espande online
Razzismo, quasi la metà dei giovani
chiusa agli stranieri o xenofoba
ROMA - Quasi la metà dei giovani italiani è razzista, diffidente nei confronti degli stranieri mentre solo il 40 per cento si dichiara "aperto" alle novità e alle nuove etnie che popolano il nostro Paese. E' lo sconfortante ritratto offerto dall'indagine "Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti" da cui emerge che il razzismo è un fenomeno tutt'altro che sradicato tra i ragazzi. Presentato oggi alla Camera, alla presenza del presidente, Gianfranco Fini, lo studio è promosso dalla Conferenza delle assemblee delle Regioni nell'ambito delle iniziative dell'Osservatorio della Camera sui fenomeni di xenofobia e razzismo, ed è stato realizzato da Swg su duemila giovani.
Chiusure e fobie. L'area tendenzialmente fobica e xenofoba è del 45,8 per cento, con diverse sfumature al suo interno. Lo studio indica tre agglomerati. Il primo è quello dei Romeno-rom-albanese fobici, pari al 15,3 per cento del totale degli interpellati, e manifesta la propria intolleranza soprattutto verso questi popoli. E' l'unico gruppo la cui maggioranza (56 per cento) è costituita da donne. Il secondo riunisce soggetti con comportamenti improntati al razzismo. E' il più esiguo, perché rappresenta il 10,7 per cento dei giovani, ma il più estremo, perché in sostanza rifiuta e manifesta fastidio per tutti, tranne europei e italiani. Ci sono poi gli xenofobi per elezione (20 per cento): non esprime forme di odio violente, quel che conta è che le altre etnie se ne stiano lontane, possibilmente fuori dall'Italia.
Aperture e tolleranze. La fetta di quanti hanno invece un atteggiamento aperto è del 39,6 per cento. All'interno si riconoscono gli
inclusivi (19,4 per cento) con un'apertura totale e serena (55,3 per cento); i tolleranti (14,7 per cento), un po' più freddi rispetto ai precedenti e gli aperturisti tiepidi (5,5 per cento), ossia giovani decisamente antirazzisti, ma con forme più caute e trattenute, minore interazione con le altre etnie e un riconoscimento più ridotto dell'amore omosessuale. Al centro lo studio posiziona i mixofobici (14,5 per cento), giovani che non sono del tutto proiettati verso la chiusura, ma neppure verso il suo opposto e che vivono un sentimento di fastidio verso ciò che li allontana dalla loro identità.
Rom, sinti e romeni i meno graditi. I giovani italiani tra i 18 e i 29 anni giudicano 'simpatici' gli europei in genere con un voto pari a 8,2 su una scala da 1 a 10, gli italiani del Sud (7,8) e gli americani (7,7), mentre ritengono antipatici e da tenere a distanza soprattutto Rom e Sinti (4,1), romeni (5,0) e albanesi (5,2). Attraverso un'indagine è stato chiesto ai giovani di rispondere come si sarebbero comportati in determinate situazioni. Ecco le risposte.
Scegliere con chi andare a cena. I giovani hanno messo in testa le persone disagiate economicamente, giudicano "accettabile" una cena con un ebreo, un omosessuale o con un extra-comunitario. Accettato, ma con freddezza un musulmano. Impensabile pasteggiare con un tossicodipendente o un rom.
Il vicino di casa. Verrebbero accettati tranquillamente omosessuali, ebrei e poveri. No invece a zingari e a chi utilizza sostanze stupefacenti e zingari.
Se un figlio si fidanza. I giovani italiani riterrebbero accettabile avere un figlio che ha un partner o una partner di religione ebraica, ma anche qualcuno con evidenti disagi economici. Meglio comunque se a ritrovarsi in questa situazione è il maschio: per la figlia femmina, infatti, c'è qualche resistenza in più. Scarso entusiasmo se la coppia si formasse con un o una extra-comunitaria o con una persona musulmana. Assai più difficile convivere con l'omosessualità di un figlio. Ma l'incubo peggiore è la possibilità che uno dei propri figli faccia coppia con un tossicodipendente o un rom, situazione considerata inaccettabile.
Identikit del giovane razzista. Il profilo più estremo del razzismo tra i giovani, così come emerge dall'indagine presentata alla Camera, descrive una persona che ostenta superiorità e persistente bisogno di potenza. Ha atteggiamenti apertamente omofobici, spinte antisemitiche, convinzione dell'inferiorità delle donne. E non accetta nessuna razza o etnia diversa dalla propria. Un profilo che riguarda il 10,7 per cento dei giovani, ma estremamente preoccupante. L'indagine definisce questa tipologia come quella dei soggetti "improntati al razzismo".
Un clan che si espande online. Questo clan, rileva la ricerca, si distingue non solo per l'intensità estremizzata delle proprie posizioni, ma anche per la sua capacità di produrre un vero e proprio modo di essere nella società, per la sua tendenza a essere una comunità, per quanto chiusa e ristretta. Si tratta di un agglomerato che sviluppa un forte senso di appartenenza, che ha trovato nella rete il proprio ambito di espressione e riconoscimento, e il proprio megafono. Questo clan ha, anche se per ora non in modo uniforme e unificato, una propria strategia di "espansione", per creare nuovi fan, per sviluppare e far crescere i propri adepti, di ingrossare le proprie fila.
Su Facebook oltre mille gruppi xenofobi. Dalla ricerca emerge inoltre che sono oltre un migliaio i gruppi razzisti e xenofobi che si trovano su Facebook. "Nel nostro studio sul razzismo e i giovani - ha spiegato il direttore di Swg, Enzo Risso, - abbiamo condotto un'indagine su Facebook, una sorta di censimento sui gruppi xenofobi, effettuato tra ottobre e novembre. Ne abbiamo contato un centinaio anti musulmani, 350 anti immigrati alcuni con punte di 7 mila iscritti, 400 anti terroni e napoletani e 300 anti zingari, anche qui con fino a 7mila iscritti". Risso ha spiegato che questa parte dell'indagine "non può essere considerata un censimento vero e proprio perché quella di internet è una realtà che varia continuamente, ma ha un valore indicativo".
Razzismo, quasi la metà dei giovani chiusa agli stranieri o xenofoba - Repubblica.it
l'identikit del razzista
ma cosa c'entrano le donne nell'identikit del razzista,io conosco + donne che uomini razzisti
Si consideri anche la paura di dichiarare apertamente le proprie idee. Chissà quanti che han selezionato le caselle con " non so, forse, non saprei " avrebbero voluto fare una bella x indelebile su " ammazziamoli tutti, fuori dalle balle ".
E poi ciliegina:
Scarso entusiasmo riguardo ai matrimoni con extra-comunitari. Ed eccoci qui, il nocciolo del problema a cui si gira sempre intorno che mostra le cose come stanno effettivamente, senza estremismi di parte. Italiani aperti all'immigrazione, certo, ma guai immigrati a casa mia.Chi è peggio a sto punto? Chi apertamente disprezza tutto questo o chi mostra il finto sorrisino e la comprensione vero il povero albanese di passaggio, ma che non si azzardi a stare nei pressi di casa sua perchè partono fucilate? o come la storia del senegalese che vende le calze all'ipermarket. Ehi ciao amico come stai ciao ciao, però non mi toccare che mi fai schifo.
Neanche io arrivo a sti livelli.
questa è la più bella: Accettato, ma con freddezza un musulmano
BUHAHAHAHAHAOriginariamente Scritto da DR. MORTEUn cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.
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haHAHAHAHHAHAHAHAHAHOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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