Con l’inasprimento dei costi previsti, attraverso il cosiddetto “contributo unificato“, per ricorrere, ad esempio, contro una multa, si rischia di scoraggiare la richiesta e la pretesa di giustizia da parte dei cittadini, ma si creerà anche un danno alla finanza locale. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione del presidente dell’Unione Nazionale dei Giudici di Pace, Gabriele Longo, in merito all’incremento dei costi per la presentazione di ricorsi da parte dei cittadini contro sanzioni inflitte dalla pubblica amministrazione.
Secondo il presidente dell’Unione Nazionale dei Giudici di Pace, i nuovi costi, entrati in vigore con il nuovo anno a seguito di un emendamento alla Finanziaria 2010, approvata il mese scorso dal Parlamento, rappresentano una vera e propria tassa sproporzionata; basti pensare che per ricorrere contro una multa, il cui importo può variare dai 40 ai 140 euro, occorre pagare complessivamente ben 38 euro al fine di poter avanzare una richiesta di giustizia.
Per questo, secondo Gabriele Longo, il “contributo unificato” rischia di danneggiare la giustizia minore visto che in questo modo i cittadini vengono letteralmente scoraggiati dai costi che si devono assumere; inoltre, come accennato, si danneggia anche la finanza locale visto che i comuni soccombenti nei ricorsi molto spesso si trovano sia chiamati a risarcire il cittadino, sia al risarcimento delle spese legali in virtù del fatto che oramai i cittadini, per questioni che, sebbene per pochi euro, sono complesse, molto spesso si affidano ad un avvocato.
Giudici di Pace: “contributo unificato”, tassa sproporzionata | Vostri Soldi
Secondo voi è una giusta riduzione di burocrazia o ci stanno togliendo un nostro diritto?
Indipendentemente da tutto comunque un grazie a questo governo e ai continui tagli delle tasse che arrivano. Proprio come promesso
Secondo il presidente dell’Unione Nazionale dei Giudici di Pace, i nuovi costi, entrati in vigore con il nuovo anno a seguito di un emendamento alla Finanziaria 2010, approvata il mese scorso dal Parlamento, rappresentano una vera e propria tassa sproporzionata; basti pensare che per ricorrere contro una multa, il cui importo può variare dai 40 ai 140 euro, occorre pagare complessivamente ben 38 euro al fine di poter avanzare una richiesta di giustizia.
Per questo, secondo Gabriele Longo, il “contributo unificato” rischia di danneggiare la giustizia minore visto che in questo modo i cittadini vengono letteralmente scoraggiati dai costi che si devono assumere; inoltre, come accennato, si danneggia anche la finanza locale visto che i comuni soccombenti nei ricorsi molto spesso si trovano sia chiamati a risarcire il cittadino, sia al risarcimento delle spese legali in virtù del fatto che oramai i cittadini, per questioni che, sebbene per pochi euro, sono complesse, molto spesso si affidano ad un avvocato.
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