Droghe.

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  • PrinceRiky
    Bodyweb Senior
    • Apr 2008
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    Originariamente Scritto da manzinator Visualizza Messaggio
    Mi ero promesso di non scriver più qui dentro, ma evidentemente tenti di mettermi in bocca parole non mie.
    Fossi nato in olanda non avrei comunque fatto uso di sostanze, perchè va contro i miei principi. Quello che dico è che se un olandese ne fa uso, per quanto lo reputi un fallito comunque, è legittimato dal farlo. Un italiano no. Quindi non vedo nessun motivo per cui uno dovrebbe fare uso di droghe, specie in un paese in cui è illegale. Dai cribbio, dimmi un vantaggio e dico uno del fare uso di droghe. Io ci vedo solo effetti negativi, come chi ne ha fatto uso ha confermato (anche in questo thread).
    Per il discorso alcool ho una posizione un po' tutta mia. Innanzitutto come confermano i medici stessi, bere un bicchiere di vino al giorno non solo non fa male, ma pare faccia addirittura bene. Sono favorevole ovviamente a punire chi, abusandone, reca danno a terzi .
    hai detto alcune cose giuste, ma non essere miope: la tua idea in merito alle droghe è frutto della tua educazione (non solo famigliare) e delle tue esperienze di vita più che della tua personale visione distaccata del mondo degli stupefacenti. se fossi nato sulle ande dove masticano foglie di coca da secoli anche solo per andare a prendere l'acqua, l'avresti fatto anche tu senza paranoie.

    Cosa cerca uno drogandosi? il piacere (nelle sue varie forme). proprio come si cerca il piacere in altri modi.

    io sono d'accordo che sul fatto che mediamente chi faccia uso di stupefacenti sia un coglione, sono d'accordo sul fare terrorismo psicologico verso sostanze fonte di sballo, sono d'accordo sul fatto che se ne faccia errato utilizzo (sia per ignoranza, che per motivazione - come diceva ma) nella stragrande maggioranza dei casi, PERO' non mettere il paraocchi e prendere a testate il muro. La droga fa male, è una piaga sociale e tutto quanto, ma le motivazioni per assumerla sono abbastanza facili da intuire e soprattutto non tutti quelli che si drogano sono coglioni. molti, ma non tutti (il passato ne è la prova lampante ed inconfutabile).

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    • LorenzoCB
      Bodyweb Advanced
      • Feb 2008
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      Originariamente Scritto da manzinator Visualizza Messaggio
      Boh , tutta sta droga mi deve aver mandato in tilt il cervello.
      Mi spiegheresti con gentilezza cosa ti porta a pensare che io prenda 20 copiando?
      sigpic
      HARDCORE TRAINING
      TRAIN LIKE A TRAIN

      Originariamente Scritto da master wallace
      Spesso in palestra. .fra una pompata e l'altra non riesco a frenare movenze popping. .

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
        hai ragione Sean, partiamo dal fatto che non sostengo che qualsiasi droga utilizzata con moderazione sia ok. Ci sono alcune droghe che lo sono altre che invece non lo sono per nulla. Si potrebbe fare l'esempio dell'lsd ma è stato già fatto tempo fa.

        Detto questo rispondo alle tue domande
        1. si interrogano sugli effetti delle droghe, sui meccanismi della dipendenza e via dicendo, e puntualmente i dati scientifici vengono ignorati, come avviene per l'alcool ed il tabacco (che uccidono e fanno uccidere) e non per la cannabis (che non uccide e non fa uccidere), per fare un esempio. Non conosco nessun "dipendente" da cannabis, "pirata della strada" da cannabis, "morto" da cannabis. Tutto ciò è il frutto dell'ignoranza in favore della volontà del popolo e delle lobby (del tabacco e dell'alcool che ne approfittano), perchè se fai uso di cannabis sei "drogato", se bevi, ti metti al volante e ti tolgono la patente dici... azz proprio me dovevano beccare!

        2. Mi ripeto, conosco più persone che hanno distrutto la propria vita per una donna che per sostanze stupefacenti. Muoiono più persone in auto "potenti" che per una canna. Lo stigma sociale è della droga, perchè?
        Sulla cannabis avevo postato tempo fa, in una sfibrante, lunghissima discussione con Terwilliger () sulla legalizzazione delle droghe cosidette "leggere", il parere della società italiana di farmacologia, che, richiesta di un sondaggio preventivo circa la possibilità di liberalizzarle, si espresse così (forse già conosci il documento e le conclusioni):http://www.bodyweb.com/4954332-post414.html

        Sul resto:
        Ci troviamo di fronte ad una gigantesca ipocrisia dello Stato, che grida al tumore e all'infarto ma non rinuncia al balzello sulle sigarette; si combattono le stragi causate dalla guida sotto l'effetto dell'alcool ma non si rinuncia, appunto, all'introito; si arrestano gli spacciatori, si fa campagna contro le droghe, si aprono comunità di recupero, si impiantano i SERT, ma si permette la "dose consentita";
        Questo è il grande equivoco in cui nascono i giovani, che sono portati poi - viste le numerose contraddizioni legali e non - a relativizzare la problematica, l'enorme problematica rapportata all'uso delle droghe.
        Come l'individuo non si può sottrarre alla responsabilità morale di farne uso (di sostanze che alterano gli stati di coscienza, dunque potenzialmente dannose per sè e per gli altri - e andare a donne, rovinarsi per le donne non coinvolge gli altri ma solo la sfera individuale) così lo Stato non dovrebbe sottrarsi alla questione etica di cui è investito, evitando di conseguenza i doppiogiochismi, e così cadrebvero molti di quei "perchè" che confondono e tendono a chiudere le porte per spalancare, di fatto, portoni.
        Lo stigma sociale, a ben guardare, cade anche per la droga, quando se ne acconsente un impiego personale ma si toglie la patente a chi la usa, e questo atteggiamento giustifica il tuo come lo scetticismo di chi segue la tua linea di pensiero...

        Si arriva così al pericolo di bollare come disfattisti e profeti di sventura quei giovani o quelle persone che con la droga non vogliono avere nulla a che fare, che la droga, con piena presa di coscienza, la schifano, quei giovani che alla droga si oppongono;
        Io non mi sento di dire a questi giovani "sì, però, guardate che non sapete di cosa parlate, informatevi, leggete etc...", perchè è a tutta la società nel suo insieme che dobbiamo guardare, e parte di questa società dalla droga (cominciata per gioco, per evasione, per viaggio artistico o per rito iniziatico) è stata rovinata ed è stata amputata, in una parte di sè, per sempre.
        Dato che siamo una somma di individui che formano una società noi non possiamo rischiare che neppure uno manchi all'appello perchè non più padrone di sè e della propria vita, pur se altri dieci, cento, mille, quanti vuoi, hanno giocato col fuoco perchè quel fuoco sapevano dominarlo, e hanno superato la prova senza scottarsi:
        Il rischio è comunque maggiore di qualunque spiraglio di legittimazione culturale e fattuale.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • naoto
          cavaliere prolisso
          • Feb 2005
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          • roma
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          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
          Dalla descrizione del tuo rapporto con la droga che hai dato sopra esce fuori un profilo piuttosto atipico. Mi pare che il tuo approccio sia sostanzialmente un approccio scientifico, piuttosto che la ricerca di nuove sensazioni. Sei una sorta di entomologo degli stupefacenti. Questo potrebbe spiegare bene, insieme evidentemente alle dosi, perché non hai maturato un rapporto morboso, di dipendenza innanzitutto, con la droga. Il che ci riporta al tema delle motivazioni che spingono una persona ad assumere stupefacenti. Se lo fai perchè la tua vita è noiosa e nulla ti dà piacere, se non vedi via d'uscita all'interno dei binari tradizionali, allora ricercherai nella droga quel quid che non trovi altrove. Inizialmente lo trovi in una pista, poi col tempo te ne serviranno due e così via. Alla fine ti troverai con i tuoi problemi comuque irrisolti, perchè un malessere esistenziale non lo risolvi con la droga. Baudelaire non poteva curare lo spleen con l'oppio.
          E' possibile che siano le motivazioni per cui ci si droga a spiegare perchè non tutti diventano dei fattoni.
          Volevo scrivere qualcosa di "originale" in merito, nella misura in cui "rispecchiasse" il mio modo di sentire l'argomento.

          Ma il rischio di perdermi era grosso, indi per cui sfrutto diabolicamente questo intervento per fare un paio di considerazioni.

          -1- non credi che qualsiasi comportamento, sia frutto di un qualche tipo di "disagio" o di zona d'ombra all'interno del nostro vissuto emotivo?

          Mi spiego: coloro che sventolano un'integrità morale e fisica tale da consentire di dire che "i drogati sono falliti, sono il male e sono da evitare come la peste... io non cerco paradisi artificiali, e non mi voglio autodistruggere", etc... non sono, dicevo, un coacervo stesso di sintomatologie di malessere esistenziale della stessa sorta?

          Quando si incontreranno difficoltà così subdole da minare la corazza (labilissima, a mio avviso) di sicurezza e di pseudo-convinzioni (che altro non sono che narrazioni acquisite di una "cultura" ben definita) non credi che ciò che potrebbe emergere in termini di comportamenti "distruttivi" nei confronti di se stessi e degli altri sia simile al malessere esistenziale al quale tu, giustamente, accenni?

          Cos'è, allora, davvero la "droga", in fin dei conti, se non un argomento taboo con un fortissimo bias sociale che sposta la mannaia inquisitoria ora su un versante ora sull'altro, del rapporto con se stessi e con gli altri?

          -2- riallacciandomi a quanto (spaventoso, a rileggerlo ) appena detto, non credi che i "fattoni" altro non siano che poveri disadattati? Ovvero, che il problema, prima che con loro stessi, debbano affrontarli con un contesto che ha impedito loro di costruire un rapporto più flessibile con ciò che è possibile "utilizzare"... dalle sostanze psicotrope, alla nicotina, all'alcohol, alle proteine (qui volutamente divergo)... ?
          Last edited by naoto; 04-02-2010, 23:23:50.
          Lonely roses slowly wither and die

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          • manzinator
            Bodyweb Advanced
            • Mar 2009
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            Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
            hai detto alcune cose giuste, ma non essere miope: la tua idea in merito alle droghe è frutto della tua educazione (non solo famigliare) e delle tue esperienze di vita più che della tua personale visione distaccata del mondo degli stupefacenti. se fossi nato sulle ande dove masticano foglie di coca da secoli anche solo per andare a prendere l'acqua, l'avresti fatto anche tu senza paranoie.

            Cosa cerca uno drogandosi? il piacere (nelle sue varie forme). proprio come si cerca il piacere in altri modi.

            io sono d'accordo che sul fatto che mediamente chi faccia uso di stupefacenti sia un coglione, sono d'accordo sul fare terrorismo psicologico verso sostanze fonte di sballo, sono d'accordo sul fatto che se ne faccia errato utilizzo (sia per ignoranza, che per motivazione - come diceva ma) nella stragrande maggioranza dei casi, PERO' non mettere il paraocchi e prendere a testate il muro. La droga fa male, è una piaga sociale e tutto quanto, ma le motivazioni per assumerla sono abbastanza facili da intuire e soprattutto non tutti quelli che si drogano sono coglioni. molti, ma non tutti (il passato ne è la prova lampante ed inconfutabile).
            Ti dirò. I miei eran 2 hippie, quindi dubito fortemente che la mie educazione a riguardo derivi dalla famiglia. Verissimo, vivessi nelle monti sperduti sarei uno zulù, senza cervello. Ma è il cervello che contraddistingue l'uomo moderno!
            Questione seconda: Qui è illegale. Farne uso per piacere, reca danni alla collettività( criminalità organizzata ecc...). Quindi anche ammesso che chi ne faccia uso lo faccia per "piacere", non potrebbe accontentarsi di farsi piacere l'alcool ad esempio?
            Questione terza: chi fa uso di sostanza, nel 99% dei casi (poi si sa che su bodyweb son tutti diversi dalla società reale, certo come no..) lo fa perchè crede "faccia figo". Poi , inconsapevolmente, ne rimangon dipendenti ed è qui che si inventano le peggiori scuse per poterne fare uso senza esser visti come deboli (quali invece sono)
            HABERE NON HABERI

            Originariamente Scritto da Conan
            anni fa cagai alla piramide Cestia, all'inizio di via di porta ardeatina affianco alle mura cì'era un cespuglio dove cagai e mi pulii er culo cor corriere dello sport

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            • Je ssò Foorttt''
              Bodyweb Senior
              • Jan 2008
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              • Pescara
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              Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
              sono assolutamente d'accordo.
              Non c'è bisogno che ti chieda se hai visto Altered States
              Quando lo vidi non nascondo che feci più di qualche pensierino su sostanze psicotrope,ma desistetti perchè mi conosco,faccio già fatica a "canalizzare" la passione per il gambling cui hai fatto giustamente riferimento in una forma "codificata" e "gestibile" (oltre che redditizzia ) come il poker,figuriamoci sostanze esogene.
              Questa mia "fragilità" personale,prima che l'etica della professione che spero di esercitare a breve mi portano a considerare chi cade in fenomeni di tossicodipendenza semplicemente come pazienti,nè più nè meno,di certo non "mostri" o "falliti" (mi permetto di dire termine abusato in questo forum)

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              • Black87
                Bodyweb Senior
                • Apr 2004
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                • A casa di socio a falsificare CV
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                Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio
                Non c'è bisogno che ti chieda se hai visto Altered States
                Quando lo vidi non nascondo che feci più di qualche pensierino su sostanze psicotrope,ma desistetti perchè mi conosco,faccio già fatica a "canalizzare" la passione per il gambling cui hai fatto giustamente riferimento in una forma "codificata" e "gestibile" (oltre che redditizzia ) come il poker,figuriamoci sostanze esogene.
                Questa mia "fragilità" personale,prima che l'etica della professione che spero di esercitare a breve mi portano a considerare chi cade in fenomeni di tossicodipendenza semplicemente come pazienti,nè più nè meno,di certo non "mostri" o "falliti" (mi permetto di dire termine abusato in questo forum)


                p.s. stati di allucinazione è per me altissima fonte di ispirazione

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                • PrinceRiky
                  Bodyweb Senior
                  • Apr 2008
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                  Originariamente Scritto da manzinator Visualizza Messaggio
                  Ti dirò. I miei eran 2 hippie, quindi dubito fortemente che la mie educazione a riguardo derivi dalla famiglia. Verissimo, vivessi nelle monti sperduti sarei uno zulù, senza cervello. Ma è il cervello che contraddistingue l'uomo moderno!
                  Questione seconda: Qui è illegale. Farne uso per piacere, reca danni alla collettività( criminalità organizzata ecc...). Quindi anche ammesso che chi ne faccia uso lo faccia per "piacere", non potrebbe accontentarsi di farsi piacere l'alcool ad esempio?
                  Questione terza: chi fa uso di sostanza, nel 99% dei casi (poi si sa che su bodyweb son tutti diversi dalla società reale, certo come no..) lo fa perchè crede "faccia figo". Poi , inconsapevolmente, ne rimangon dipendenti ed è qui che si inventano le peggiori scuse per poterne fare uso senza esser visti come deboli (quali invece sono)
                  va beh.. ti avevo sopravvalutato, perdonami

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                  • MadBebe
                    Essere filiforme
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                    Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
                    si vede che è un fisico, si occupi di fisica, senza offesa per il tuo amico


                    comunque è facile ma non "certo" che la cocaina crei dipendenza, ha la stessa azione della nicotina, eroina, etc. Agisce sul sistema dopaminergico e quindi alla lunga crea dipendenza perchè (in parole povere) perchè il cervello torni ad avere le stesse dosi di dopamina di prima (è un neuromodulatore che regola quella che viene definita "motivazione") ha bisogno di assumerne sempre di più.

                    I livelli di suscettibilità alla dipendenza sono però individuali e teoricamente con un uso controllato si potrebbe non diventare mai dipendenti.
                    è indubbio che quando tocca alcuni ricettori delle cellule, essi nn tornano più come prima.
                    http://bunkstrutts.files.wordpress.c...bing.gif?w=450
                    tutto ciò che scrivo sono deliri

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                    • Side
                      Bodyweb Advanced
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                      • Send PM

                      Droghe, uhm..

                      Mi da fastidio l'ipocrisia del pensiero delle masse, in generale: le droghe sono detestate formalmente, ma il 60% (azzardo una stima) dei giovani ne fa uso abituale. Oltre che il 90% dei ricchi (come sopra).

                      Non mi sta bene che l'alcool ed il tabacco siano legali e la Marijuana no. Non mi sta bene che per via di quattro vecchiardi cocainomani in parlamento il nostro paese non possa legalizzare una sostanza che, per quanto dannosa, sarebbe una soluzione a parecchi problemi di carattere economico.. Ma non è nemmeno una cosa per la quale lotterei, nel senso, me ne frega relativamente. Se voglio farmi un purino torno ad Amsterdam e ciao..

                      Troppo alta la posta in gioco per rischiare qui, in ogni caso.
                      Il mio diario during-post infortunio:
                      http://www.bodyweb.com/forums/thread...a-ricominciamo

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                      • girl on the moon
                        Bodyweb Senior
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                        Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
                        Son d'accordo con black

                        Ora si spiegano molte cose.

                        Remember to be happy




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                        • Black87
                          Bodyweb Senior
                          • Apr 2004
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                          • Send PM

                          Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                          va beh.. ti avevo sopravvalutato, perdonami

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            Originariamente Scritto da naoto Visualizza Messaggio
                            Volevo scrivere qualcosa di "originale" in merito, nella misura in cui "rispecchiasse" il mio modo di sentire l'argomento.

                            Ma il rischio di perdermi era grosso, indi per cui sfrutto diabolicamente questo intervento per fare un paio di considerazioni.

                            -1- non credi che qualsiasi comportamento, sia frutto di un qualche tipo di "disagio" o di zona d'ombra all'interno del nostro vissuto emotivo?

                            Mi spiego: coloro che sventolano un'integrità morale e fisica tale da consentire di dire che "i drogati sono falliti, sono il male e sono da evitare come la peste... io non cerco paradisi artificiali, e non mi voglio autodistruggere", etc... non sono, dicevo, un coacervo stesso di sintomatologie di malessere esistenziale della stessa sorta?

                            Quando si incontreranno difficoltà così subdole da minare la corazza (labilissima, a mio avviso) di sicurezza e di pseudo-convinzioni (che altro non sono che narrazioni acquisite di una "cultura" ben definita) non credi che ciò che potrebbe emergere in termini di comportamenti "distruttivi" nei confronti di se stessi e degli altri sia simile al malessere esistenziale al quale tu, giustamente, accenni?

                            Cos'è, allora, davvero la "droga", in fin dei conti, se non un argomento taboo con un fortissimo bias sociale che sposta la mannaia inquisitoria ora su un versante ora sull'altro, del rapporto con se stessi e con gli altri?

                            -2- riallacciandomi a quanto (spaventoso, a rileggerlo ) appena detto, non credi che i "fattoni" altro non siano che poveri disadattati? Ovvero, che il problema, prima che con loro stessi, debbano affrontarli con un contesto che ha impedito loro di costruire un rapporto più flessibile con ciò che è possibile "utilizzare"... dalle sostanze psicotrope, alla nicotina, all'alcohol, alle proteine (qui volutamente divergo)... ?
                            Questo post è bello e sentito e troppo ghiotto per non tentare un intervento

                            Ovviamente sì, siamo anche frutto di un disagio - che possiamo chiamare la nostra storia - per come agiamo, pensiamo, per come ci rapportiamo con noi stessi e col mondo:
                            Non ne ho ancora conosciuto nessuno di indistruttibile, mentre invece ho visto all'opera tanti giudici ingiusti che hanno sentenziato sulle nature altrui, sminuzzandole senza sapere, e crescendo si capisce come la responsabilità e la tenerezza che servirebbero per maneggiare chi ci sta di fronte, anche solo per avvicinarci ad uno spiraglio minimo che ci permetta di guardare un poco dentro l'altro, è un'opera che forse solo l'amore, e solo in istanti brevissimi, può, e questo povero e poco amore di cui siamo capaci riesce sì e no a tenere in piedi noi stessi, e a volte anche lì fallisce, figurarsi abbracciare il mondo e quello che contiene.

                            Ma, detto questo, non posso non divergere sulle tue conclusioni:
                            Non è, non possiamo gettare la croce sempre addosso al "contesto", dando una via di fuga, l'ennesima, all'individuo, a noi stessi in definitiva.
                            Se, per una qualunque ragione, siamo e ci sentiamo dei "disattati", questo non accade perchè la società non ci ha fornito degli strumenti più adatti, o perchè non ci permette un approccio più aperto e più consapevole verso i porti artificiali che ci potrebbero consolare, perchè è proprio questa mollezza dei costumi, questo disadattamento totale e imperante che ha contribuito e contribuisce al male di vivere che ciascuno si porta addosso.
                            Il tabù è stato, fino a poco tempo fa, anche un formidale pedagogo, perchè forgiava quel carattere la mancanza del quale, oggi, rende incerti noi e ciò che che costruiamo.
                            Noi abbiamo bisogno, proprio per le debolezze che richiamavi, di qualcuno che ci torni a dire che "questo" è male, che fare sesso a dodici anni e restare incinta è male, che prendere la pillola della felicità, o farsi di eroina è male, che la pornografia in cui abbiamo trasformato il sesso, che il disimpegno alla responsabilità verso il proprio e l'altrui corpo è male, e non perchè è un male "morale", ma perchè semmai è un male che ci impedisce di costruire quella corazza - debole quanto vuoi, rabberciata, che lucidiamo, a volte, senza neppure crederci più ma che pure ci è necessaria - che chiamiamo carattere e che, se ben allevato, ci deve aiutare in quelle difficoltà che la vita si incaricherà di gettarci tra i piedi senza avvertire;
                            Sposare a quel punto la via di fuga, l'uscita di emergenza, o accusare la società di non averci dato le istruzioni per prenderla o saperla usare più facilmente, è farsi ancora più male del non aver saputo rinunciare - o chinare il capo quando avremmo dovuto - pure davanti alla tentazione di Icaro, per, però, almeno provare a crescere.
                            Last edited by Sean; 05-02-2010, 00:22:40.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Ora si spiegano molte cose.
                              Tipo?
                              E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                                Frank Zappa disse che il problema non sta nelle droghe, ma nel fatto che gli assuntori si sentono autorizzati a comportarsi da teste di *****...

                                Appoggio questa convinzione del baffo di Baltimora

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