Originariamente Scritto da Adam
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Meno immigrati, meno criminalità? Per il sociologo Barbagli "delinquono quanto gli italiani" | tiscali.notizie
Meno immigrati, meno criminalità? Per il sociologo Barbagli "delinquono quanto gli italiani"
Secondo uno studio della Caritas-Migrantes “non corrisponde al vero che il tasso di criminalità degli immigrati è molto superiore a quello degli italiani”, semmai "solo leggermente" . Ridurre il flusso della immigrazione, come sostiene il premier Berlusconi, non servirebbe quindi ad arginare la criminalità. E’ quanto sostiene anche il sociologo Marzio Barbagli dell’Università di Bologna che sull’argomento si è cimentato qualche anno fa con la ricerca “Immigrazione e sicurezza”. “Quello che ha dichiarato il presidente del Consiglio “è una frase senza senso – sostiene Barbagli in una intervista sul Corriere della Sera di questo venerdì– a meno che non fosse riferita ai clandestini”. Gli immigrati regolari infatti non delinquono sostanzialmente più dei nostri connazionali, come sostiene anche l’Istat che mette in rilievo, inoltre, come il 70-80% degli stranieri denunciati siano irregolari.
Non ci sono misure efficaci contro la clandestinità - A questo proposito lo studioso attribuisce la colpa al governo che “non ha saputo varare misure efficaci per combattere la clandestinità”. Il cosiddetto “pacchetto sicurezza” ha fallito e ci sono i dati a confermarlo. Quelli dei clandestini sono infatti reati di strada, di microcriminalità, non certo quelli gravissimi o che solitamente si attribuiscono ai potenti. “Solo il 5% delle rapine in banca sono compiute da immigrati, che sono tuttavia colpevoli del 68% dei borseggi. Ma è soprattutto sul traffico di droga e lo spaccio che gli stranieri che vengono in Italia si mettono in evidenza, con la precisazione che il 92-94% è compiuto, appunto, da irregolari”.
I romeni in testa alla classifica per stupro - La ricerca di Barbagli segnala inoltre che la quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi.
I dati Caritas-Migrantes - Stando ai dati raccolti da Caritas -Migrantes, per i reati violenti l’incidenza degli immigrati oscilla a seconda delle fattispecie tra un quarto e un sesto del totale. Gli immigrati pesano per l'81,7% nei reati relativi alla tratta e al commercio di schiavi; per il 74,4% alle false dichiarazioni sull'identità; per il 60,8% alla riproduzione abusiva di registrazioni cinematografiche; per il 39,5% nei furti; per il 34% nel traffico di stupefacenti. E' invece bassa l'incidenza degli stranieri sul totale delle denunce per altri tipi di reati: rapine in banca (3%) o uffici postali (6%), evasione fiscale e contributiva (5,8%), omissione dei contributi previdenziali (8%), associazione per delinquere (10,6%).
"Servono più controlli" - A questo proposito Barbagli si chiede se il reato di clandestinità sia stato come il caccio sui maccheroni riguardo alla problematica abbracciata dal pacchetto sicurezza. No è la risposta, perché proprio nell’anno dell’introduzione della norma (il 2009) la percentuale degli immigrati denunciati è stata la più alta mai registrata (34,2%). Ma il punto fondamentale, secondo Barbagli, è che “i provvedimenti precedenti sull’immigrazione avevano avuto un effetto benefico riducendo la percentuale dei reati. L’aveva fatto la Legge Martelli, quella Turco-Napolitano ed anche la Bossi-Fini. Stavolta invece si è avuto il risultato contrario”. Al giornalista che gli chiede se la norma comunitaria appena stralciata dal governo, che prevedeva permessi ai clandestini che lavorano in nero e si autodenunciano e pene per i datori di lavoro, poteva servire lo studioso risponde in maniera decisa: “Quello che serve non è l’inasprimento delle pene. Funzionano solo i controlli”. Infatti “sulle imprese che sfruttano gli immigrati ne vengono fatti pochissimi, bisognerebbe farne molti di più”.
Delinquono quanto gli italiani? e sono solo il 6% della popolazione totale.
Eh, poveretti, il 99% viene qui perchè è poveretto
Meno immigrati, meno criminalità? Per il sociologo Barbagli "delinquono quanto gli italiani"
Secondo uno studio della Caritas-Migrantes “non corrisponde al vero che il tasso di criminalità degli immigrati è molto superiore a quello degli italiani”, semmai "solo leggermente" . Ridurre il flusso della immigrazione, come sostiene il premier Berlusconi, non servirebbe quindi ad arginare la criminalità. E’ quanto sostiene anche il sociologo Marzio Barbagli dell’Università di Bologna che sull’argomento si è cimentato qualche anno fa con la ricerca “Immigrazione e sicurezza”. “Quello che ha dichiarato il presidente del Consiglio “è una frase senza senso – sostiene Barbagli in una intervista sul Corriere della Sera di questo venerdì– a meno che non fosse riferita ai clandestini”. Gli immigrati regolari infatti non delinquono sostanzialmente più dei nostri connazionali, come sostiene anche l’Istat che mette in rilievo, inoltre, come il 70-80% degli stranieri denunciati siano irregolari.
Non ci sono misure efficaci contro la clandestinità - A questo proposito lo studioso attribuisce la colpa al governo che “non ha saputo varare misure efficaci per combattere la clandestinità”. Il cosiddetto “pacchetto sicurezza” ha fallito e ci sono i dati a confermarlo. Quelli dei clandestini sono infatti reati di strada, di microcriminalità, non certo quelli gravissimi o che solitamente si attribuiscono ai potenti. “Solo il 5% delle rapine in banca sono compiute da immigrati, che sono tuttavia colpevoli del 68% dei borseggi. Ma è soprattutto sul traffico di droga e lo spaccio che gli stranieri che vengono in Italia si mettono in evidenza, con la precisazione che il 92-94% è compiuto, appunto, da irregolari”.
I romeni in testa alla classifica per stupro - La ricerca di Barbagli segnala inoltre che la quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi.
I dati Caritas-Migrantes - Stando ai dati raccolti da Caritas -Migrantes, per i reati violenti l’incidenza degli immigrati oscilla a seconda delle fattispecie tra un quarto e un sesto del totale. Gli immigrati pesano per l'81,7% nei reati relativi alla tratta e al commercio di schiavi; per il 74,4% alle false dichiarazioni sull'identità; per il 60,8% alla riproduzione abusiva di registrazioni cinematografiche; per il 39,5% nei furti; per il 34% nel traffico di stupefacenti. E' invece bassa l'incidenza degli stranieri sul totale delle denunce per altri tipi di reati: rapine in banca (3%) o uffici postali (6%), evasione fiscale e contributiva (5,8%), omissione dei contributi previdenziali (8%), associazione per delinquere (10,6%).
"Servono più controlli" - A questo proposito Barbagli si chiede se il reato di clandestinità sia stato come il caccio sui maccheroni riguardo alla problematica abbracciata dal pacchetto sicurezza. No è la risposta, perché proprio nell’anno dell’introduzione della norma (il 2009) la percentuale degli immigrati denunciati è stata la più alta mai registrata (34,2%). Ma il punto fondamentale, secondo Barbagli, è che “i provvedimenti precedenti sull’immigrazione avevano avuto un effetto benefico riducendo la percentuale dei reati. L’aveva fatto la Legge Martelli, quella Turco-Napolitano ed anche la Bossi-Fini. Stavolta invece si è avuto il risultato contrario”. Al giornalista che gli chiede se la norma comunitaria appena stralciata dal governo, che prevedeva permessi ai clandestini che lavorano in nero e si autodenunciano e pene per i datori di lavoro, poteva servire lo studioso risponde in maniera decisa: “Quello che serve non è l’inasprimento delle pene. Funzionano solo i controlli”. Infatti “sulle imprese che sfruttano gli immigrati ne vengono fatti pochissimi, bisognerebbe farne molti di più”.
Delinquono quanto gli italiani? e sono solo il 6% della popolazione totale.
Eh, poveretti, il 99% viene qui perchè è poveretto
Dai, bisognerebbe vedere quanti vengono in italia deliberatamente per mettere su associazioni a delinquere. Io credo che per portare una persona alla delinquenza non ci sia niente di meglio che l'assenza di prospettive sommata alla possibilità di farla franca. In questo l'italia offre molto, ed un immigrato è piuttosto probabile che finisca col prendere strade sbagliate. Dopotutto è, come al solito, un problema di politiche legali e di certezza del diritto
sigpic
su milioni di immigrati quanti di questi vengono in italia per fare del "male" ? l 1 o 2 %
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