Terremoto Haiti*****Un aiuto tramite sms qui*****

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  • MrAffondo
    Bodyweb Senior
    • Dec 2003
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    • Foggia
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    #46
    Haiti: Aiutiamoli! (muscoli col cuore grande inside)



    facciamo qualcosa di concreto. Spendiamo un sacco di soldi per cure, integratori, palestra, ecc....che saranno mai 2 euro? Aiutiamoli con un piccolo gesto!
    Il numero appartiene ad AGIRE, l'agenzia italiana per la risposta alle emergenze ed è l'unico al momento a disposizione per donare soldi per aiutare quelle popolazioni. FORZA!
    sigpic
    hana wa sakuragi, hito wa bushi.

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    • MrAffondo
      Bodyweb Senior
      • Dec 2003
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      • Foggia
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      #47
      ragazzi ho appena aperto un topic sugli aiuti. Se volete contribuire basta mandare un sms a quel numero!
      sigpic
      hana wa sakuragi, hito wa bushi.

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      • Gary
        Queen Of The Balls - Ex Mod.
        • Mar 2007
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        • Tempio Pausania
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        #48
        ovviamente fatto
        Originariamente Scritto da modgallagher
        gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
        " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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        • X3me
          Ex-Bodyweb Senior
          • Dec 2005
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          • Nord Italia
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          #49
          sarebbe da condividere su facebook

          fatto pure io logicamente
          - Climber
          - ex Istruttore
          - ex P.Trainer AFFWA

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          • MrAffondo
            Bodyweb Senior
            • Dec 2003
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            • Foggia
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            #50
            Originariamente Scritto da X3me Visualizza Messaggio
            sarebbe da condividere su facebook

            fatto pure io logicamente
            già gira
            sigpic
            hana wa sakuragi, hito wa bushi.

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              • In piedi tra le rovine
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              #51
              Messaggio di moderazione.

              Aggiornato il post iniziale con la modalità per il contributo:http://www.bodyweb.com/5616990-post1.html
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Adam
                Pretty damn terrific
                • Jun 2005
                • 17052
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                • Dove capita
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                #52
                Haiti distrutta, centomila vittime. - Adnkronos Esteri

                Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Non abbiamo notizie positive sugli italiani ad Haiti, nel senso che mancano all'appello alcune decine di persone, ma per fortuna non abbiamo neanche notizie negative". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini da Addis Abeba.
                E la conferma arriva dal responsabile dell'Unità di crisi Fabrizio Romano in conferenza stampa al ministero: "Abbiamo contattato circa 80 persone che consideriamo in salvo, ma qualche decina di persone manca all'appello e ci sono ragioni serie per essere preoccupati" ha detto Romano, annunciando che "la Protezione Civile attiverà a Port-au-Prince un'antenna dell'Unità di crisi, ovviando al problema delle comunicazioni e operando con un funzionario dell'ambasciata italiana a Santo Domingo". A Port-au-Prince è infatti arrivato il Falcon 900 del 31mo stormo dell'Aeronautica militare che ha portato un 'advanced team' con personale della Protezione civile, Forze armate, Croce Rossa e Guardia di Finanza.
                Quanto alle notizie secondo cui alcuni italiani si trovavano nell'Hotel Montana della capitale haitiana, Romano ha riferito che non appena arrivato sull'isola "il nostro uomo andrà sul posto" per una verifica. Il responsabile dell'Unità di crisi ha poi detto di "non avere informazioni di italiani che lavoravano all'Onu'' coinvolti nella tragedia.
                Parlando della presenza italiana ad Haiti, Romano ha invitato a essere "prudenti" perché "non è detto che tutti gli iscritti all'anagrafe consolare si trovassero'' nel Paese. Altri ''potrebbero trovarsi sull'isola senza avercelo comunicato"; per questa ragione, ha lanciato un appello perché "gli italiani che fossero a conoscenza di parenti o amici ad Haiti telefonino all'Unità di crisi, al numero 06.36225".
                Notizie di due italiane arrivano intanto da Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione 'Francesca Rava-Nph Italia Onlus': le due volontarie orginarie di Milano che collaborano con l'associazione, Caterina, 80 anni, sull'isola da diverso tempo, e Lucrezia di 38, arrivata a ottobre, sono salve. "Caterina si trovava nell'orfanotrofio, in una zona meno colpita dal sisma - spiega Rava all'ADNKRONOS - Lucrezia invece si è salvata per miracolo: era nell'ospedale di Petionville fino alla sera prima ma fortunatamente si era spostata". Rava è abbastanza ottimista sulle condizioni dei volontari italiani presenti sull'isola, "una decina circa": "Sono in contatto con la Farnesina e mi risulta che i volontari stanno tutti bene".
                Rava sottolinea poi che l'ospedale pediatrico Nph Saint Damien, danneggiato dal terremoto ma ancora in piedi, è l'unico sull'isola ad avere due sale operatorie funzionanti e per questo è preso d'assalto da centinaia di feriti. "Il nostro ospedale è pediatrico ma stiamo accogliendo anche gli adulti".
                Secondo quanto riferisce l'agenzia vaticana 'Fides', un ospedale funzionante è quello dei religiosi Camilliani con tre i sacerdoti italiani e due i padri haitiani. Lo riferisce padre Efisio Locci, responsabile dell'Ong 'Salute e Sviluppo'. Secondo i missionari, gli ospedali della zona sono andati distrutti tutti tranne quello dei Camilliani e un altro, anche se finora non si hanno conferme. ''L'ospedale è pieno - ha affermato il religioso - servono medicinali''.
                Sul fronte degli AIUTI INTERNAZIONALI, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) lancia un appello per contributi urgenti mentre sta mobilitando personale specializzato e le risorse disponibili per far fronte ai bisogni umanitari più urgenti dei sopravvissuti.
                L'Onu inizia a distribuire cibo tra gli abitanti. "La distribuzione di aiuti alimentari è iniziata" e oggi "cominceremo a Port-au-Prince", ha dichiarato Charles Vincent del Programma Alimentare Mondiale. Si tratta di una prima, limitata consegna di aiuti alimentari, "una goccia nel mare" ha ammesso. Ma è l'inizio dei soccorsi che si stanno via via intensificando.
                I militari Usa della 82ma Divisione Aviotrasportata di Fort Bragg, in North Carolina, sono in partenza per Haiti, secondo quanto riferito alla 'Cnn' dal portavoce della divisione. Il primo gruppo di circa 3.500 militari si imbarcherà sui C-17 dalla base aerea Pope per arrivare a Port au Prince in serata.
                Da parte sua, Israele invierà ad Haiti una squadra di 220 medici ed esperti di salvataggio per l'assistenza alle vittime. Gli aiuti in partenza comprendono anche un'unità di salvataggio dell'esercito e un ospedale da campo.
                La Spagna, presidente di turno dell'Unione europea, garantirà l'evacuazione da Haiti di alcuni cittadini europei con l'aereo inviato con aiuti e soccorritori che invece rimarranno nel Paese. Lo rende noto il segretario di stato per l'Ue, Diego Lopez Garrido.
                L'India ha annunciato che donerà un milione di dollari per i primi aiuti e le operazioni di soccorso alle vittime del terremoto che ha colpito Haiti. "Il governo indiano è profondamente rattristato per la morte e le distruzioni causate dal sisma" si legge in una dichiarazione del ministero degli Affari Esteri. Le autorità hanno poi reso noto che il personale delle forze di sicurezza del Paese in forza all'Onu a Haiti (140 unità) non ha subito perdite o feriti.
                Circa quaranta persone, tra medici dell'Aeronautica militare brasiliana e volontari civili, sono pronti a partire dal Brasile verso Port-au-Prince per portare i primi soccorsi: lavoreranno nell'ospedale da campo che il governo brasiliano costruirà nella capitale del Paese caraibico.
                Originariamente Scritto da DR. MORTE
                Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                • MrAffondo
                  Bodyweb Senior
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                  #53
                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Aggiornato il post iniziale con la modalità per il contributo:http://www.bodyweb.com/5616990-post1.html
                  grazie Sean, l'avevo aperto a parte solo per darne maggiore risalto
                  sigpic
                  hana wa sakuragi, hito wa bushi.

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                  • Sartorio
                    Non utente di Bodyweb
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                    #54
                    Il 48541 è per i possessori di cellulari vodafone/tim, oppure si può telefonare da telefoni fissi telecom italia per donare 2 euro. I soldi vanno ad AGIRE.

                    Qui si è aperta una piccola polemica, prendo dal sito della croce rossa:

                    Croce Rossa Italiana - Terremoto ad Haiti, i numeri per la raccolta fondi della Croce Rossa Italiana in favore delle popolazioni colpite dal terremoto "Non ci sono reti di onlus autorizzate a coordinare gli aiuti"

                    "Inoltre vogliamo sottolineare che gli unici enti impegnati nel coordinare gli aiuti per Haiti sono la Protezione Civile Nazionale ed il Ministero Affari Esteri e che non esiste nessun network o consorzio di associazioni umanitarie e di onlus che ha il compito di coordinare gli aiuti, come è stato erroneamente comunicato da alcuni media nelle ultime 48 ore", sottolinea in una nota alla stampa Croce Rossa Italiana

                    Il 48540 è per mandare un sms da 2 euro dai cellulari Wind/Tre, questi vanno alla croce rossa.

                    Comunque vorrei invitarvi a prendere in considerazione le ONLUS che lavorano da sempre ad Haiti e che resteranno anche quando si spegneranno i riflettori sul terremoto, in particolare:

                    La Fondazione Francesca Rava, N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos (I nostri piccoli fratelli).

                    N.P.H. ITALIA - Fondazione Francesca Rava Onlus


                    Medici senza frontiere, che ha già curato oltre 1000 feriti.

                    Terremoto a Haiti – Oltre 1000 feriti curati da MSF | Medici Senza Frontiere

                    Per contribuire all’azione di soccorso di MSF a Haiti:

                    • carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25
                    • bonifico bancario IBAN IT58D0501803200000000115000
                    • conto corrente postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti
                    • on line sul sito di MSF
                    Originariamente Scritto da gorgone
                    il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                    • Adam
                      Pretty damn terrific
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                      • 17052
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                      #55
                      Credo che la carriera di questo uomo è finita

                      ''Il terremoto è una cosa buona per noi''. Frase choc del console haitiano in Brasile - Adnkronos Esteri

                      ''Il terremoto è una cosa buona per noi''. Frase choc del console haitiano in Brasile

                      Brasilia - (Adnkronos) - Gerge Samuel Antoine ha parlato alle telecamere dell'emittente televisiva brasiliana Sbt non sapendo di essere registrato: "La disgrazia di Haiti ci fa pubblicità". Ed ha puntato il dito contro la pratica della ''macumba" e gli ''africani'': ''Tutti i posti dove ci sono loro sono fottuti"

                      Brasilia, 15 gen. (Adnkronos) - Il console di Haiti a San Paolo del Brasile, Gerge Samuel Antoine, ha affermato che il terremoto che ha colpito il Paese caraibico "è una cosa buona per noi". La dichiarazione è stata registrata dalle telecamere dell'emittente televisiva brasiliana Sbt. "La disgrazia di Haiti è una buona cosa per noi, perché così ci fa pubblicità", ha detto il console haitiano, che ha parlato non sapendo che le telecamere erano rimaste accese.
                      Per il diplomatico, il terremoto sarebbe stato causato dal "tanto praticare la macumba", un culto molto comune ad Haiti. "Tutta questa macumba, io non so cosa cavolo sia", ha detto il console. Pochi minuti prima, nell'intervista alla tv aveva detto di essere "molto teso e depresso per i fatti ad Haiti" e che per questo utilizzava un amuleto vodoo per "calmarsi". "L'africano stesso è maledetto - ha detto Antoine, che fa parte della minoranza bianca di Haiti - tutti i posti dove ci sono africani sono fottuti".
                      Originariamente Scritto da DR. MORTE
                      Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                      • CRI PV
                        Mufasa
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                        #56
                        grazie affondo non avevo ancora il nr, invio subito

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                        • Sartorio
                          Non utente di Bodyweb
                          • Dec 2004
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                          • Send PM

                          #57
                          Originariamente Scritto da Adam Visualizza Messaggio
                          Credo che la carriera di questo uomo è finita

                          ''Il terremoto è una cosa buona per noi''. Frase choc del console haitiano in Brasile - Adnkronos Esteri

                          ''Il terremoto è una cosa buona per noi''. Frase choc del console haitiano in Brasile

                          Brasilia - (Adnkronos) - Gerge Samuel Antoine ha parlato alle telecamere dell'emittente televisiva brasiliana Sbt non sapendo di essere registrato: "La disgrazia di Haiti ci fa pubblicità". Ed ha puntato il dito contro la pratica della ''macumba" e gli ''africani'': ''Tutti i posti dove ci sono loro sono fottuti"

                          Brasilia, 15 gen. (Adnkronos) - Il console di Haiti a San Paolo del Brasile, Gerge Samuel Antoine, ha affermato che il terremoto che ha colpito il Paese caraibico "è una cosa buona per noi". La dichiarazione è stata registrata dalle telecamere dell'emittente televisiva brasiliana Sbt. "La disgrazia di Haiti è una buona cosa per noi, perché così ci fa pubblicità", ha detto il console haitiano, che ha parlato non sapendo che le telecamere erano rimaste accese.
                          Per il diplomatico, il terremoto sarebbe stato causato dal "tanto praticare la macumba", un culto molto comune ad Haiti. "Tutta questa macumba, io non so cosa cavolo sia", ha detto il console. Pochi minuti prima, nell'intervista alla tv aveva detto di essere "molto teso e depresso per i fatti ad Haiti" e che per questo utilizzava un amuleto vodoo per "calmarsi". "L'africano stesso è maledetto - ha detto Antoine, che fa parte della minoranza bianca di Haiti - tutti i posti dove ci sono africani sono fottuti".


                          Nemmeno un accanito anti-subsahariano si sarebbe spinto fino a tanto!
                          Originariamente Scritto da gorgone
                          il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                          • Adam
                            Pretty damn terrific
                            • Jun 2005
                            • 17052
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                            • Send PM

                            #58
                            sembra la classica scena dei film
                            Originariamente Scritto da DR. MORTE
                            Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                            • Adam
                              Pretty damn terrific
                              • Jun 2005
                              • 17052
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                              • Send PM

                              #59
                              ci sono talmente tanti morti per le strade che devono raccoglierli con le ruspe..è assurdo
                              Originariamente Scritto da DR. MORTE
                              Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.

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                              • Sean
                                Csar
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Alcuni aggiornamenti:

                                Haiti tra caos e speranze
                                Nuovi saccheggi a Port-au-Prince


                                Nelle fosse comuni 70mila cadaveri. I sopravvissuti nelle bidonville. «Cento bambini sepolti a Leogane»



                                MILANO - Haiti tra caos e speranze. A quasi una settimana dal violento sisma che ha devastato l'isola caraibica si continua a scavare tra le macerie. A Port-au -Prince è una corsa contro il tempo: squadre di soccorso arrivate da tutto il mondo cercano sopravvissuti. Le storie di speranza di persone estratte vive da ciò che resta degli edifici crollati o di chi, ancora intrappolato sotto le macerie, riesce a inviare sms, si uniscono però a quelle di chi non ce l'ha fatta. Il sito della Cnn riferisce di cento bambini che potrebbero essere rimasti sepolti sotto le macerie della loro scuola crollata a Leogane. Il bilancio delle vittime del sisma resta incerto, mentre sono già circa 70 mila i cadaveri cui è stata data sepoltura nelle fosse comuni. Nella capitale, messa nuovamente a dura prova in queste ore da violenze e saccheggi, il governo di Haiti prove a imporre maggiori misure di sicurezza. Le violenze non hanno risparmiato le operazioni di soccorso. Uno statunitense è morto e altri tre sono rimasti leggermente feriti in circostanze ancora da chiarire. Lo ha riferito John Kirby, un portavoce dello Stato Maggiore dell’esercito americano. In precedenza si era diffusa la notizia del ferimento di una trentina di americani in un incidente ad Haiti. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha chiesto 1.500 poliziotti e 2.000 caschi blu in più sull'isola. Intanto sull'isola è arrivato l'ex presidente Bill Clinton, inviato speciale dell'Onu per Haiti. Dolore in Italia per la notizia, confermata dalla Farnesina, della seconda vittima tra i connazionali presenti ad Haiti: è stato infatti ritrovato il corpo senza vita del funzionario Onu Guido Galli.

                                TENSIONE - Nuovi saccheggi si sono registrati in un magazzino a Port-au-Prince. A riferirlo da Haiti uno degli inviati di punta della Cnn, Anderson Cooper, con un 'twit' della stessa emittente sul social network. Secondo altre informazioni non verificabili, l'assalto ai generi alimentari sarebbe stato condotto da una folle enorme di persone. Il governo haitiano ha proclamato lo stato di emergenza fino alla fine del mese e 30 giorni di lutto, mentre sono circa 70 mila i cadaveri cui è già stata data sepoltura nelle fosse comuni. La situazione, afferma Medici senza frontiere, «non migliora, le strade sono piene di gente disperata. La mancanza di cibo e di acqua potabile causa ulteriore stress». I volontari di Msf stanno, fra l'altro, lavorando 24 su 24 nelle sale operatorie allestite per i feriti. È «enorme» la richiesta di interventi chirurgici salva-vita. A Port-au-Prince sono arrivati oltre 100 operatori umanitari per dare supporto alle équipe che lavoravano stabilmente a Haiti già prima del terremoto. Ha iniziato la sua attività anche l'ospedale da campo italiano allestito dalla Protezione civile a Port-au-prince, accanto all'ospedale pediatrico di Saint Damien. «Abbiamo salvato una ventina di bimbi da morte sicura» ha raccontato Thomas Pellis, uno dei medici italiani che da cinque giorni lavorano senza sosta nell'ospedale pediatrico. «Solo ieri abbiamo amputato 12 arti a dieci bambini. A uno era saltata mezza faccia. Un altro è andato in arresto cardiaco. Siamo riusciti a rianimarlo. Lo abbiamo salvato».


                                LA SCUOLA CROLLATA - A Leogane, cittadina a ovest di Port-au-Prince, si teme per la sorte di circa cento bambini, che potrebbero essere rimasti sepolti sotto le macerie della loro scuola crollata. Lo riferisce il sito della Cnn. Nessuno al momento sa dire se sotto le macerie del''istituto vi siano o meno i corpi dei bambini. Si ha solo la certezza che la scuola non c'è più, è crollata. La Cnn è riuscita a mettersi in contatto con Santos Alexis, il sindaco di Leogane «Non sappiamo quante persone siano morte. Io ne ho contate personalmente oltre quattromila» ha detto Alexis, che ha detto di non avere informazioni sulla scuola. Come riporta l'emittente americana, secondo alcuni testimoni potrebbero esserci almeno cento bambini sotto ciò che resta di una scuola. Ma al momento non si hanno conferme.


                                SALVATI - Nella capitale haitiana intanto si scava ancora tra le macerie nella speranza di trovare sopravvissuti. Come è accaduto sabato, quando le squadre di soccorso hanno salvato due haitiani dalle macerie del Caribbean Market di Port-au-Prince, lo stesso dove stava lavorando al momento del sisma l'italiano Antonio Sperduto, tuttora disperso. I due, un uomo di 30 anni ed una 40enne, sono in buone condizioni. La loro salvezza è dovuta a una serie di circostanze e al contributo delle tecnologie. Da una parte infatti, sono stati fortunati ad avere vicino del cibo; dall'altra grazie ai cellulari sono riusciti a mandare messaggi all'esterno e così hanno "guidato" le ricerche. L'uomo, riferisce Ivan Watson della Cnn da Port-au-Prince, ha detto di essere riuscito a sopravvivere mangiando burro di arachidi e gelatina. Al Caribbean Market sono al lavoro squadre di soccorso statunitensi e turche. Il team South Florida Urban Research and Rescue che opera sul posto e i volontari turchi del Gea erano sul punto di abbandonare le ricerche due giorni fa: gli sms dei sopravvissuti sotto le macerie hanno riavviato il lavoro di soccorso. I due non sono gli unici ad essere stati salvati. Anche un funzionario danese dell'Onu è stato estratto dalle macerie del quartier generale delle Nazioni Unite a Port-au-Prince.



                                LE VITTIME ONU - Nel giorno della visita del segretario generale Ban Ki-moon, l'esperto di affari civili Jen Kristensen è stato tirato fuori «praticamente senza un graffio» dalle rovine dell'edificio. «Un piccolo miracolo» lo ha definito Ban, che ha sorvolato in elicottero la devastazione del sisma. «Sono qui per dirvi che siamo con voi» ha detto il segretario Onu ai volontari impegnati nei soccorsi e a ciò che resta della missione Minustah, «non vi lasceremo soli: questo è un disastro di portata pari allo tsunami». Il bilancio provvisorio delle vittime dell'Onu, militari e civili, ad Haiti, è di almeno 46 morti. Più di 500 persone mancano tuttora all'appello. Lo ha indicato il portavoce delle Nazioni Unite Martin Nesirky.


                                GLI ITALIANI - Gli italiani ancora da contattare sono sette, mentre le vittime accertate, con il ritrovamento del corpo del funzionario dell'Onu Guido Galli, salgono a due. Per altri due connazionali ci sono «fondate e concrete ragioni di forte preoccupazione». È quanto riferisce la Farnesina in una nota. Martedì da La Spezia salperà la portaerei italiana Cavour, diretta ad Haiti con un contingente militare interforze composto da quasi ottocento militari per concorrere alle attività di ricostruzione e di soccorso intraprese dalla comunità internazionale delle popolazioni delle zone colpite dal sisma. Da Malpensa e da Fiumicino sono partiti i primi aiuti italiani.



                                BILANCIO E SOCCORSI - Sull'isola caraibica la macchina dei soccorsi prova a far fronte alle necessità dei sopravvissuti. Intanto nelle fosse comuni sono stati sotterrati 70mila cadaveri, come ha affermato il segretario di stato all’istruzione Carol Joseph, mentre secondo una stima fornita dagli esperti americani le vittime in totale potrebbero essere 200mila. Il sisma e le numerose repliche hanno causato anche il ferimento di 250mila persone, i senzatetto sono un milione e cinquecentomila. I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville improvvisate a due passi dal palazzo nazionale, parzialmente distrutto, simbolo di un potere decapitato dalla catastrofe. La priorità è ormai quella di evitare una ecatombe sanitaria: la carenza di acqua potabile e di servizi sanitari aumenta fortemente il rischio di epidemie.



                                GLI AIUTI ECONOMICI - Alle popolazioni devastate dal sisma continuano ad arrivare le promesse di aiuto della comunità internazionale. L'Unione europea ha deciso di destinare ad Haiti 122 milioni di euro (30 da parte della Commissione, 92 da parte degli stati membri) per assistenza umanitaria di emergenza e altri 100 milioni di euro (della sola commissione UE) in assistenza non umanitaria. La decisione è stata assunta dalla riunione straordinaria dei ministri dello Sviluppo. Haiti avrà inoltre a disposizione 200 milioni di euro di fondi della sola Commissione UE, ai quali si aggiungeranno prossimamente gli altri impegni degli stati membri. Tra i maggior contributori della Ue, c'è la Gran Bretagna che ha annunciato di voler triplicare gli aiuti, a 22,6 milioni di euro. La Francia ha deciso di donare 10 milioni di euro all'Onu per rispondere alla richiesta di aiuti urgenti per Haiti. La Germania si è impegnata per 7,5 milioni di euro. Domenica il ministro degli esteri Franco Frattini ha riferito che l'Italia ha già impegnato 5 milioni di euro ed ha deciso di cancellare il debito dell'isola caraibica, che ammonta a 40 milioni di euro. L'appello Onu punta a raccogliere 562 milioni di dollari per Haiti. Infine si terrà il prossimo 25 gennaio a Montreal, in Canada, la conferenza internazionale sulla ricostruzione di Haiti. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner, parlando alla radio France Info. «È quello che darà speranza» agli haitiani, ha affermato il capo della diplomazia di Parigi.

                                Haiti tra caos e speranze Nuovi saccheggi a Port-au-Prince - Corriere della Sera

                                A fronte della generale mobilitazione, della impressione che ha suscitato questa tragedia enorme, non può essere taciuta quest'altra notizia:

                                Cocktail in spiaggia e sport acquatici
                                La nave da crociera sbarca ad Haiti


                                La lussuosa "Independence of the Seas" non ha mutato itinerario nonostante il terremoto



                                MILANO - Da una parte la tragedia di un popolo messo in ginocchio e gli sforzi internazionali, dall’altra "the holiday must go on". Una nave da crociera ha fatto scalo venerdì scorso nelle spiagge caraibiche di Labedee, a 60 miglia (96 chilometri circa) dall'epicentro del terremoto di Haiti, nella parte nord-occidentale dell'isola Hispaniola. A bordo della lussuosa "Independence of the Seas" di proprietà della Royal Caribbean International, viaggiavano 3.100 passeggeri, alcuni dei quali non sono voluti scendere per rispetto delle vittime e del dolore dei sopravvissuti. Ma chi ha scelto di proseguire nel programma del viaggio ha goduto di cocktail sulle amache in riva al mare, barbecue e sport acquatici.

                                BODYGUARD – Chi aveva prenotato per la gita a Labadee ha temuto per la sua incolumità, pensando che la gente disperata avrebbe attaccato il resort in cerca di cibo e acqua, ma alla fine si è lasciato tentare dallo sci nautico e dalle escursioni sulla spiaggia da favola e tutto è andato liscio. Per garantire la sicurezza dei viaggiatori, nella spiaggia privata di Labadee, come riferisce il Guardian, alcune guardie armate hanno scortato i turisti che volevano fare shopping nel mercato artigianale del resort. La visita è durata fino al tramonto, ma molti viaggiatori siano rimasti a bordo, per protesta. «Disgustoso», ha commentato un passeggero, lasciando un post nel forum della Royal Caribbean dedicato ai suggerimenti. «Non posso pensare di stare steso al sole, giocare in acqua e mangiare carne arrostita in riva al mare, mentre a Port-au-Prince ci sono decine di migliaia di persone morte per strada». Per rimorso o per solidarietà le scialuppe hanno lasciato cibo ai terremotati.

                                IL TIMORE DEGLI SCIACALLI –La compagnia della Florida, che continuerà a includere nell'itinerario di viaggio Haiti nelle prossime settimane, «ha deciso di offrire un'esperienza a due passi dall’epicentro del terremoto, dopo un dibattito interno molto acceso», come riferisce John Weis, vicepresidente della Royal Caribbean International. «Nelle nostre conversazioni con l'inviato speciale dell'Onu Leslie Voltaire – ha aggiunto Weis – abbiamo convenuto che Haiti beneficerà del turismo. Inoltre abbiamo una grande opportunità di trasportare aiuti nella penisola. Il 100 per cento del ricavato dal tour a Labadee verrà donato per la ricostruzione di Port-au-Prince».

                                Cocktail in spiaggia e sport acquatici La nave da crociera sbarca ad Haiti - Corriere della Sera

                                Come ha detto un passeggero, è disgustoso.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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