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Togo richiama squadra Nazionale rientra oggi
Minacce dai separatisti angolani, responsabili dell'attacco alla squadra
10 gennaio, 12:12
CABINDA (ANGOLA) - Il primo ministro del Togo ha dichiarato oggi che la squadra, oggetto di un attacco nell'enclave di Cabinda nel quale sono morte tre persone, "rientrerà oggi" in patria. Il premier Gilbert Fossoun Houngbo ha precisato che "se all'apertura della Coppa d'Africa, una squadra o qualcuno si presenterà sotto le insegne del Togo, sarà un falso...La squadra deve tornare oggi". "La squadra - ha ribadito il primo ministro parlando con la stampa a Lomé - deve tornare. La decisione del governo è inalterata. E' una decisione maturata da venerdì. Noi - ha spiegato ancora Houngbo - comprendiamo il passo dei giocatori che volevano esprimere così un modo per vendicare i loro colleghi morti, ma sarebbe irresponsabile da parte delle autorità togolesi lasciarli proseguire". Stanotte alcuni giocatori avevano detto di voler partecipare alla Coppa che si apre questa sera , "in memoria" delle vittime dall'aggressione.
SEPARATISTI ANGOLA: ARMI CONTINUERANNO A PARLARE
I separatisti dell'enclave angolana di Cabinda, autori dell'attacco alla nazionale di calcio del Togo, hanno detto oggi che "le armi continueranno a parlare" a Cabinda. Le dichiarazioni sono state fatte al telefono da Rodrigues Mingas, responsabile del gruppo separatista che ha rivendicato l'attacco contro la delegazione del Togo alla Coppa d'Africa. L'agguato di due giorni fa nel quale sono morte tre persone (l'autista del pullman e due membri non giocatori della squadra), è stato rivendicato dal Fronte armato di Liberazione nazionale (Flec) che vuole l'indipendenza di quell'enclave angolana ricca di petrolio. Oggi, contrariamente alla volontà fin qui espressa da alcuni giocatori, il governo del Togo ha fatto sapere di voler richiamare in patria la squadra ritirandola di fatto dal torneo. Mingas, parlando al telefono da Parigi dove vive in esilio, ha spiegato: "Siamo in guerra e tutti i colpi sono consentiti". Mingas, che è segretario generale delle Forze di liberazione dello stato di Cabinda-Posizione militare, ha rimproverato al presidente della Confederazione africana del calcio, Isaa Hayatou, di aver deciso di mantenere sette partite di Coppa d'Africa nell'enclave separatista. "Questo continuerà perché il paese è in guerra, e perché il signor Hayatou si è intestardito", ha concluso.ezz'ora di fuoco su una delegazione di uomini di sport ha dimostrato che non era vero.
Togo richiama squadra Nazionale rientra oggi
Minacce dai separatisti angolani, responsabili dell'attacco alla squadra
10 gennaio, 12:12
CABINDA (ANGOLA) - Il primo ministro del Togo ha dichiarato oggi che la squadra, oggetto di un attacco nell'enclave di Cabinda nel quale sono morte tre persone, "rientrerà oggi" in patria. Il premier Gilbert Fossoun Houngbo ha precisato che "se all'apertura della Coppa d'Africa, una squadra o qualcuno si presenterà sotto le insegne del Togo, sarà un falso...La squadra deve tornare oggi". "La squadra - ha ribadito il primo ministro parlando con la stampa a Lomé - deve tornare. La decisione del governo è inalterata. E' una decisione maturata da venerdì. Noi - ha spiegato ancora Houngbo - comprendiamo il passo dei giocatori che volevano esprimere così un modo per vendicare i loro colleghi morti, ma sarebbe irresponsabile da parte delle autorità togolesi lasciarli proseguire". Stanotte alcuni giocatori avevano detto di voler partecipare alla Coppa che si apre questa sera , "in memoria" delle vittime dall'aggressione.
SEPARATISTI ANGOLA: ARMI CONTINUERANNO A PARLARE
I separatisti dell'enclave angolana di Cabinda, autori dell'attacco alla nazionale di calcio del Togo, hanno detto oggi che "le armi continueranno a parlare" a Cabinda. Le dichiarazioni sono state fatte al telefono da Rodrigues Mingas, responsabile del gruppo separatista che ha rivendicato l'attacco contro la delegazione del Togo alla Coppa d'Africa. L'agguato di due giorni fa nel quale sono morte tre persone (l'autista del pullman e due membri non giocatori della squadra), è stato rivendicato dal Fronte armato di Liberazione nazionale (Flec) che vuole l'indipendenza di quell'enclave angolana ricca di petrolio. Oggi, contrariamente alla volontà fin qui espressa da alcuni giocatori, il governo del Togo ha fatto sapere di voler richiamare in patria la squadra ritirandola di fatto dal torneo. Mingas, parlando al telefono da Parigi dove vive in esilio, ha spiegato: "Siamo in guerra e tutti i colpi sono consentiti". Mingas, che è segretario generale delle Forze di liberazione dello stato di Cabinda-Posizione militare, ha rimproverato al presidente della Confederazione africana del calcio, Isaa Hayatou, di aver deciso di mantenere sette partite di Coppa d'Africa nell'enclave separatista. "Questo continuerà perché il paese è in guerra, e perché il signor Hayatou si è intestardito", ha concluso.ezz'ora di fuoco su una delegazione di uomini di sport ha dimostrato che non era vero.
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