Fantasy Gamberi

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    #31
    Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
    Sì, ma non ho letto nulla. Mi pare stiano ristampando un suo libro sui vampiri per sfruttare la wave draculesca. In alcune librerie hanno addirittura aggiunto una nuova sezione Vampiri vicino a Fantasy, Fantascienza, Horror, roba da non credere.
    Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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    • Leonida
      Filosofo del *****
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      #32
      gabri scriviamo un tuailait
      Originariamente Scritto da gorgone
      è plotino la chiave universale per le vagine
      Originariamente Scritto da gorgone
      secondo me sono pazzi.

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      • Bob Terwilliger
        bluesman
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        #33
        Ho guardato il blog in maniera più approfondita. La Gamberetta ha davvero un'ottima preparazione tecnica, è intelligente, ed è pure arguta. E limita la propria ottima vena caustica alla recensione delle schifezze, mentre con la roba buona è più equilibrata.

        Mi hanno colpito negativamente, però, le considerazioni su Tolkien. Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue, e non c'è nulla di male nel definire "noioso" il Signore degli Anelli. Ma non mi aspettavo che inserisse il romanzo nel gran calderone del fantasy, con cui ha poco da spartire.
        Insomma, è il solito errore: il Signore degli Anelli, Shannara e Dragonlance hanno le spade, la magia, i draghi, i nani e gli elfi, ergo sono fantasy. Fanteria dello Spazio, Guerre Stellari e Monna Lisa Cyberpunk hanno le astronavi, le armi futuristiche e gli alieni quindi sono fantascienza.
        In realtà, il Signore degli Anelli è epica; Shannara, Dragonlance e Guerre Stellari sono fantasy; mentre Monna Lisa Cyberpunk e Starship Troopers sono fantascienza. Mi ha stupito, negativamente, che Gamberetta usi la prima classificazione.
        Brutta poi la frase, in non so quale recensione, a proposito degli elfi debosciati "alla Tolkien". Io sono d'accordo sul fatto che le checche isteriche con le orecchie a punta non siano più sopportabili; ma gli elfi di Tolkien sono tutt'altro. Che Gamberetta si sia lasciata traviare dalla pessima rappresentazione della trilogia di Jackson? Quelli non sono i priminati di Tolkien, ma gli elfi di D&D.
        Peccati veniali, credo imputabili alla giovane età della giornalista. Le premesse per fare bene ci sono tutte.
        Originariamente Scritto da Sean
        Bob è pure un fervente cattolico.
        E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

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        • gabriele81
          eh eh son manzo
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          #34
          Tolkien è noioso in diverse parti, ma, come diceva Orazio "qualche volta si addormenta anche Omero". D'altro canto, Tolkien scriveva davvero bene, ricostruendo la sintassi dell'inglese arcaico, culturalmente era un mostro, e inoltre ha inventato una dozzina di lingue, dando una profondità impareggiabile al suo lavoro. Non ha scritto epica, ma dei veri manuali di storia riguardanti un altro mondo.

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          • gabriele81
            eh eh son manzo
            • Jul 2006
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            #35
            Sto leggendo la saga dei nani di Heintz, che ha venduto milioni di copie nel mondo. Che dire, è scritta benino anche se i nemici sono i soliti mongoli incapaci, però quando sono arrivato a: forgiare Lama di Fuoco, fucina di Vapordrago, Drago di Fuoco nel Lago di Fuoco, ho iniziato a storcere il naso. Sono al secondo libro.

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            • Bob Terwilliger
              bluesman
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              #36
              Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
              Non ha scritto epica, ma dei veri manuali di storia riguardanti un altro mondo.
              Su questo dissento. La parte principale dell'opera di Tolkien, anche tralasciando la cosmogonia dell'Ainulindale e i suoi sviluppi ricostruiti nei Racconti Ritrovati, ha un impianto mitologico. Solo dalla seconda era c'è una cronologia precisa (anzi precisissima), riportata nell'appendice B del Signore degli Anelli.
              L'intera prima era è costruita attorno a tre opere concepite come epica: la Caduta di Gondolin, il Racconto di Tinuviel e il Grande Racconto di Earendel. In particolare, l'inizio di tutto sembra sia stato la Caduta di Gondolin, intorno al quale si è coagulato il resto, mentre il Grande Racconto di Earendil, concepito come una saga simile all'Odissea, non è mai stato scritto ma è rimasto in forma di idea e solo accennato nel suo svolgimento.
              Lo Hobbit è una fairy-story - genere che Gamberetta inspiegabilmente identifica con il fantasy - mentre il Signore degli Anelli è un romanzo epico; il Silmarillion ha un impianto mitologico. Quest'ultimo ha anche un nucleo filosofico sottovalutato da gran parte dei critici, le due stirpi e il senso della morte, dono di libertà travisato dagli uomini; e uno teologico, la creazione di una cosmogonia che mescola coerentemente il cristianesimo - Ilùvatar verbo e onnipotente, Melkor/Lucifero angelo seme di corruzione - e paganesimo, con gli Ainur che sono al contempo angeli e l'equivalente degli dei pagani. Tolkien arriva a definirli "i santi", come nel politeismo pagano assorbito dal culto dei santi cristiano. L'attacco di Gamberetta nella recensione di On Fairy-stories comincia del resto criticando la fede di Tolkien, e dando per scontato che delle idee di esplicita matrice cristiana siano automaticamente cretinate. E' lo stile dell'autrice, certo, ma anche per questo la considero ancora immatura.
              Poi c'è la produzione poetica di Tolkien; è da poco uscito un nuovo volume, ricostruito da Christopher Tolkien, che contiene dei poemi in versi scritti nello stile dell'epica norrena.
              Per questi motivi, oltre che per quelli che correttamente rilevi, dò alle opere di Tolkien una collocazione che è diversa ed enormemente più ampia rispetto al fantasy.


              Cambiando argomento: chi è Dago Red?
              Tra i libri da consigliare me ne è venuto in mente un altro, molto particolare: La Pietra del Vecchio Pescatore di Pat O'Shea.
              Last edited by Bob Terwilliger; 06-01-2010, 21:29:37.
              Originariamente Scritto da Sean
              Bob è pure un fervente cattolico.
              E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

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                #37
                Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza Messaggio
                Su questo dissento. La parte principale dell'opera di Tolkien, anche tralasciando la cosmogonia dell'Ainulindale e i suoi sviluppi ricostruiti nei Racconti Ritrovati, ha un impianto mitologico. Solo dalla seconda era c'è una cronologia precisa (anzi precisissima), riportata nell'appendice B del Signore degli Anelli.
                L'intera prima era è costruita attorno a tre opere concepite come epica: la Caduta di Gondolin, il Racconto di Tinuviel e il Grande Racconto di Earendel. In particolare, l'inizio di tutto sembra sia stato la Caduta di Gondolin, intorno al quale si è coagulato il resto, mentre il Grande Racconto di Earendil, concepito come una saga simile all'Odissea, non è mai stato scritto ma è rimasto in forma di idea e solo accennato nel suo svolgimento.
                Lo Hobbit è una fairy-story - genere che Gamberetta inspiegabilmente identifica con il fantasy - mentre il Signore degli Anelli è un romanzo epico; il Silmarillion ha un impianto mitologico. Quest'ultimo ha anche un nucleo filosofico sottovalutato da gran parte dei critici, le due stirpi e il senso della morte, dono di libertà travisato dagli uomini; e uno teologico, la creazione di una cosmogonia che mescola coerentemente il cristianesimo - Ilùvatar verbo e onnipotente, Melkor/Lucifero angelo seme di corruzione - e paganesimo, con gli Ainur che sono al contempo angeli e l'equivalente degli dei pagani. Tolkien arriva a definirli "i santi", come nel politeismo pagano assorbito dal culto dei santi cristiano. L'attacco di Gamberetta nella recensione di On Fairy-stories comincia del resto criticando la fede di Tolkien, e dando per scontato che delle idee di esplicita matrice cristiana siano automaticamente cretinate. E' lo stile dell'autrice, certo, ma anche per questo la considero ancora immatura.
                Poi c'è la produzione poetica di Tolkien; è da poco uscito un nuovo volume, ricostruito da Christopher Tolkien, che contiene dei poemi in versi scritti nello stile dell'epica norrena.
                Per questi motivi, oltre che per quelli che correttamente rilevi, dò alle opere di Tolkien una collocazione che è diversa ed enormemente più ampia rispetto al fantasy.


                Cambiando argomento: chi è Dago Red?
                Tra i libri da consigliare me ne è venuto in mente un altro, molto particolare: La Pietra del Vecchio Pescatore di Pat O'Shea.
                Bob puoi approfondire questo punto? Mi hai incuriosito
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                • Bob Terwilliger
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                  #38
                  Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
                  Bob puoi approfondire questo punto? Mi hai incuriosito
                  Cerco di riassumere perché ci sarebbe da scrivere davvero tanto sull'argomento; sicuramente commetterò qualche strafalcione, in questo momento non ho il tempo di riguardarmi l'intero malloppo.

                  Secondo Christopher Tolkien, mi pare nell'introduzione del Silmarillion, le considerazioni di suo padre si evolvono lungo le numerose revisioni della sua opera dalla narrativa pura alla filosofia. Narrativa pura per modo di dire, visto che la linguistica e la filologia sono argomenti centrali sin dagli albori. Christopher si spinge fino a supporre che il padre sarebbe potuto arrivare alla filosofia pura, se avesse avuto altro tempo; queste però rimangono speculazioni, per quanto suggestive.
                  L'evoluzione della mitologia di Tolkien è ricostruita nei Racconti Ritrovati, nei Racconti Perduti e nei Racconti incompiuti, tutti curati da Christopher. E' stata curata da lui anche l'edizione del Silmarillion, che riunisce le versioni più tarde delle opere di Tolkien sulla Terra di Mezzo. Per quanto non sia comunque una versione definitiva: era ancora un lavoro in divenire. Qui mi rifaccio a quest'ultima opera.

                  Le storie della Terra di Mezzo cominciano con la creazione del mondo da parte di Ilùvatar, demiurgo onnipotente simile al Dio cristiano. Per prima cosa crea gli Ainur - spiriti, angeli, santi, dei - e poi li fa partecipare alla musica creatrice. Tra questi, il più forte ed amato è Melkor. Questi, nella sua presunzione, sovverte la musica introducendo i propri temi dissonanti. Per due volte Ilùvatar introduce un nuovo tema, che Melkor regolarmente manda nel caos. Poi mostra agli Ainur il mondo (Arda) creato dalla loro musica, ed essi decidono di entrarci e dimorare in esso fino alla fine dei tempi.
                  Insomma, c'è Dio, ci sono gli angeli, c'è Lucifero che cade per la sua superbia, c'è l'accenno all'apocalisse (fine dei tempi, quando ci sarà la seconda musica degli Ainur).
                  Nello stesso tempo, c'è un pantheon pagano: gli Ainur entrati in Arda sono gli equivalenti degli dei delle mitologie pagane indoeuropee. C'è Manwe (Zeus/Odino), re degli dei e signore del cielo, dei venti e degli uccelli; c'è Ulmo (Poseidone) re degli oceani; c'è Yavanna (Gea/Persefone); c'è Tulkas (Thor); eccetera. E c'è Melkor, che invece è l'angelo caduto e artefice di tutti i mali che non ha un vero riscontro nella tradizione pagana e politeista ma è una figura semita e cristiana.

                  La riflessione sulla morte è legata soprattutto alle due stirpi, gli elfi primogeniti e gli uomini secondogeniti (i due temi introdotti nella musica da Ilùvatar). Essi hanno doni diversi: gli elfi sono più belli, saggi, forti, più legati alla terra e capaci di raggiungere la vera felicità e comprensione. Gli uomini hanno invece il dono supremo di Ilùvatar, incomprensibile agli stessi Ainur, ovvero il Dono dell'Uno.
                  La morte.
                  Al contrario degli dei e degli elfi, legati alla terra e alle sue vicende sino alla fine dei tempi, gli uomini sono supremamente liberi, perché con la morte si liberano dalle pastoie di Arda e vanno dove nessuno - nemmeno gli dei - sanno. Solo alla fine dei tempi Ainur, elfi ed uomini si riuniranno oltre Arda per partecipare insieme alla seconda musica. Tolkien racconta poi come Melkor insinui dubbi maliziosi nei mortali, facendo loro travisare la natura della morte; ed ecco che, da supremo dono, essa diviene temuta e fonte di ogni paura.

                  Ci sarebbero da scrivere altri fiumi di parole sull'argomento; comunque l'essenza è questa.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Bob è pure un fervente cattolico.
                  E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

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                  • gabriele81
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                    #39
                    me lo hai messo al culo Bob, ce devo stà.

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                      #40
                      Si tranquillo il silmarillion l'avevo letto (tra l'altro prima del signore degli anelli)...se ci sono ovvi e abbondanti analogie con il pantheon cristiano non riesco ancora a cogliere gli elementi "filosofici" dell'opera...
                      Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                      • gabriele81
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                        #41
                        Mi è stato consigliato questo link sul Signore degli Anelli:

                        http://www.revolutionsf.com/article.php?id=953

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                        • Bob Terwilliger
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                          #42
                          Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
                          Si tranquillo il silmarillion l'avevo letto (tra l'altro prima del signore degli anelli)...se ci sono ovvi e abbondanti analogie con il pantheon cristiano non riesco ancora a cogliere gli elementi "filosofici" dell'opera...
                          Riflessione sulla morte e sul senso dell'esistenza: una delle più lucide, semplici e vicine alla vera essenza umana che abbia mai visto. E non è poco.
                          Originariamente Scritto da Sean
                          Bob è pure un fervente cattolico.
                          E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                          Alice - How long is forever?
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                            #43
                            Mi è capitato di leggere Il Silenzio di Lenth. Spesso attendo da Feltrinelli quando sono al Consiglio di Stato, quindi finisco un libro in due o tre settimane, rigorosamente a sbafo. Beh cari amici, una zozzeria immane. Il mondo fantasy è scialbo, lo stile confuso, i cambi di scena fastidiosi e sembra scritto da due persone (lo stile sembra diverso in alcuni punti). Uno dei pochi libri che non mi ha lasciato neanche la domanda "cosa succederà nel seguito?".

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                              #44
                              Ma questi che citi non dovrebbero essere i capisaldi del "nuovo fantasy italiano"?
                              Originariamente Scritto da Sean
                              Bob è pure un fervente cattolico.
                              E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                              Alice - How long is forever?
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                                been there, done that
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                                • 3861
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                                #45
                                Gabry della troisi hai letto qualcosa?

                                Io ripeto, non seguo il fantasy, ma sento chi mi parla di geniale scrittrice e chi di fuffa megagalattica (fantasy gamberi mi pare si piazzi nei secondi).
                                Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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