Originariamente Scritto da gabriele81
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In Egitto l’Università al Azhar sforna un libro “contro i cristiani politeisti”
Si chiama “shirk”, idolatria, il peccato che l’islamismo considera il più imperdonabile da parte di Allah. E’ questa l’accusa terribile che un eminente accademico e teologo dell’Università di al Azhar ha appena scagliato contro il cristianesimo. Secondo la visione islamica fondamentalista, anche solo affermare che “Gesù Cristo è figlio di Dio” è politeismo passibile della pena di morte. Il libro “Contro i cristiani”, pamphlet inquisitorio dietro alla pretesa di essere un “Rapporto scientifico”, porta la firma di Muhammad Imarah, membro del comitato scientifico di Al Azhar e dell’Islamic Research Academy dell’ateneo, il più prestigioso dell’intero mondo islamico. Il libello sostiene che la cristianità è “una religione politeista” e che per questo va combattuta. Il 25 giugno il libro ha ricevuto il via libera dell’università. E il quotidiano egiziano Al Destoor scrive che Al Azhar ha già annunciato di sostenere Imarah nel suo attacco al cristianesimo. Al Azhar è da molti anni la centrale ideologica della scomunica islamista. Con i suoi quattrocentomila studenti, migliaia dei quali arrivano da un centinaio di paesi, al Azhar è una sorta di Vaticano sunnita, ma è anche tenuta d’occhio dai servizi segreti di mezzo mondo.
Persino Nagib Mahfuz, il padre della letteratura araba contemporanea, il premio Nobel egiziano pugnalato quasi a morte dai jihadisti, fu costretto a chiedere l’approvazione della potente università per pubblicare un romanzo mai uscito perché ritenuto “blasfemo” dai fondamentalisti.
I cristiani d’Egitto vogliono portare in tribunale il libro di Imarah. Il testo esce in un momento a dir poco esplosivo nelle relazioni fra cristiani e musulmani. Chiese assaltate, ammazzamenti di cristiani nelle strade e spesso anche le case in cui si prega clandestinamente sono bruciate. E’ in corso la liquidazione demografica della comunità copta. Naguib Ghobrial, presidente della Egyptian Union of Human Right Organization, ha accusato Imarah di incitare al linciaggio. “Sono andati oltre la Trinità e la moltiplicazione degli dèi, hanno raggiunto l’idolatria in cui Gesù prende il posto del Padre”, scrive Imarah nel libro. Imarah accusa il cristianesimo di “takfir”, apostasia, di tradimento del monoteismo, e di essere “adoratori di idoli”.
In Egitto l’Università al Azhar sforna un libro “contro i cristiani politeisti” - [ Il Foglio.it › La giornata ]
La "vera notizia" del titolo del Thread è questa, e non certo la sagra di quartiere ed i suoi effetti speciali cui ci ha fatto partecipi Rewop;
La vera notizia è la strage di cristiani (copti) che si sta consumando in Egitto come un pò ovunque nel mondo islamico, senza che i media di casa nostra dicano nulla, riportino nulla, alzino una sola voce:
Ecco i diritti che l'Islam riconosce ai cristiani nei loro paesi (attenzione poi, cristiani che sono nati in quei paesi, che risiedono lì da secoli, non certo immigrati senza permesso di soggiorno), eccola la reciprocità...L'idea di "far apparire la Madonna" su di una chiesa copta è stato un drammatico tentativo di fermare l'orda barbarba che vuole estinta la minoranza cristiana in quei luoghi.
Sulle accuse teologiche di "politeismo" mosse da Muhammad Imarah nulla di nuovo, se non la solita solfa che non cambia da secoli di una virgola, ma anche queste ci devono far riflettere sul famigerato "dialogo con le religioni":
Non si dialoga con chi ti insulta, e questo vale sia per i musulmani che per gli ebrei, genìa la quale, se possibile (e lo è) scaglia contro Cristo insulti ben più peggori di quelli islamici, coinvolgendoci, senza mezzi termini, anche sua Madre, alla quale danno della "prostituta", con la differenza che l'Islam si mostra per ciò che è mentre l'ebraismo, abituato alla mimesi, preferisce - travestito da agnello - colpire alle spalle;
Un'ultima considerazione:
Scommettiamo che se qualcuno avesse bruciato una sinagoga, assassinato un ebreo, i nostri media avrebbero immediatamente ritrovato la favella?
I diritti per tutti, il politicamente corretto, che oscena barzelletta...
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