Apro un nuovo topic perchè nell'altro thread è un casino tra vari ot e argomenti vari.
Edit:Ho appena visto che è stato chiuso.In effetti non ci si capiva più nulla
Riporto qui questo:
Credi davvero che una persona,al di là del fatto che sia un uomo o una donna possa prendere la decisione di prostituirsi e vendere il proprio corpo,così solo per guadagnare una somma di denaro maggiore che potrebbe comunque ottenere in altri modi? Davvero non ci si sforza un minimo ad andare oltre la superficie? E vedere cosa vi può essere dietro la decisione "volontaria" di barattare il proprio corpo(e quindi la propria persona?)Credi che il corpo possa essere mercificato così senza tanti problemi,giusto per farsi dei soldi?
Io credo che il corpo non sia un oggetto e quindi non possa essere "vendibile". E che sia un 'unità inscindibile con la mente,e come tale un determinato comportamento che rompe e disturba quest'unità non potrà non avere una ripercussione più o meno profonda sull "essere" di una persona.Volendo esprimere meglio il tutto mi affido a questa citazione:
"Le prostitute si comportano come esseri scissi: dalla vita
in su c’è l’anima e dalla vita in giù c’è il lavoro. […]
Mi vengono in mente tanti dipinti di martiri cristiani
che volgono verso il cielo il volto sereno, intatto e illuminato
mentre il corpo, sottoposto alla tortura, si disfa in orrore".
Nello specifico,riguardo coloro che si prostituiscono in situazioni in cui non vi sia un 'oggettiva difficoltà economico-sociale,va detto che "il disagio" (ovviamente) non è solo di quel tipo e può avere invece infinite sfaccettature.
Ci sono disagi psicologici,sia di tipo sessuale che di altro genere,e disagi legati al contesto educativo-familiare che possono spingere una persona ad agire in un determinato modo(si và dal vuoto esistenziale,all' instabilità emotiva di vario tipo,passando per disturbi più propriamente legati alla sfera dell'impulsività, fino ad arrivare a patologie gravissime di pertinenza psichiatrica,come il disturbo borderline).
Magari molti non lo sanno, ma ad esempio l'abuso sessuale può poi spingere paradossalmente ad avere una sessualità promiscua e senza limiti. La mancanza di autostima e il disprezzo per se stessi possono indurre a volere "usare" il proprio corpo, perchè vari disagi psicologici portano a sentirsi nulla.Ed è quello a cui la prostituzione riduce.Oppure il disturbo borderline,un grave disturbo psichiatrico, che ha tra i propri sintomi,anche comportamenti di instabilità e promiscuità nella sfera sessuale. Dove mettete tutto questo? Facciamo finta di ignorarlo? Facciamo come se non esistesse? Non che non si può. Non si può fingere di non vedere e considerare tutto il dolore che vi può essere dietro determinate scelte. Scelte che rivelano una rottura nel proprio essere.
Ad ogni modo (pur non sconfinando in patologie strettamente psichiatriche) di certo una frattura non può non esistere in chi si prostituisce.
Una frattura nel corpo,e una frattura nella psiche.
(E il discorso è estendibile anche alla prostituzione maschile,benche sia un fenomeno marginale).
Edit:Ho appena visto che è stato chiuso.In effetti non ci si capiva più nulla
Riporto qui questo:
No alcune lo fanno perchè con 4 scopate a settimana (solo distinti, ambiente accogliente, massima riservatezza, solo su appuntamento) guadagnano 15 mila euro al mese, esentasse
Meglio che fare la commessa a 44 ore a settimana e a 800 euro al mese
Meglio che fare la commessa a 44 ore a settimana e a 800 euro al mese
Io credo che il corpo non sia un oggetto e quindi non possa essere "vendibile". E che sia un 'unità inscindibile con la mente,e come tale un determinato comportamento che rompe e disturba quest'unità non potrà non avere una ripercussione più o meno profonda sull "essere" di una persona.Volendo esprimere meglio il tutto mi affido a questa citazione:
"Le prostitute si comportano come esseri scissi: dalla vita
in su c’è l’anima e dalla vita in giù c’è il lavoro. […]
Mi vengono in mente tanti dipinti di martiri cristiani
che volgono verso il cielo il volto sereno, intatto e illuminato
mentre il corpo, sottoposto alla tortura, si disfa in orrore".
Nello specifico,riguardo coloro che si prostituiscono in situazioni in cui non vi sia un 'oggettiva difficoltà economico-sociale,va detto che "il disagio" (ovviamente) non è solo di quel tipo e può avere invece infinite sfaccettature.
Ci sono disagi psicologici,sia di tipo sessuale che di altro genere,e disagi legati al contesto educativo-familiare che possono spingere una persona ad agire in un determinato modo(si và dal vuoto esistenziale,all' instabilità emotiva di vario tipo,passando per disturbi più propriamente legati alla sfera dell'impulsività, fino ad arrivare a patologie gravissime di pertinenza psichiatrica,come il disturbo borderline).
Magari molti non lo sanno, ma ad esempio l'abuso sessuale può poi spingere paradossalmente ad avere una sessualità promiscua e senza limiti. La mancanza di autostima e il disprezzo per se stessi possono indurre a volere "usare" il proprio corpo, perchè vari disagi psicologici portano a sentirsi nulla.Ed è quello a cui la prostituzione riduce.Oppure il disturbo borderline,un grave disturbo psichiatrico, che ha tra i propri sintomi,anche comportamenti di instabilità e promiscuità nella sfera sessuale. Dove mettete tutto questo? Facciamo finta di ignorarlo? Facciamo come se non esistesse? Non che non si può. Non si può fingere di non vedere e considerare tutto il dolore che vi può essere dietro determinate scelte. Scelte che rivelano una rottura nel proprio essere.
Ad ogni modo (pur non sconfinando in patologie strettamente psichiatriche) di certo una frattura non può non esistere in chi si prostituisce.
Una frattura nel corpo,e una frattura nella psiche.
(E il discorso è estendibile anche alla prostituzione maschile,benche sia un fenomeno marginale).
Commenta