Originariamente Scritto da Sean
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Sean ti odio. Inizio col dirti questo. Ti odio perché, anche quando siamo su posizioni distanti, riesci ad argomentare in maniera tale da convincermi che tu abbia ragione
Veniamo alla sostanza. Faccio una piccola premessa. Il problema del crocifisso negli istituti pubblici, nelle scuole, negli uffici, negli ospedali è un falso problema. E lo è perché, da tanti anni ormai, il crocifisso è diventato, lo dico senza intenti sacrileghi, un arredo (come tale, peraltro, è definito nella legislaizone scolastica in cui si trova citato per affinità con banchi sedie e lavagne) che è, con uguale probabilità, possibile trovare o no in una classe, senza che nessuno si curi che ci sia e senza che nessuno si preoccupi che non ci sia. In sostanza per anni nessuno ha condotto battaglie per imporlo, nessuno per levarlo. Pretestuosa dunque la polemica della signora che ha fatto originare il caso, pretestuosa la polemica (pseudo)clericale sull'obbligatorietà dello stesso. Ecco però che un risultato si raggiunge. Io, che fino a ieri non mi ero mai preoccupato di vedere se nella mia aula ci fosse un crocifisso, da domani controllerò e, in entrambi i casi, mi costruirò una convinzione sulle motivazioni ideologiche di una scelta che, invece, spesso è solo trascuratezza e disinteresse,
Da qui deriva la strumentlità della questione che mi pare rintracciabile anche nel fatto che tu stesso evochi il crocifisso come simbolo attorno al quale unificare l'Italia e l'Europa, nella pochezza degli ideali che oggi muovono e l'una e l'altra. Eppure un crocifisso così inteso è mero strumento propagandistico, nel momento in cui l'adesione attorno ad esso non origina da un sincero sentimento cristiano, che non si impone a comando o a decreti legge. Che le cose stiano in questo modo, che dunque il crocifisso sia sfruttato dai politici e, in questo modo, umiliato molto più che da una sentenza europea lo provano le auterevoli (sic!) voci a sostegno dell'obbligatorietà del crocifisso. Tra puttanieri, sposi celtici, ladri, bestemmiatori, idolatri del denaro, abbiamo tutto il campione dei comportamenti antievangelici a guidare la battaglia. E, ahimè, le battaglie misurano la loro rilevanza dalla statura di coloro che le patrocinano.
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