fonte: LA STAMPA.IT
Esercizi da atleti migliorano pressione, muscoli e cuore marco accossato torino La ginnastica dolce migliora le condizioni fisiche degli anziani, ma è in quella «dura» l’ elisir di lunga vita. Lo rivela una ricerca sulle modificazioni dell’efficienza fisica nella Terza età, condotta per nove anni dall’Istituto di Medicina dello Sport di Torino. Centosessanta anziani di entrambi i sessi, fra i 63 e i 75 anni di età, sono stati messi a dura prova in palestra - per quattro anni, da ottobre a maggio, tre ore a settimana - da laureati in scienze motorie. I risultati sorprendono. Uno per tutti: il massimo consumo di ossigeno aumenta del 20 per cento. «Più o meno la percentuale che si registra nei giovani in allenamento pre-agonistico», sottolineano all’Istituto di Medicina dello Sport. Che la sedentarietà sia nemica del buon invecchiamento non è una novità. Ma all’Istituto di via Filadelfia sono andati oltre. Oltre ogni limite apparente. Forza, mobilità, resistenza: i 160 anziani - divisi in due gruppi da 80, e in due ulteriori sottogruppi da 63 a 67 anni e da 67 a 73 anni di età - sono stati sottoposti a esercizi per potenziare non solo la capacità polmonare, ma anche la forza muscolare, la mobilità delle articolazioni, fino all’estensione del tronco e delle spalle. Ginnastica quasi da atleti. Migliorata l’attività ventilatoria e anche il controllo della postura, «motivo per cui - sottolinea il dottor Gian Pasquale Ganzit, vicedirettore dell’Istituto presieduto dal professor Carlo Gribaudo - si pensa che questo genere di ginnastica potrebbe rivelarsi prezioso anche nelle fasi iniziali di malattie come il Parkinson e l’Alzheimer, dov’è compromesso l’equilibrio». Ringiovaniti. Il metodo adottato per lo studio è quello randomizzato: a metà dei 160 anziani, scelti tra chi non era completamente sedentario, è stato chiesto di proseguire per i quattro anni della ricerca l’attività motoria blanda di sempre, mentre l’altra metà era seguita in palestra. Dopo quattro anni, i ruoli si sono invertiti. Al termine dello studio, i parametri funzionali inizialmente sovrapponibili hanno presentato differenze significative tra chi è stato sottoposto a ginnastica «dura» e chi ha semplicemente fatto un po’ di moto. L’esercizio sistematico per più anni, anche con pause periodiche durante l’estate, «inverte la normale involuzione senile». Efficienza aerobica, apparato cardiocircolatorio, muscoli, flessibilità delle articolazioni: tutto ringiovanisce. Migliora anche la densità ossea, in particolare quella del femore (+6,8%), primo antidoto alle fratture. Si trasforma il peso: i chili restano più o meno gli stessi, ma la massa grassa lascia il posto alla muscolatura, mentre la pressione arteriosa si riduce e cresce il cosiddetto colesterolo buono. «I risultati ottenuti dalla nostra ricerca - sottolinea il dottor Piero Astegiano, vicedirettore dell’Istituto di via Filadelfia - dimostrano che sono le persone più anziane a ottenere i maggiori vantaggi da un’attività multimodale seguita». Attività, è il messaggio che parte da Torino, «che deve essere favorita dalla società, in particolare proprio sul fronte dell’accesso alle palestre, perché l’attività guidata risulta più efficace di quella libera».
SCUSATE MA LA NOVITA' QUALE SAREBBE?
però quello che ho evidenziato è da firma
Esercizi da atleti migliorano pressione, muscoli e cuore marco accossato torino La ginnastica dolce migliora le condizioni fisiche degli anziani, ma è in quella «dura» l’ elisir di lunga vita. Lo rivela una ricerca sulle modificazioni dell’efficienza fisica nella Terza età, condotta per nove anni dall’Istituto di Medicina dello Sport di Torino. Centosessanta anziani di entrambi i sessi, fra i 63 e i 75 anni di età, sono stati messi a dura prova in palestra - per quattro anni, da ottobre a maggio, tre ore a settimana - da laureati in scienze motorie. I risultati sorprendono. Uno per tutti: il massimo consumo di ossigeno aumenta del 20 per cento. «Più o meno la percentuale che si registra nei giovani in allenamento pre-agonistico», sottolineano all’Istituto di Medicina dello Sport. Che la sedentarietà sia nemica del buon invecchiamento non è una novità. Ma all’Istituto di via Filadelfia sono andati oltre. Oltre ogni limite apparente. Forza, mobilità, resistenza: i 160 anziani - divisi in due gruppi da 80, e in due ulteriori sottogruppi da 63 a 67 anni e da 67 a 73 anni di età - sono stati sottoposti a esercizi per potenziare non solo la capacità polmonare, ma anche la forza muscolare, la mobilità delle articolazioni, fino all’estensione del tronco e delle spalle. Ginnastica quasi da atleti. Migliorata l’attività ventilatoria e anche il controllo della postura, «motivo per cui - sottolinea il dottor Gian Pasquale Ganzit, vicedirettore dell’Istituto presieduto dal professor Carlo Gribaudo - si pensa che questo genere di ginnastica potrebbe rivelarsi prezioso anche nelle fasi iniziali di malattie come il Parkinson e l’Alzheimer, dov’è compromesso l’equilibrio». Ringiovaniti. Il metodo adottato per lo studio è quello randomizzato: a metà dei 160 anziani, scelti tra chi non era completamente sedentario, è stato chiesto di proseguire per i quattro anni della ricerca l’attività motoria blanda di sempre, mentre l’altra metà era seguita in palestra. Dopo quattro anni, i ruoli si sono invertiti. Al termine dello studio, i parametri funzionali inizialmente sovrapponibili hanno presentato differenze significative tra chi è stato sottoposto a ginnastica «dura» e chi ha semplicemente fatto un po’ di moto. L’esercizio sistematico per più anni, anche con pause periodiche durante l’estate, «inverte la normale involuzione senile». Efficienza aerobica, apparato cardiocircolatorio, muscoli, flessibilità delle articolazioni: tutto ringiovanisce. Migliora anche la densità ossea, in particolare quella del femore (+6,8%), primo antidoto alle fratture. Si trasforma il peso: i chili restano più o meno gli stessi, ma la massa grassa lascia il posto alla muscolatura, mentre la pressione arteriosa si riduce e cresce il cosiddetto colesterolo buono. «I risultati ottenuti dalla nostra ricerca - sottolinea il dottor Piero Astegiano, vicedirettore dell’Istituto di via Filadelfia - dimostrano che sono le persone più anziane a ottenere i maggiori vantaggi da un’attività multimodale seguita». Attività, è il messaggio che parte da Torino, «che deve essere favorita dalla società, in particolare proprio sul fronte dell’accesso alle palestre, perché l’attività guidata risulta più efficace di quella libera».
SCUSATE MA LA NOVITA' QUALE SAREBBE?
però quello che ho evidenziato è da firma
Commenta