Una volta la colpa di tutto questo era della televisione, così si diceva. Ora l'accelerazione dell'inglesizzazione del nostro italiano è senz'altro dovuta a Internet e, in generale, al fatto che le tecnologie - parte sempre più integrante della nostra vita - parlano con termini esclusivamente anglofoni. Nelle aziende si sentono frasi del tipo "Fai un benchmarking con i nostri competitor e organizza una conference call con le human resources". Da far rizzare i capelli. Nella vita quotidiana rischiamo poi di sentirci dire: "Sono un po' down, sorry, ce la chattiamo più tardi". Terribile. Non c'è più la tv analogica? Colpa dello "switch off" di questi mesi. E via dicendo. Secondo un'indagine svolta dalla Agostini Associati, una società di traduzioni, negli ultimi 8 anni l'uso dei termini inglesi nel linguaggio commerciale è aumentato del 773% e spesso le parole vengono addirittura usate con un significato diverso da quello di origine, tanto da creare un fenomeno quasi contrario, cioè una sorta di italianizzazione dell'inglese. Quindi, dopo aver parlato negli ultimi anni di "spanglish", ora è arrivato nel nostro piccolo anche il momento dell'"itanglese". Capace di invadere, come ci dice lo studio, il linguaggio delle aziende (che utilizzano nella loro documentazione fino al 35% di parole straniere), ma senz'altro arrivato a corrompere anche il nostro modo di comunicare quotidiano.
L'Itanglese
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Ecco, si parla tanto di "identità nazionale", spesso a sproposito, eppure l'articolo riporta chiaramente un fenomeno a cui tutti possiamo assistere oggi: l'ibridazione della lingua italiana con termini inglesi non sempre (anzi, direi quasi mai) strettamente indispensabili ma che fanno molto "figo "(mi verrebbe da dire cool, ma mi contengo visto il tema).
Come conseguenza abbiamo un impoverimento della lingua italiana che è, anche questo, sotto gli occhi di tutti; basterebbe leggere, sia detto senza offesa, moltissimi interventi anche su bodyweb, non tanto e non solo sgrammaticati me nei quali traspare un uso improprio delle parole e una povertà lessicale imbarazzante. E non perché bw sia un covo di ignoranti, tutt'altro. Semplicemente è uno spaccato della società italiana, in cui l'uso dell'inglese è ritenuto una priorità sociale mentre, allo stesso tempo, il numero di parole italiane che usiamo in una normale conversazione diminuisce in maniera drammatica.
Non c'è bisogno di arrivare allo sciovinismo dellì"ordinateur" francese, basterebbe, da parte nostra, un minore provincialismo.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioEcco, si parla tanto di "identità nazionale", spesso a sproposito, eppure l'articolo riporta chiaramente un fenomeno a cui tutti possiamo assistere oggi: l'ibridazione della lingua italiana con termini inglesi non sempre (anzi, direi quasi mai) strettamente indispensabili ma che fanno molto "figo "(mi verrebbe da dire cool, ma mi contengo visto il tema).
Come conseguenza abbiamo un impoverimento della lingua italiana che è, anche questo, sotto gli occhi di tutti; basterebbe leggere, sia detto senza offesa, moltissimi interventi anche su bodyweb, non tanto e non solo sgrammaticati me nei quali traspare un uso improprio delle parole e una povertà lessicale imbarazzante. E non perché bw sia un covo di ignoranti, tutt'altro. Semplicemente è uno spaccato della società italiana, in cui l'uso dell'inglese è ritenuto una priorità sociale mentre, allo stesso tempo, il numero di parole italiane che usiamo in una normale conversazione diminuisce in maniera drammatica.
Non c'è bisogno di arrivare allo sciovinismo dellì"ordinateur" francese, basterebbe, da parte nostra, un minore provincialismo.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioMa io non saprei proprio...già in Italia per quanto riguarda l'inglese siamo dei mongoli veri. Secondo me usare una terminologia mista spesso può servire per dare una spinta che altrimenti non arriverebbe più da nessuna parte...In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSecondo me sono emblematiche frasi come quelle citate nell'articolo. Presunto sfoggio di cultura che finisce per rendere ridicolo chi le pronuncia.
si ricercano termini anglofoni per abbellire le conversazioni, quando si otterrebbero effetti decisamente migliori con vocaboli italiani appena meno comuni di "ciao".
c'è da dire che spesso tristemente molte persone trovano più facile ficcarci due termini stranieri che qualche sinonimo italiano, proprio per mancanza di vocabolario.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSecondo me sono emblematiche frasi come quelle citate nell'articolo. Presunto sfoggio di cultura che finisce per rendere ridicolo chi le pronuncia.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioMah mi sembra vero che in ambito aziendale (e forse ultimamente anche universitario) ogni tanto si tende a esagerare ma non credo che lo si faccia per un presunto sfoggio di cultura. Credo sia piuttosto l'intenzione di far passare come messaggio l'importanza di questa lingua a cui noi italiani sembriamo impermeabili...e a me non sembra neanche un tentativo tanto sbagliato.
Tanto impermeabili non direi, visto anche le statistiche sulla diffusione di parole inglesi. Mi aspetterei, piuttosto, che chi usa con disinvoltura l'inglese sapesse fare altrettanto con l'italiano. Ma in molti casi non è così.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioTanto impermeabili non direi, visto anche le statistiche sulla diffusione di parole inglesi. Mi aspetterei, piuttosto, che chi usa con disinvoltura l'inglese sapesse fare altrettanto con l'italiano. Ma in molti casi non è così.
era pietosa
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioTanto impermeabili non direi, visto anche le statistiche sulla diffusione di parole inglesi. Mi aspetterei, piuttosto, che chi usa con disinvoltura l'inglese sapesse fare altrettanto con l'italiano. Ma in molti casi non è così.
In linea di massima (le eccezioni ci sono ovviamente) l'italiano va migliorato per propria cultura, l'inglese per le proprie capacità in ambito lavorativo.
Dal mio punto di vista è un po' come dire che è inutile studiare economia aziendale se non si hanno le basi di letteratura.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioMah mi sembra vero che in ambito aziendale (e forse ultimamente anche universitario) ogni tanto si tende a esagerare ma non credo che lo si faccia per un presunto sfoggio di cultura. Credo sia piuttosto l'intenzione di far passare come messaggio l'importanza di questa lingua a cui noi italiani sembriamo impermeabili...e a me non sembra neanche un tentativo tanto sbagliato.
lavoro per una grossa multinazionale USA....e non puoi capire che risate che ci facciamo quando arrivano le mail del capetto che vuole fare il figo...
"team, tenetevi uno slot libero per il meeting, dobbiamo scremare il sistema da bugs. vi avvertirò con un ping su sametime".
sisi...drown yourself.
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un altro esempio è l' ormai famoso "bro"...
credo che un processo di integrazione linguistica simile sia inevitabile e inarrestabile... ma a volte si sfocia nel ridicolo...le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"
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Originariamente Scritto da the_drifter Visualizza Messaggio"team, tenetevi uno slot libero per il meeting, dobbiamo scremare il sistema da bugs. vi avvertirò con un ping su sametime".Originariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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