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Forse non sei a conoscenza di come nasca il razionalismo in italia, da dove e cosa derivi, se vuoi veramente informarti, vai oltre a wikipedia!
Bah è inutile che ti arrampichi sugli specchi.
Il caso vuole che disponga di una folta libreria, e (puta caso) ci sono parecchi libri su questioni legate al ventennio. Però non mi sembra il caso di ammorbare il forum solo per evidenziare delle ovvietà.
Poi puoi anche venirmi a dire che la casa del fascio in realtà l'ha fatta ernesto guevara o che il mercato coperto di Trieste non sia frutto del
regime, ma non è così.
E ritengo chiuso questo ridicolo OT
Stà andando tutto ot cmq è costituzionalmente sancito in Polonia il divieto d'opinione come in Italia??
Ma cosa dici!? Il divieto di opinione in Italia è minacciato esclusivamente da quel brutto fascista di Berlusconi.
C'è, a questo proposito un ottimo articolo di Massimo Fini sul Fatto di oggi.
Concordo con lui (o lui con me). Democrazia significa libertà di manifestare tutte le opinioni e anche di odiare chi vogliamo. Il limite sta nel passare dalla parola ai fatti. Al bando il politicamente corretto, il reato d'opinione e la verità storica unica e non modificabile.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Bah è inutile che ti arrampichi sugli specchi.
Il caso vuole che disponga di una folta libreria, e (puta caso) ci sono parecchi libri su questioni legate al ventennio. Però non mi sembra il caso di ammorbare il forum solo per evidenziare delle ovvietà.
Poi puoi anche venirmi a dire che la casa del fascio in realtà l'ha fatta ernesto guevara o che il mercato coperto di Trieste non sia frutto del
regime, ma non è così.
E ritengo chiuso questo ridicolo OT
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Ma cosa dici!? Il divieto di opinione in Italia è minacciato esclusivamente da quel brutto fascista di Berlusconi.
Mi fa piacere che tu sia provisto di un ampia libreria.
Però un'ultima cosa, citami testualmente chi dice che il razionalismo nasce con il fascismo, e ovviamente riportami il nome delllo storico dell'architettura che lo afferma.
Chiuso Ot.
Tornando in OT, sarebbe interessante capire a cosa possa portare la "rimozione" dei simboli, delle testimonianze di una porzione di storia, seppur opinabile e scomoda. Ha senso in una democrazia, vietare alcuni simboli, o alcune idee perchè ritenute pericolose e cercare di farle cadere nel dimenticatoio collettivo, mettendoci una pietra sopra? Forse non è dannoso alla democrazia stessa, alla pluralità delle opinioni, alla storia di un popolo questo atteggiamento?
Mi fa piacere che tu sia provisto di un ampia libreria.
Però un'ultima cosa, citami testualmente chi dice che il razionalismo nasce con il fascismo, e ovviamente riportami il nome delllo storico dell'architettura che lo afferma.
Chiuso Ot.
Visto che insisti.
Premesso che da ora in poi dovrai pagare per ricevere lezioni private, o quantomeno venire sul topic dedicato al fascismo per colmare le tue lacune formative senza immondare questo thread che parla di Polonia e comunismo.
Tratto da:
Back from utopia: the challenge of the modern movement
Hilde Heynen, Hubert-Jan Henket
Edizioni paperback
Sezione Multiple Manifestations (è un libro scritto in inglese che tratta il movimento moderno in diversi paesi ma ti tradurrò i passi salienti)
Capitolo "Fascist Architectures in Italy" (Architetture fasciste in Italia)
Curato da Marco de Michelis* da pagina 86 in poi.
Si apre con queste testuali parole:
I will start by proposing the basic hypothetis that during the fascist era architecture was the pivot between cultural politics and society. On the one hand it was the architects themselves - be they of the academic or the rationalist persuasion - who demanded political recognition for their products as 'art of new fascist era', while on the other hand the fascist regime had no intention of concealing its representational needs.
ovvero
Comincerò proponendo la basilare ipotesi che durante l'era fascista l'architettura era il punto di congiunzione tra politica e società. Da una parte furono gli architetti stessi - siano essi della scuola accademica o razionalista - che richiedevano il riconoscimento politico delle loro opere come 'arte della nuova era fascista', d'altra parte il regime fascista non aveva intenzione di nascondere i propri bisogni rappresentativi.
Questo era parte del discorso che facevo con Sean, riguardo i razionalisti che avevano necessità di identificarsi nel fascismo. Al di fuori del fascismo il razionalismo italiano era castrato, non avrebbe potuto esprimere le sue potenzialità.
Poi si parla nel dettaglio del futurismo e del razionalismo, del miar, del gruppo 7. Altri estratti:
Carlo Belli another critic close to the rationalists, grounded the connections between rational architecture and fascism in their common aversion to the bourgeois world and its architecture and their common yearing for the harmonic purity of classical antiquity. Fascist architecture is modern architecture, and modern architecture is classical architecture. Italian acrchitecture and Italian cities could not be anything else than fascist architecture and fascist cities, since fascism had done away with the language of the bourgeoisie, the language that identified itself with the architecture of the past.
ovvero
Carlo Belli, un altro critico vicino ai razionalisti, trovò le connessioni tra l'architettura razionale ed il fascismo nella loro comune avversione al mondo borghese ed alla sua architettura, ed anche nel comune sentire per la purezza armonica e l'antichità classica. L'architettura fascista è architettura moderna, e l'architetura moderna è architettura classica. L'architettura italiana e le città italiane non possono essere altro che architettura fascista e città fasciste, dato che il fascismo aveva preso le distanze dal linguaggio della borghesia, il linguaggio che identificava se stesso con l'architettura del passato.
Nel libro ci sono numerosi spunti interessanti, riguardo tutte le opere razionaliste/fasciste. E si parla anche della scissione tra fascismo e razionalismo degli anni '40. Solo da quel momento si può parlare di un razionalismo scevro dall'ideologia fascista, banalmente perchè il potere ideologico del fascismo in quegli anni subì il pesante crollo che conosciamo tutti. Tutto questo si concretizza con il palazzo della civiltà italiana.
E’ nato nel 1945. Dal 1973 insegna Storia dell'architettura presso il Dipartimento di Storia dell'architettura della Università IUAV di Venezia.
Dal 1999 è preside della Facoltà di design e arti/IUAV e membro del collegio docente del Dottorato in storia dell'architettura dalla sua fondazione. Rappresenta lo IUAV nel Consiglio Accademico di Venice International University.
Ha tenuto conferenze e partecipato a seminari e convegni nelle più importanti università in Europa e negli USA. Nel 1997-1998 è stato professore-ospite alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo. Dal gennaio 1999 all’aprile del 2003 è stato titolare della cattedra “Walter-Gropius-Professor” di storia e teoria dell’architettura presso la Bauhaus-Universität di Weimar.
"Se ti riferisci allo stile sposato dal Fascismo, quello dell'Università di Trieste, per intendersi, io l'ho studiato come futurismo.
Se ho centrato l'obbiettivo, forse (è solo un ipotesi) la discussione è ancora aperta perché si vorrebbe eliminare, per ragioni politiche, la parola futurismo che troppo facilmente si associa al Fascismo.
Ciò non di meno lo stilefuturista per me è inconfondibile (anche se decisamente bruttino, a volte, almeno in architettura e l'Università è un vero e proprio esempio di "orripilanza" architettonica) e non riesco a capire quale discussione debbano aprire i critici su di esso."
Visto che insisti.
Premesso che da ora in poi dovrai pagare per ricevere lezioni private, o quantomeno venire sul topic dedicato al fascismo per colmare le tue lacune formative senza immondare questo thread che parla di Polonia e comunismo.
Tratto da:
Back from utopia: the challenge of the modern movement
Hilde Heynen, Hubert-Jan Henket
Edizioni paperback
Sezione Multiple Manifestations (è un libro scritto in inglese che tratta il movimento moderno in diversi paesi ma ti tradurrò i passi salienti)
Capitolo "Fascist Architectures in Italy" (Architetture fasciste in Italia)
Curato da Marco de Michelis* da pagina 86 in poi.
Si apre con queste testuali parole:
I will start by proposing the basic hypothetis that during the fascist era architecture was the pivot between cultural politics and society. On the one hand it was the architects themselves - be they of the academic or the rationalist persuasion - who demanded political recognition for their products as 'art of new fascist era', while on the other hand the fascist regime had no intention of concealing its representational needs.
ovvero
Comincerò proponendo la basilare ipotesi che durante l'era fascista l'architettura era il punto di congiunzione tra politica e società. Da una parte furono gli architetti stessi - siano essi della scuola accademica o razionalista - che richiedevano il riconoscimento politico delle loro opere come 'arte della nuova era fascista', d'altra parte il regime fascista non aveva intenzione di nascondere i propri bisogni rappresentativi.
Questo era parte del discorso che facevo con Sean, riguardo i razionalisti che avevano necessità di identificarsi nel fascismo. Al di fuori del fascismo il razionalismo italiano era castrato, non avrebbe potuto esprimere le sue potenzialità.
Poi si parla nel dettaglio del futurismo e del razionalismo, del miar, del gruppo 7. Altri estratti:
Carlo Belli another critic close to the rationalists, grounded the connections between rational architecture and fascism in their common aversion to the bourgeois world and its architecture and their common yearing for the harmonic purity of classical antiquity. Fascist architecture is modern architecture, and modern architecture is classical architecture. Italian acrchitecture and Italian cities could not be anything else than fascist architecture and fascist cities, since fascism had done away with the language of the bourgeoisie, the language that identified itself with the architecture of the past.
ovvero
Carlo Belli, un altro critico vicino ai razionalisti, trovò le connessioni tra l'architettura razionale ed il fascismo nella loro comune avversione al mondo borghese ed alla sua architettura, ed anche nel comune sentire per la purezza armonica e l'antichità classica. L'architettura fascista è architettura moderna, e l'architetura moderna è architettura classica. L'architettura italiana e le città italiane non possono essere altro che architettura fascista e città fasciste, dato che il fascismo aveva preso le distanze dal linguaggio della borghesia, il linguaggio che identificava se stesso con l'architettura del passato.
Nel libro ci sono numerosi spunti interessanti, riguardo tutte le opere razionaliste/fasciste. E si parla anche della scissione tra fascismo e razionalismo degli anni '40. Solo da quel momento si può parlare di un razionalismo scevro dall'ideologia fascista, banalmente perchè il potere ideologico del fascismo in quegli anni subì il pesante crollo che conosciamo tutti. Tutto questo si concretizza con il palazzo della civiltà italiana.
E’ nato nel 1945. Dal 1973 insegna Storia dell'architettura presso il Dipartimento di Storia dell'architettura della Università IUAV di Venezia.
Dal 1999 è preside della Facoltà di design e arti/IUAV e membro del collegio docente del Dottorato in storia dell'architettura dalla sua fondazione. Rappresenta lo IUAV nel Consiglio Accademico di Venice International University.
Ha tenuto conferenze e partecipato a seminari e convegni nelle più importanti università in Europa e negli USA. Nel 1997-1998 è stato professore-ospite alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo. Dal gennaio 1999 all’aprile del 2003 è stato titolare della cattedra “Walter-Gropius-Professor” di storia e teoria dell’architettura presso la Bauhaus-Universität di Weimar.
Il razionalismo NON NASCE CON IL FASCISMO, nell'articolo che hai riportato non c'è scritto infatti! è vero che Terragni, esponente del gruppo sette, condividesse il fascismo nella prima parte della sua vita, ma non è vero che la corrente architettonica razionalista nasca con il fascismo.
Sartorio guarda queste due opere, potresti farmi un'analisi architettonica?
Il thread ha un titolo che mi pare molto chiaro. Siete OT da diverse pagine. Se l'intenzione è quella di polemizzare all'infinito, aprite una discussione nuova in trash.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Il thread ha un titolo che mi pare molto chiaro. Siete OT da diverse pagine. Se l'intenzione è quella di polemizzare all'infinito, aprite una discussione nuova in trash.
Scusa Ma_75, hai ragione, voglio solo avere un'analisi di queste due opere da Sartorio, dato che mi simbra preparato.
Adesso non scomodiamo il razionalismo tedesco, parlavamo di quello italiano, e qui non c'era le Corbusier. Mi dispiace anche intendiamoci... certe schifezze non vengono nobilitate dalla semplice appartenenza ad un regime, anzi, ma fascista non è solo un epiteto volgare, descrive un periodo storico che sotto molti versi è stato importante. Quando è finito il regime certe correnti ne hanno preso rapidamente le distanze, nel tentativo di rifarsi una reputazione, con risultati dubbi.
Ora però, seriamente, basta.
"La norma permette tuttavia l’uso dei simboli comunisti a scopi artistici, educativi e da parte dei collezionisti."
Questo mi sembra un punto importante, non sono sicuro che in Italia sia possibile utilizzare simboli fascisti a scopo artistico senza inciampare nel reato di propaganda fascista.
Voi ne sapete di più?
L'articolo 6, paragrafo riguardante il fascismo, cita grossomodo "Chiunque, per mezzo di stampa o altro modo pubblicamente istiga a commettere alcuno dei delitti citati nei precedenti articoli è punito ecc ecc" gli articoli precedenti proibiscono l'istigazione a ricostruire o esaltare il disciolto partito fascista, di seguito l'articolo 7, "Chiunque esalta con i mezzi indicati nell'articolo precedente le persone o le ideologie proprie del fascismo o compie manifestazioni di carattere fascista è punito ecc ecc", quindi non esiste un articolo che specificatamente impedisce di manifestare artisticamente la propria ideologia fascista ma discrezionalmente credo che in base a questi due articoli ciò è punibile penalmente, poi gli articoli 4 e 5 del secondo paragrafo impediscono propaganda e riunioni ma credo centrino poco e niente in questo caso.
Grazie Owens, questa discrezionalità italiana, se da un certo punto di vista ha permesso a movimenti fascisti o pseudotali di sopravvivere al regime, ha anche frenato molte velleità artistiche che potevano in qualche modo ricollegarsi al movimento futurista. Anche se oggi sta tornando prepotentemente di moda, particolarmente in opere teatrarli ed in illegal-art.
La Polonia ci sta dando un grande insegnamento, equiparando due totalitarismi che hanno tristemente segnato il '900.
Ora spero che non si facciano prendere dalla frenesia di distruggere e bollare ogni opera legata al dominio sovietico. Non puoi vietare alla gente di pensare, se imponi per legge dei tabù stai aprendo la strada ad una nuova dittatura. E quella dei fratelli kazynski sembrava un rischio concreto.
Adesso non scomodiamo il razionalismo tedesco, parlavamo di quello italiano, e qui non c'era le Corbusier. Mi dispiace anche intendiamoci... certe schifezze non vengono nobilitate dalla semplice appartenenza ad un regime, anzi, ma fascista non è solo un epiteto volgare, descrive un periodo storico che sotto molti versi è stato importante. Quando è finito il regime certe correnti ne hanno preso rapidamente le distanze, nel tentativo di rifarsi una reputazione, con risultati dubbi.
Ora però, seriamente, basta.
"La norma permette tuttavia l’uso dei simboli comunisti a scopi artistici, educativi e da parte dei collezionisti."
Questo mi sembra un punto importante, non sono sicuro che in Italia sia possibile utilizzare simboli fascisti a scopo artistico senza inciampare nel reato di propaganda fascista.
Voi ne sapete di più?
Vorrei che facessi qualche esempio però non voglio continuare ad andare OT, comunque la mia sul razionalismo era solo una precisazione, doverosa precisazione, io non ho nulla contro gli interventi architettonici riusciti legati al Fascismo, sarebbe ridicolo negare i meriti delle opere nate dal fascismo e per il fascismo. Ad esempio l'EUR è un intervento figlio del fascismo e in funzione del regime fascista, che può essere considerato un intervento urbano ben riuscito
Fine OT.
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